Fabio Ciminiera: Improvvisamente @ EnoMuseo, Tollo

Fabio Ciminiera: Improvvisamente
immagini, racconti, parole dal jazz italiano

Tollo, EnoMuseo
Domenica 29 maggio 2016, ore 18.30
ingresso libero

www.facebook.com/iltempodiunaltrodisco

Domenica 29 maggio 2016, alle 18.30, all’EnoMuseo di Tollo, Fabio Ciminiera presenta Improvvisamente, un viaggio all’interno del jazz italiano realizzato attraverso i racconti e le immagini raccolti nel corso degli anni sui palchi dei più importanti festival e club italiani. L’incontro è ad ingresso libero ed è promosso dal Comune di Tollo e dall’Intercral Abruzzo.

L’EnoMuseo si trova a Tollo in Via Cesare Battisti.

Improvvisamente non è solamente un racconto, una mostra fotografica, una guida agli spunti presenti nella discografia dei protagonisti della scena jazz nazionale. È la somma di tutte queste cose e si amplifica, naturalmente, con il continuo intreccio delle esperienze vissute e delle fotografie scattate. Il jazz suonato in Italia prende vita in un’esperienza crossmediale del tutto unica: festival, club, musicisti, dischi, concerti. Il racconto si sviluppa attraverso una formula ibrida e innovativa: all’interno della mostra, Fabio Ciminiera tratteggia le vicende dei principali protagonisti e dei personaggi meno conosciuti al grande pubblico.

Lo sguardo è rivolto all’attualità di una musica viva, visceralmente popolare e, allo stesso tempo, colta: una maniera diretta e divertente per scoprire la “via italiana al jazz”, mettendo da parte pregiudizi e clichés. (altro…)

Michele Francesconi & Laura Avanzolini: Vi racconto una song… @ Scuola Sarti, Faenza

Michele Francesconi & Laura Avanzolini
Vi racconto una song…

Giovedì 26 maggio 2016. ore 21

Scuola di Musica Sarti
Faenza (RA). Via Santa Maria dell’Angelo, 23
ingresso ad offerta libera

Giovedì 26 maggio 2016, alle 21, lo Zingarò Jazz Club e la Scuola di Musica Sarti presentano Vi racconto una song…, il viaggio all’interno del repertorio degli standard del jazz condotto da Michele Francesconi e Laura Avanzolini. La serata avrà inizio alle 21 ed avrà luogo nel Chiostro della Scuola Sarti con ingresso ad offerta libera. (altro…)

Filippo Cosentino alla chitarra baritono affronta con “Tre” una nuova sfida

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Passo dopo passo Filippo Cosentino sta conquistando un suo preciso spazio nel pur variegato panorama dei chitarristi jazz italiani. Merito di un indubbio talento ma anche di studi approfonditi, di grande tenacia e della voglia di sperimentare sempre nuove strade.
E’ in tale contesto che si inquadra la sua ultima produzione discografica, “Tre”, presentata di recente al Teatro Arciliuto di Roma. L’album presenta una sua particolarità: Cosentino suona, in splendida solitudine, la chitarra baritono, affrontando quindi una sfida non proprio facilissima.
La chitarra baritono è, infatti, strumento dalla splendida sonorità, caratterizzata da un timbro più basso, ma non facile da gestire anche perché come strumento ha solo due ottave; ha un corpo più largo rispetto alle chitarre standard, specialmente in caso di strumenti acustici, e ha una scala più lunga che permette alle corde di essere accordate più basse pur rimanendo a una tensione circa pari a quella delle altre chitarre. Non è quindi un caso se nel mondo del jazz solo pochi si sono cimentati con questo strumento; tra questi pochi da ricordare Pat Metheny nel suo album solista del 2003 “One Quiet Night”. (altro…)

