Indimenticabile “Floricanto” al Folk Club di Torino

Trio “Contigo en la distancia”
Barbara Raimondi, voce
Roberto Taufic, chitarra
Enzo Zirilli, batteria e percussioni

guest: Fulvio Sigurta’, tromba

Le foto del Folk Club sono gentilmente concesse da Carlo Mogavero. Le  foto che ritraggono Barbara Raimondi e Roberto Taufic sono di Daniela Crevena

 

 (Foto Mogavero)

(Foto Mogavero)

 (Foto Mogavero)

(Foto Mogavero)

 

 (Foto Mogavero)

(Foto Mogavero)

 (Foto Mogavero)

(Foto Mogavero)

 

(Foto Crevena)

(Foto Crevena)

(Foto Crevena)

(Foto Crevena)

 

Ci sono concerti che colpiscono in maniera particolarissima e che rimangono impressi per giorni e giorni, ci ripensi e ti emozioni, li canti, ci ripensi, e vorresti ascoltarli ancora. Non succede spessissimo, ma succede. E “Floricanto” e’ certamente uno di questi.
Al Folk Club, locale storico di Torino, continua ad andare in scena il progetto “Radio Londra” fortemente voluto da Enzo Zirilli, batterista che l’ Italia si e’ fatto sfuggire e che vive oramai in pianta stabile a Londra, appunto, ma  che torna mensilmente a Torino, per farci conoscere i migliori musicisti della scena britannica. Ogni concerto di “Radio Londra” registra il sold out, questo va detto, e “Floricanto” non ha fatto eccezione. L’eccezione e’ che gli artisti sul palco erano tutti italiani, un meraviglioso trio che ha alle spalle ben 15 anni di lavoro comune ininterrotto: Barbara Raimondi, voce, Roberto Taufic, chitarra, Enzo Zirilli, batteria. Con loro un altro musicista che ha lasciato l’Italia e che spopola a Londra, e oramai anch’egli in Europa: Fulvio Sigurta’, trombettista.
Il progetto che Zirilli ha voluto sul palco del Folk Club e’ il prosieguo di “Contigo en la distancia”, cd che da’ il nome al trio, e che ora risulta quasi introvabile, ma che e’ stato uno dei dischi piu’ belli che io abbia ascoltato negli ultimi anni, e raccoglie bellissime canzoni sudamericane di vari paesi , dall’ Argentina, a Cuba, al Messico, al Peru’, al Brasile.
Si, ho detto “meraviglioso trio”. Potrei dirvi che e’ inutile spiegare perche’: basterebbe andarli ad ascoltare per capire. Ma siccome non sara’ facile vederli in giro (non sono mai riusciti, ad esempio, a suonare, nemmeno una volta, a Roma), cerchero’ di descrivere cosa accade quando Raimondi, Taufic, Zirilli, e in questo caso anche Sigurta’, suonano dal vivo.
Prima di tutto e’ felice la scelta del repertorio: canzoni, come vi dicevo piu’ sopra, affascinanti, di terre lontane, certo, ma molto affini a noi mediterranei. Melodie allegre, o struggenti, o nostalgiche, o ironiche persino. Ritmi avvolgenti, o energici, o sensuali. Piccole opere d’ arte, tradizionali o d’autore che siano, che hanno in nuce una loro perfezione e che questi musicisti approcciano con un ingrediente fondamentale: il rispetto. Non e’ un rispetto didascalico, pero’. Ogni brano viene riproposto nella sua preziosa essenza filtrata attraverso le personalita’ spiccate di questi musicisti, che riescono a darne una interpretazione nuova e fortemente, ma davvero fortemente, appassionata.
Il segreto e’ non entrare nel tunnel a due sensi o del “simulacro” da mantenere ingessato, o del suo contrario, la struttura melodica e armonica utilizzata come mera matrice di nuova musica, che alla fine travisa completamente il brano originale.
Detto questo, chi ha avuto la fortuna di essere al Folkclub di Davide Valfre’ e Paolo Luca’ (la fortuna o la determinazione: io ci sono andata muovendomi da Roma), ha ascoltato un’ ora e mezzo di grazia, energia, passione, gioia, malinconia, nostalgia, struggimenti, amore: in musica.
