“Suoni del Futuro Remoto” tra i 100 greatest Jazz album del 2021

500 copie in edizione limitata, copertina bellissima realizzata dal giovane Nicola Andrulli sulla quale è riportato uno dei simboli della città di Matera, la scultura dedicata al contadino che attende giornalmente nella piazza di Matera di essere scelto dal proprietario terriero per il lavoro nei campi. Ma nel disco, etichetta Onyx, l’immagine riprende il contadino che indossa una cuffia audio che lo trasforma in un attento ascoltatore di musica.
È così che si presenta “Suoni del Futuro Remoto (Partitura per Orchestra e Suoni Naturali)” il vinile prodotto dall’Etichetta Onyx Jazz Club di Matera (numero di catalogo CdOnyx 029 e 030), del Collettivo Onyx diretto da Joe Johnson con ospite Paolo Fresu e Massimo Ottoni, con i suoni campionati da UniBanda SFR, curato nella parte tecnica da Francesco Altieri di LabSonic.
Il disco testimonia il percorso di ricerca sonora che l’E.T.S. di Matera ha realizzato nel 2019 nella città dei Sassi in occasione dei festeggiamenti di Matera Capitale Europea della Cultura. Progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 ideato e co-prodotto da Onyx Jazz Club e Fondazione Matera Basilicata 2019.
Pochi giorni fa, il disco è stato selezionato dalla prestigiosa rivista specializzata JazzIT tra i 100 GREATEST JAZZ ALBUM DEL 2021.


Un prestigioso traguardo che ripaga gli sforzi fatti in questi anni dall’associazione lucana. Fanno parte del JAZZIT Awards 2021 registrazioni di musicisti del calibro di Chris Potter, Enrico Rava, Dave Liebman, Joe Lovano, Brandford Marsalis, Pat Metheny e tanti altri ancora.
“Suoni del Futuro Remoto” non è solamente un disco, ma, come in un libro, è possibile ritrovare il racconto di uno dei luoghi più belli del mondo, un progetto voluto da un gruppo di soci, quelli dell’Onyx, che nonostante alcune paure iniziali e defezioni, ha condotto in porto una esperienza esaltante attraverso il coinvolgimento di tanta gente.
Tutto ciò lo avverti scartando la cellophanatura che sigilla il disco e aprendo la busta gatefold, che contiene all’interno un libretto di 12 pagine ricche di fotografie e contributi scritti da parte di numerosi testimoni del progetto come ad esempio Paolo Verri, Paolo Mele allora rispettivamente Direttore e Project Manager della Fondazione Matera Basilicata 2019, di Antonella Ciervo ufficio stampa Onyx, Angelo Palmas, Presidente di Nuoro Jazz e Mauro Calderoni, Sindaco di Saluzzo.
Spiccano subito all’interno due cd che riproducono il concerto completo registrato in Piazza San Francesco il 26 agosto 2019 e un progetto nel progetto: “Passeggiando di notte”, che riporta i suoni della città registrati in una notte d’estate.
Dalla tasca laterale della copertina scivola una busta bianca contenente il vinile. Questo disco nero, con un diametro di circa 33 cm, che dopo anni di abbandono, sostituito dal più piccolo e maneggevole compact disc, ritorna prepotentemente sulla scena dell’ascolto dell’alta qualità per gli audiofili più incalliti.
Non resta altro che poggiare il nero disco sul piatto dello stereo e accompagnare il braccio del giradischi sui primi solchi, sedersi in poltrona e dedicarsi all’ascolto.
«Suoni del Futuro Remoto è frutto di un lavoro sinergico fatto tra la Fondazione e il project leader Onyx Jazz Club, che nel 2019 ha raccontato la città di Matera in modo del tutto inedito, attraverso la suggestione dei suoi suoni più simbolici, da quelli urbani a quelli naturali, trasformati poi in una partitura orchestrale – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva -. Il prestigioso riconoscimento ottenuto dal progetto è l’attestazione della grande qualità prodotta nel percorso di co-creazione con la scena creativa lucana per Matera Capitale Europea della Cultura 2019, che intendiamo rilanciare con forza nei prossimi mesi».

