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Ancora una grave perdita per il jazz italiano aggravata da circostanze tanto incredibili quanto dolorose.  Adriano Urso, un pianista molto noto nella capitale, ci ha lasciati domenica sera. Adriano, a causa della chiusura di locali e teatri dovuta al Covid-19 e al conseguente annullamento degli , si è trovato a fare un lavoro che non era il suo, il rider, e proprio mentre stava spingendo la sua auto in panne durante una consegna è stato colto da infarto all'età di 41 anni.

Adriano apparteneva ad una famiglia di musicisti; il fratello Emanuele, clarinettista e batterista di vaglia, è apprezzato esecutore tanto da essere soprannominato “The King of Swing”, e molte sono state le occasioni in cui i due fratelli hanno condiviso il palco nel corso dei decenni.
Purtroppo insieme ad Adriano ci sono tanti altri musicisti che non sapendo come andare avanti, invece di scoraggiarsi hanno trovato la forza ed il coraggio – perché davvero ce ne vuole – di reinventarsi con altri mestieri nell'attesa che riaprano i locali e riprendano i concerti.
Tra le vittime di questo virus bisognerebbe aggiungere, quindi, anche coloro che sono morti e muoiono giornalmente non a causa diretta del virus ma per la situazione che si è venuta a creare. Adriano Urso è una di queste vittime.
Noi di “A Proposito di Jazz” ci uniamo al dolore della famiglia e denunciamo con forza l'insufficienza di misure poste in essere per garantire continuità di reddito e giusto salario ai lavoratori più colpiti dalla crisi come quelli operanti nel settore della cultura.
Ovunque si trovi, buon suono.

Redazione

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