Tempo di lettura stimato: 2 minuti

IMG_8114 (003)

Il Ministero dei Beni Culturali di via del Collegio Romano a Roma, ha ospitato venerdì 8 luglio la conferenza stampa di presentazione della seconda edizione de “Il Jazz Italiano per l’Aquila”, in programma dal 2 al 4 settembre, manifestazione che lo scorso anno richiamò sessantamila persone nel capoluogo abruzzese, divenuto per un giorno il centro della terra… jazzisticamente parlando… in una maratona alla quale hanno partecipato circa 600 musicisti, impegnati in un centinaio di concerti in 12 ore di musica, nelle strade e nei luoghi simbolo della ricostruzione.
Il Ministro Dario Franceschini si è soffermato sull’alto valore della manifestazione, per i suoi importanti contenuti: “il jazz non deve essere più considerato un fenomeno di nicchia ma un elemento trainante per l’industria del turismo culturale in Italia”. La grande risonanza che il progetto ha avuto a livello mediatico è divenuta anche la testimonianza più diretta dell’incessante opera di ricostruzione degli edifici colpiti dal sisma del 2009, un evento drammatico che cambiò nel profondo l’anima di questa città, che ora vuole ritornare ad essere un patrimonio mondiale per la ricchezza della sua storia, per l’arte e per la cultura.
Franceschini ha ricordato con emozione il grazie degli aquilani e il sorriso sui loro volti, per aver riacceso le speranze e la voglia di ricominciare.
Il primo cittadino dell’Aquila, Massimo Cialente, ha ringraziato il Ministro e Paolo Fresu per questa chiamata, prontamente raccolta, dal movimento del jazz italiano, ricordando come questo evento sia stato “una delle tante tessere del complicato puzzle della ricostruzione, che ha portato, a Dicembre 2015, alla riapertura del Museo Nazionale d’Abruzzo nella nuova sede, ex Mattatoio Comunale, a Borgo Rivera, di fronte alla Fontana delle 99 Cannelle. Ed è stato proprio il sindaco Cialente ad auspicare, per l’edizione 2016, il raddoppio delle presenze, sottolineando di aver aggiunto nuovi luoghi, nuovamente fruibili alla collettività, per i concerti. Si rinnova anche la stretta collaborazione con il comitato della Perdonanza, organizzatore dei grandi eventi aquilani e si attiva quella con “Sapori dei Parchi”, festival dedicato alla biodiversità, che presenta il meglio della produzione eno-gastronomica dei parchi nazionali italiani.
Fresu spiega che la kermesse manifesta la vicinanza e la solidarietà del mondo del jazz alle popolazioni colpite dal terremoto ma è anche un modo “per contarci” – spiega il musicista sardo – “e per far conoscere la grande ricchezza di questa musica”. La mobilitazione per l’Aquila è stata una sorta di crinale nella storia del jazz italiano, che ora si può suddividere nel prima e nel dopo l’Aquila. “Il progetto – ha proseguito Fresu – non si trasformerà in un festival o in una rassegna, ma terminerà nel 2017”. Forse con la pubblicazione di una raccolta discografica, una sorta di “best of” e di un libro che conterrà i pensieri e le emozioni degli artisti che vi hanno preso parte.
Gaetano Blandini, direttore della Siae, porta il salutio del presidente Filippo Sugar e conferma l’impegno a sostegno della maratona del jazz che definisce “importante investimento verso un’iniziativa straordinaria di alto valore culturale”.
Il programma prevede quest’anno una sezione di approfondimento, con due conferenze: “Jazz, Turismo, Sostenibilità” (venerdì 2 settembre, Palazzo Fibbioni) e “Gli Stati Generali del Jazz” (sabato 3 settembre, Auditorium del Parco). Avviata anche una campagna di crowdfunding, sulla piattaforma www.eppela.com, per acquistare un pianoforte destinato alla città, per corsi e seminari musicali, per coinvolgere le nuove generazioni nel difficile cammino della ricostruzione sociale e artistica del capoluogo abruzzese.
La conclusione della maratona jazzistica aquilana, domenica 4 settembre in Piazza Duomo, dopo una piacevole indigestione di concerti, incontri, marchin’ band e un’immersione nelle bellezze del territorio, sarà dedicata ad una musica che non è solo da ascoltare e ma anche da ballare… dondolando fino allo sfinimento e ricordando l’epopea dello swing.
Il mInistro Franceschini chiude i lavori al grido di: “Viva l’Aquila… esortativo ed esclamativo!”
Il Jazz Italiano per l’Aquila è frutto di una cordata di istituzioni pubbliche e private, quali la Siae (main partner), l’associazione i-jazz, MIDJ (Musicisti Italiani Di Jazz), la Casa del Jazz di Roma, Disma Musica, Nuovo Imaie, Poste Italiane, Rai Cultura, Rai 5, Zero, Left, Musica Jazz e JazzIt.

Articoli scelti per te:

Ti è piaciuto l'articolo? Lascia un commento!

Commenti

commenti

Shares