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Fresu alla Casa del Jazz

Con cinque anni di attività ed una trentina di album pubblicati la Tŭk Music di Paolo Fresu è una realtà discografica dai contorni precisi. Tra le sue ultime uscite “Medina”, del sassofonista Raffaele Casarano, e “The Whistleblowers” con il cantante David Linx, Fresu ed il pianista Diederik Wissels. Di pregio anche l’antologico doppio Cd “Give Me Five By Foot!”, uscito nel luglio 2015: venticinque tracce che ripercorrono gli album pubblicati, con un libretto che ripresenta tutte le copertine, affidate di volta in volta ad un artista differente ed armonizzate dal grafico Benno Simma, generando una vera e propria “galleria di arte e musica”.

Quando il trombettista diede inizio a questa nuova avventura precisò che la Tŭk Music non prendeva il via per i suoi progetti – anche se alcuni vengono documentati, dal quintetto italiano alle colonne sonore, dal duo con Omar Sosa alla Brass Bang! – ma soprattutto per dare voce ai tanti musicisti di valore con cui entrava in contatto. E così ecco gli album di Casarano, Luca Aquino, Dino Rubino, Bebo Ferra, Daniele Di Bonaventura, Francesco Ponticelli, Quartetto Alborada e Debora Petrina. Già il citato album antologico, come alcune rassegne di artisti dell’etichetta, avevano dimostrato la “unità nella diversità” del catalogo Tŭk, che ospita artisti differenti accomunati da uno spirito sperimentale, dal coraggio artistico e da una precisa volontà di essere all’interno del mondo odierno senza subirne la mode, semmai attraversandolo con le proprie chiavi di lettura.

Scaturisce, così, in modo quasi spontaneo il progetto con gli artisti Tŭk e i loro repertori in nuovi arrangiamenti che vedrà la luce per il gruppo editoriale Repubblica-L’Espresso in marzo, registrato alla Casa del Jazz, di cui parla Gerlando Gatto. Qui preme sottolineare come in quel progetto sia forte l’amalgama tra gli artisti – grazie anche alla presenza carismatica di Paolo Fresu, ben supportato dai suoni e dalle intuizioni di Gianluca Petrella – e come il repertorio acquisti vita ulteriore grazie al mutarsi degli organici e al variare degli arrangiamenti. Tra gli autori Gaetano Partipilo, lo stesso Fresu, Marco Bardoscia, Dino Rubino (con il suo splendido “Pellicano”), Debora Petrina, Luca Aquino, Raffaele Casarano, Mirko Signorile e Francesco Ponticelli. Una dozzina di brani che, nella pluralità degli stili e delle estetiche, declinano l’oggi attraverso una musica sempre differente, accomunata da sonorità, impasti timbrici, invenzioni ritmiche e solistiche che seducono, sorprendono, affascinano. Se qualcuno vuole un’idea del jazz italiano di oggi peschi nel catalogo Tŭk: avrà di che appagarsi.

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