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Sarà il settetto del bassista e vocalist camerunense Richard Bona ad aprire domenica 17 luglio la XVII edizione del Sant'Elpidio jazz festival, nome cui negli ultimi anni si è aggiunta la dicitura Jazz di Marca.
La manifestazione nasce nel 2000 con l'obiettivo di valorizzare i migliori gruppi e artisti emergenti, affiancandoli a personaggi autorevoli della scena jazz internazionale. Nel corso degli anni il festival è diventato un punto di riferimento nel panorama musicale marchigiano e un crocevia per molti giovani che hanno avuto la possibilità di poter perfezionare i propri studi con musicisti di rilievo.
Queste caratteristiche vengono ovviamente mantenute anche questa volta così, accanto ad artisti di assoluto livello internazionale quali il già citato Richard Bona e Cyrus Chestnut in trio sabato 23 luglio, troviamo il quartetto di Rosario Giuliani e Luciano Biondini impegnati a riproporre la musica di Nino Rota e Ennio morricone (mercoledì 3 agosto), il quintetto del sassofonista milanese Mirko Fait con il trombettista Roberto Piermartire quale special guest (sabato 6 agosto), il quintetto di Simona Molinari nel progetto dedicato a Ella Fitzgerald (domenica 7 agosto).
Fondato da Alessandro Andolfi, il “Sant'Elpidio Jazz Festival” è cresciuto ospitando, anno dopo anno, grandi musicisti che , con le loro performance, hanno nobilitato la rassegna jazzistica e il circuito Jazz di Marca, ma soprattutto l'immagine delle Marche, terra di appuntamenti d'eccellenza!
Tutti i concerti si svolgeranno alle ore 21,30 nella Piazza Matteotti. Al termine del concerto d'apertura, nell'intento di valorizzare il territorio , degustazione di prodotti tipici locali e di vini d.o.c. a cura di aziende locali e dell'A.I.S. Associazione Italiana Sommeliers, Delegazione di Fermo-Porto San Giorgio.
Colpito e affondato… ma caro Njantou un pò più di gentilezza quando si scrive a qualcuno forse non sarebbe male. Che ne dice? Quel "cari" potrebbe riservarlo a qualcuno che veramente le è caro e senza sparare nel mucchio? Grazie! Per il futuro sarebbe bello se si facesse vivo non solo per coglierci in castagna ma per partecipare ai tanti dibattiti che puntualmente solleviamo. La sua opinione è preziosa come quella di tutti i nostri per fortuna non pochi lettori. Grazie
Cari giornalisti Richard Bona non è cubano ma ben camerunense