Ibrahim Maalouf incanta il pubblico nell’anteprima di Roma Jazz Festival

La 47° edizione del Roma Jazz Festival non poteva avere un’anteprima più riuscita: il concerto di giovedì 12 ottobre, sul palco della Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma, è stato un successo clamoroso corroborato dalla standing ovation finale e da lunghi e convinti applausi da parte del numeroso pubblico. Ad esibirsi uno degli strumentisti più popolari della scena francese, il libanese nativo di Beirut ma naturalizzato francese Ibrahim Maalouf alla tromba e al pianoforte, accompagnato da François Delporte alla chitarra, mentre il giovane sassofonista rumeno Mihai Pirvan è stato presentato come una sorta d’ospite d’onore solo verso la fine della performance.

In occasione del concerto in Auditorium, Maalouf ha presentato alcune delle composizioni più celebri della sua carriera, a partire da quelle presenti nel suo ultimo album “40 Melodies”, un disco ricco di ospiti illustri come Sting, Marcus Miller, Matthieu Chedid, Alfredo Rodriguez, Richard Bona, Trilok Gurtu, Hüsnü Senlendrici, Jon Batiste, Arturo Sandoval e molti altri.

Ma nel caso del concerto romano non è stato tanto il repertorio che ha eseguito Maalouf, quanto il come lo ha eseguito. Sulla scia di altri straordinari performer tipo Jacob Collier nel campo del pop e Bobby McFerrin in quello del jazz, Ibrahim ha coinvolto il pubblico fin dalle primissime note del concerto. Entrato in scena con il fido chitarrista ha sollecitato il pubblico a battere le mani ed è stato immediatamente accompagnato dagli spettatori che, guarda caso, riuscivano a seguire il tempo. Poi ha spiegato il filo conduttore della sua esibizione: sciorinare in pubblico il filo rosso che lo ha accompagnato da bambino nell’amore per la musica. Di qui le prime lezioni di pianoforte, divenuto ben presto il suo primo strumento. Eccolo quindi seduto al pianoforte intonare i primi temi; così, in rapida successione, abbiamo ascoltato, tra gli altri, una cover del brano “Ama Fi Intizarak” eseguito originariamente dalla cantante egiziana Uum Kulthum, il suo più grande successo in termini di riproduzioni su Spotify (circa 22 milioni) “True Sorry”, “Lily Will Soon Be a Woman” dedicata alla crescita della sua primogenita, l’inno alla libertà “Red and Black Light”, “Happy Face”, tributo al grande Louis Armstrong…

Ma, indipendentemente dal brano, Ibrahim fa cantare il pubblico intero: lui stesso intona una melodia e poi la fa ripetere al pubblico, lo dirige con le mani per indicare la coda del motif, fa fare esercizi di vocal coaching per cercare di ottenere un effetto vocale simile a quello di Armstrong durante “Happy Face”, nel corso di “Red and Black Light” fa cantare al pubblico la melodia principale mentre lui e Delporte improvvisano alla chitarra e alla tromba, quasi si trattasse di un’enorme loopstation umana, per poi concludere facendo spegnere tutte le luci della sala, e affidando l’illuminazione alle torce degli smartphone degli spettatori, come le grandi popstar nei concerti agli stadi… e lui, al solito, pronto ad improvvisare sull’esperimento dirigendo con le mani il pubblico per dare gli accenti, le pause e quant’altro – il tutto condito da battute, aneddoti e spiegazioni sempre pertinenti. E questo esperimento, se si prendono come unità di misura gli applausi e le ovazioni ricevute da Maalouf dopo l’esecuzione di ogni singolo pezzo, può dirsi più che riuscito.

Un’ultima notazione: verso la fine, come accennato, entra in scena l’alto sassofonista rumeno Mihai Pirvan con cui Maalouf esegue gli ultimi due pezzi, “Feeling Good” (in origine eseguita con il rapper Dear Silas), e “Back to Baskinta”, comparsa nei film “In viaggio con Jacqueline” (2016) e “Regine del campo” (2020); il sassofonista evidenzia una tecnica prestigiosa mentre il timbro non ci ha del tutto convinti, un po’ troppo metallico, probabilmente anche per effetto dell’amplificazione.

