È tempo di Udin&Jazz Winter – seconda edizione!

È tempo di Udin&Jazz Winter 2!
Dal 6 all’8 dicembre, tre giorni di grande jazz da vivere in presenza, sul palco e in sala, al Teatro Palamostre di Udine. Jazz di qualità anche per questa seconda edizione che propone artisti internazionali, italiani e il meglio della produzione regionale.

Torna a Udine uno degli appuntamenti più attesi dagli amanti della musica jazz, la seconda edizione di Udin&Jazz Winter – finalmente nella sua collocazione invernale – porterà a Udine i grandi protagonisti del jazz internazionale. Tre giornate di concerti, incontri, conversazioni, proiezioni, approfondimenti, per raccontare il poliedrico universo artistico che si muove nel mondo del jazz, cercando di restituire alcune delle sue innumerevoli declinazioni.
Il festival si presenta (dopo la prima edizione dello scorso maggio) con la convinzione che musica dal vivo e cultura possano aiutarci nell’affrontare le sfide del nostro vivere quotidiano.
Udin&Jazz Winter è organizzato dall’Associazione Culturale Euritmica e gode del sostegno di: Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Fondazione Friuli, Banca di Udine, Reale Mutua Assicurazioni Udine Franz&Dilena e si svolgerà al Teatro Palamostre dal 6 all’8 dicembre 2021.
Si parte lunedì 6 dicembre alle 18.00 con una speciale proiezione – realizzata in collaborazione con il CEC – Centro Espressioni Cinematografiche – il Visionario ospiterà Jazz Noir, il film sulla morte di Chet Baker. Il film, firmato dal regista olandese Rolf van Eijk, si apre sulla morte improvvisa dell’icona del jazz e ripercorre i suoi ultimi giorni di vita. Una scomparsa prematura avvolta tutt’ora nel mistero.
La pellicola ricostruisce attentamente studi di registrazione degli anni ‘80 e recupera tracce originali dalle ultime incisioni di Chet Baker. Un racconto dalle atmosfere noir che indaga il genio e la sregolatezza del grande jazzista, trombettista e cantante, tormentato dalla tossicodipendenza.
Alle 20.45 ci spostiamo al Teatro Palamostre, cuore pulsante della seconda edizione; il debutto è affidato a uno dei musicisti più interessanti e significativi della scena britannica moderna: Tony Momrelle, cantante soul e jazz, songwriter, lead vocalist degli Incognito che i critici musicali John Rockwell (New York Times) e Paul Morley (BBC) hanno definito come «il legittimo erede di Stevie Wonder» per la somiglianza vocale e per il feeling unico della sua voce.
In una carriera musicale iniziata oltre 20 anni fa, si è esibito con alcuni dei più grandi artisti al mondo: Gloria Estefan, Celine Dion, Janet Jackson, Whitney Houston, Chaka Khan, Sade, Gary Barlow, Andrea Bocelli, Gwen Stefani, Robert Palmer e molti altri.
Doppio appuntamento anche per martedì 7 dicembre; alle 18.00 Angelo Comisso presenta il progetto Numen: nella nuova formazione in trio, lo affiancano Alessandro Turchet al contrabbasso e Luca Colussi alla batteria, due partner sensibili e affidabili che lo seguono arricchendo il suo virtuosismo e la sua abilità compositiva.