Redazione

SUONI DEL FUTURO REMOTO
Testo a cura di Luigi Esposito progettazione Direzione SFR.
Onyx Jazz Club, project leader

TEMA DEL DOSSIER DI CANDIDATURA
Futuro Remoto
Progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 ideato e co-prodotto da Onyx Jazz Club e Fondazione Matera Basilicata 2019
COSA
Ogni luogo ha un suono e ogni città ne possiede a volte senza esserne consapevole. È da questi elementi che è nato “Suoni del futuro remoto”, il progetto di Onyx Jazz Club coprodotto dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019. L’attività di soundscaping e soundrecording effettuata dagli studenti del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo dell’Università della Basilicata (UniBanda) si è unita al lavoro ultratrentennale dell’Onyx, che punta da sempre al rapporto stretto fra territorio e musica e che in questo caso ha contato su collaborazioni e partnership che vanno dalla Scuola di Alto Perfezionamento Musicale e dal Comune di Saluzzo, fino all’Università di Hannover. Il risultato è passato da una serie di collaudi sonori e concerti nei quali gli artisti provenienti da tutta Europa si sono lasciati ispirare dal luogo nel quale si sono esibiti, dal chiostro di un museo, al ventre della terra nella profondità di un pozzo, fino ai cortili dei Sassi. Un viaggio nel tempo che non ha trascurato nessuno degli elementi forti di una città millenaria come Matera.
Uno degli eventi più suggestivi è stato il concerto che ha chiuso la serie di sperimentazioni, il 26 settembre 2019, che ha visto sul palco naturale di piazza San Francesco il Collettivo Onyx, composto da Marta Gadaleta, voce; Gianfranco Menzella, sax tenore; Mike Rubini, sax alto, Pepi Romaniello, sax tenore e soprano; Biagio Orlandi, sax tenore e soprano; Nicolò Petrafesa, pianoforte; Gianni Vancheri, chitarra e clarinetto basso; Rino Locantore, voce, tamburi a frizione, bottiglia, metallofonia (frangizzolle); Pasquale Gadaleta, contrabbasso; Giacomo Mongelli, batteria, musicisti provenienti dalla Basilicata e dalla Puglia diretti dallo statunitense  Joe Johnson con ospiti il video artist Massimo Ottoni e il trombettista Paolo Fresu, impegnati nella prima del concerto basato sulla partitura per “Orchestra e Suoni Naturali” composta dallo stesso Johnson con il materiale campionato nelle strade della città e nel Parco della Murgia Materana dagli studenti.
Immaginate, dunque, un’orchestra sinfonica composta da centinaia di elementi: i falchi grillai, il tufo bianco, i mulinelli della Gravina, i pendii della Murgia, le distese di malva selvatica. Il racconto di Matera attraverso uno spartito in grado di leggere l’acustica dei luoghi.
Suoni del Futuro Remoto (SFR) presenta all’Europa Matera e il suo paesaggio attraverso i suoi suoni naturali che sono stati catturati, analizzati, mappati, rielaborati in digitale, per coglierne la voce più autentica e trasformarli in diversi linguaggi, dalla musica, all’installazione artistica e sonora, fino ad essere tradotti in performance dal vivo.
COME
Il progetto, nato all’interno del percorso di co-produzione avviato dalla Fondazione Matera-Basilicata2019 nel 2017, ha avviato le sue attività nel 2018 con una serie di “collaudi sonori” di luoghi acusticamente interessanti della città.  Performance dal vivo di musicisti e artisti hanno sperimentato le particolari sonorità per raccontare un inedito itinerario sonoro.  Il compito di registrare i suoni è stato affidato agli studenti dell’Università della Basilicata, i ragazzi di UniBanda, che hanno lavorato con i loro colleghi dell’Università di Hannover e ai volontari del Servizio Volontario Europeo (SVE) dopo aver appreso alcune tecniche di post-produzione audio in una residenza presso la Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo. Dai suoni naturali della Gravina a quelli delle Festa Patronale passando attraverso i suoni delle piazze, dei vicoli, delle botteghe artigiane, tutto si è trasformato, come per magia in note musicali.
RISULTATI
I suoni campionati sono diventati i protagonisti di due percorsi paralleli, uno più narrativo-performativo, l’altro più artistico-musicale. Nel primo caso l’UniBanda ha utilizzato le tracce per ideare, progettare e realizzare in autocostruzione sei installazioni sonore in alcuni dei luoghi più significativi della città, il campus universitario, ma anche il palombaro di S. Giovanni da Matera (antica cisterna di raccolta delle acque piovane), Casa Cava e la Piazza Vittorio Veneto.
Il progetto artistico-musicale si è avvalso di numerosi compositori e musicisti che hanno dato la loro personale lettura del territorio trasformando i suoni della città in partiture musicali originali, tra questi i Gaze of Lisa (Italia), Niels Berg Cinemascope (Svezia), Hilde Marie Holsen (Norvegia) e Joe Johnson (Stati Uniti). Quest’ultimo ha rielaborato i suoni naturali in note musicali dando vita a una partitura per orchestra e suoni naturali eseguita in prima mondiale assoluta dal Collettivo Onyx e dal trombettista jazz Paolo Fresu il 26 settembre 2019 nella splendida cornice di Piazza S. Francesco a Matera. Il progetto è stato successivamente presentato con grande successo di pubblico nel Teatro Magda Olivero della città di Saluzzo, partner di ferro del progetto, il primo novembre 2019.
Il concerto di Matera del 26 settembre 2019 è oggi conservato nei solchi di questo vinile e nei 2 cd allegati come testimonianza di un processo di condivisione di decine tra artisti, volontari, appassionati, tecnici, studenti, professionisti, Istituzioni, donne e uomini che hanno espresso serenità e competenza. SFR è un omaggio alla città di Matera, ai suoi luoghi fuori dal tempo, ai suoi suoni, agli abitanti permanenti e temporanei, protagonisti di uno spettacolo unico e irripetibile.
Grazie Matera, Capitale Europea della Cultura 2019!

