Intervista raccolta da Daniela Floris

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Silvia Manco, e pianista

Intervista raccolta da Daniela Floris
Le foto sono di  di EMILIA DE LEONARDIS

 

Come stai vivendo queste giornate?

Sono relativamente serena, sto cercando di avere una sorta di routine che mi aiuti a organizzare la giornata.
Mi dispiace molto non poter essere utile alla mia famiglia, in particolare a mia sorella che vive al Nord in zona rossa : vorrei poter badare ai miei due nipoti quando lei o il marito sono a lavoro in ospedale.

Come ha influito sul suo lavoro?

Drasticamente nel senso che da un giorno all'altro i miei impegni sono stati annullati a tempo indeterminato, come per tutti.

Pensi che nel prossimo futuro sarà lo stesso?

Spero in una graduale riapertura di esercizi commerciali e locali pubblici, realisticamente non prima di maggio. Forse sono persino ottimista.

 

Come te la stai cavando senza poter suonare?

Attingo ai miei risparmi, a parte qualche sparuta lezione on line. Attendo fiduciosa il pagamento di alcuni lavori arretrati.

 

Vivi da sola o con qualcuno?

Vivo da sola in un monolocale con un bellissimo terrazzo con molte piante che curo amorevolmente, molto più della casa in sé.


-E quanto ciò risulta importante?

Per me è importante avere uno spazio solo mio perché questo mi da molta autonomia, è una condizione a cui non posso rinunciare, se non per brevi periodi e con pochissime persone. Sono fortunata di potermi permettere di scegliere se e quando condividere il mio spazio e il mio tempo senza coercizioni. In questa situazione sarebbe davvero difficile per me.


-Pensi che questo momento di forzato isolamento ci indurrà a considerare i rapporti umani e professionali sotto una luce diversa?

Certamente sceglieremo con più consapevolezza a chi e a cosa dedicare energia e attenzione


-Credi che la musica possa dare la forza per superare questo terribile momento?

Se io non avessi la musica mi sarei già buttata dal balcone, ma non in questi giorni, bensì in passato: ho avuto decisamente momenti peggiori, fasi di estrema fragilità in cui la musica ha sempre rappresentato per me una risorsa interiore a cui attingere, una fonte di equilibrio conquistato attraverso la dedizione.
Se dai alla musica, la musica ti restituisce moltissimo. Può valere per molte altre cose, naturalmente.


-Se non alla musica a cosa ci si può affidare?

Ci si può affidare a ciò che ci fa stare bene: può essere la lettura, la visione di un film, una chiacchierata con un' amico, il giardinaggio, la vicinanza, anche solo affettiva, non necessariamente fisica,  delle persone amate, l'hula-hoop. L'importante è trovare queste risorse: si può anche scoprire di amare delle cose che non avevamo mai considerato prima: la ricerca è molto importante.


-Mi racconti una tua giornata tipo?

Mi sveglio non presto perché non sono mai stata mattiniera, ho dei rituali abbastanza precisi che culminano con la prima tazza di the verde della giornata, esco in balcone a fare un po' di movimento, prendere la luce del sole anche se è nuvoloso, purché non piova, faccio la doccia, prima calda e poi fredda, preparo il pranzo, aspetto le h.16 per iniziare a suonare perché voglio evitare lamentele dai miei vicini, nel frattempo ascolto musica, rispondo a mail e messaggi, poi mi metto a suonare e continuo fino alle h. 20:30/21, preparo la cena, guardo un film in inglese con sottotitoli in inglese. Vado a letto non prima delle 2. Cercherò di anticipare e svegliarmi un po' prima: è il mio obiettivo prima della fine della quarantena.


-Se avessi la possibilità di essere ricevuta dal Governo, cosa chiederesti?

Di avere dei buoni pasto per la spesa alimentare basati sulla dichiarazione dei redditi. Semplicemente. Non mi addentro in altre questioni perché non sono un'esperta.


-Hai qualche particolare suggerimento di ascolto per chi ci legge in questo momento?

Io sto ascoltando molte cose diverse come al solito: suggerirei di prendersi del tempo quando si ascolta per poter seguire percorsi mentali non lineari che ci possano portare a scoprire cose nuove. Sono davvero troppo caotica per suggerire qualcosa in particolare. Cerchiamo il nome dei compositori di ciò che ci piace, a volte il valore della composizione è sottovalutato rispetto al valore dell'esecuzione o degli assolo mentre io credo che approfondire il jazz  anche dal punto di vista dei compositori possa aiutare i neofiti a forgiare il proprio gusto.


-Quale tuo progetto è rimasto incastrato in questa emergenza e che invece vuoi segnalare?

Forse il disco realizzato dal mio Lemon Three-O che si intitola The Italian Songbook.
Stavo lavorando sul del materiale originale in vista di una registrazione il prossimo autunno. Non voglio avere fretta però…e poi comunque tutto il mondo è in stand by quindi ne approfitto per studiare cose non mie che avrei voluto scrivere io. Quando tornerò alle mie magari non mi piaceranno più ma voglio correre questo rischio.

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