Alle 20.45, secondo appuntamento della serata, un grande ritorno per il festival e per Udine: Andrea Centazzo torna nella sua città dopo anni di successi mondiali e di prestigiosa attività, soprattutto negli Stati Uniti. E per l’occasione celebra Steve Lacy, a quindici anni dalla morte, un musicista che non solo fu il più grande interprete del sax soprano, ma anche un compositore fecondo di melodie straordinarie. Il progetto Art Trio propone la musica di Lacy nella formula a lui cara: il duo soprano e percussioni (con il magistrale sax di Roberto Ottaviano e le percussioni di Centazzo), arricchito in questo caso dal raffinato contrabbasso di Franco Feruglio.
Il festival si chiude mercoledì 8 dicembre con una proposta tutta al femminile: alle 18.00 Nicoletta Taricani presenta “In un mare di voci” un progetto culturale di integrazione sociale, che utilizza la musica e la narrazione (l’ensemble è composto da quattordici musicisti ed un’attrice) per raccontare il viaggio migrante nel Mediterraneo verso l’Europa. Nato dalla voce delle persone, Nicoletta Taricani per comporre le musiche e i testi ha intervistato i veri protagonisti del viaggio e durante l’intensa ricerca, il libro “BILAL”, del giornalista d’inchiesta Fabrizio Gatti (premio Terzani 2008), è stata un’ulteriore fonte di informazioni per la stesura del progetto. Tra Nicoletta e Fabrizio è nata una stretta collaborazione che vede il giornalista come parte integrante dello spettacolo. Il loro sodalizio sarà oggetto dell’incontro “Da Bilal a Un mare di voci” in programma alle 17.00, nella Sala Carmelo Bene.
Alle 20.45, un’altra straordinaria protagonista calcherà il palco del Palamostre: Andrea Motis – catalana di Barcellona – allieva di Joan Chamorro, è una cantante e trombettista che, pur giovanissima, ha conquistato la critica internazionale (che la paragona a Norah Jones) con il suo album di debutto ‘Emotional dance’ inciso per la storica etichetta Impulse! Il suo più recente e ambizioso lavoro discografico “Do outro lado do azul” esprime la crescente maturità dell’artista catalana che, continuando a frequentare gli ambiti meno battuti della tradizione jazz, con marcati richiami mediterranei e brasiliani, sarà oggetto del suo attesissimo concerto udinese.
Alla fine di ogni serata (dalle 22.00 circa), nella sala Carmelo Bene del Palamostre ospiteremo il progetto MUUD PODCAST che proporrà musica live di giovani formazioni emergenti ed ascolti guidati, consentendo approfondimenti su quanto proposto dal festival e aperture verso le espressioni più contemporanee della musica jazz e non solo. Il tutto potrà essere seguito in presenza ma anche on-line attraverso il collegamento in streaming.
MUUD (acronimo di “musica a Udine”) è un ibrido tra un format televisivo e un podcast: tutti i lunedì per un’ora circa, trasmette in diretta su varie piattaforme social (Instagram, YouTube, Facebook e Twitch). Ogni puntata va in onda da un luogo diverso e ospita un progetto proposto da musicisti rigorosamente under 35 che lungo il corso della serata eseguono alcuni brani dal vivo. Le puntate danno spazio anche a progetti editoriali, teatrali, di riqualificazione urbana, e più in generale all’arte e alla cultura locale, affinché i diversi percorsi artistici possano essere condivisi.
Biglietti e abbonamenti sono disponibili presso la biglietteria del Teatro Palamostre (da lunedì a sabato, dalle 17.30 alle 19.30; t. 0432506925) e sul circuito Vivaticket.
Il programma completo è disponibile all’indirizzo www.euritmica.it