Jazz ‘n Fall torna a Pescara con la nuova edizione in programma a novembre

Con la nuova stagione musicale della Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara” torna, a novembre, la nuova edizione di Jazz ‘n Fall: un programma di grande livello che si aprirà martedì 9 novembre 2021 con Bruno Biriaco & Saxes Machine, prosegue con il duo formato da John Scofield e Dave Holland (mercoledì 10 novembre 2021) e si completa giovedì 11 novembre con “Yardbird Suite for Pianos”, concerto dedicato a Charlie Parker che vedrà protagonista il duo pianistico formato da Dado Moroni e Danny Grissett.

I concerti si terranno al Teatro Massimo di Pescara, con inizio alle ore 21. Il prezzo del biglietto di ingresso ai singoli concerti è di 25 euro.

Jazz ‘n Fall 2021 celebra il centenario della nascita di Charlie Parker, avvenuta nel 1920, con il sottotitolo della nuova edizione (“The Charlie Parker Centennial”, appunto) e traccia una sorta di filo rosso che, da una parte, rende omaggio al grande sassofonista e, dall’altra, vuole sottolineare ed evidenziare le numerose eredità delle sue innovazioni nella musica di oggi.

Charlie Parker è stato uno dei giganti della storia del jazz, un musicista capace, come pochi, di indirizzarne l’evoluzione. Ripercorrere la sua figura e la sua musica significa, in pratica, confrontarsi con le possibilità più radicate nel linguaggio del jazz e con le altrettanto possibili nuove direzioni da far prendere alla musica. Una visione lucida animata da inventiva, virtuosismo, carisma: Charlie Parker rappresenta una pietra angolare del percorso del jazz, un termine di paragone imprescindibile per ogni interprete.