Emozioni intense con “Inside” del duo eMPathia

Paul Ricci e Mafalda Minnozzi

Nella mia oramai lunga carriera di cronista musicale pochissime volte mi è capitato di ascoltare un artista veramente cosmopolita, che cioè sapesse cantare in diverse lingue con piena padronanza delle stesse. Al momento l’unico nome che mi viene in mente è quello di Caterina Valente della quale, probabilmente, alcuni giovani lettori nulla sanno.
E’ quindi con grande piacere che ho ascoltato di recente una cantante che veramente sa esprimersi in diverse lingue con estrema disinvoltura: dal francese di “Hymne à l’amour” al brasiliano di “A felicidade”, dall’inglese di “Every Time We Say Goodbye” all’italiano di “Città vuota”.
Stiamo parlando della vocalist Mafalda Minnozzi che assieme al chitarrista Paul Ricci costituisce il guppo “eMPathia”; i due hanno presentato al Cotton Club di Roma il nuovo album “Inside” prodotto da Jeff Jones. Ci eravamo già occupati di questo duo in occasione del concerto alla Casa del Jazz del 23 aprile 2015 e ne eravamo rimasti favorevolmente impressionati. Sensazione che è stata confermata dal concerto al Cotton Club: i due costituiscono un’entità musicale straordinaria cui si adatta perfettamente il nome “eMPathia”. Perfetta l’intesa per cui i due riescono a produrre una musica che va ben al di là del ristrettissimo organico: spesso se si ascolta i loro brani ad occhi chiusi si ha quasi l’impressione che ad eseguirla sia un gruppo più numeroso. Merito della grande intensità e delle capacità interpretative della vocalist, ma anche del sapiente lavoro di rifinitura, di cesellatura oseremmo dire, nonché di vera e propria costruzione di un raffinato tappeto armonico-ritmico operata da Paul Ricci, artista sicuramente sottovalutato, dotato di sensibilità, di capacità arrangiatrice e di tecnica non comuni (lo si ascolti ad esempio, in “A Felicidade” di Antonio Carlos Jobim e Vinicius de Moraes). Ricci usa diversi tipi di chitarra da cui trae colori e sfumature timbriche diverse: la chitarra jazz, la chitarra baritono, la chitarra a risuonatore in legno che dà un colore unico all´adattamento blues acustico di “Hymne a L´Amour”. (altro…)

Alberto Giraldi 4tet guest Fulvio Sigurtà alla Casa del Jazz

Roma, Casa del Jazz, sabato 14 maggio, ore 21

Alberto Giraldi, pianoforte
Filiberto Palermini, sassofoni
Riccardo Gola, contrabbasso
Ettore Fioravanti, batteria

guest Fulvio Sigurtà, tromba e flicorno

Alberto Giraldi è pianista e compositore di grande esperienza, che ha già alle spalle una  lunga carriera cominciata nella musica leggera, proseguita  nel comporre importanti sonorizzazioni, colonne sonore per il teatro, musiche originali per la radio, il cinema, il teatro, la televisione. Questo grande lavoro intessuto negli anni, anche dietro le quinte, ne ha fatto un musicista capace di elaborare un Jazz piacevole, ben costruito, spesso intrecciato ad una fusion di ottimo livello e formulato in modo da essere sempre interessante.
Il quartetto che abbiamo ascoltato alla Casa del Jazz per la presentazione del cd “Geometrie, Affetti Personali” (AlfaMusic, 2016)”, è formato dallo stesso Giraldi al pianoforte, che ha firmato tutti i brani eseguiti, e Filiberto Palermini ai sassofoni, Riccardo Gola al contrabbaso,  Ettore Fioravanti alla batteria e Fulvio Sigurtà alla tromba, invitato come special guest per la serata.