Come bis un’altra trascinante composizione del leader, “All I Can’t Say”.

 

Gerlando Gatto

📷 Courtesy © Fondazione Musica per Roma / Musacchio, Ianniello, Pasqualini, Fucilla

In mostra le splendide foto di Silvia Lelli e Roberto Masotti

Chi abita in Italia ed ama il jazz non può non aver incontrato, almeno una volta nella vita, le straordinarie foto di Silvia Lelli e Roberto Masotti la coppia, – nella vita e nel lavoro – di fotografi ravennati di nascita e milanesi d’adozione, che ha saputo raccontare il mondo delle performing arts e della musica attraverso la sensibilità del loro sguardo.

Silvia Lelli e Roberto Masotti

Purtroppo Masotti ci ha lasciati nell’aprile dello scorso anno all’età di 75 anni, dopo una malattia che l’aveva colpito più di un anno fa, ma il suo ricordo è ben presente nel mondo del jazz.

Benissimo ha fatto, quindi, l’Associazione Tempi Moderni a organizzare la mostra SGUARDI che fino al 4 giugno abiterà le stanze e i saloni di Palazzo Fruscione (Salerno). Curata da Silvia Lelli la mostra SGUARDI racchiude le opere frutto di oltre 40 anni di carriera della stessa Lelli e di Roberto Masotti. Si tratta di una produzione davvero estesa e di eccezionale livello tanto da essere dichiarata dal Ministero dei Beni Culturali, nel 2018, “bene di interesse storico”.

La mostra si suddivide in tre sezioni: Musiche/Kontakthof-Kontrapunkt/Nucleus che a Palazzo Fruscione saranno declinate nei tre piani.

Musiche (fotografie di Lelli e Masotti). In questa sezione si scava nell’archivio di Lelli e Masotti che, come scriveva Domenico Piraina, direttore di Palazzo Reale di Milano che nel 2019 ospitò la grande mostra, è una miniera inesauribile di conoscenza e di memoria che consente di ricostruire e rivivere quasi mezzo secolo di storia del teatro, della musica, della danza, di performing arts, di vedere “all’opera” migliaia di personalità, di avere una visione puntuale anche dei cambiamenti sociali e culturali che si sono verificati. Una sezione composta da 109 fotografie e un’installazione video dal titolo Musiche Revisited.

Kontakthof- Kontrapunkt (fotografie di Silvia Lelli). La sezione è composta da 20 opere fotografiche e ripercorre la storia di 3 rappresentazioni in 30 anni, del celebre lavoro dedicato alla complessità dei rapporti uomo-donna della coreografa e regista tedesca Pina Bausch. Leonetta Bentivoglio, così descrive il lavoro della Lelli: Le foto che rappresentano il frutto del viaggio di Silvia attraverso i tre “Kontakthof”, definite da una beltà essenziale e vigorosa, mai affettata o patinata, ci danno un’ottica in più sulla sostanza di quella specie di monumento al teatrodanza che è lo spettacolo di Pina nato nel ‘78. Lo sguardo della fotografa non si limita a registrare l’attimo, ma ce lo fa vedere tramite il filtro di una sensibilità per così dire “aggiuntiva”.

Nucleus (fotografie di Roberto Masotti). La sezione è un omaggio al lavoro di Roberto Masotti e al suo rapporto di lungo corso, professionale e umano, con il cantautore catanese Franco Battiato, scomparso nel maggio 2021. L’esposizione è una anteprima internazionale e si compone di 16 scatti, che, come scrive Carlo Maria Cella, sono un viaggio nel tempo, dai primi anni 70, in cui Battiato si forma e si afferma nel mondo della musica, fino al 1997 dei grandi concerti, in cui i fan di quasi tre generazioni, comprese alcune nemmeno nate quando certe canzoni erano state scritte, lo innalzano nel cielo delle stelle fisse.

