Summertime in Jazz 2018

Se cinque vi sembran pochi. Cinque anni di vita per Summertime in Jazz sono un bel traguardo, consentono di guardare a quanto finora fatto e ai risultati ottenuti con ragionevole soddisfazione, di tarare tutto quanto sperimentato nelle passate edizioni per calibrare al meglio la manifestazione sulla base delle risposte ricevute dal suo pubblico, di progettare andando a inserire ogni volta un tassello nuovo, perché una rassegna è una cosa viva e come tale ha bisogno di rinnovarsi, per continuare a raccogliere interesse e a proporsi come punto di riferimento per il territorio.

Nasce nel 2014 l’idea di creare una costola estiva del Piacenza Jazz Fest con una formula itinerante di concerti che andassero a valorizzare alcuni degli angoli più affascinanti delle valli dei fiumi Trebbia e Arda, vanto della nostra provincia. Partita dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, ente che ha a cuore la crescita continua del territorio e dei suoi abitanti – prodigandosi nel premiare le iniziative più meritevoli nei campi del sociale, dell’istruzione, dell’arte e della cultura – l’idea è stata fatta propria dall’associazione culturale Piacenza Jazz Club, che l’ha trasformata in uno dei suoi fiori all’occhiello.

Gli altri soggetti direttamente coinvolti in Summertime in Jazz sono tutti i Comuni che ne ospitano almeno una tappa e che collaborano attivamente alla sua realizzazione, offrendo il loro prezioso supporto. Tutti i sindaci, gli assessori, i delegati agli eventi, i volontari delle proloco e i tecnici dei vari comuni interessati dalla rassegna si sono rivelati da sempre dei fidati collaboratori, impegnati in prima linea per la buona riuscita dell’evento programmato nel loro paese.

Dieci gli appuntamenti musicali principali per questa quinta edizione, che si concentreranno tra la fine del mese di luglio e la prima metà di agosto, disseminati tra le perle della provincia con una sostanziosa anteprima in città ai primi di luglio. Completano il programma i tre concerti di Jazz SummerWine, che si svolgeranno in alcune tra le più rinomate cantine del territorio, e il concorso fotografico a premi “Le vie di Genova e il Piacenziano”. Ogni tassello è stato pensato come un modo peculiare per raccontare e beneficiare il più possibile delle diverse sfaccettature della bellezza e della ricchezza del nostro patrimonio artistico, culturale, paesaggistico ed enogastronomico.

Tutti i concerti e gli eventi del programma sono a ingresso libero, liberamente fruibili dunque e pensati per un pubblico eterogeneo, curioso di andare alla scoperta di attività e di musica sempre di qualità molto elevata.

Si parte dunque dalla città per il concerto d’anteprima, più precisamente dal cortile del nobile palazzo Rota Pisaroni che ospita la Fondazione di Piacenza e Vigevano, main partner della rassegna, lunedì 2 luglio alle 21.30 con un duo di grande attrazione e di caratura internazionale, composto dalla cantante coreana Youn Sun Nah, una maestra dell’improvvisazione dalla voce tanto sottile quanto potente e versatile, e dal leggendario chitarrista svedese Ulf Wakenius, per i più noto in particolare per essere stato l’ultimo chitarrista di Oscar Peterson.

A partire da sabato 21 luglio si snoderà poi a ritmi piuttosto serrati di 3, 4 concerti alla settimana la rassegna vera e propria, che andrà a concludersi, già in clima ferragostano, l’11 agosto.

Come sempre, l’attenzione degli organizzatori nella selezione delle proposte è stata molto alta; inoltre si è cercato di coniugare il luogo che ospita il concerto con la musica che più vi si adatta, in modo da creare una perfetta atmosfera, che andrà a caratterizzare ogni serata e che ne farà risaltare le specificità. Ogni concerto avrà così una sua speciale impronta, che esalterà lo spirito del luogo pronto ad accoglierlo.

Una peculiarità di questa quinta edizone è di aver predisposto inaugurazione e chiusura nelle due più alte località, rispettivamente della Val D’Arda (Morfasso) e della Val Trebbia (Cerignale). Per la Val d’Arda sono confermati gli appuntamenti quasi tutti nella prima settimana di rassegna a partire appunto da Morfasso sabato 21 luglio alle 21.30 con un gruppo di grande verve come i GEZZZ…, in una formazione speciale allargata a cinque elementi che ospiterà anche due strumenti a fiato; presso l’antica Pieve di Vernasca lunedì 23 luglio alle 21.30, dove si potrà assistere al dialogo di due anime a confronto: quella della vocalist Greta Panettieri, virtuosa cantante insieme al suo quartetto e quella di uno dei più grandi trombettisti italiani ormai sulla scena jazzistica mondiale da più di 15 anni, Flavio Boltro; a Cortemaggiore mercoledì 25 luglio alle 21.30 con la band dei No Smoking, guidata dall’istrionico Alan Farrington, nata con l’intento di fondere i migliori standard americani del ‘900 tra passato e presente, in una riuscitissima contaminazione che gioca tra lo swing e il groove contemporanei.

