La scena jazz newyorchese tra gli anni ‘70 ed oggi nella splendida graphic novel noir

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Jazz Loft

E se il tanto atteso rinascimento culturale partisse da una piccola regione che giace nell'estremo nord-est dell'Italia, il Friuli Venezia Giulia? E se tra i flussi fecondi che lo alimentano, il jazz fosse tra i più vitali?

Affermazione azzardata? Non più di tanto, visto che la regione sta vivendo un momento di straordinario fermento artistico e numerosi sono i riconoscimenti nazionali e internazionali tributati ai jazzisti che vi sono nati.

Certo è che sabato 16 gennaio, a Pordenone, ho avuto una piccola conferma di quel che dico assistendo a Jazz Loft, momento primigenio di un convivio nel quale, come nel più celebre simposio platoniano, hanno dialogato e si sono confrontati interlocutori che fanno parte, nei rispettivi campi, dell'élite culturale friulana.

Innanzitutto va detto che Jazz Loft è un progetto edito dal Circolo Culturale Controtempo di Cormòns (infaticabile organizzatore di rassegne quali Jazz&Wine of Peace, Il Volo del Jazz, Le Nuove Rotte del Jazz e Piano Jazz), che racchiude nel suo scrigno una splendida graphic novel, un noir metropolitano i cui testi sono scritti dal giornalista e critico musicale Flavio Massarutto, le illustrazioni sono dell' Massimiliano Gosparini, la grafica di Marco Tonus e le musiche, composte ad hoc per quest'opera, di Massimo De Mattia e Bruno Cesselli (il cd, realizzato da Artesuono, è allegato alla pubblicazione).

Massarutto parte da una storia realmente accaduta, quella del fotografo William Eugene Smith, che fotografa e registra per otto anni (dal 1957 al 1965) tutto quello che accade nei locali di un edificio della Sesta Avenue, a New York, un luogo nel quale gravitano artisti come Roy Haynes, Sonny Rollins, Bill Evans, Roland Kirk, Alice Coltrane, Don Cherry, Paul Bley e molti altri personaggi del mondo dell'arte. L'enorme quantità di materiale diventa, nel 2009, un volume che è il frutto di un accurato lavoro di catalogazione e ricerca, confluito poi, l'anno successivo, in una esaustiva mostra allestita dalla New York Public Library for the Performing Arts. Nella nostra Jazz Loft, l'autore sposta la scena in un periodo che va dagli anni Settanta all'epoca attuale, citando nel titolo il nome di una tra le correnti più innovative del jazz americano: il Loft Jazz di Coleman e Ayler – tra gli altri – oltre l'avanguardia, oltre il free jazz, una new new thing che si suonava, appunto, nei loft del sassofonista Sam Rivers o del batterista Rashied Alì e dove muoveva i primi passi un giovane contrabbassista, William Parker, al quale è ispirato uno dei personaggi del fumetto. I rimandi storico-politici, nel racconto di Massarutto, riguardano anche la corsa elettorale che vede contrapposti quello che sarà il primo Presidente afroamericano della storia degli Stati Uniti e un candidato (di fantasia) appoggiato dalle frange più conservatrici e populiste appartenenti al movimento del Tea Party. Eric, il protagonista della graphic novel, è un giornalista musicale che scopre un omicidio, avvenuto anni prima nel mondo del jazz, le cui implicazioni condurranno ad un finale a sorpresa.

La serata pordenonese inizia al Museo Civico d'Arte, con l'inaugurazione della mostra “Jazz Loft”, alla presenza degli autori e introdotta dal disegnatore pordenonese Giulio De Vita. Qui sono esposte le tavole originali ed alcune tele di grande formato, realizzate da Gosparini appositamente per l'esposizione. Queste ultime sono davvero di grande effetto, con intense sfumature che vanno dal grigio al nero e che rendono pienamente l'atmosfera cupa in cui si muovono i personaggi della storia, ottenuta anche grazie ad un sapiente uso dell'illuminazione drammatica, con contrasti di luce e di buio e vedute “a reticolato” (l'artista cosparge la tela di cenere, appoggiandovi sopra una rete sulla quale dipinge. Alla fine della sua azione pittorica, sollevandola, ottiene quel particolare risultato).

Dal Museo, ci si sposta nel retropalco del Teatro Verdi. Scelta azzeccatissima: la sala ricorda veramente un loft, un enorme open space, lasciato un po' al grezzo, con le tubature a vista e tutto dipinto di nero!