(Redazione)

Luca di Luzio Globetrotter project ft. Jimmy Haslip a Corinaldo.

 

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Dagli Stati Uniti all’Italia per presentare in anteprima “Globetrotter”: Jimmy Haslip, bassista fondatore degli Yellowjackets, vincitore di numerosi Grammy Awards, l’ultimo nel 2018, si unisce al chitarrista Luca di Luzio per il lancio dell’album di esordio, prodotto e interpretato dallo stesso Jimmy Haslip.

Fa tappa a Corinaldo, venerdì 2 novembre presso il Teatro C.Goldoni dalle ore 21 ,il minitour italiano del Luca di Luzio Jimmy Haslip Quintet che vede insieme il chitarrista Luca di Luzio, il bassista statunitense Jimmy Haslip, il sassofonista Alessandro Fariselli, il pianista Alessandro Altarocca e il batterista Fabio Nobile uniti per il lancio di un nuovo progetto musicale.

Il tour rappresenta infatti l’anteprima del lancio dell’album di esordio del chitarrista Luca di Luzio, intitolato “Globetrotter”, un viaggio nel mondo del Jazz contemporaneo dove Funk, Blues, Jazz e Musica Latina si uniscono in un percorso musicale comune. Luca di Luzio è un chitarrista che ha approfondito la conoscenza di diversi stili per distillare la propria visione musicale fondata su due caratteristiche: melodia e groove. La scelta di una sezione ritmica di altissimo livello composta da Jimmy Haslip al basso elettrico e Fabio Nobile alla batteria diventa quindi la chiusura perfetta del cerchio di questo progetto musicale che si completa per l’occasione con la presenza di Alessandro Fariselli al sassofono e Alessandro Altarocca al pianoforte.

Il lavoro discografico di Luca di Luzio, “Globetrotter”, frutto della collaborazione tra Luca e Jimmy Haslip che ne è il produttore, sarà disponibile entro il mese di novembre e contempla la presenza di molti ospiti illustri come Dave Weckl, George Whitty, Max Ionata e Alessandro Fariselli.
Il concerto è realizzato dall’Associazione Culturale Jazzlife in collaborazione con l’Associazione Round Jazz di Corinaldo e il sostegno del Comune di Corinaldo e della Proloco di Corinaldo. L’appuntamento è per venerdì 2 novembre dove alle 21.00 presso il Teatro C. Goldoni.

Luca di Luzio è un chitarrista versatile che ha approfondito diversi linguaggi musicali, dal jazz al funk e al R&B studiando con Garrison Fewell, Dean Brown, Tuck Andress, Les Wise. Suona stabilmente con il suo LdL Blue’(s) Room Trio insieme a Sam Gambarini (H) e Max Ferri (D) e collabora con la cantante canadese Lauren Bush con cui sta registrando un CD prodotto da Tuck and Patti. Si è esibito in numerosi Festival sia in Italia che all’estero come Umbria Jazz, Comacchio Jazz, NAMM Show, San Severo Winter Jazz festival, Jazzit Festival, Mottola International Guitar Festival.

Ha suonato con Paolo Fresu, Fabrizio Bosso, Max Ionata, Xavier Girotto, Roberto Spadoni, Lauren Bush. Da alcuni anni ha iniziato inoltre ad esibirsi con la chitarra a 7 corde. E’ endorser della Benedetto Guitars, D’Orazio Strings, DV Mark amps.

Jimmy Haslip è conosciuto soprattutto per essere uno dei membri fondatori del gruppo fusion Yellowjackets e per essere stato uno dei primi bassisti ad utilizzare un basso a 5 corde. Bassista mancino, ha inoltre la particolarità di suonare il basso con le corde invertite, cioè con la corda più acuta in alto e la corda più grave in basso.

Oltre agli Yellowjackets, Haslip ha collaborato o collabora con numerosi altri artisti importanti quali: Bruce Hornsby, Rita Coolidge, Gino Vannelli, Kiss, Tommy Bolin, Allan Holdsworth, Marilyn Scott, Chaka Khan, Al Jarreau, Donald Fagen e Anita Baker.

Ingresso 12 €.

Dopo il concerto Jam session Ai 9 Tarocchi (www.ai9tarocchi.it)

Info e biglietti: 3351340537 – info@jazzlife.it
Ufficio Turistico di Corinaldo: 071 7978636

(Cinzia Sabbatini – Responsabile della Comunicazione-Corinaldo Jazz)

Leburn Maddox e Fabio Rossato al TrentinoInJazz!