Si tornerà ancora in Val d’Arda per le tappe agostane di Castell’Arquato martedì 7 agosto alle ore 21.30 con un’altra importante band che furoreggia e porta divertimento ovunque si esibisca con il suo spettacolo ad alto tasso di Swing, cioè Vik and the Doctors of Jive, un vero inno alla gioia in versione Jazz; e ancora nel borgo di Vigoleno giovedì 9 agosto alle 21.30 con le atmosfere più raccolte e intimistiche del Tango, non prive di ruggenti zampate jazz, con i Triosphere, trio in purezza, fatto di bandoneón, chitarra elettrica e contrabbasso.

Le tappe che vedranno protagonista la Val Trebbia invece partono da quella assai suggestiva di domenica 29 luglio (unico caso in cui il concerto inizia alle 18.30) sulla Pietra Perduca con il Trio Amaranto, una formazione che, viaggiando tra il mito di Django e suggestioni folk, suonerà rigorosamente in acustico sul sagrato della chiesetta di S. Anna; per proseguire in piazza Trento a Travo mercoledì 1° agosto alle 21.30 con il quintetto che prende il nome dalla cantante Debora Lombardo che presenterà in quell’occasione il suo ultimo lavoro, uscito da pochissimo, dal titolo “Daydreams”, dedicato agli indimenticabili brani del passato che spaziano tra diversi generi; non può mancare nemmeno Rivergaro mercoledì 8 agosto, dove alle 21.30 in Piazza S. Agata andrà in scena lo spumeggiante Trio Bobo, composto dalla sezione ritmica di “Elio e le storie tese”, ovvero Faso al basso e Christian Meyer alla batteria, insieme a un chitarrista sopraffino come Alessio Menconi; insieme i tre promettono effetti speciali e faranno di certo scintille perché sono ottimi musicisti che si divertono molto quando suonano e sanno come trasmettere al pubblico, coinvolgendolo, lo stesso grado di divertimento. La rassegna si concluderà sabato 11 agosto alle 21.30 nel luogo che è la new entry di quest’anno, quel borgo di Cerignale situato nell’Alta Val Trebbia che festeggia proprio in quei giorni una delle sue ricorrenze più sentite, la “Festa della Transumanza”, con un concerto raffinato e suggestivo fatto dei “Sospiri sospesi” (titolo dell’omonimo CD) di “Tre ance libere”, in rigoroso ordine alfabetico i grandissimi Gianni Coscia alla fisarmonica, Max De Aloe all’armonica e fisarmonica e Daniele Di Bonaventura al bandoneón.

Gabriele Mirabassi e Roberto Taufic al TrentinoInJazz 2018

TRENTINOINJAZZ 2018
e
Lagarina Jazz
presentano:

Venerdì 22 giugno 2018
Dalle 18.00 alle 21.00
Ristorante Spaghetteria Amicizia
Via Mazzola, 1
Pilcante – Ala (TN)

Aperitivo in Jazz con:

OPUS ONE TRIO

ore 21.30
Palazzo de’ Pizzini
Via Santa Caterina 2
Ala (TN)

Um Brasil Diferente con:

GABRIELE MIRABASSI & ROBERTO TAUFIC

ingresso 10 euro

Venerdì 22 giugno TrentinoInJazz 2018 parte in quarta con uno degli appuntamenti più attesi della stagione, all’interno del Lagarina Jazz, storica sezione del festival curata dal giornalista Giuseppe Segala. In apertura un bell’aperitivo in jazz in collaborazione con SuonaMangiaBevi (a cura della Scuola Musicale dei Quattro Vicariati OperaPrima) con gli Opus One Trio, ovvero Matteo Turella (chitarra elettrica), Michele Bazzanella (basso elettrico) e Bruno Miorandi (batteria). Turella, alla pubblicazione del suo primo Cd Headache fu salutato dalla rivista Musica Jazz come “un chitarrista di vaglia, da includere tra i nostri migliori”. Nel suo stile, che si alimenta schiettamente alla fonte più autentica del blues, si riscontra un’attenzione a tutta la storia della chitarra moderna nel jazz, da Charlie Christian a Jim Hall e John Scofield. Bazzanella ha avuto modo di farsi apprezzare a Lagarina Jazz in occasione dei concerti con il Quintetto di Mirko Pedrotti, con il trombonista Gianluca Petrella. Miorandi è molto attivo in varie formazioni, tra cui la New Project Orchestra, il quartetto Four on the Floor, il Blue Note Quintet.