Jazz Loft

Al termine dei rituali saluti da parte di Paola Martini, presidente di Controtempo, dell'autore Flavio Massarutto e di Stefano Amerio di Artesuono, salgono sul palco: Massimo De Mattia (flauti), Nicola Fazzini (sax alto e soprano), Luigi Vitale (vibrafono e marimba), Bruno Cesselli (pianoforte), Alessandro Turchet (contrabbasso), Luca Colussi (batteria) e, per questa prima, il Quartetto d'archi dell'Accademia Arrigoni con Christian Sebastianutto (primo violino), Alberto Stiffoni (secondo violino), Domenico Mason (viola), Marco Venturini (violoncello).

A fare da fondale, uno schermo gigantesco sul quale vengono proiettate le illustrazioni di Massimiliano Gosparini. L'effetto scenico è notevole!

L'apertura del concerto è affidata ad un intro per violoncello e viola, ai quali si aggiunge il flauto di De Mattia. Il brano è “Trilemma”, composizione originale di Bruno Cesselli che non fa parte del cd ma ne assorbe le suggestioni noir; soprattutto se il titolo si riferisce alla teoria filosofica di Albert… per la quale nessuna verità è assolutamente dimostrabile, neppure se suffragata tra tre differenti argomentazioni…

“Hieronymus” è un altro brano non presente nel cd. Ad aprirlo è il flauto di Massimo De Mattia, il suo è un pensiero musicale innovativo e appassionato, oltre a possedere una capacità rara: riesce a stemperare talune “asprezze” della musica colta, rendendole accessibili anche ad un orecchio poco avvezzo.

Con la terza proposta, “Eric's mood”, entriamo pienamente nell'atmosfera evocata dal racconto. L'inizio è in ¾ e subito entra un arioso assolo di sax di Nicola Fazzini. Bella la sua timbrica scura e avvolgente. I suoni color ambra della marimba di Luigi Vitale, trainano il brano attraverso i cambi di tempo… la sezione ritmica è morbida, misurata e mai invadente. Il riff principale, che esce dalla ricca tessitura dell'improvvisazione, è poderoso… quasi cantabile. Serrato ed intenso il dialogo tra flauto e sax e grande equilibrio nell'apporto degli archi.

Una milonga dal pasoliniano titolo “Il sogno di una cosa” è introdotta da viola, violoncello e violino, nel cui movimento successivo s'inserisce il flauto e via via tutti gli altri strumenti. Il pianoforte di Bruno Cesselli, musicista e compositore di assoluto valore che ha firmato ed arrangiato, assieme a De Mattia, i brani del cd, gioca di rimandi percussivi con il vibrafono.

Gli archi escono di scena per “W.W. (Walking William)”. Il piano e la batteria iniziano il racconto dell'incontro, avvenuto nel fumetto, tra il contrabbassista e il giornalista. Le mani di Cesselli ricamano veloci figurazioni, Colussi inventa disegni ritmici, il contrabbasso si muove in piena libertà… lampi di free, che ti catapultano nel caos di una strada newyorchese!

All'improvviso, nella sala irrompe un nugolo di “note stranote”… sono quelle di “Tea for two”, che dopo la versione “mashup” di Charlie Mingus, riceve una doppia, impertinente ma non irrispettosa beffa, musicalmente ed anche nel  titolo, che diventa “Tea (Party) for two”! Divertente, ironica, un tappeto ideale per gli slanci improvvisativi, particolarmente per sax e flauto.

Su “Mystery from the past” rientrano gli archi e sono proprio loro, assieme a piano e marimba, a sottolineare le atmosfere grevi e cariche di suspance dell'attesa, un qualcosa di indefinito che nel racconto coincide con il ritrovamento dei nastri, che porterà ad inquietanti scoperte.

L'ultimo brano, prima del bis, s'intitola “Truth and Death”, verità e morte, il punto di non ritorno dell'intera storia. L'andamento è lento e solenne, un affresco sonoro dalle tinte cupe e tenebrose. Un requiem per il musicista Lafayette “Hank” Dixon. Ma non solo…

La band, invece, ci concede un bis. È una composizione di Massimo De Mattia, s'intitola “Cerca Cibo”. Violino, violoncello e contrabbasso in pizzicato, pianoforte a punteggiare la ripetizione ritmica e flauto in divagazione solistica.

Come nella miglior tradizione dei più rinomati jazz club, a seguito dell'altissimo numero di richieste, il concerto è stato replicato in un secondo set, iniziato alle 22.30. Entrambe le performance hanno fatto registrare il sold out.

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