TRENTINOINJAZZ 2018
Panorama Music
e
Valli del Noce Jazz
presentano:

Giovedì 19 luglio 2018
ore 12.00
Chalet Valbona – Lusia
Moena (TN)

LEBURN MADDOX TRIO

ore 21:00
Casa De Gentili
Piazza della Fontana, 3
Sanzeno (TN)

FABIO ROSSATO DUO

ingresso gratuito

Un giovedì di soul, funk, blues e jazz al TrentinoInJazz 2018. Giovedì 19 luglio la rassegna ospita due appuntamenti diversissimi, ma proprio questo è il segreto del TrentinoInJazz: alle 12 a Moena il travolgente rock blues di LeBurn Maddox, alle 21 a Sanzeno il sofisticato jazz della fisarmonica di Fabio Rossato.

Il primo dei due concerti riguarda Panorama Music, la sezione del festival che si svolge nel palcoscenico naturale delle Dolomiti della Val di Fassa, organizzata dalle società di impianti a fune della Val di Fassa, con la direzione artistica Enrico Tommasini. La carriera di Leburn Maddox è iniziata negli anni ’70, con collaborazioni con giganti quali James Brown e George Clinton. In qualità di membro del JCB, Leburn ha condiviso i palchi con artisti di fama mondiale come John Lee Hooker, Chaka Khan, Patti La Belle, Lionel Ritchie, Bill Withers, Kool & the Gang, Gil Scott Heron, Chic, KC & The Sunshine Band e la sorprendente Larry Graham & Graham Central Station. Ha suonato ancora con Debbie Harry e Blondie, Marcus Malone, Lightnin Willie e molti altri. Per l’occasione Leburn sarà accompagnato da Francesco Zucchi (basso) e Jacopo Coretti (batteria). I concerti Panorama Music sono gratuiti. Il biglietto di andata/ritorno degli impianti di risalita è a carico dei partecipanti. In caso di maltempo il concerto si terrà all’interno dello Chalet Valbona.

In serata si passa a Sanzeno per la sezione Valli del Noce con Fabio Rossato, uno dei più eclettici fisarmonicisti sulla scena internazionale contemporanea e ​performer di fama consolidata nel mondo della musica classica. Fabio Rossato da più di un decennio sta esplorando come compositore e arrangiatore il linguaggio del Jazz, guadagnando riconoscimenti entusiasti dalla critica e dal pubblico. Fabio ha avuto il privilegio di suonare per il celebre Astor Piazzolla il quale, sbalordito dal suo talento e dalle incredibili potenzialità della fisarmonica, differente per quanto familiare dal bandoneòn del Tango argentino, ha dedicato i suoi Tre Preludi proprio a Rossato e alla sua fisarmonica. Per il TrentinoInJazz, Rossato sarà in duo con la collega fisarmonicista Silvia de Boni.

Prossimo appuntamento con il TrentinoInJazz 2018 venerdì 20 luglio: Inside Jazz Quartet a Denno (TN), Majazztic Quartet a Grigno Valsugana (TN).