Unitamente all’esposizione per il settimo anno ritornano i Racconti del Contemporaneo: ASCOLTI. Parole/Note/Suoni/Visioni. L’idea, nel solco del format consolidato delle ultime sei edizioni, è quella di promuovere, all’interno di Palazzo Fruscione, eventi gratuiti di approfondimento della tematica generale affrontata nella mostra di quest’anno. Il calendario della VII Rassegna dei Racconti del Contemporaneo prevede talk, concerti ed incontri musicali e il consueto ciclo di cinema d’essai, con presentazioni d’autore, della domenica pomeriggio. Ad aprire quest’ultima sezione la proiezione (domenica 16 aprile – ore 19) la storica pellicola di Herzog, “Fitzcarraldo”. Ma le Visioni domenicali a Palazzo Fruscione prevedono anche la proiezione de “Il Concerto”; “Pina”; “Birdman”; “La sera della prima”; “Il cigno nero”; “New York, New York”.

Tra i vari appuntamenti, da segnalare infine che, nella giornata del 24 aprile dedicata al primo anniversario dalla scomparsa di Roberto Masotti, si esibiranno il sassofonista Roberto Ottaviano, il violoncellista, esperto di sonorizzazione ambientale, Walter Prati e il Carla Marciano Quartet. Infine per la sezione Note il giornalista e critico musicale, Riccardo Bertoncelli ha immaginato cinque appuntamenti legati a cinque dischi storici in perfetto dialogo con le fotografie di Roberto Masotti. Dagli Area a Keith Jarrett passando per Battiato, John Cage e Philip Glass.

Gerlando Gatto

Presentata al Teatro La Fenice di Venezia la stagione concertistica “Musica con le Ali” 2022

Coltivare giovani talenti e implementare le loro potenzialità e creatività, trasformandole in opportunità per il futuro. Questa, succintamente, la mission di “Musica con le Ali”, sodalizio milanese di patronage artistico che nasce per volere di Carlo Hruby, che ne è presidente, in seno alla Fondazione “Enzo Hruby”.
Venerdì 18 marzo, nelle Sale Apollinee della Fenice di Venezia, stupendamente tappezzate di damasco in stile neoclassico, è stata presentata la quarta edizione della stagione concertistica “Musica con le Ali 2022”, realizzata con l’importante partenariato della Fondazione Teatro La Fenice. Il ricco calendario prevede otto appuntamenti: 24 marzo, 14 aprile, 19 maggio,16 giugno, 6 e 13 ottobre, 10 novembre e 1 dicembre, tutti programmati di giovedì, con inizio alle ore 18. I concerti proposti hanno un nobile denominatore comune, ovvero fornire un’importante esperienza di crescita ai giovani interpreti emergenti, grazie anche al confronto con  alcune figure di spicco della musica classica.
Ha aperto la serie di interventi Fortunato Ortombina, Sovrintendente e Direttore Artistico del Teatro La Fenice – «la casa dei veneziani, nonché il Teatro più bello del mondo» – esprimendo profonda soddisfazione per il rinnovarsi di questa brillante interazione tra impresa e istituzione, essenziale per il futuro della musica, «entità sovrana sulla terra e linguaggio universale che s’impara prima ancora di iniziare a parlare».

