250 concerti in programma all’Auditorium

11 Festival e Rassegne, 170 ore di lezioni, 250 concerti, 500 appuntamenti di cultura, arte , musica, didattica e tante altre novità: questi, in estrema sintesi, i numeri della Stagione 2016 – 2017 di Musica per Roma presentata mercoledì 26 ottobre.
Presenti, tra gli altri, gli assessori Lidia Ravera e Luca Bergamo, il Presidente MpR Aurelio Regina, l’Ad MpR José Dosal, il Presidente dell’ Accademia di S.Cecilia Michele Dall’Ongaro e alcuni protagonisti del mondo artistico quali Gigi Proietti, Maria Rosario Omaggio, Ambrogio Sparagna, Danilo Rea, Roberto Gatto, Paolo Damiani…
Nel suo intervento, il Presidente della Fondazione Musica per Roma, Aurelio Regina, ha ricordato come quest’anno ci siano da festeggiare alcuni compleanni: l’Auditorium nel suo complesso compie 14 anni, la Fondazione Musica per Roma ha compiuto da poco 12 anni, la Presidenza Regina compirà invece 6 anni a dicembre. Nel corso di questo periodo è stato messo a disposizione del pubblico un patrimonio di nomi, di eventi e di emozioni che vanta – ha detto Regina – pochi esempi nel mondo. “E’ di ieri la notizia che la percentuale più alta di gradimento rilevata dall’indagine sui servizi pubblici assegna il voto più alto al settore culturale: 7,6. Ma l’Auditorium supera anche questa media: i romani gli assegnano un voto altissimo: 7,9. Solo per citare i dati più recenti, dall’1 gennaio al 19 ottobre 2016 si sono registrati 258.000 spettatori per circa 490 eventi in programma. Nello stesso periodo gennaio – ottobre, l’incasso lordo si è attestato su 8.136.000 euro. Mantenere questi numeri in linea con il trend storico della Fondazione è fondamentale, perché su di essi si basa la capacità di produrre e promuovere spettacolo e cultura. Purtroppo in un quinquennio il contributo pubblico ha subìto una defezione del 40%.” (altro…)

An Italian Tale: il nuovo disco di Antonino Cicero e Luciano Troja

AN ITALIAN TALE
Antonino Cicero e Luciano Troja
10 tracce | 37.10 min.
Almendra Music (AM0018)
distr. digitale (iTunes, Spotify, Amazon, etc): The Orchard

“In questa galleria c’era una volta un re: Giovanni D’Anzi. Scrisse magiche note, e la più dolce serenata la cantò per Milano”. Così recita la targa commemorativa dedicata a Giovanni D’Anzi (1906-1974) in Galleria del Corso a Milano. Un omaggio della sua città all’autore di Madunina e di alcune tra le più famose canzoni della nostra storia: pensiamo a Ma l’amore no, Bellezza in bicicletta, Voglio vivere così, Ma le gambe, entrate subito nel canone della canzone italiana, in un periodo storico in cui una dittatura finiva e il dopoguerra avviava una modernità “americana”, improvvisa e incompiuta. Il cinema, le canzonette, la radio, i vinili, la gommalacca e il Campari, e Milano, l’Italia, le bellezze e le biciclette, memorie di un’Italia che non c’è più, che in quella musica trovava respiro e rinnovamento senza smarrire le proprie peculiarità. A tutto ciò si ispira il nuovo lavoro prodotto e pubblicato da Almendra Music: una suggestione musicale, sociale e culturale che diventa un esperimento strumentale, artistico, umano, dal titolo An Italian Tale, di Antonino Cicero e Luciano Troja.

Più che un tributo o un rifacimento, An Italian Tale è una ricerca in musica tra le storie e le canzoni di Giovanni D’Anzi, che sono state lo spunto ispiratore per due musicisti diversi per estrazione e provenienza ma affini per curiosità, intraprendenza, preparazione e fantasia. Antonino Cicero e Luciano Troja hanno trovato in un nucleo di canzoni di D’Anzi un territorio da esplorare reinventando – si tratta di musiche originali scritte da Troja – il rapporto tra jazz e melodia italiana, equilibri classici e songbook, per condurre l’ascoltatore tra atmosfere, suggestioni e fantasie del secolo scorso, verso un oggi possibile. È una strana coppia, quella fagotto e pianoforte, una felice e originale anomalia che fa da chiave di volta dell’intero album: Troja è un compositore e pianista jazz di fama internazionale (non è raro trovarlo su All About Jazz USA, Cadence o Stereophile, o vederlo dal vivo a New York), Cicero è un fagottista tra i più attivi e preparati in area classica. I due messinesi hanno trovato nella melodia, nella cantabilità, nella narrazione strumentale il punto di incontro che rende An Italian Tale, per usare le parole dello stesso Troja, “una specie di colonna sonora di un film immaginato, legato a un periodo storico, magari girato in bianco e nero”. (altro…)