InventaRio e Ivan Lins al Ravello Festival

Il Ravello Festival ritorna alle note e lo fa con la prima tappa del percorso ideato da Maria Pia De Vito, direttore della sezione jazz da titolo Roots and wings, che quest’anno ha voluto portare nella Città della Musica alcuni musicisti che hanno fatto della rilettura delle tradizioni musicali di appartenenza la chiave della propria voce artistica, il proprio terreno di azione e di ricerca.
Per questo ‘debutto’ a salire sul Belvedere di Villa Rufolo, martedì 10 luglio (ore 21.30) Ivan Lins, icona della Musica Popular Brasileira, artista amato e riletto da decine di grandi protagonisti della scena jazzistica mondiale, insieme al gruppo italiano InventaRio, con cui ha da tempo una assidua collaborazione, coronata nel 2014 da una nomination al Grammy latino come miglior disco nella sezione Musica Popular Brasileira, per l’album “InventaRio incontra Ivan Lins” (EMI 2012).
Acclamato nel suo paese come la quintessenza della musicalità, Ivan Lins si è conquistato la vertiginosa posizione che oggi occupa nel panorama artistico internazionale vestendo i panni del compositore, del pianista e del cantante, nonché firmando numerosi brani di pregiata fattura successivamente interpretati con classe scintillante da Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan, Carmen Mc Rae e Shirley Horn. Un talento precoce che poco oltre i vent’anni aveva già composto Madalena, un brano portato al successo da Elis Regina, mentre qualche tempo prima Lins venne notato dal super-produttore Quincy Jones, che lo consacrò a livello internazionale con una serie di ripetute collaborazioni capaci di fruttargli diversi riconoscimenti, non ultima l’affermazione nell’importante Latin Grammy come album dell’anno nel 2005. Il titolo era Cantando Historias. Lins è anche un ferreo conoscitore dell’immensa tradizione musicale del suo paese: molto lodato il suo personale tributo a Noel Rosa, straordinario compositore carioca di inizio secolo, cui non si può prescindere per comprendere usi e costumi brasiliani. In precedenza anche Miles Davis lo aveva interpellato per un progetto esclusivo poi non concretizzato a causa della sua prematura scomparsa, mentre più di recente la prestigiosa Carnegie Hall di New York lo ha onorato con una serata di gala in cui hanno sfilato ospiti del calibro di Sting, Brenda Russell, Chaka Khan e Grover Washington. E se un Maestro come Vinicius De Moraes ha sempre postulato che la vita è l’arte dell’incontro, il destino di Lins si è incrociato dal collettivo fondato dal pianista Giovanni Ceccarelli e dal contrabbassista Ferruccio Spinetti con l’aggiunta del batterista Francesco Petreni e del chitarrista Dadi, in un appuntamento all’ombra del Pan di Zucchero, con InventaRio, un primo album che ha visto fra gli altri la partecipazione entusiastica dello stesso Lins. L’intesa è stata così immediata e piacevole da ipotizzare quasi subito un secondo capitolo incentrato solo su alcuni brani traslati in lingua italiana della sua arte, oltre ad un omaggio a Tenco e una rilettura di Felicità, fra i brani più belli di Lucio Dalla. Come risultato il disco (che comprendeva una serie di ospiti eccellenti, fra cui Chico Buarque, Maria Gadù e Tosca), è stato selezionato fra i 5 migliori lavori del 2014 della MPB, ovvero Musica Popular Brasileira, nient’altro che i mille rivoli e le contaminazioni che l’hanno innalzata a genere di finissima ed avvincente dignità. Un incontro di cartello presentato in esclusiva assoluta a Ravello per una musica capace di indagare l’attualità con un feeling palpabile e gioioso.
www.ravellofestival.com.
Per info 089858422  boxoffice@ravellofestival.com
Ivan Lins – voce e tastiere
Giovanni Ceccarelli – pianoforte
Ferruccio Spinetti – contrabbasso
Francesco Petreni – batteria
Esclusiva Ravello Festival
Posto unico €40

Sonia Spinello una voce che cattura

“WONDERland” è il titolo di un eccellente album inciso dalla vocalist Sonia Spinello alla testa di un gruppo comprendente Roberto Olzer al piano, Yuri Goloubev al contrabbasso, Mauro Beggio alla batteria e, come ospiti, Bebo Ferra alle chitarre e Fabio Buonarota al flicorno.
Dieci tracce tra cui cinque composizioni di Stevie Wonder, la splendida “Fragile” di Sting , “Stee-Vee” di Goloubev e due composizioni della Spinello.
Devo subito dire che il disco mi ha colpito tanto da aver votato la Spinello come miglior nuovo talento nell’annuale “Top Jazz”; di qui la curiosità di conoscerla meglio attraverso questa intervista.