Andrea Erri – Direttore Generale del Teatro, parla del rapporto fecondo instauratosi con Musica con le Ali, che condivide il ruolo di funzione sociale della Fenice, non un luogo d’élite ma una struttura aperta e accogliente per i 340.000 visitatori e spettatori che hanno ammirato la bellezza del teatro e premiato le sue proposte artistiche. «Far lavorare i giovani talenti con musicisti di esperienza – afferma Erri – significa trasferire competenze, in una staffetta ideale tra artista affermato e in erba ma con grandi potenzialità per il futuro. Le ali sono uno strumento per volare ma anche per proteggere», richiamando il nome dell’associazione e le sue nobili finalità di patronage artistico.
In chiusura, i ringraziamenti di Carlo Hruby nei confronti dei vertici del Teatro, nel quale Musica con le Ali ha trovato una calorosa e sincera accoglienza per un progetto che ha visto la sua genesi proprio alla Fenice e che posegue grazie ad un’attenta e lungimirante condivisione, in cui il concerto è solo uno tra i tanti strumenti messi a disposizione dall’associazione, che comprendono la partecipazione a festival e rassegne, la produzione di incisioni discografiche con le principali label, il fattivo supporto nella comunicazione e nella promozione dei giovani interpreti anche tramite Radio MCA, la web radio nata nel 2020 e dedicata alla musica e all’arte. I giovani artisti, le cui candidature provengono da Conservatori, Fondazioni e Scuole di Musica, vengono così presi per mano e guidati in un percorso di crescita professionale per valorizzarne il talento, che fornirà loro un prezioso biglietto da visita per intraprendere una carriera internazionale ad alto livello. L’azione di patronage si esaurisce nel momento in cui l’artista sarà in grado di volare con le proprie ali… ali vere e non di cera come quelle di Icaro, che si sciolsero al calore del sole… (Non rammaricarti mai per la tua caduta, o Icaro del volo senza paura. Perché la più grande tragedia di tutti è non provare mai la luce che brucia…O. Wilde)

Entrando nel dettaglio, si parte giovedì 24 marzo con il violinista Gennaro Cardaropoli – fresco vincitore dell’autorevole Premio ICMA (International Classical Music Awards) come “Migliore Giovane Musicista dell’Anno”ed anche del prestigioso 1st Grand Prize all’Arthur Grumiaux International Violin Competition, unico vincitore italiano nella storia del concorso – e la pianista Ludovica De Bernardo, che presenteranno l’iridescente e vibrante Sonata n. 1 per violino e pianoforte op. 13 di Gabriel Fauré, suo capolavoro di età giovanile, Humoresque in sol minore di Ottorino Respighi, il più lungo dei Cinque pezzi per violino e pianoforte, i plastici affreschi sonori della Sonata per violino e pianoforte op. 22 di Giuseppe Martucci e il signorile virtuosismo del compositore polacco Henryk Wieniawski nel suo Tema e Variazioni.
Ricordiamo ai nostri lettori che Cardapopoli e De Bernardo si esibiranno anche martedì 22 marzo alle ore 18.30 al Ridotto dei Palchi “A. Toscanini” del Teatro alla Scala (info: tel. 02.38036605, info@musicaconleali.it), nel concerto inaugurale dell’edizione 2022 della rassegna “Il Salotto Musicale”, frutto dell’accordo tra l’Associazione Musica con le Ali e il Museo Teatrale alla Scala di Milano.
Il variegato cartellone prosegue il 14 aprile con la performance del TulipDuo formato dalla violista Eleonora de Poi e dal pianista Massimiliano Turchi, tributo alla temperie romantica e ad alcuni dei suoi compositori simbolo quali Schumann, Glazunov, Schubert e Fauré.
Il 19 maggio sarà la volta di un abbinamento decisamente intrigante, e tutto all’insegna della bellezza, tra contrabbasso e arpa. Le protagoniste saranno Valentina Ciardelli e Anna Astesano che sapranno coinvolgere il pubblico in un nuove avventure musicali con trascrizioni tratte da Puccini e Ravel e presentando una composizione originale della Ciardelli in anteprima assoluta.

Il 16 giugno il celebre violinista padovano Federico Guglielmo, che la stampa americana ha definito “la nuova stella nel panorama della musica antica”, affiancherà le giovani musiciste, sostenute da Musica con le Ali, Simona Ruisi (viola) e Maria Salvatori (violoncello) in un repertorio nel segno del classicismo con sonate di Beethoven, Schubert e Sinigaglia.
Debutto importante il 6 ottobre per il Duo David, ovvero Francesco Angelico (violoncello) e Giulia Russo (pianoforte) che si esibiranno in sonate di Debussy e Rachmaninov con un’autentica chicca: la riscoperta (finalmente!) del compositore napoletano Mario Pilati, di cui interpretano la Sonata in Re del 1929, dal fascino prepotente, edita per la prima volta proprio dal duo in un recente progetto discografico.