John Scofield e Dave Holland sono le stelle dell’edizione 2021 di Jazz ‘n Fall con il loro nuovo incontro musicale, questa volta in duo: i due musicisti si esibiranno a Pescara, mercoledì 10 novembre 2021. Nelle loro rispettive carriere, il chitarrista statunitense e il contrabbassista britannico hanno cercato la sintesi tra evoluzioni personali e richiami alle tradizioni. Hanno dato vita a progetti seminali – tra i tantissimi, ad esempio, Gateway con Jack deJohnette e John Abercrombie oppure il quintetto di inizio millennio per quanto riguarda Holland; il quartetto con Joe Lovano, l’incontro con Martin Medeski & Wood e Uberjam per quanto riguarda Scofield – e vantano collaborazioni di spessore assoluto, da Miles Davis a Pat Metheny, passando per Kenny Barron, Anthony Braxton, Charles Mingus, Brad Mehldau, giusto per fare qualche nome. Soprattutto – nonostante due carriere lunghe, solide, variegate – resta immutata per entrambi l’intenzione di spingersi avanti in maniera creativa e di trovare nel dialogo e nell’interplay la strada per continuare a fare evolvere il jazz e a metterlo in relazione con altri mondi musicali. Il concerto straordinario tenuto qualche anno fa da Dave Holland – insieme a Zakir Hussain e Chris Potter – sul palco di Jazz ‘n Fall è una testimonianza del tutto evidente e fresca di questo atteggiamento.

Il giorno precedente, martedì 9 novembre 2021, la rassegna sarà aperta dai Saxes Machine di Bruno Biriaco. Cinque sassofoni più ritmica: questa la formula concepita da Bruno Biriaco alla fine degli anni settanta – subito dopo, quindi, l’esperienza vissuta dal batterista con il Perigeo – e che oggi rappresenta il terreno per l’incontro tra jazzisti italiani appartenenti a generazioni diverse. Il batterista porta, di conseguenza, sul palco una sintesi naturale tra diverse maniere di intendere il jazz e la musica di improvvisazione. L’organico dei Saxes Machine si pone a metà strada tra il piccolo combo e la big band e annovera i sassofoni di Gianni Oddi, Filiberto Palermini, Alessandro Tomei, Massimo Filosi e Marco Guidolotti, insieme alla ritmica formata da Ettore Carucci al pianoforte, Massimo Moriconi al basso e dallo stesso Biriaco alla batteria. Sin dagli anni settanta, Bruno Biriaco ha collaborato con i musicisti statunitensi e con i più rappresentativi alfieri del jazz italiano come, tra gli altri, Gianni Basso, Nunzio Rotondo, Frank Rosolino, Chet Baker, Johnny Griffin, Slide Hampton e George Coleman. Insieme a Giovanni Tommaso, Franco D’Andrea, Claudio Fasoli e Tony Sidney, è stato protagonista del Perigeo, una esperienza tra le più importanti del jazz e, in generale, della musica italiana: formazione con cui ha registrato sei dischi e si è imposto all’attenzione del pubblico internazionale. Oltre alle esperienze jazzistiche, Bruno Biriaco collabora sin dagli anni Ottanta con la RAI, per la quale ha curato le musiche di scena e le colonne sonore di tantissimi programmi.

L’omaggio al genio di Charlie Parker si manifesta in modo esplicito nel programma di Jazz ‘n Fall con il concerto di Dado Moroni e Danny Grissett, in programma giovedì 11 novembre 2021. Il titolo scelto per il loro duo, “Yardbird Suite for Pianos”, spiega in maniera chiara ed esplicita l’idea alla base del loro incontro. Un dialogo senza confini, l’improvvisazione legata in maniera solida e fertile alle tradizioni del jazz, i temi composti o resi celebri da Charlie Parker come filo narrativo. Due pianisti di grande esperienza, legati da una lunga amicizia e da una visione musicale per molti versi simile, due maniere di utilizzare il pianoforte e i linguaggi del jazz per raccontare emozioni e per trasmettere l’energia dello swing. Danny Grissett è uno statunitense che ha scelto di vivere in Europa, Dado Moroni è un europeo che ha vissuto per lungo tempo negli Stati Uniti… un incrocio che chiarisce meglio di tanti altri aspetti la voglia e l’intenzione di entrambi i protagonisti del duo di intrecciare l’omaggio al grande sassofonista con un continuo scambio di idee musicali e con la voglia di esplorare ogni singola sfaccettatura del suono del pianoforte.

Il cartellone musicale della Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara” presenta inoltre un altro appuntamento con il jazz: venerdì 18 febbraio 2022, sul palcoscenico del Teatro Massimo sarà di scena il trio guidato dal chitarrista belga Philip Catherine e formato anche dal chitarrista Paulo Morello e dal bassista Sven Faller.

