Il Jazz ai tempi del Coronavirus: le interviste di Gerlando Gatto

Quando oramai più di dieci anni fa diedi vita a questo blog (divenuto successivamente testata giornalistica a tutti gli effetti) l’obiettivo era duplice: da un canto dedicarmi interamente alla musica che amavo sin da bambino, dando quanto più spazio e attenzione possibile ai musicisti, alle loro produzioni, ai loro concerti e dall’altro organizzarmi una sorta di lavoro giornalistico che in qualche modo mi tenesse la mente in esercizio.

Ora, come credo la maggior parte degli italiani, mai mi sarei aspettato di vivere una situazione del genere: ovviamente sto chiuso in casa, leggo scrivo, ascolto musica e quindi sotto certi aspetti mi sento un po’ privilegiato. Ho però avvertito l’esigenza di essere ancora vicino ai miei amici musicisti. Ma come? Non sono certo un magnate e l’unica disponibilità che posso mettere in campo è quella relativa allo spazio su cui mi leggete; dopo aver parlato con alcuni jazzisti ho quindi preso la decisione di dar vita ad una serie di interviste in cui i musicisti potranno raccontarci le esperienze di questi mesi, le loro aspettative, il modo in cui la musica può aiutarli e aiutarci.

I personaggi intervistati saranno presentati semplicemente con il nome e cognome senza alcun riferimento a curricula o roba del genere, proprio perché in queste circostanze non esiste il grande artista e il debuttante, esiste la persona che vive di musica e la cui opinione ci interessa in questa sede.

Giampaolo Ascolese

Parla Giampaolo Ascolese, batterista e percussionista

-Come sta vivendo queste giornate?

Come tutti e tutte, sto a casa e cerco di uscire il meno possibile”.

-Come ha influito sul suo lavoro?

Come musicista “freelance” un disastro, tutti i concerti sono stati annullati”.

-Pensa che nel prossimo futuro sarà lo stesso?

Ho paura di sì… almeno per alcuni anni”.

-Come riesce a sbarcare il lunario?

Per fortuna sono docente di ruolo in Conservatorio, anche se da appena un anno e già in odore di pensione, che non riuscirò quindi a raggiungere ma, per adesso, sono pagato dal Ministero dell’Istruzione e Ricerca e sono quindi un privilegiato”.

-Vive da solo o con qualcuno

Vivo con un’artista, una pittrice, mia compagna di vita e di lavoro dal 1983”.

-E quanto ciò risulta importante?

E’ fondamentale per me e per lei, anche se cerchiamo di mantenere la distanza di sicurezza il più possibile”.

-Pensa che questo momento di forzato isolamento ci indurrà a considerare i rapporti umani e professionali sotto una luce diversa?

Sicuramente sì”.

-Crede che la musica possa dare la forza per superare questo terribile momento?

Altrettanto sicuramente no; considero la musica un bene per ricchi e per i giorni di festa, specialmente in un Paese come l’Italia che non la sostiene in alcun modo se non – per fortuna – con i Conservatori che, però, stanno creando solo insegnanti e sempre meno musicisti. Questo perché non c’è più alcuna location dove eseguire musica decente, a parte le istituzioni di musica classica. L’unica musica che considero in questo momento, oltre la mia che forzatamente devo eseguire come studio quotidiano a casa, è la musicoterapia. Ma deve essere richiesta e non offerta forzatamente, anche gratis, vedi concerti sui balconi o video di artisti che servono solo a promuovere se stessi”.

-Se non la musica a cosa ci si può affidare?

Alla scienza e al buonsenso della gente, che purtroppo non ne ha”.

Giampaolo Ascolese – ph Fabio Massimo Tombolini

-Quanto c’è di retorica in questi continui richiami all’unità?

Non vedo tanta retorica, sinceramente, vedo invece molta paura e fra poco ci si rivolgerà direttamente al Signore, se va avanti così”.

-E’ soddisfatto di come si stanno muovendo i vari organismi di rappresentanza?

Beh.., è capitata loro questa cosa assurda tra capo e collo e mi sembra che, con vari aggiustamenti e pochi soldi – parlo ovviamente della nostra Italietta derubata da tutti – non possano fare diversamente”.

-Se avesse la possibilità di essere ricevuto dal Governo, cosa chiederebbe?

Di impedire alla gente di fare figli e devolvere tutti gli stipendi di politici, calciatori, presidenti, vip, vop e vap vari, che hanno i beni al sole, cantanti vari che predicano a noi di dare i soldi, nonché al Papa ed a tutti i Cardinali, Vescovi e al Vaticano intero, di TIRARE FUORI LORO IL DANARO PER LA SANITA!’

-Hai qualche particolare suggerimento di ascolto per chi ci legge in questo momento?

No, carissimo, ho solo paura e un’idea che mi sta crescendo in testa ma che cerco di cancellare…“e se fosse tutta una manovra di qualcuno interessato a creare il vuoto attorno a sé?”, perché NON E’ POSSIBILE che nel 2020 non si riesca a trovare una cura adatta, ed ho paura che i numeri non siano quelli comunicati a noi, comuni mortali”.