master teorico e pratico sulle interazioni tra la musica jazz e le altre forme di espressione artistica

Tempo di lettura stimato: 2 minuti

Università Gabriele D'Annunzio
Aula Magna del polo di Pescara

Pescara, viale Pindaro
Giovedì 23 giugno 2016, ore 11

Giovedì 23 giugno 2016, alle ore 11, Marco Di Battista conduce Le 101 strade del jazz, un master teorico e pratico sulle interazioni tra la musica jazz e le altre forme di espressione artistica. Il è inserito all'interno del Master Ud'A in Teoria e Pratica di Teatro e Musica e si svolgerà nell'Aula Magna del polo di Pescara dell'Università Gabriele D'Annunzio in viale Pindaro. Il seminario è aperto tanto agli studenti dei corsi universitari quanto al pubblico, con ingresso libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

La ricerca delle origini del jazz è una vera e propria esplorazione. Un'esplorazione culturale, umana, artistica, sociale. Si può pensare al jazz come un albero dalle radici profonde, numerose e dirette in mille direzioni. Nel seminario, Marco Di Battista legge le interazioni tra i diversi popoli convenuti nel continente americano e le loro tradizioni musicali, l'importanza degli usi e dei costumi popolari e dei loro riflessi nelle forme d'arte, la combinazione di elementi colti, popolari ed ancestrali scaturita dalla coesistenza. La storia del jazz e, in particolare, le vicende che hanno dato origine al genere rappresentano perciò un esempio essenziale del panorama creativo e artistico del novecento, in special modo se si pensa alle forme d'arte più vitali, capaci di unire livelli di lettura solitamente distanti tra loro.

Marco Di Battista propone perciò una lettura allo stesso tempo inclusiva e ben delineata dei fatti, una investigazione con tanto di prove, una spiegazione ben circostanziata della “scena del crimine”. Il blues, le reminiscenze dei linguaggi di matrice africana, le sintesi avvenute nei secoli e nel contatto tra le persone e i contesti in cui venivano portati a forza, i canti di lavoro e le vicende di una industrializzazione sempre più forzata nel primo novecento, l'aspirazione verso la musica classica europea e la capacità della musica di superare con estrema facilità ogni barriera immaginabile. E, non ultime, le grandi figure di Broadway – vale a dire i tanto celebrati parolieri e compositori di Tin Pan Alley, la strada dove si ritrovava la maggior parte delle case di edizione musicale – capaci di mettere su partitura e dare “classicità” e riscontro a quanto vedevano succedere intorno a loro.

L'esposizione si ferma, perciò, alla soglia delle prime esperienze riconosciute come jazz: la narrazione di Di Battista si rivolge, piuttosto, all'importanza avuta dai vari elementi costitutivi nel dare forza e spessore espressivo al jazz, una musica forzatamente ricca di sfaccettature proprio per la quantità innumerevole delle radici alla sua base.

Marco Di Battista è laureato in jazz e popular music e, dal 1996, insegna jazz, musica d'insieme e armonia jazz. È docente di “Storia del Jazz” e “Analisi delle forme jazz” presso il Conservatorio “Luisa D'Annunzio” di Pescara e insegna “Tecniche di Improvvisazione” presso il conservatorio “Nino Rota” di Monopoli, inoltre presso questa stessa istituzione, nel 2012, è stato contitolare della cattedra di “Storia del Jazz”. Marco Di Battista svolge regolare attività concertistica suonando in Italia e all'estero e ha collaborato con i migliori musicisti della scena italiana ed internazionale. Ha registrato numerosi dischi a suo nome ed è presente come “sideman” in molti lavori. Nel 2000 ha fondato il web-magazine Jazz Convention, che dirige tuttora, e, per la tv, ha curato diversi programmi riguardanti il jazz come autore e come conduttore. Ha scritto testi e musica per spettacoli teatrali di jazz. Nel 2012 ha pubblicato Lennie Tristano, C-Minor Complex, volume dedicato al celebre brano del pianista statunitense con la trascrizione completa e un ritratto artistico e biografico di Tristano. Infine, nel biennio 2014/15, ha dato alle stampe l'opera didattica “Improvvisazione jazz consapevole”, volumi 1 e 2.

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