Si passa al Palazzo de’ Pizzini per Gabriele Mirabassi e Roberto Taufic, due musicisti che il pubblico di Lagarina Jazz conosce molto bene. Mirabassi era al festival nel 2013 con Peo Alfonsi, nel 2017 Taufic era con Barbara Casini: ora troviamo al fianco del clarinettista umbro la chitarra versatile e brillante di Taufic, da lungo tempo compagno nelle sue avventure. Sottotraccia scorre sempre il Brasile: “Um Brasil Diferente”, come sottolinea il titolo del Cd pubblicato dal duo nel 2014. Brasile fonte di ispirazione fertilissima da tanti anni per Mirabassi, e terra di adozione per Taufic, che fin da piccolo visse in quel Paese prima di trasferirsi in Italia, assorbendo la molteplice stratificazione culturale che si riflette nella musica e la alimenta. La ricchezza della musica brasiliana è stata scandagliata in profondità dai due, che si tengono lontani da certo esotismo carioca, incontrando i grandi compositori e le musiche popolari, spaziando nel tempo e nei luoghi geografici tra la canzone e i brani strumentali, interpretando una forma basilare come lo Choro, con la consapevolezza delle molte analogie che lo rendono parente sudamericano del blues.

Roma torna ad essere la capitale del jazz!

Non chiedetemi il perché: non lo so. Fatto sta che inopinatamente, nonostante i mille problemi che affliggono la città, Roma si presenta all’appuntamento con l’estate quale vera capitale del jazz. Sono davvero tante le iniziative dedicate alla musica afroamericana che si svolgeranno nella Capitale, alcune davvero di eccellente livello.

Roma, Auditorium Parco della Musica 18 06 2018 foto Musacchio & Ianniello

E partiamo con una struttura prestigiosa che, dopo vari mesi di assoluta inattività, torna prepotentemente alla ribalta. Lunedì 18 giugno, introdotta da un breve assolo di Danilo Rea, è stata presentata alla stampa la riapertura della Casa del Jazz nel cui parco il primo luglio parte la stagione estiva, la prima sotto la gestione della Fondazione Musica per Roma e all’interno della rassegna Estate Romana. Il parco di Villa Osio diventa così il palcoscenico ideale di una fitta programmazione di proposte originali, grandi concerti e spettacoli dal 1° luglio al 5 agosto in collaborazione con IMF Foundation e I Concerti nel Parco.

In particolare la Casa del Jazz ospiterà la 42esima edizione del Roma Jazz Festival, lo storico e prestigioso festival diretto da Mario Ciampà, che dopo 12 stagioni autunnali all’Auditorium Parco della Musica ritorna in estate con gran parte della programmazione alla Casa del Jazz. “Jazz is Now“ è il titolo di questa edizione che vuole trasmettere il sound attuale di una musica che non teme l’usura del tempo. Venti concerti con grandi stelle italiane e internazionali del jazz si susseguiranno alla Casa del Jazz con protagonisti Enrico Rava/Danilo Rea Duo (1.07), Pietropaoli – Zanisi – Paternesi Wire Trio (8.7), Ottolini – Bearzatti Licaones (9.7), Camille Bertault Trio (11.7), Tony Allen (13.7), Giovanni Guidi – Fabrizio Bosso (15.7), The Freexielanders (18.7), Randy Weston (19.7), Corey Harris (22.7), Vijay Iyer Sextet (23.7), Dee Dee Bridgewater (24.7), Tanotrio feat. George Garzone e Leo Genovese (25.7), Paolo Fresu/Chano Dominguez Duo (26.7), Steve Coleman & Five Elements (27.7), Big Fat Band (29.7), Giuliani – Biondini – Pietropaoli – Rabbia “Cinema Italia” (30.7), NTJO New Talents Jazz Orchestra (31.7), Lizz Wright (2.8), Chansons! (3.8), Piji Siciliani (4.8), Swing Valley Band (5.8).

Ma la Casa del Jazz non sarà l’unica location del “Roma Jazz Festival”: così alla Cavea dell’Auditorium ci saranno il 7 luglio gli Snarky Puppy, il 14 Chick Corea Akoustic Band, il 16 luglio Stefano Bollani Quintet, il 20 luglio Pat Metheny; al Museo Maxxi sarà possibile ascoltare il 12 Tommaso Cappellato, il 21 Kamaal Williams Trio, il 1 agosto Sons Of Kemet; presso il Parterre Farnesina il 14 luglio si esibirà Oddisee & Good Company, il 16 luglio Knower, il 23 Cory Henry & The Funk Apostles, il 28 luglio Jungle Green.

Tornando alla Casa del Jazz, la struttura ospiterà per il terzo anno consecutivo un’altra manifestazione storica dell’estate romana, I Concerti nel Parco, giunta alla sua 28sima edizione dal titolo “Una casa bellissima” e diretta da Teresa Azzaro. Tredici eventi, molte produzioni originali, in prima assoluta o al loro debutto romano e molte date uniche, in esclusiva in Italia; una programmazione di grande prestigio, sempre più multidisciplinare ed eterogenea, che ospita grandi nomi del parterre nazionale ed internazionale. Molti progetti speciali e giovani talenti italiani e stranieri che mettono in campo nuove idee per lo spettacolo dal vivo.

