Classica. L'anima razionale del canto mediterraneo

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Gilardino 2

C'è una componente immateriale, sospesa nella musica di Angelo Gilardino, classe 1941, un colore indecifrabile che attrae insieme con la musica stessa, una luce nascosta nella luce.
Di che cosa si tratta, esattamente? Forse il segreto ce lo spiega il compositore stesso, parlando apparentemente d'altro. “ E' l'orchestrazione che stabilisce il destino dello strumento solista”, egli afferma.
A proposito di concerti solistici, non è raro trovarsi di fronte ad opere antagonistiche, situate sul terreno di un conflitto, quello tra il solista e l'orchestra, che può anche divenire aspro. Gli esempi potrebbero essere molti.
Sarebbe tuttavia difficile percorrere una strada simile con la chitarra, strumento intimo, solare ed ermetico insieme, dotato di sonorità limitata. Angelo Gilardino ricava dalla propria immaginazione un materiale sonoro di raffinata lega in cui, grazie all'alternanza di zone lucide ed opache, di contrasti di luce ed ombra, vengono delineati e composti i frammenti di un tessuto pregiato. I suoi lavori per chitarra e orchestra rappresentano dunque, di per sé, una soluzione nuova al problema dell'integrazione di questo strumento con ampie masse strumentali: già non è poco.
Ma la musica del maestro vercellese convince di per sé. Va detto, anzitutto, che questi tre lavori ben si inseriscono nel solco della tradizione musicale italiana: un percorso, lo dicevamo in altre occasioni, ancorato nei secoli ad alcuni stilemi immutabili, quasi forze gravitazionali: il passato, il canto, il gusto per l'illustrazione. La musica di Gilardino risulta per la verità ben poco bozzettistica: è, anzi, astratta, si mantiene in un'atmosfera di incanto e definisce uno spazio e un tempo lontani. Scaturisce da un autentico senso del canto, sempre spontaneamente elargito e mai esibito. Molto colpisce come simile cantabilità possa esprimersi anche attraverso, e non ostante un tessuto armonico che orbita attorno all'atonalità. Fin dal tempo di Pericle del resto l'arte intesa come slancio spirituale ha dovuto combattere, per uscire da se stessa, inverandosi al di là della forma. Non c'è mai niente di nuovo sotto il sole; oggi, soltanto, il problema del linguaggio sembra di più difficile decifrazione poiché la ricerca musicale ha spinto l'idioma di Euterpe forse troppo lontano, superando deliberatamente in certi casi le soglie psicologiche della sgradevolezza. E in tempi non lontani compositori come Gilardino venivano tacciati di ingenuità, solo per non aver voluto percuotere il pubblico con staffilate urticanti giusto per il desiderio di essere alla moda.
Siamo invece qui di fronte a un'arte limpida, schietta, che non sente il bisogno di alzare la voce: arte magistralmente costruita – e si sente – ma in cui soggiace la vita. Il veicolo che porta alla luce la creatività di questo autore è in primis, lo dicevamo, la chitarra. Personaggio assai delicato nel firmamento degli strumenti, appannaggio solo dei più attrezzati compositori.
Angelo Gilardino – che è valentissimo, benché da tempo dedito alla sola composizione – si rivela padrone assoluto di tutti i suoi segreti. Il colloquio con lo strumentale dell'orchestra è di una costante, rara intelligenza.
I tre concerti presentati in questo CD dell'etichetta Brilliant sono il “Concertino di Hykkara” del 2012, il “Concertino del Falco” del 2011 e il “Concerto di Oliena”, scritto nel 2007. Essi sono affidati a tre valenti solisti, rispettivamente Angelo Marchese, Alberto Mesirca e Cristiano Porqueddu.
Anche le Orchestre utilizzate sono tre, nell'ordine sopra esposto: GliArchiEnsemble e i fiati dell'Orchestra da Camera Siciliana diretti da Giuseppe Crapisi, l'Orchestra del Teatro Olimpico diretta da Giampaolo Maria Bisanti, la Sinfonica-Orchestre de Chambre della Vallée d'Aoste diretta da Luciano Condina. Il disco si ascolta con ininterrotto piacere e può rappresentare un' introduzione perfetta al mondo di questo notevole compositore, che ha saputo arricchire la tradizione italiana dando prova di genuina ispirazione e altissimo artigianato. Ascoltatelo con fiducia.

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