Kinderheim: il ritorno di Mezz Gacano con la sua ‘scolaresca jazz-rock’

MEZZ GACANO & SELF-STANDING OVATION BOSKÀUZ ENSEMBLE
Kinderheim
17 tracce (+ ghost track) | 50 minuti
Almendra Music (AM0032) | Lizard Records (Lizard CD 0131)
Bandcamp e Digitale | Distr. The Orchard
Fisico (CD) | Distr. G.T. Music / BTF Vinyl Magic

«Faccio musica dal 1986: di ogni genere, stile, derivazione e colore. A ogni nuova musica cerco di liberarmi dagli schemi e dai confini che si creano, inevitabilmente, appena ci si rilassa un po’ su quel che si crede di conoscere e (terribile e sintomatica parola!) “padroneggiare”. Scrivo musica, infatti, per quel bisogno innato, quella esigenza fisiologica, di comunicare all’Universo, ma in primis a me stesso, che esisto ed esistiamo, nonostante l’utile e i guadagni, e quindi anche nonostante le chiese che (in buona o malafede, ma fede pur sempre!) li garantiscono o vorrebbero garantire. Questo album, Kinderheim, è la mia quinta esperienza discografica in 32 anni di far musica».

32 anni di fare musica: un periodo intensissimo per Mezz Gacano, dapprima progetto poi vero e proprio alter ego di Davide Mezzatesta, multiforme compositore, chitarrista e pittore palermitano, tra i principali agitatori dell’underground nazionale con la sua musica di frontiera, in perenne movimento tra rock, jazz, elementi colti e contemporanei, raptus metallici e Rock In Opposition. Mai come in questo caso, dopo quattro album e tanti anni di musica in formazioni mutevoli al crocevia tra vari generi, Mezz Gacano afferma il suo esistere nella libertà. Lo fa con il ritorno della ‘piccola orchestra rock’ Self-Standing Ovation Boskàuz Ensemble (da lui fondata nel 2003 e riportata alla luce nel 2016) e con un lavoro ricco di riferimenti, spunti e tensioni tra popular e colto, di connessioni artistiche ed extramusicali, di gioia e piacere nel suonare in un ampio e versatile collettivo. Un disco importante perchè afferma in modo definitivo la spumeggiante musicalità di Mezz Gacano, abile nel rendere “commestibili” esperienze di confine come il Rock in Opposition di Henry Cow e Stormy Six (non a caso è ospite un certo Tommaso Leddi…), ammirevole per la passione e il furore compositivo racchiusi in questo nuovo lavoro.

Kinderheim è un disco importante anche per Almendra Music, che ne ha curato gestazione e produzione, e che lo pubblica insieme a Lizard Records. Un matrimonio inevitabile, quello tra Mezz e la factory palermitana, non solo per motivi territoriali: se nel 2016 Sonate di terra e di mare, attraverso il violoncello di Giovanni Sollima, ha rivelato un connubio tra passato e presente, tra le composizioni firmate dai giovani artisti nel periodo pre-Almendra e una nuova espressione delle stesse all’inizio di un rinnovato percorso discografico, Kinderheim coniuga passato e futuro, parte da brani scritti da Mezz in più di vent’anni di attività e lancia all’orizzonte una visione collettiva dell’avvenire, con il coinvolgimento di un nutrito team di musicisti che, in tempi e modi diversi, dialogano e si esprimono con Almendra Music. L’ensemble protagonista è composto da Lavinia Garlisi, Dario Compagna, Beppe Viola, Roberta Miano, Mauro Greco, Ornella Cerniglia, Gianmartino della Delizia, Davide Pendino, Francesco Tavormina, Luca La Russa, Simone Sfameli, gli special guest sono Tommaso Leddi (Stormy Six), Gianni Gebbia, Giovanni Di Giandomenico, Giorgio Trombino (Furious Georgie, Haemophagus, Elevators to the Grateful Sky, The Smuggler Brothers), Ruhi Nokoda, Marco Monterosso (La Banda di Palermo, Airfish), Yu Suwon, Valerio Mirone e Simone Giuffrida (Utveggi), Lucio Villanti, Danilo Romancino, N’Hash e Naiupoche. Nella foto-collage interna del booklet i partecipanti sono ritratti come in una scolaresca che, ricorda Mezz, «parte da lontano, sia per quel riguarda lo spazio-tempo che per le “risorse umane”; ci sono musicisti che provengono da ‘luoghi’ musicali completamente differenti fra loro: jazzisti, concertisti da camera, producer elettronici, musicisti tradizional-popolari, concretisti, esponenti del Fluxus, saltimbanchi e mangiatori di fuoco».

Nel sorprendente e policromo labirinto sonoro in cui Mezz e i suoi scolaretti si avventurano, Kinderheim si rivela proprio come un album-manifesto: è un quinto LP che ha la capacità di presentarsi come “nuovo debutto” sia perchè è stato concretizzato per la prima volta nello Zeit Studio – l’atelier creativo di Almendra Music da cui stanno nascendo alcune delle perle più interessanti e promettenti della nuova musica nazionale – sia perchè mette insieme sensibilità differenti finalmente unite in un ampio e coerente progetto artistico. Per citare il progressive e l’avant-rock tanto amati da Mezz, il Self-Standing Ovation Boskàuz Ensemble può ricordare una sorta di “Centipede 2.0”, di cui Mezzatesta è artefice e regista: «il rinato SSOBE è una perfetta combinazione di Rock/Folk/Pop band miscelata con un sestetto da camera, per poter dare ‘sfogo’ anche alle soluzioni più arzigogolate della mia scrittura, ma anche potenzialmente al servizio di altre scritture “compatibili nella libertà”. Il filo conduttore di questo lavoro sta nel pensiero, nelle cellule compositive (o se preferiamo ‘moduli’) all’interno di ognuna delle composizioni, che anche se scritte nell’arco di molti anni – alcuni brani risalgono al 1993 – hanno una sorta di DNA in comune».