Tra i protagonisti: Graham Nash (2.7), Joey Alexander (3.7), Gio Evan (4.7), Monica Molina (5.7), Player2 Orchestra (6.7), The Black Blues Brothers (10.7), Paolo Cevoli e Quartetto Saxofollia (12.7), Claudia Gerini e Solis String Quartet (14.7), Suzanne Vega e Gerry Leonard (16.7), Avion Travel (20.7), Filippo Timi e Giuseppe Albanese (21.7), Teresa Salgueiro (28.7), Flamenco Tango Neapolis (1.8).

Da settembre riprenderanno le attività principali della Casa del Jazz quali la didattica, la divulgazione, la formazione e la promozione del jazz in tutte le sue forme oltre ovviamente alla programmazione concertistica Riaprirà anche il prestigioso studio di registrazione per riprendere le attività di produzione discografica. Verranno inoltre dedicate attività specifiche per i bambini e i giovani, concerti, spettacoli e attività di formazione. Così a maggio scorso è stato siglato un protocollo d’intesa tra la Fondazione Musica per Roma ed il Conservatorio di Santa Cecilia per sviluppare alla Casa del Jazz una collaborazione nei settori dell’Alta Formazione musicale, della formazione di base, della ricerca e della promozione e produzione artistica.

Sempre a maggio si è formata presso la Casa del Jazz la nuova Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti (ONJGT) sotto la direzione di Paolo Damiani, ensemble che raccoglie undici tra i migliori talenti emersi in Italia e che presenta un organico inusuale con due voci femminili e un violino, oltre a fiati e sezione ritmica. Questo pregevole organico presenterà il 17 luglio il progetto “Oscene rivolte” che porterà in tour nelle più importanti città italiane per poi ritornare alla Casa del Jazz a registrare il suo primo disco.

Il 22 settembre inoltre la Casa del Jazz ospiterà uno degli appuntamenti del festival “Una striscia di terra feconda”, festival franco-italiano di jazz e musiche improvvisate, che vedrà protagonisti nella prima parte il pianista François Coutorier in un concerto in solo in prima nazionale e nella seconda parte i musicisti italiani, in residenza con il trombettista Mederic Collignon, Camilla Battaglia (voce), Andrea Molinari (chitarra), Rosa Brunello (contrabbasso), Perla Cozzone (pianoforte), tutti vincitori del Concorso Nazionale in collaborazione con l’Institut Français Italia, l’Ambasciata di Francia in Italia, MiDJ e SIAE.

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Ma, come si accennava in apertura, il “Roma Jazz Festival” non sarà l’unica occasione di ritrovo per gli appassionati di jazz. Fra le altre iniziative c’è da segnalare “L’ISOLA DI ROMA JAZZ & BLUES” che si svolgerà dal 4 Luglio al 17 Agosto presso l’Isola Tiberina. La rassegna vedrà la partecipazione di artisti da ogni parte del mondo, come il talentuoso ventenne russo Alexandr Misko, a ben ragione considerato il genio del percussive fingerstyle guitar solo (il 4 Luglio). L’ 8 luglio sarà la volta della pianista giapponese Chihiro Yamanaka e il suo “Electric Female Trio”. Mercoledì 11 Luglio a mio avviso uno degli avvenimenti più importanti dell’intera stagione romana: saliranno sul palco della Grande Arena Carla Bley con Andy Sheppard (sax) e Steve Swallow (basso). Si tratta di artisti che hanno fatto la storia del jazz e che, specie per quanto concerne la Bley, non è usuale ascoltare nella Capitale.  Il 18 invece si esibirà la band statunitense The Bad Plus, dal groove trascinante.

Il 25/7 l’Africa si impossesserà del palco: i Songhoy Blues, quattro ragazzi del Mali, proporranno brani Blues, R&B e Raggae nella lingua della loro terra.

Il mitico sassofonista Kenny Garrett suonerà col suo quintetto il 31 luglio mentre martedì 7 Agosto, si alterneranno sul palco Dick Halligan, storico pianista dei Blood Sweat & Tears, al piano solo, e la “Giancarlo Maurino’S Evidence”, condotta dal noto sassofonista italiano.

A chiudere la rassegna, Atrio, Dumbo, Station e Modular, testimoni delle nuove generazioni del crossover Jazz.