CORINALDO JAZZ 2021 – XXIII edizione

Puntuale e sempre carico di musica arriva anche quest’anno il calendario dei concerti di Corinaldo Jazz, l’atteso festival organizzato dal Comune di Corinaldo e dall’Associazione Culturale Round Jazz nello scenario di uno dei borghi più belli d’Italia.
Siamo arrivati alla ventitreesima edizione e dopo l’attesissima anteprima del 14 luglio con il trio di John Patitucci feat. Chris Potter, Brian Blade, all’Anfiteatro romano dell’Antica Città di Suasa, per gli ultimi due appuntamenti, la rassegna ritorna nella tradizionale Piazza Il terreno a Corinaldo.
Il primo appuntamento sarà mercoledì 4 agosto con il nuovo progetto di Fabio Zeppetella e Fabrizio Bosso.
La musica che suoneranno è tutta musica inedita con una forte connotazione jazz ma con lo sguardo rivolto anche al lirismo tipico della poetica compositiva di Zeppetella che ha firmato tutte le composizioni.
A completare il quintetto ci sono Roberto Tarenzi, già presente in molti progetti di Fabio Zeppetella degli ultimi 10 anni, Francesco Puglisi al contrabbasso e Fabrizio Sferra alla batteria.

Il festival si concluderà giovedì 5 agosto con il collaudato trio Lanzoni – Morgan – McPherson, un magico incontro tra musicisti di differenti generazioni, annoverati tra le maggiori personalità della scena jazzistica odierna. Alessandro Lanzoni, pianista fiorentino venticinquenne, è una delle più importanti rivelazioni del jazz italiano.
Per l’occasione sarà accompagnato da una ritmica di tutto rispetto: Thomas Morgan (Bill Frisell, Steve Coleman, Craig Taborn) al contrabbasso e Eric McPherson (Jackie McLean, Andrew Hill, Fred Hersch) alla batteria.

Tutti i concerti avranno luogo nella Piazza del Terreno con inizio alle ore 21:15 e saranno seguiti dalla tradizionale jam session ai 9 Tarocchi.

Il costo del singolo biglietto è di €10.

Per informazioni e prevendita : www.corinaldojazz.com

In caso di cattivo tempo i concerti verranno annullati ed il costo del biglietto rimborsato.

Info : 071 7978636 (Ufficio Turismo); 329 4295102;
Email : roundjazz@gmail.com;

Corinaldo Jazz anteprima : JOHN PATITUCCI Trio feat.CHRIS POTTER,BRIAN BLADE.

Il bassista John Patitucci, il sassofonista Chris Potter e il batterista Brian Blade, uniti insieme in un unico trio jazz, saranno ospiti il 14 luglio all’anteprima della XXIII edizione del Corinaldo Jazz che si svolgerà nel suggestivo anfiteatro dell’antica città di Suasa alle ore 21:15.

Le tre star non hanno certo bisogno di presentazione, vantano così tante collaborazioni che, per menzionarle tutte, avremmo bisogno di troppo spazio.

John Patitucci è nato a Brooklyn, New York, nel 1959 e ha iniziato a suonare il basso elettrico all’età di dieci anni, cimentandosi successivamente con il basso acustico e il pianoforte. Passa rapidamente dal suonare soul e rock al blues, al jazz e alla musica classica: i suoi gusti eclettici gli hanno fatto esplorare tutti i generi musicali come musicista e compositore. Le sue sei registrazioni da solista per la GRP Records e le sue registrazioni successive gli hanno portato due Grammy Awards e oltre quindici nomination. Come strumentista Patitucci ha suonato in tutto il mondo con grandi esponenti della musica come Chick Corea, Herbie Hancock, Wayne Shorter, Stan Getz, Wynton Marsalis, Joshua Redman, Freddie Hubbard e molti altri. Chris Potter è un sassofonista, compositore e polistrumentista jazz americano. Potter è diventato famoso come sideman con del trombettista Red Rodney, prima di esibirsi con il batterista Paul Motian, il bassista Dave Holland, il trombettista Dave Douglas e altri. Brian Blade è batterista e compositore il cui nome è legato alla lunga collaborazione con Joshua Redman. È membro stabile del quartetto di Wayne Shorter dal 2000 e ha collaborato al di fuori del panorama jazz con Bob Dylan.