Info:

Kinderheim:
https://almendramusic.bandcamp.com/album/kinderheim

Pierluca Buonfrate Quartet, atmosfere crooner all’Elegance Cafè

Il nuovo progetto del crooner romano è improntato sulla scrittura di testi originali. Ogni brano o assolo di questo repertorio ha ispirato una storia da raccontare, trasformandosi in qualcosa di nuovo, che come protagonista ha appunto, le parole, “words”. Anche lo stile dei “nuovi” brani, composti da Davis, Shorter, Petrucciani, o brani originali del quartetto, prende in alcuni casi una forma nuova, più contemporanea. Buonfrate studia canto pop con Cinzia Baldana presso la scuola di musica CIAC, dove completa il corso di canto, poi studia canto jazz con Fabrizia Barresi e tecnica lirica con Carlo di Giacomo, pianoforte con Pierpaolo Principato e percussioni con Luca Scorziello e Sergio Quarta. Per la sua formazione frequenta seminari con: Mark Murphy, Bob Stoloff, Carl Anderson, Jo Estill, Miles Griffith e Dean Bowman.
Sul palco Pierluca Buonfrate (voce), Ettore Carucci (piano), Francesco Puglisi (contrabbasso) e John Arnold (batteria).

sabato 2 dicembre
Elegance Cafè Jazz Club
Via Francesco Carletti, 5 – Roma
ore 22
Euro 15 (concerto e prima consumazione)
Infoline 0657284458

Ancora una presentazione per Gente di Jazz di Gerlando Gatto. Il 5 dicembre alla Casa del Jazz a Roma

Continuano le presentazioni del libro del nostro direttore Gerlando Gatto, la cui seconda ristampa si sta rapidamente esaurendo. Martedì 5 dicembre si ritorna a Roma, in uno dei luoghi più amati dagli appassionati della musica jazz: alle 20:30, alla Casa del Jazz, l’autore dialogherà con il giornalista e critico musicale Marco Giorgi, con il coordinatore artistico della Casa del Jazz ed esperto di musica Luciano Linzi e con Ada Montellanico, musicista e Presidente MIDJ – Associazione Italiana Musicisti di Jazz.

“Gente di Jazz – interviste e personaggi dentro un festival jazz” di Gerlando Gatto (edizioni KappaVu/Euritmica, Udine, 2017, I edizione – II ristampa), con la prefazione di Paolo Fresu, la postfazione del filosofo Fabio Turchini e le foto di Luca d’Agostino, è stato presentato al Salone del Libro di Torino, a alla Feltrinelli di Roma, a Udine e a Palazzo San Teodoro a Napoli. Il volume contiene una serie di interviste ad importanti artisti della scena jazzistica italiana ed internazionale che, in epoche anche molto diverse, sono intervenuti al Festival Internazionale “Udin&Jazz”, tra i quali Stefano Bollani, Michel Petrucciani, Danilo Rea, McCoy Tyner, Gonzalo Rubalcaba, Enrico Pieranunzi, Enrico Rava, Antonio Onorato, Maurizio Giammarco, Giancarlo Schiaffini, Cedar Walton, Joe Zawinul, Franco D’Andrea, Mino Cinelu, Paolo Fresu, Martial Solal e molti altri.

Alla fine della presentazione, salirà sul palco Lucrezio de Seta con il suo trio, per presentare in anteprima il suo secondo lavoro da leader Brubeck Was Right, pubblicato nel febbraio 2016 dall’etichetta Headache Productions. Un progetto originale e dinamico caratterizzato da una forte intensità emozionale, che alterna brani originali poetici e passionali a rielaborazioni moderne dei più grandi standard della tradizione jazzistica. Il disco si distingue per un sound originale e strizza l’occhio tanto alla tradizione quanto ai più moderni dettami estetici del jazz moderno: per la serata la formazione sarà completata da Ettore Carucci al pianoforte e Lorenzo Feliciati al basso. Una formazione ricca di groove in cui la batteria di Lucrezio de Seta, divisa tra tempi irregolari e pronunce swingate, trova la corretta vena interpretativa per rielaborare grandi classici del jazz. A fare il resto ci pensano il pianismo moderno di Ettore Carucci, caratterizzato da una grande padronanza del fraseggio e del comping mai banale, e il basso di Lorenzo Feliciati, dallo stile asciutto e diretto, perfetto nell’esecuzione. Brubeck was Right! è un progetto innovativo, dalla forte vena creativa che partendo dalla tipica formazione in trio acustico si evolve senza timidezze reverenziali di stampo stilistico, dando vita ad arrangiamenti moderni e composizioni originali che ben si collocano nel panorama jazzistico più attuale.

Ingresso (presentazione+concerto) € 10 – info e biglietti: www.casajazz.it

Info stampa Gente di Jazz: stampa@euritmica.it