L’iniziativa illustrata di fronte ad una folta platea di giornalisti

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Le porte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo si aprono per la conferenza di presentazione de “Il jazz italiano per le terre del sisma”. Il 20 luglio, nella sala del ministro (una magnifica biblioteca antica all’interno di palazzo … in via del Collegio Romano) l’iniziativa è stata illustrata e “lanciata” di fronte ad una folta platea di giornalisti della carta stampata, radiofonici e televisivi.

Intanto i dati: “Il jazz italiano per le terre del sisma” è promosso dal MIBACT, dalla città de L’Aquila e dalla “Perdonanza Celestiniana”, dai comuni di Amatrice, Scheggino e Camerino; sostenuto dalla SIAE come sponsor principale (vari i partner, tra cui Master Music per la fonìa); organizzata da Associazione I-Jazz (che raccoglie 50 organizzatori di festival e rassegne), MIDJ (associazione dei Musicisti Italiani di Jazz) e Casa del Jazz di Roma. La manifestazione sarà mediaticamente coperta da RadioRai e, molto probabilmente, dalla Tv pubblica.

Come si intuisce si è nel solco della continuità con gli anni precedenti ma con una formula diversa, dovuta ai tragici eventi dell’agosto e dell’ottobre 2016: nel 2015 “Il jazz italiano a L’Aquila” raccolse 60.000 persone in una straordinaria mobilitazione; l’anno scorso la rassegna venne completamente cambiata dopo il sisma del 24 agosto arrivando il 4 settembre ad una serie di concerti di solidarietà da Courmayeur a Lampedusa e ad un riuscito appuntamento ancora a L’Aquila. Quest’anno ci saranno quattro giorni con una formula itinerante che vede il 31 agosto il jazz a Scheggino, borgo umbro; il 1° settembre nella marchigiana Camerino; il 2 ad Amatrice ed il 3 a L’Aquila dove si concentreranno 600 artisti, 100 gruppi in 18 luoghi della città, animati dal jazz dalle 11 sino a notte inoltrata. Centoquaranta recital e settecento i jazzisti complessivamente coinvolti (tutti interverranno a titolo gratuito), a testimoniare la <<vicinanza di tutto il mondo del jazz ai territori e alle popolazioni colpiti dal terremoto>>. I fondi ricavati si andranno ad aggiungere a quelli raccolti lo scorso anno per la costruzione di un Centro Polifunzionale ad Amatrice, dato che l’ipotizzata ri-costruzione del cinema-teatro Garibaldi è risultata, di fatto, impossibile. Insieme ad “Io Ci Sono Onlus” il mondo del jazz italiano collaborerà alle successive attività socio-culturali che <<daranno vita e respiro alla struttura>>.

La manifestazione musicale sarà affiancata il 2 settembre (a L’Aquila) da una partita di calcio di beneficenza organizzata dalla Nazionale Italiana Jazzisti con il patrocinio del capoluogo abruzzese; in questo caso i fondi raccolti saranno finalizzati all’acquisto di strumenti musicali per la banda musicale di Amatrice.

“Il jazz italiano per le terre del sisma”  è stato raccontato ai giornalisti soprattutto dal direttore artistico Paolo Fresu, con significativi interventi di rappresentanti della Siae, del ministro Franceschini e degli amministratori locali: Pierluigi Biondi, Gianluca Pasqui, Paola Agabiti Urbani – rispettivamente sindaci de L’Aquila, Camerino e Scheggino – e Federico Caprioli, assessore del comune di Amatrice. Fresu ha sottolineato la coralità del jazz e l’assoluta uguaglianza dei musicisti, anche se a Marcello Rosa ed Enrico Intra sarà tributato un premio alla carriera. Il trombettista ha tra l’altro affermato che <<la nuova geografia del sisma ridisegna la mappa della solidarietà. Le quattro regioni del centro Italia  portano con sé una forte tradizione jazzistica non solo per il numero di musicisti a cui hanno dato i natali ma per la qualità storica e architettonica di città e di borghi che si legano, da sempre, alla cultura e al turismo e che oggi sposano le ambizioni di un linguaggio contemporaneo e in divenire come il jazz>>. Quindi doppia missione, di solidarietà concreta e di ricostruzione a partire dal “suono” e dalla sua capacità di  aggregazione e identità.

Il ministro ha sottolineato il vero e proprio spartiacque psicologico per il jazz italiano determinatosi con la manifestazione del 2015, sottolineando che l’iniziativa del 2017 agisce per <<riportare la fiducia e il turismo nei luoghi colpiti dal sisma perché la ricostruzione passa attraverso l’arte, la musica e la vita>>.  Dopo il sindaco de L’Aquila (che si è impegnato anche per future manifestazioni a carattere jazzistico nella città ed ha espresso tutta la solidarietà ai comuni colpiti dal sisma del 2016), il primo cittadino di Camerino ha ricordato che <<eventi come questo ci ricaricano, rappresentano una ricchezza>> in una quotidianità lacerante. Il sindaco di Scheggino, piccolo borgo della Valnerina, ha sottolineato l’importanza di <<riattivare il tessuto sociale ed economico dei nostri borghi>>. Per l’assessore del comune di Amatrice <<gli eventi sismici hanno travolto anche la cultura del nostro territorio>> e questa prima iniziativa con la musica ad Amatrice riaccende la speranza in un territorio ancora drammaticamente provato.

Appuntamento, quindi, dal 31 agosto al 3 settembre per “Il jazz italiano per le terre del sisma” senza dimenticare il sostegno organizzativo di varie associazioni locali come Visioni in Musica (Scheggino), Musicamdo-Jazz e TAM-Tutta un’Altra Musica (Camerino) e Fara Music (Amatrice).

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