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Intanto dai primi del mese è in corso di svolgimento, nella splendida cornice di piazza Garibaldi, con una vista ineguagliabile sulla Città Eterna, la seconda edizione di “Gianicolo in Jazz” che, sotto la sapiente regia del nuovo direttore artistico Roberto Gatto, andrà avanti fino al 14 settembre. Variegato il programma che prevede artisti di assoluto rilievo internazionale e giovani talenti che possono così trovare l’occasione di far conoscere le proprie potenzialità. Tra gli appuntamenti più importanti il 27 giugno   il vocalist e chitarrista Mark Hanna; il 10 luglio il duo Javier Girotto sax e Natalio Mangalavite piano; il 15 luglio il Paolo Damiani Santa Cecilia Jazz Ensemble con Daphne Nisi voce, Francesco Fratini tromba, Andrea Molinari chitarra, Fabio Sasso batteria e Paolo Damiani contrabbasso e composizioni; il 18 “The Italian Trio” con Dado Moroni piano, Rosario Bonaccorso contrabbasso e Roberto Gatto batteria; il 24 “The Hidden Side” con Rosario Giuliani sax, Alessandro Lanzoni piano, Jacopo Ferrazza contrabbasso e Fabrizio Sferra batteria; il 7 agosto Tandem, ovvero Fabrizio Bosso tromba e Julian Mazzariello piano; il 15 Seamus Blake al sax, accompagnato da Roberto Tarenzi piano, Gabriele Evangelista contrabbasso e Roberto Gatto batteria; il 21 un quartetto di classe con Peter Bernstein chitarra, Dario Deidda basso, Alessandro Lanzoni piano e Roberto Gatto batteria; il giorno dopo Enrico Rava Quartet completato da Domenico Sanna piano, Dario Deidda basso e Roberto Gatto batteria; il 29 Enrico Pieranunzi piano, Rosario Giuliani sax, Luca Fattorini contrabbasso e Marco Valeri batteria; il 4 settembre Maurizio Giammarco “Syncotribe”, ovvero Maurizio Giammarco sax, Luca Mannutza organo e Enrico Morello batteria; il 9 il duo, Rita Marcotulli piano, Israel Varela batteria e voce.

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Un’altra manifestazione in corso di svolgimento è quella che si svolge in un’altra splendida villa della Capitale: la terza edizione del Village Celimontana, rassegna organizzata dal Cotton Club che si protrarrà fino all’8 settembre. Media-Partner della rassegna Radio Montecarlo, la radio italiana che offre maggiore spazio al jazz. Molto spazio ai giovani talenti italiani ma anche appuntamenti di rilievo internazionale: la “Carta Bianca” ad Enrico Pieranunzi sarà una tre giorni dedicata al grande pianista che salirà sul palcoscenico del Village Celimontana presentando due nuovi dischi, domenica 17 giugno in duo con una star emergente, il contrabbassista danese Thomas Fonnesbeak, mercoledì 4 luglio con un concerto in piano solo e giovedì 5 luglio in quintetto con ospite il sax di Rosario Giuliani.

Tra gli altri italiani degni di attenzione le esibizioni – tanto per citare qualche nome –  di Massimo Morriconi, Ellade Bandini, Nico Gori, Lorenzo Tucci, Stefano Sabatini, Gianni Oddi, Giorgio Rosciglione, Riccardo Biseo, Stefano Sabatini.

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Infine La Scuola Popolare di Musica di Testaccio presenta “Le vie del jazz”, concerti suonati e raccontati dai protagonisti del jazz romano attraverso sei lezioni-concerto.

Un’occasione per ascoltare le varie “anime” del jazz e le molteplici culture che, partendo dal blues e dalla musica di New Orleans, hanno nel tempo influenzato questo linguaggio fino a renderlo una sorta di esperanto musicale.

A rendere possibile l’iniziativa sono i musicisti che fanno base a Roma, tra i quali alcuni insegnanti della Scuola Popolare di Musica di Testaccio come Roberto Nicoletti, Gaia Possenti, Sonia Cannizzo, Simona Bedini e Ludovico Piccinini. Oltre a noti musicisti che, nella scuola, si sono nel tempo formati: Gabriele Coen, Giulia Salsone, Antonella Vitale, Luca Monaldi e oltre ancora a tutti i musicisti che con la scuola hanno più volte incrociato la propria strada per concerti, incontri, stage…

Durante gli incontri si toccheranno le varie influenze: dal rock-pop alle musiche del mondo, a Giuseppe Verdi in chiave gipsy/swing, alla canzone italiana in chiave swing, per finire con un approfondimento sulla musica di Thelonius  Monk e sul trombone.

Ogni incontro prevede una parte illustrativa curata dal relatore e una parte di concerto.

Gerlando Gatto

 

 

L’afflato del jazz rivitalizza sette “Borghi Swing”

Coniugare la musica di qualità con le eccellenze eno-gastronomiche e artigianali del nostro Paese: questo l’obiettivo di Borghi Swing, il nuovo progetto ideato e promosso da I-Jazz, l’associazione che riunisce alcuni tra i più noti e seguiti festival jazz italiani, con il sostegno del MiBACT. La manifestazione è stata presentata alla stampa specializzata nel corso di una conferenza stampa svoltasi venerdì 15 giugno nella Capitale.