Il 13 ottobre si va nella direzione della forma sonata classica per violino e pianoforte con la violinista Fabiola Tedesco e la pianista Martina Consonni, in un personale omaggio a Beethoven, a Richard Strauss e allo spagnolo Joaquín Turina.
Il penultimo appuntamento, il 10 novembre, sarà incentrato sull’incontro tra il clarinetto di Clara Ricucci e il pianoforte di Federico Pulina, impegnati in una lettura dialogica di brani di Weber, C. Schumann, Widor e Busoni.
La stagione concertistica “Musica con le Ali” 2022 non poteva concludersi in modo migliore, il primo dicembre, con l’imperdibile concerto di una tra le pianiste di fama internazionale più ecletticamente crossover della sua generazione (è del 1986), la veneziana Gloria Campaner, qui assieme alla giovane violinista Sara Zeneli con un repertorio di brani del post-romantico César Auguste Franck e dell’eccentrico e innovativo Maurice Ravel.

In questi anni, Musica con le Ali ha saputo ben radicarsi nel tessuto cittadino stringendo importanti rapporti di collaborazione con la Scuola Navale Militare Francesco Morosini e con il Master MaBAC dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, offrendo inoltre tariffe vantaggiose ai residenti nella Città Metropolitana di Venezia e agli studenti.
I biglietti della stagione concertistica sono acquistabili presso la biglietteria del Teatro La Fenice e in prevendita presso le biglietterie Vela Venezia Unica.
Biglietteria online: www.teatrolafenice.itwww.events.veneziaunica.it
Biglietteria telefonica: Tel.  041 2722699
Prezzi dei biglietti: Sale Apollinee €20. Riduzioni: residenti e over 65 €16; studenti €10
Abbonamenti: intera stagione €120; tre concerti nelle Sale Apollinee €50; abbonamento sostenitore €170.
Per informazioni: Tel. 02.38036605; info@musicaconleali.itwww.musicaconleali.it

Marina Tuni

Grande Jazz al Roma Jazz Festival – In programma dal 1 al 21 novembre

Ci siamo. A ulteriore conferma del ritorno ad una vita normale, lunedì 1 novembre si apre la 45° edizione del Roma Jazz Festival che si concluderà il 21 novembre.
In programma 19 concerti in Auditorium Parco della Musica e al Monk; diretto come oramai da tanti anni da Mario Ciampà, il Roma Jazz Festival 2021 è realizzato con il contributo del MIC – Ministero della Cultura, di Roma Capitale ed è prodotto da IMF Foundation in co-realizzazione con Fondazione Musica per Roma.
Come al solito, questa manifestazione si caratterizza per la ricerca di un tema che anno dopo anno muta per affrontare sempre nuove sfide. Per questo difficilissimo periodo si è deciso di proseguire nell’esplorazione trasversale di ciò che ha cambiato la nostra vita in questi ultimi anni, e delle forme espressive che la musica e la cultura hanno assunto tramite l’uso delle tecnologie e dei social media. Di qui la scelta del “Jazz Code” quale tema di questa quarantacinquesima edizione del Roma Jazz festival.  Jazz, quindi, come “codice aperto”, da sempre proiettato nella continua ricerca di nuove forme, di nuove atmosfere, di nuove sonorità. Un crocevia tra le arti e i linguaggi in cui la musica si confronta con il multimediale e con le arti visive che entrano in sintonia con i suoni.
A dare concretezza a questi concetti, un cartellone di assoluto rilievo che accanto alle stelle del jazz, ai nuovi talenti internazionali unisce alcuni tra i più prestigiosi musicisti italiani.

