Dal 9 all'11 giugno una tre giorni di grande spessore

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Gegé Telesforo

di Nico Morelli

Il 9, 10 ed 11 giugno 2016 si è tenuto presso il di Louviers (Francia) una tre giorni dedicata interamente al Jazz Italiano. Il Festival è alla sua 9°edizione e quest'anno ho avuto l'onore di ricevere l'invito “carte blanche” per realizzare la programmazione oltre che l'invito ad aprire lo stesso Festival con il gruppo “Pizzica&Jazz Project” che dirigo dal 2006. Era il mese di settembre 2015 quando ho ricevuto una telefonata dagli organizzatori del Festival, Ana Arriaza ed il chitarrista Carles GR, che conosco ormai dal 2007, anno in cui ho tenuto il mio primo concerto nella loro città, concerto a cui sono seguiti altri negli ultimi 10 anni.
L'occasione per me era inusuale. Non mi era finora capitato di avere la “libertà” di scegliere interamente il cartellone di un Festival e devo dire che i responsabili della manifestazione mi hanno concesso massima libertà, pur dandomi delle indicazioni abbastanza precise sulle scelte. A parte la prima serata in cui con il mio gruppo abbiamo proposto un repertorio fra jazz e musica popolare del sud Italia, con tanto di danze e riti tipici della pizzica pugliese, la seconda serata, il 10 giugno, mi era stato espressamente chiesto di proporre un gruppo completamente italiano, con cantante leader, che potesse esprimere groove unitamente ad una capacità comunicativa e di coinvolgimento del pubblico. Swing sì, ma perché no anche ritmi più moderni, che potessero far sì che anche ascoltatori più giovani potessero identificarsi con la proposta musicale. La mia scelta è andata ad un artista italiano che ormai tutti conosciamo da tempo e che ha segnato gli anni e il jazz di questi ultimi 20 anni: Gegé Telesforo e la sua band (Giuseppe Bassi cb, Danilo Panza Dr, Alfonso Deidda Sax, Seby Burgio p).
La terza sera invece, quasi ad omaggiare gli italiani di qualità che risiedono in Francia, ho invitato diversi musicisti che gravitano nell'area Parigina, con qualche eccezione. Il gruppo così chiamato “Italian All Stars” era costituito dal contrabbassista Mauro Gargano, da Dino Rubino (tp), Luigi Grasso (sax alto), Enzo Zirilli dr, dal chitarrista Carles GR, dal tenorista Guillaume Marthouret, la voce della cantante Laura Littardi e da me al piano.
Tutte e tre le tre serate hanno registrato il tutto esaurito, nonostante la sera dopo ci fosse la partita tanto temuta della Francia, che dava il via agli europei di calcio.
Ma vediamo più da vicino cosa è accaduto nel corso delle serate.Il concerto del 9 ha spaziato come sempre da sonorità più jazzistiche a quelle più folk della musica pugliese, concludendosi con il noto rito della pizzica messo in scena dalla ballerina Tiziana Valentini e accompagnato dai due musicisti popolari Tonino Cavallo e Francesco Rosa, che ormai rappresentano da anni la musica popolare a Parigi e in Francia tutta. Tonino, in particolare vive e produce musica e concerti in terra d'Oltralpe da ormai 40 anni, da quando cioè il fenomeno e l'esplosione della musica popolare pugliese non era neanche avvenuta. Si potrebbe definire un vero pioniere (sottovalutato) all'estero della nostra musica del sud Italia. Tonino suona tutti gli popolari (organetto, chitarra battente, tamburelli, percussioni) e canta. . . con una voce autentica e roca, proprio quelle voci autentiche e spezzate che raccontano meglio l'essenza della nostra musica popolare. Nel gruppo per sostenere e interagire nella parte jazzistica c'erano al basso Regis Igonnet e alla batteria Luc Isenmann, con me al piano. Il concerto, conclusosi con la nota “Antidoto alla Tarantola” è approdato alla abituale danza collettiva in cui il pubblico tutto si è lasciato coinvolgere, come in una grande festa di paese dove jazz, folk, rock, pop e tutti i generi musicali non trovano più barriere se non quella della musica e del coinvolgimento.
La seconda sera, il 10 giugno, é stata la volta del quintetto di Gegé Telesforo che ha dato ancora una volta prova di maestria e di groove. Gegé è ormai da anni uno dei migliori rappresentanti a livello planetario della vocalità skat, beat box e di tutte le sonorità più moderne a cui la voce è stata accostata nella sua storia. Ritroviamo nel suo mondo musicale anche sonorità vicine a Sting, a Steely Dan, ma anche al jazz più tradizionale e a cose meno convenzionali. Utilizzo di macchine loop, di effetti sonori e scenici, colori musicali fra i più differenti e variegati hanno fatto sì che il pubblico tutto si sia identificato nella sua musica. Anche il pubblico più giovane ha trovato momenti di identificazione, cosa che purtroppo nel jazz “tradizionale” avviene sempre meno di frequente. Il concerto è stato accolto dal pubblico con grande entusiasmo e Gegé non si è risparmiato, dando veramente il meglio di se, con i suoi musicisti che non sono stati da meno. Una grande serata di musica e di emozioni. Tanto più per me, che ho avuto l'onore ed il piacere di essere invitato sul palco con loro verso la fine del concerto ad eseguire al Rhodes un brano con il gruppo tutto. Momento emozionantissimo, anche perché mi son trovato a condividere il palco anche con il mio vecchio amico Giuseppe Bassi, bassista, pugliese come me, con il quale abbiamo fatto i primi passi in questo mondo del jazz.
La terza sera, gli “italian All stars” hanno messo su un concerto basato su composizioni ed arrangiamenti proposti da ognuno dei musicisti intervenuti. Si spaziava da brani originali ad altri standards riarrangiati in chiave personale .In questo tipo di occasioni il rischio di avere poca coesione e omogeneità di repertorio è alto. E' facile suonare cose che non hanno relazione fra di loro, creando uno sfaldamento di interesse nell'ascoltatore e negli stessi musicisti. Spesso accade che ci siano troppi soli lunghi quando ci sono tanti musicisti sul palco. Quella sera invece la gestione degli spazi è avvenuta in maniera naturale, e non ci sono stati soli troppo lunghi o musicisti che tentavano di prendere troppo spazio a discapito di altri. Il concerto è riuscito molto bene arrivando a durare anche più di due ore, con un pubblico sempre attento e partecipativo. Insomma una gran bella serata anche questa, con pubblico che alla fine ha chiesto con entusiasmo il bis.
Una bella soddisfazione e tanti momenti emozionanti finalmente condivisi con musicisti tutti della mia terra. Così sono tornato a casa con un altra bellissima esperienza che arricchisce il bagaglio delle mie emozioni di musicista. Grazie al Festival di Louviers, fatto da gente semplice, appassionata e competente.

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