Tutti i brani, presentati con un garbo raro, bisogna dire, sono stati eseguiti tenendo ben desta l’ attenzione del pubblico proprio per quella capacità compositiva che Giraldi ha a monte. I pezzi hanno una loro struttura formale compiuta, ben costruita, sono piccole colonne sonore in miniatura, e come tutte le colonne sonore hanno anche al loro interno, o nei finali o negli incipit episodi  “a sorpresa” che movimentano ulteriormente la percezione di un’andamento già di per se piacevole, godibile e coinvolgente.
Giraldi prepara il substrato armonico ritmico al pianoforte creando l’architettura sulla quale quale si svilupperanno i brani e gli assoli dei musicisti. Di volta in volta l’ esposizione tematica è affidata alla sezione fiati (molto ben calibrati tra loro tra Palermini e Sigurtà, che sia quando suonano insieme che quando inventano scambi improvvisati sono coesi, efficaci, e hanno un suono molto bello), oppure allo stesso pianoforte, e a volte anche al bel contrabbasso di Riccardo Gola. Questo scambiarsi di ruoli è ossigeno per la musica e fa sì che l’attenzione rimanga sempre desta sullo svilupparsi del brano.
Non manca una cura particolare per le dinamiche. Più volte si arriva ad un crescendo di volume e di spessore in cui la batteria esuberante di Fioravanti dà il meglio di se donando il groove vincente, al quale improvvisamente viene giustapposto un assottigliarsi di battiti e di note molto efficace, che riporta ad atmosfere più soft, a volte intime.
Può capitare anche che nel brano vi sia un inserto nel quale un tempo dispari in 7 interrompe il flusso tranquillo del ritmo binario incuneandosi su un ostinato del pianoforte (come in “Ascolto di un silenzio). O magari accade, come in “Residui dell’anima” che il contrasto avvenga tra la tonalità minore iniziale e un progressivo arrivo in maggiore con la batteria che “freme” sul rullante creando un’ atmosfera sospesa, prima di ritornare alla progressione minore: il tutto in una struttura ben pensata, costruita con rigore formale ma anche con un bell’afflato lirico, sul quale si inserisce un intenso assolo di contrabbasso.
Filiberto Palermini ha una bella fantasia improvvisativa ed una notevole capacità di interplay sia con la tromba che con il pianoforte di Giraldi.
Fulvio Sigurtà, che ci ha abituati a soli affascinanti non fa che confermare le aspettative, donando ricami e fraseggi veramente pregevoli, e dimostrandosi duttile come solo lui sa essere nelle occasioni più disparate.
Conclude un concerto applauditissimo il bis dedicato, senza clamori, anzi,  persino con un certo pudore, all’attentato al Bataclan di Parigi: il pezzo, ancora non inciso ma già diverse volte eseguito si intitola “Il senso estraneo delle cose”, ed è connotato da un notevole progressivo innalzamento emotivo, drammatico, lirico.
Il dualismo tra struttura formale rigorosa e improvvisazioni efficaci e contrasti dinamici e timbrici sembrerebbe avere un netto riscontro con il titolo del progetto: “Geometrie, Affetti personali”. Due aspetti complementari della musica di Giraldi.

Il nuovo Album di Alessia Obino Cordas su Bandcamp

ALESSIA OBINO CORDAS “Deep changes”
CALIGOLA 2211
Foto di copertina di © Mr D. Gorton
Artwork di © Giorgio Finamore

 

Alessia Obino CORdas: tradizione acCORdata al presente

“Deep changes” è già disponibile su iTunes, sulle principali piattaforme di scarico digitale,
su Bandcamp e nello shop Caligola Records.
La distribuzione è un’esclusiva I.R.D. Srl

Sono molteplici le corde di “Deep changes”, nuovo album del progetto CORdas guidato dalla cantante, compositrice e arrangiatrice Alessia Obino che, con Dimitri Sillato al violino, Giancarlo Bianchetti alla chitarra ed Enrico Terragnoli al banjo forma un quartetto di musicisti noti nel panorama jazzistico italiano.

Il disco che esce per l’etichetta veneta Caligola Records, è una sintesi dell’anima inclusiva di Obino. Proprio la peculiarità della formazione ne denota i caratteri e le direzioni: voci stralunate, violino, banjo, chitarre acustiche ed elettriche danno – infatti – una forte connotazione timbrica alla musica.

CORdas si muove nel territorio della tradizione, esplorandolo, facendolo proprio e a tutti gli effetti oltrepassandolo con un approccio personale: dal Dixieland ai classici di Hoagy Carmichael, sino ai brani di Charles Mingus, Kurt Weill e Duke Ellington, il quartetto tuttavia non disdegna incursioni nell’ambito delle composizioni originali.

Il progetto è narrato da Obino sul sito dell’etichetta Caligola Records: http://www.caligola.it/2016/05/18/esce-deep-changes-di-alessia-obino-cordas/

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