Ecco quindi alcuni dei grandi nomi del pantheon mondiale della musica jazz come il sax tenore Joe Lovano, per la prima volta in Italia insieme al pianista polacco Marcin Wasilewski, il chitarrista John Scofield in duo con il contrabasso di Dave Holland, il celeberrimo pianista Brad Mehldau, la sassofonista Lakecia Benjamin e Roberto Fonseca, da molti considerato come l’Herbie Hancock de L’Avana. Senza trascurare l’incontro fra l’introspezione meditativa e l’attenzione per i diritti civili di The Vijay Iyer Trio
Naturalmente riflettori puntati anche sui nuovi talenti come il trombettista di New York Theo Croker e scoprire, grazie a Theon Cross, come uno strumento particolare come la tuba sia finita al centro della più innovativa scena londinese.
Per quanto concerne il made in Italy, da ascoltare con molta attenzione le sonorità della giovane italo-tunisina LNDFK, figlia della Napoli più contemporanea, mentre con il post-bop notturno si misurano i milanesi Studio Murena. Sempre in primo piano uno degli eroi della nostra infanzia, Zorro, grazie al giustamente celebrato Tinissima Quartet. Sarà altresì possibile modificare il corso di un concerto direttamente da mobile app come nel live di Tin Men and The telephone e rivivere l’esperienza di celebri videogame a suon di jazz come nel progetto, in anteprima nazionale, della Young Art Jazz Ensemble diretta da Mario Corvini. Ascolteremo altresì lo space funk dei Tangram e il jazz elettronico e cosmico di Gianluca Petrella, mentre ci si potrà smarrire fra le incursioni cinematografiche di La Batteria e le spericolate traiettorie di Ugoless, riflettere sulle memorie future di Paolo Damiani e sulla speranza di un futuro diverso come fa Giovanni Guidi con la Little Italy Orchestra.

Gerlando Gatto

1° novembre h21
MARCIN WASILEWSKI TRIO & JOE LOVANO
ARCTIC RIFF
Auditorium Parco della Musica | Sala Petrassi

2 novembre h21
GIOVANNI GUIDI/LITTLE ITALY ORCHESTRA
Auditorium Parco della Musica | Sala Petrassi

3 novembre h21
FRANCESCO BEARZATTI/TINISSIMA QUARTET
ZORRO
Auditorium Parco della Musica | Sala Petrassi

4 novembre h21
BRAD MEHLDAU TRIO
Auditorium Parco della Musica | Sala Sinopoli

5 novembre h21
UGOLESS feat. DOMENIO SANNA
Auditorium Parco della Musica | Teatro Studio Borgna

6 novembre h21
YOUNG ART JAZZ ENSEMBLE diretta da MARIO CORVINI
JAZZ IS A (VIDEO) GAME
Auditorium Parco della Musica | Teatro Studio Borgna

7 novembre h12 – h21
RJF NO JAZZ PARTY: THE TANGRAM + LA BATTERIA + STUDIO MURENA
Monk

7 novembre h21
PAOLO DAMIANI UNIT
MEMORIE FUTURE
Auditorium Parco della Musica | Sala Petrassi

8 novembre h21
THEO CROKER
BLK2LIFE
Auditorium Parco della Musica | Teatro Studio Borgna

10 novembre h21
LAKECIA BENJAMIN
PURSUANCE – THE COLTRANES
Auditorium Parco della Musica | Teatro Studio Borgna

11 novembre h21
ROBERTO FONSECA
YESUN
Auditorium Parco della Musica | Sala Sinopoli

11 novembre h21
LNDFK
Auditorium Parco della Musica | Teatro Studio Borgna

12 novembre h21
JOHN SCOFIELD/DAVE HOLLAND DUO
Auditorium Parco della Musica | Sala Sinopoli

15 novembre h21
GIANLUCA PETRELLA guest V3RBO
COSMIC RENAISSANCE
Auditorium Parco della Musica | Teatro Studio Borgna

16 novembre h21
THE VIJAY IYER TRIO
UNEASY
Auditorium Parco della Musica | Sala Sinopoli