Ad animare il progetto saranno sette Festival Jazz che si svolgono lungo tutto lo stivale in altrettanti Borghi particolarmente significativi per le loro caratteristiche storiche, paesaggistiche e culturali e che, da giugno ad agosto, ospitano una programmazione di eventi che include concerti di musica jazz, pop e world music; iniziative artistiche e culturali con visite guidate al patrimonio storico; percorsi nella natura ed escursioni in mare; viaggi nei sapori alla scoperta dell’enogastronomia locale. Tra gli artisti coinvolti grandi nomi del panorama nazionale come Stefano Cocco Cantini, Luigi Martinale, Daniele Dagaro Trio… e molti altri. Ma ci sarà spazio anche per le contaminazioni musicali e per grandi artisti internazionali come David Helbock, Johannes Bär, Andreas Broger, Robert Glasper, Terrace Martin, Christian Scott, Derrick Hodge, Justin Tyson, Taylor McFerrin, Ingrid Jensen, Jeremy Pelt, Aaron Parks. Dato il tenore ella manifestazione non possono mancare realtà musicali fortemente legate al territorio d’origine: Coro di voci bianche del Teatro Regio di Torino e del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino, il BargaJazz Ensemble, la BargaJazz Orchestra, l’Udin&Jazz Big Band.

The Licaones

Robert Glasper

Ma entriamo più nello specifico e vediamo quali sorprese ci riservano i Borghi, richiamati in rigoroso ordine cronologico.

A dar fuoco alle polveri, quasi in contemporanea, la Toscana e il Friuli Venezia Giulia. In particolare dal 20 al 24 giugno a Vicchio si volgerà “ETNICA”, manifestazione che tra l’altro punta a rafforzare l’identità culturale attraverso attività di interazione con vecchie e nuove comunità del territorio. Dal punto di vista musicale da segnalare l’apertura con il concerto di Danilo Rea e Gino Paoli mentre la chiusura sarà affidata ai “Fankoff” che festeggiano il loro XX anniversario ospitando Karima.

Fankoff

Mauro Costantini Bus Horn Band

Dal 22 al 24 giugno, il borgo di Marano e la sua suggestiva laguna ospitano la speciale apertura del Festival Udin&Jazz 2018 #takeajazzbreak, con questa nuova manifestazione, volta a scoprire e valorizzare il borgo marino con un’offerta culturale-musicale di alto profilo. Il progetto artistico, costruito ad hoc per valorizzare una significativa espressione del panorama jazzistico del Friuli Venezia Giulia, coinvolge anche nomi affermati della scena nazionale, come la storica formazione dei Licaones con Francesco Bearzatti, Mauro Ottolini, Oscar Marchioni, Paolo Mappa (24/6 h 20.30 Piazza Aquileia), Claudio Cojaniz, che proporrà un suggestivo  concerto per piano solo all’alba nella Riserva naturalistica Canal Novo (24/6 h 5:00), il progetto di Fantin-Zaninotto-Colussi dedicato a Thelonious Monk con il featuring del chitarrista americano Russ Spiegel (24/6 Piazza Savorgnan h 19:00).

A seguire, dal 6 all’8 luglio, in Piemonte, per l’esattezza a Bagnolo Piemonte e Racconigi (CN) si svolge “JAZZ VISIONS”. Un progetto che Luigi Martinale, direttore artistico della manifestazione racconta così: “Sin dalla prima edizione della rassegna abbiamo scelto come sede dei nostri concerti il meglio che ogni realtà coinvolta potesse offrirci: teatri, parchi, castelli, ma anche aziende che si trasformano per un giorno in sala da concerto. Il progetto Borghi Swing ci ha permesso di portare jazz, arte contemporanea ed eccellenze enogastronomiche nella piccola rocca medievale del Castello Malingri di Bagnolo Piemonte e nel maestoso Castello di Racconigi, una della grandi regge sabaude del territorio”.

Dal 7 luglio al l’11 agosto è in programma a Locorotondo, in provincia di Bari, il “LOCUS FESTIVAL” dedicato prevalentemente alle sonorità contemporanee. Così tra gli ospiti più attesi R+R=NOW, uno speciale dream-team con Robert Glasper, Terrace Martyn,Christian Scott, Derrick Hodge, Justin Tayson e Tayylor McFerrin. Altro attesissimo artista afroamericano del momento è Moses Sumney, mentre Rodrigo Amarante è californiano di adozione ma è un grande della musica brasiliana,

Moses Sumney

Dopo la singola data dell’8 luglio dal 17 al 25 agosto si svolgerà “Barga Jazz”; personalmente conosco questa manifestazione molto molto bene avendone curato l’ufficio stampa nelle primissime edizioni (e siamo negli anni ’80). Si tratta di un progetto che ha conservato negli anni tutta la sua validità dal momento che ha dato la possibilità a molti giovani di esprimere le proprie potenzialità di arrangiatori.

Dal 23 al 29 luglio si svolgerà a Fara in Sabina (RI) il “FARA MUSICA FESTIVAL”; di sicuro spessore il concerto conclusivo: Aaron Parks Trio with Kendrick Scott e Matt Brewer.

