Achille Succi in Erasmus didattico in Svezia, Lapponia

Achille Succi

Del gran parlare della crisi e condizioni sempre piú precarie, specie nel mondo della musica, se ne sente ogni giorno. Tutti i musicisti di ogni area musicale lamentano un periodo di difficoltá per la propria affermazione professionale. Fare di una situazione critica una virtú è un buon modo per affrontare la questione, dando per scontato che si debbano mettere in gioco comunque competenze e qualitá umane e professionali tutt´altro che ovvie.
Molti amici musicisti, in primis il sottoscritto, hanno trovato nei molti bandi europei un veicolo risolutivo, se non definitivo almeno palliativo al tormento. L´ottenimento di borse di studio Erasmus, l´ammissione in un´accademia di musica europea possono diventare il trampolino di lancio per coronare una bella esperienza all´estero. Talvolta puó diventare addirittura un´occasione di radicale cambiamento del proprio assetto di vita, sempre premesso che se ne abbia la reale esigenza e capacitá di renderla tale. Molti amici e colleghi lo stanno brillantemente facendo in questi anni, specialmente guardando alla Francia, Inghilterra e Scandinavia creando una nuova generazione di “emigrati artistici” come forse non ce n´é mai stata in precendenza.
Primi fattivi e positivi effetti di Shengen e dei voli low cost? L´occasione, a mio avviso, è sempre da prendere al balzo, liberandosi immediatamente di quella rugginosa e vecchia patina ingombrante del “ io cervello in fuga – qui non mi merita nessuno”. I veri risultati di quella che inizia come esperienza all´estero si vedranno lentamente con la concreta affermazione professionale e personale o, in caso contrario, il ritorno in Patria. Senza necessariamente conferire accezioni positive o negative in entrambi i casi. Si guadagna e si perde sempre qualche cosa, anche nel migliore degli esiti. (altro…)