18 novembre h21
TIN MEN AND THE TELEPHONE
GREATEST SHOW
Auditorium Parco della Musica | Teatro Studio Borgna

21 novembre h21
THEON CROSS TRIO
WE GO AGAIN
Monk

CORINALDO JAZZ 2021 – XXIII edizione

Puntuale e sempre carico di musica arriva anche quest’anno il calendario dei concerti di Corinaldo Jazz, l’atteso festival organizzato dal Comune di Corinaldo e dall’Associazione Culturale Round Jazz nello scenario di uno dei borghi più belli d’Italia.
Siamo arrivati alla ventitreesima edizione e dopo l’attesissima anteprima del 14 luglio con il trio di John Patitucci feat. Chris Potter, Brian Blade, all’Anfiteatro romano dell’Antica Città di Suasa, per gli ultimi due appuntamenti, la rassegna ritorna nella tradizionale Piazza Il terreno a Corinaldo.
Il primo appuntamento sarà mercoledì 4 agosto con il nuovo progetto di Fabio Zeppetella e Fabrizio Bosso.
La musica che suoneranno è tutta musica inedita con una forte connotazione jazz ma con lo sguardo rivolto anche al lirismo tipico della poetica compositiva di Zeppetella che ha firmato tutte le composizioni.
A completare il quintetto ci sono Roberto Tarenzi, già presente in molti progetti di Fabio Zeppetella degli ultimi 10 anni, Francesco Puglisi al contrabbasso e Fabrizio Sferra alla batteria.

Il festival si concluderà giovedì 5 agosto con il collaudato trio Lanzoni – Morgan – McPherson, un magico incontro tra musicisti di differenti generazioni, annoverati tra le maggiori personalità della scena jazzistica odierna. Alessandro Lanzoni, pianista fiorentino venticinquenne, è una delle più importanti rivelazioni del jazz italiano.
Per l’occasione sarà accompagnato da una ritmica di tutto rispetto: Thomas Morgan (Bill Frisell, Steve Coleman, Craig Taborn) al contrabbasso e Eric McPherson (Jackie McLean, Andrew Hill, Fred Hersch) alla batteria.

Tutti i concerti avranno luogo nella Piazza del Terreno con inizio alle ore 21:15 e saranno seguiti dalla tradizionale jam session ai 9 Tarocchi.

Il costo del singolo biglietto è di €10.

Per informazioni e prevendita : www.corinaldojazz.com

In caso di cattivo tempo i concerti verranno annullati ed il costo del biglietto rimborsato.

Info : 071 7978636 (Ufficio Turismo); 329 4295102;
Email : roundjazz@gmail.com;

TrentinoInJazz 2021: la decima edizione

Arriva al decennale il TrentinoInJazz, una delle più apprezzate e articolate rassegne jazz italiane, che dopo un difficile 2020 torna con una significativa decima edizione, ancora una volta all’insegna del network che unisce rassegne preesistenti sul territorio trentino. Vera e propria rete di spettacoli, TrentinoInJazz è una delle più lunghe iniziative musicali del panorama nostrano ed europeo: preceduto da un’anteprima partita a giugno, il festival termina in inverno, copre tre stagioni grazie al networking tra enti locali e organizzatori, è aperto a varie declinazioni del jazz e generi affini, coinvolge centinaia di musicisti, addetti ai lavori e promoter, mette in connessione attività artistiche, comuni, accoglienza e turismo in alcuni dei luoghi più affascinanti d’Italia e d’Europa. A questo va aggiunto l’ingresso gratuito per la maggior parte delle serate. Trentino Jazz è la APS presieduta da Chiara Biondani che ha ideato e coordina il TrentinoInJazz, dal 2011 un cartellone di manifestazioni “federate” sull’intero territorio della provincia di Trento. TrentinoInJazz 2021 punta sulle diverse espressioni del jazz contemporaneo e si snoda tra sei rassegne diverse: Ai Confini ed Oltre (dall’11 giugno); Valli del Noce Jazz (dal 16 luglio); Jazz&Wine (dal 9 settembre); Katharsis Giudijazz, Panorama Music, Lagarina Jazz e Valsugana Jazz Tour (queste con date da annunciare), ognuna con la propria identità artistica e connotazione territoriale.