Infine dall’8 al 30 agosto è in programma a Diamante, in provincia di Cosenza, il “PEPERONCINO JAZZ FESTIVAL” manifestazione che ha oramai raggiunto una sua meritata notorietà grazie alla valenza dei programmi che nel corso degli anni sono stati presentati. “Il Peperoncino Jazz Festival – dichiara il direttore artistico Sergio Gimigliano – è una rassegna che coinvolge più di trenta località calabresi, sparse tra le cinque province, e racconta i luoghi di interesse storico e paesaggistico attraverso episodi concertistici d’eccellenza”.

Gerlando Gatto

ALBA JAZZ 12′ Edizione: TRIO ELF

Tutte le foto sono di DANIELA CREVENA

Piazza Michele Ferrero, ore 21:15

TRIO ELF
Walter Lang: piano,
Peter Cudek, contrabbasso
Gerwin Eisenhauer, batteria

Già al sound check ci rendiamo conto che il concerto sarà particolare: il pianoforte è posizionato in modo che il pianista dia le spalle alla batteria. Walter Lang spiega che lui mentre suona vuole sentire sulla schiena le vibrazioni della batteria.

Il concerto comincia e la nostra sensazione viene confermata da un sound che ad un Festival del Jazz non è usuale incontrare. La batteria simula una drum machine: sequenze ritmiche seriali, metronomiche, che si dipanano in linee piuttosto lunghe.

Il pianoforte è modificato elettronicamente e presenta un tema semplice, un po’ world music, un po’ hip hop, un po’ new age. Il contrabbasso è a dir poco essenziale. Sembrerebbe a dirla così un’atmosfera quadrata, definita, e invece un po’ di tensione sonora c’è. Piano piano i suoni si sciolgono e da seriali diventano più liberi: la batteria diventa batteria acustica, il contrabbasso moltiplica le note e complica il disegno melodico ritmico, il pianoforte diventa acustico,  si improvvisa. Poi gradatamente si ritorna allo schema iniziale, quello seriale, elettronico, ripetitivo, ipnotico.

Si passa ad un brano ispirato al rap, ma seza rap: MC Wrec. L’intro è della batteria, cadenzata, seriale anche in questo caso, quadrata, leggera. Gli stop time appaiono ad intervalli regolari,
Eisenhauer stoppa i ride con decisione matematica. Fino a quando non entrano pianoforte e contrabbasso e l’atmosfera si scioglie, si entra in un mood più jazzistico e improvvisato, in cui il pianoforte si espande liberamente, la batteria produce non più schemi rigidi ma dialoga con il pianoforte, mentre il contrabbasso rimane strenuamente lì a reggimentare quella momentanea dissennatezza. Gradatamente si ritorna a volumi più tenui, e a quella delicata drum machine con cui si era aperto il pezzo.



Dança da Fita è una danza in 5: il pianoforte comincia nel registro acuto e quasi sembrerebbe un carillon, fino a quando la batteria inusuale di Eisenhauer non entra in scena. Il carillon si tramuta in una piccola orchestra da ballo, gioiosa, divertente, dal pianoforte leggiadro e deflagrante a un tempo: la danza si conclude ad alto volume con un imponente fill di batteria finale.

Con Tripolis ecco ancora il pianoforte dai suoni distorti, la batteria ridiventa “digitale”, il contrabbasso viene suonato con l’archetto.
Si delinea e si intraprende una linea ritmico timbrica ben definita, la si persegue, la si sfrutta. Glli incisi si distaccano formalmente dalle strofe, assestandosi su una timbrica acustica, per poi tornare alla drum machine e al pianoforte dai suoni elettronici. Fino ad un finale che prende il via con un crescendo in progressione cromatica ascendente: la batteria continua ostinatamente nel suo mood seriale: l’effetto è a dir poco straniante.


Si prosegue con 746: e gli stessi ELF ci spiegano che il titolo è dovuto che il ritmo è in 7/4 ma la melodia in 6. Io ve lo dico per dovere di cronaca!
La batteria produce dei frullii d’ala, con i mallet sui piatti. Il contrabbasso suona un ostinato in 7/4. Il pianoforte produce rumori di strofinio sulle corde della meccanica e poi piccoli grappoli di note, fino a che non appare un piccolo tema melodico. Segue un secondo episodio con l’unisono del pianoforte e del contrabbasso che prelude alla destrutturazione, in pochi battiti, dell’andamento precedente. Si improvvisa. Si va avanti così. Si termina.

Un brano di sapore brasiliano, dal ritmo di bossanova sotteso, dalle armonie accennate, essenziale e giocoso, non senza momenti intensi per volume ed armonia, crea una piccola isola sonora esotica. Alla batteria si aggiunge il tamburello del pianista, Walter Lang.

E ancora Hammer Baby Hammer, un alternarsi continuo di pianoforte martellante fitto, sul registro grave, granitico di ottave parallele, e momenti più fluidi, leggeri timbricamente .
Il bis è una cover: The man machine dei Kraftwerk. Il tema al pianoforte, il contrabbasso e la batteria omoritmici, un andamento rigoroso cadenzato, irregimentato, momenti di improvvisazione, niente silenzi, poche pause, quasi ipnotici.