-Come le è venuto in mente di affrontare un repertorio così difficile e impegnativo come le cover di Stevie Wonder?
“Ho sempre amato Stevie Wonder, sono cresciuta in una casa dove si ascoltava musica dalla mattina alla sera. Mia madre amava Stevie Wonder, la sentivo sempre canticchiare ed io, crescendo, ne ho approfondito la conoscenza. Ho collezionato tutta la sua musica, ho cercato di capirla, studiarla, ho tradotto tutti i testi delle canzoni che in qualche modo mi hanno fatto innamorare ed ho scoperto un animo romantico e sensibile, capace di esporsi; in un certo senso mi riconosco in queste caratteristiche.
Sin da piccola ho sempre sognato di avere una band con cui suonare i suoi brani e ad un certo punto è successo. Amo la black music, la musica della Motown, Rufus and Chaka Khan, Sly and the Family Stone, Funkadelic, Parliament. Lui ha tutto: ha saputo miscelare, il Funk, il Soul, l’R’n B e il blues. Sapevo benissimo che sarebbe stato rischioso realizzare un disco omaggio ad un così grande artista ( già tante volte riproposto ); sapevo sin dall’inizio che non avrei aggiunto nulla a così tanta bellezza, ma ho voluto realizzare un sogno nel cassetto e portare un mio omaggio/ringraziamento ad un musicista che mi ha dato moltissimo.
Ho scelto alcuni dei brani che ho amato di più, a cui sono più legata. Alcuni di questi hanno segnato in qualche modo dei “momenti” della mia vita in maniera indelebile.
Ho cercato di non sconvolgerne gli equilibri, ma di renderli essenziali. Amo togliere per dare la possibilità di scoprire, ho voluto rispettarne le melodie “meravigliose” e farle risaltare. Devo aggiungere che i magnifici musicisti che mi hanno accompagnata su questo disco sono la cosa più bella che potesse capitarmi, il trio di Roberto Olzer ha un affiatamento tale che sembra quasi telepatia. Fabio Buonarota è per me, poesia allo stato puro: possiede un suono ed un fraseggio che toccano le corde più profonde dell’animo. Bebo Ferra non è solo un musicista straordinario, ma anche un uomo pieno di vulcanica passione e la sua presenza ha portato il calore e il profumo della sua terra di origine ( la Sardegna ndr )”. (altro…)

ALBA JAZZ 2012

Alba Jazz 2012 (foto Franco Truscello)

Alba Jazz 2012 (foto Franco Truscello)

Alba Jazz, vale la pena sottolinearlo, è un festival Jazz che parte dalla volontà degli appassionati dell’ Associazione Alba Jazz, primo fra tutti l’ organizzatore Fabio Barbero.
I Festival organizzati per passione sono festival “artigianali”, nel senso migliore della parola, in un periodo in cui le grandi “multinazionali” hanno mezzi ed organizzazioni stellari che permettono di farla da padroni (citiamo su tutti ad esempio Torino Jazz, con il suo milione di euro di badget). Non che i grandi Festival siano da evitare: tutto serve alla musica. Ma questi Festival organizzati in piccole cittadine hanno un calore particolare. Qui ad Alba ad esempio Barbero si è ascoltato molti cd – privilegiando il jazz italiano – alcuni lo hanno appassionato, li ha sottoposti all’ attenzione dei membri dell’ associazione, e così è nato un festival fortemente voluto e organizzato con determinazione, buona volontà, cercando sponsor , facendo in proprio tutti i passaggi necessari per arrivare ad avere uno spettacolo per sera, interagendo con musicisti, uffici stampa, facendo “in casa” tutte le (tantissime) cose che occorrono per organizzare un Festival.
Ad Alba Jazz è così che fanno oramai da sette anni ed il risultato è un Festival Jazz in cui suonano grandi musicisti ma non i soliti nomi onnipresenti, in bellissime piazze ma a misura d’ uomo, ed in cui tutta la cittadinanza in fondo è coinvolta nelle fasi organizzative e al momento degli spettacoli veri e propri.
Daniela Floris ha seguito per noi tutto il Festival: ecco i suoi articoli sui quattro concerti previsti.
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