Con un pensiero alla trasversalità di Franco Battiato, venerdì 16 luglio parte la sezione Valli del Noce Jazz, come sempre dal respiro internazionale, incentrata su esperienze, generazioni, culture, mondi e tradizioni diverse, come l’inedito incontro tra Giappone e Argentina dei Gaia Cuatro (Cles – 16.07), Francesco Zampini Quintet (Malé – 20.07) o il Tommaso Perazzo Trio (Ville d’Anaunia – 17.07), progetti nati da incontri musicali cosmopoliti, o il quartetto “glocal” che sotto la guida esperta del contrabbassista emiliano Gianmarco Scaglia e dello storico batterista americano Paul Wertico (noto soprattutto per aver fatto parte dal 1983 al 2001 del Pat Metheny Group, con il quale vinse ben 7 Grammy Award) vede partecipare il chitarrista umbro Simone Gubbiotti e il vibrafonista trentino Mirko Pedrotti (Denno – 27.07). Gli altri eventi sono: Stef Giordi & Connected (Predaia – 21.07), Stefano Colpi Open Atrio (Mezzolombardo – 23.07), Usai/Gurrisi/Paglieri in omaggio a Franco Cerri (San Romedio – 24.07), il seminario sull’improvvisazione e la musica d’insieme a cura di Carlo Cattano (Cles – 22.07).

A settembre torna il progetto curato da Emilio Galante tra vino e suoni: si chiama Jazz & Wine, una serie di concerti promossi nel circuito nazionale Italia Jazz & Wine in collaborazione con il Circolo Controtempo di Cormòns (GO). Italia Jazz & Wine è nato per valorizzare il jazz, i nuovi talenti e l’innovazione del linguaggio musicale, introducendo un elemento di novità nel rapporto con il territorio ed in particolare la produzione vitivinicola che costituisce una eccellenza italiana. Una rete nazionale che coinvolge vari soggetti, tra cui TrentinoInJazz, con concerti tra Trento, Rovereto e Isera. Il calendario dal 5 settembre è avvincente: Stefano Colpi Open Atrio (Isera – 05.09), Gorgan Trio con Gorgazzini, Cramerotti e Abeni (Trento – 07.09), tre progetti a cura dei Sonata Islands (TSQ a S. Michele all’Adige – 09.09; Songs from the Alps a Isera – 12.09; QBB Quasar Burning Bright a Rovereto – 16.09), Swing Machine con Sandro Gibellini, Martino De Franceschi e Francesco Casale (Trento 14-09), Social Fusion Collective (Isera – 19.09), Quip Quartet con Pietro Tonolo (S. Michele all’Adige – 23.09), infine As Madalenas, ossia Cristina Renzetti e Tati Valle (Isera – 08.10).

Il terzo volto del TrentinoInJazz è quello più legato alle avanguardie, alla ricerca, alle connessioni. E’ questo il senso di Ai Confini e Oltre, partito con un’anteprima a giugno e rilanciato a settembre. Ai Confini ed oltre cerca di mettere a fuoco il territorio a cavallo fra generi o linguaggi diversi. Tutto ciò che sta ai confini ha per antonomasia carattere di sperimentazione perché si rivolge all’inconsueto, ricerca ciò che sta oltre, fuori. Ci sarà anche il recupero alcuni concerti che la pandemia non ha consentito di metter in scena la scorsa stagione. Matteo Bortone Trio (Trento – 30.09), Francesco Cusa and the Assasins (Trento – 07.10), Small Choices (Trento – 14.10), Piero Gaddi Quartet (Trento – 28.10), ESCO – Brasil! (Rovereto – 17.10; Trento – 04.11), Marc Perrenoud Trio (Trento – 09.11), Tango Tres (Rovereto – 19.12).