L’ IMPATTO SU CHI VI SCRIVE

Divertenti, inusuali, coinvolgenti, simpatici, comunicativi. Musica acustica che riproduce musica elettronica. Il Jazz che appare all’improvviso dopo lunghe sequenze seriali ripetitive che stupiscono perché davanti hai uomini e non apparecchiature. Un concerto finalmente nuovo e inaspettato: si dia atto al direttore artistico Fabio Barbero del coraggio di aver portato sul palco un gruppo sconosciuto qui in Italia e assolutamente non allineato: scelta ripagata dal pubblico in piazza. Divertirsi con musica di ottimo livello si può!

Qui sotto, gli scatti di Daniela Crevena dal sound check in piazza Michele Ferrero




 

Soundcheck di GeGè Telesforo festeggia 500 puntate su Radio24

GeGè Telesforo: “In un momento critico che vede l’arte non valorizzata dai principali veicoli mediatici, SoundCheck, in onda su Radio 24, rappresenta un caso unico nel suo genere. Obiettivo della trasmissione non è la promozione discografica, come avviene in molti network, dove la musica in playlist è quasi esclusivamente quella ‘del momento’: a SoundCheck gli argomenti sono conditi e sottolineati da un airplay vario che punta solo ed esclusivamente alla qualità, pur spaziando in contesti sonori diversi e senza età. Dai grandi capolavori del jazz e del blues, agli eroi della soul music e della rythm’n’blues fino alle nuove tendenze e ai nuovi talenti del contemporary R&B, dell’indie, dell’elettronica, molti dei quali indipendenti nella produzione e nella distribuzione, che oggi avviene in forma liquida e digitale.”

Il prossimo 16 giugno andrà in onda la 500esima puntata di SoundCheck, la trasmissione di GeGè Telesforo in onda da 5 stagioni su Radio 24 il sabato e la domenica pomeriggio dalle ore 19.15.
Un programma unico nel suo genere, nato nel 2013 e da subito in crescita sia dal punto di vista artistico sia per i dati di ascolto.
Presentatore e produttore radio-televisivo, eclettico musicista, produttore discografico e, dal 2017, Goodwill Ambassador per l’UNICEF, GeGè Telesforo celebrerà questo importante traguardo proprio durante la puntata del 16 giugno, ripercorrendo la storia del programma: dagli inizi, in cui costituiva una striscia quotidiana di 15 minuti nel pomeriggio di Radio 24, sino alla conquista, dopo soli sei mesi, delle due puntate nel week-end. Un totale di 3 ore settimanali in orario drive time, catturando sempre di più l’attenzione dell’ambiente musicale – in primis i musicisti stessi e un numero crescente di appassionati di musica che si sentono maggiormente rappresentati dalle playlist di SoundCheck.
Prodotta e realizzata nel Groove Master Studio di GeGè Telesforo (vera e propria fucina di progetti di successo del poliedrico artista, tra cui programmi televisivi, album e iniziative per l’UNICEF), la trasmissione ha ospitato molti nomi illustri della scena musicale internazionale e italiana come Robert Glasper, Gregory Porter, Dee Dee Bridgewater, Sarah Jane Morris, Renzo Arbore, Sergio Cammariere, Maria Pia De Vito, Tosca, Rita Marcotulli, Ben Sidran e Leo Sidran, Dario Deidda, ma anche artisti della nuova generazione come Willie Peyote, Israel Varela, Greta Panettieri, Ainè, Giovanni Truppi, Eleonora Bianchini, Aca Seca Trio.
Intervistati anche operatori del settore come promoter, giornalisti, produttori, direttori artistici e uffici stampa. Avvalendosi della collaborazione preziosa del giornalista musicale Francesco Tromba e dell’ingegnere del suono Riccardo Bomarsi, in questa quinta stagione Telesforo ha introdotto una grande novità: la possibilità per gli ospiti di effettuare performance live in diretta, grazie all’allestimento e alla strumentazione del Groove Master Studio.
IL PROGRAMMA Sound Check è un talk show musicale ideato e condotto da GeGè Telesforo. Si aprono le porte alla musica (dal Jazz al Pop, dalla Classica alla World Music), al variegato mondo sonoro, ai musicisti, professionisti e nuovi talenti, con l’obiettivo di proporre un’informazione musicale completa, stimolante, propedeutica, ma non banale, con l’intento di intrattenere piacevolmente, ricercando e promuovendo l’arte e il talento. E’ un programma fatto di musica e di storie di musica, che svela anche cosa e chi c’è dietro al successo e al lavoro di una band o di un artista: compositori, arrangiatori, ingegneri del suono, tour manager, producer discografici e di grandi eventi live. Al termine della stagione radiofonica verranno assegnati, da una commissione scelta dalla produzione, i “The Sound Check Music Awards”, destinati agli artisti, band, musicisti, operatori del settore che si saranno distinti durante l’anno.

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