Barbara Raimondi, prima di tutto, e’ una cantante che tra pochissime riesce ad avere una completa padronanza della voce senza che questa padronanza diventi LA caratteristica del suo cantare: si, perche’ attualmente mi capita spesso di ascoltare la suddetta padronanza (non sempre perfetta) ostentata  come punto d’ arrivo, invece che come provvido e ‘tacito” punto di partenza,  per una espressivita’ che dovrebbe esserne il fine. Dunque alla fine ho ascoltato mille voci molto buone ma molto simili tra loro, cantanti brave che pero’ gesticolano tutte alla stessa maniera, mille microfoni utilizzati con maestria ma sempre allo stesso identico modo. Se ascoltate Barbara Raimondi cantare “Un poquito de tu amor” sentirete una canzone vezzosa, aggraziata, colma di dolce energia, in cui l’ intonazione perfetta e’ un assunto sul quale non si discute. Non ascolterete gli ansiosi e soddisfatti sforzi tecnici per ottenere l’intonazione: quelli sono stati una fase precedente, quella dello studio. La Raimondi ha una voce che canta con naturalezza e che si puo’ permettere di essere (vedi sopra) semplicemente graziosa, o appassionata, o gioiosa, o malinconica, o nostalgica, o innamorata, come sente di essere in quel momento, come la canzone racconta. Le piace ascoltare la canzone che interpreta, non se stessa che canta. Ha la naturalezza di spaziare da un registro all’altro senza pero’ portarti a pensare “accidenti che nota alta che ha preso”. Piuttosto ti dici  “questa canzone e’ bellissima” o “questa canzone e’ emozionante”. Si rimane incantati. Vi sembra banale? Non lo e’ per nulla. Aggiungete a questo un timbro cristallino, ed  intenso.
I musicisti accanto a lei sono musicisti di eccellente livello. Enzo Zirilli, che compone la sua batteria in modo da ottenere un set completamente nuovo con elementi “estranei”, e’ sempre in cerca di timbriche nuove, adatte ai diversi contesti nei quali si muove: in questo caso i componenti del suo set sono anche uno Djembe’, un cajun (sul quale siede invece che sul tradizionale seggiolino), ma anche una Darbuka araba, oltre che bacchette di varie fogge, ed altri che sarebbe difficile elencare.
Roberto Taufic alla chitarra e’ un vero poeta, che con delicatezza ma anche con incisivo senso del ritmo e con armonizzazioni colme di pathos,  affresca, disegna, rievoca ed esalta l’ atmosfera complessiva di brani che diventano suggestivi ed emozionanti.
Sigurta’,che da anni lavora su un suo suono personalissimo, sommesso, flautato, intenso, regala momenti veramente emozionanti sia nell’interazione con il trio che durante i soli: e sa esplodere anche, a contrasto con se stesso, in fraseggi sanguigni e suono passionale, esplicito, intrecciandosi con la voce di Barbara Raimondi in maniera, non esagero, sublime.
Il Sudamerica si incontra con il Jazz quando la Raimondi intona “Cuano Vuelva A Tu Lado”, e cioe’ l’ origine vera (argentina) della celeberrima “What a difference a day make”: un inizio dolce, latin, naturalmente, che si scioglie, ad opera dello Zirilli Jazzista in un raddoppio swingante, che svela come un brano possa essere se stesso e il suo “contrario”.
Floricanto e’ una meraviglia, 5/4 fluttuanti, quasi indolenti, la batteria suonata con le mani e non con le bacchette, la voce di Barbara Raimondi semplicemente bellissima ed emozionante, la sua intonazione allo stesso tempo potente e delicata, e che va dritta al cuore. E poi Aguas de março, che parte con la batteria essenziale, quella che da’ il groove ed il senso giusto per delineare l’ atmosfera per poi arricchirsi sempre di piu’ ,fino ai soli intensi di  flicorno e della stessa batteria che da minimale ed elegante diventa potente e piena. E ancora “Inolvidable”, canzone cubana sulla sofferenza amorosa, in cui la chitarra di Taufic e’ fondamentale nel creare il tessuto armonico che disegna quella atmosfera, quella giusta, quella vera. Un brano reso in tutta la sua originaria voluta nostalgica bellezza, ma con il valore aggiunto della creativita’ anche squisitamente emotiva di questo trio, che ha scelto questo repertorio perche’ lo ama profondamente, e non perche’ “potrebbe funzionare” .
Il secondo set si incentra soprattutto sulle canzoni presenti nel primo cd, tra le quali un “Gracias a la vida” di rara intensita’ e un “Fina Estampa” davvero meravigliosa: e calcolate che io ne conoscevo prima  le versioni rispettivamente di Mercedes Sosa e di Caetano Veloso.
Ai nostri lettori dico in tutta sincerita’, procuratevi i due dischi “Contigo en la distancia” e “Floricanto” (il primo come dicevo non e’ semplice da trovare) e soprattutto, andate ad ascoltare questi artisti dal vivo. Vi renderete conto che in giro si puo’ trovare musica bellissima ed interpreti eccezionali.