Vino, donne e canto: Willi Boskovsky interpreta gli Strauss

Johann Strauss jr. e Josef Strauss, figli del patriarca Johann Strauss comunemente detto Johann Strauss ‘padre’, scrissero a Vienna i loro Walzer raggiungendo acuti di popolarità difficilmente immaginabili persino ai nostri giorni e non soltanto in terra di Cacania. Pensate che, a proposito di Johann Strauss jr. (1825-1899), si andò esercitando in un certo periodo, con lauti profitti, persino un commercio al dettaglio avente come oggetto le ciocche dei suoi capelli; roba che Justin Bieber manco se la sogna. Come giudicare questa musica? Un aneddoto rivelatore pare quello, poco importa se è leggenda, attribuito a Johannes Brahms che avrebbe così apostrofato il rampollo Johann :” Bello il suo ‘Danubio Blu’…complimenti vivissimi …peccato non l’abbia scritto io!”
E’ musica non tanto da valutarsi con il metro della profondità e della creatività, qualità che pure non mancano, quanto da gustare come si apprezza un manufatto d’epoca, un piatto tipico, una creazione autoctona… come, che so, le uova Fabergé, le Porcellane di Capodimonte, il Gamelàn balinese, le Altane veneziane. Altrettante, va senza dire, serie forme d’arte,
Il Walzer di Strauss è infatti Vienna, le Gasthaus e i palazzi, quel conservatorismo come calore rassicurante, l’umorismo anche a volte un poco sempliciotto ma di tradizione poetica fortissima, senza il il bisogno di aprirsi ad ogni costo al futuro.
Va detto anche che è musica, a dispetto dell’apparente semplicità del dettato testuale, assai difficile da interpretare; occorre non tanto conoscerne la sintassi, quanto saperne padroneggiare la complessa semantica: se non di persona, toccherebbe almeno spiritualmente recarsi in loco, alla Salgari, respirare l’aria della città, trovarcisi bene,. (altro…)