Posto unico € 20 con prevendita online e su tutte le rivendite della piattaforma vivaticket (numero posti limitati).

In caso di maltempo il concerto sarà annullato e il biglietto rimborsato. Tutte le info su www.corinaldojazz.com e pagine social del Festival.

In occasione dell’evento, le porte del parco archeologico dell’Antica città di Suasa verranno aperte e sarà possibile effettuare una visita guidata alla Domus.Il costo del biglietto è di soli € 2 e le visite saranno effettuate in gruppi di massimo 15 persone rispettando tutte le norme previste dalle disposizioni in vigore. Orario visite: ore 20:00 e 20:30, con prenotazione obbligatoria. Per info e prenotazioni sulla visita, chiamare 353 300 4077 o consultare il sito www.corinaldojazz.com.

Il concerto è organizzato in collaborazione con il Comune di Corinaldo,Assessorato alla Cultura ,Spaziomusica/Ancona Jazz e Comune di Castelleone di Suasa.
Gli altri due appuntamenti della XXIII edizione del Corinaldojazz sono previsti nella tradizionale Piazza Il Terreno a Corinaldo, il 4 e il 5 agosto alle 21:15, con rispettivamente il nuovo progetto di ZEPPETELLA-BOSSO in quintetto e il LANZONI-MORGAN-McPHERSON trio.

Tutte le informazioni sul sito www.corinaldojazz.com

Roberto Gatto presenta la masterclass online “Stili ed Evoluzioni del Jazz Drumming” nell’ambito di Celano Jazz Convention

Sabato 8 maggio 2021, dalle ore 16 alle 19, Celano Jazz Convention presenta “Stili ed Evoluzioni del Jazz Drumming”, una masterclass online condotta da Roberto Gatto: nel corso dell’incontro, il grande batterista romano ripercorrerà la storia della batteria e, in generale, delle soluzioni ritmiche che hanno caratterizzato il jazz, fino ad arrivare alle esperienze dei più importanti batteristi di oggi.

La masterclass si svolgerà sulla piattaforma Zoom: la partecipazione costa 20€ e per iscriversi occorre prenotarsi con una mail all’indirizzo conferenze@celanojazzconvention.com con oggetto, obbligatorio, ”Prenotazione Seminario” e utilizzando un indirizzo mail valido, al quale poi sarà inviato il link di partecipazione al seminario.

Roberto Gatto è sicuramente il più rinomato batterista Italiano all’estero e vanta importanti partnerships con artisti del mondo del jazz e non solo. Nato a Roma il 6 ottobre 1958, il suo debutto professionale risale al 1975 con il Trio di Roma (Danilo Rea, Enzo Pietropaoli) e da allora ha suonato in tutta Europa e nel mondo con i suoi gruppi e a fianco di artisti internazionali. Oltre ad una ricerca timbrica raffinata e a una tecnica esecutiva perfetta, i gruppi a suo nome sono caratterizzati dal calore tipico della cultura Mediterranea: questo rende senza dubbio Roberto Gatto uno dei più interessanti batteristi e compositori in Europa e nel mondo.

Nella sua carriera musicale, Roberto Gatto ha collaborato come sideman con i più importanti interpreti della storia e dell’attualità del jazz internazionale: da Chet Baker a Freddie Hubbard e Lester Bowie, da Gato Barbieri a Kenny Wheeler e Randy Brecker e poi con Enrico Rava, Ivan Lins, Vince Mendoza, Kurt Rosenwinkel, Joey Calderazzo, Bob Berg, Steve Lacy, Johnny Griffin, George Coleman, Dave Liebman, Phil Woods, James Moody, Steve Grossman, Lee Konitz, Barney Wilen, Ronnie Cuber, Sal Nastico, Michael Brecker, Jed Levy, George Garzone, Tony Scott, Paul Jeffrey, Bill Smith, Joe Lovano, Curtis Fuller, Kay Winding, Albert Mangeldorff, Cedar Walton, Tommy Flanagan, Kenny Kirkland, Stefano Bollani, Mal Waldron, Ben Sidran, Enrico Pieranunzi, Dave Kikosky, Franco D’Andrea, John Scofield, John Abercrombie, Billy Cobham, Bobby Hutcherson, Didier Lockwood, Richard Galliano, Christian Escoude, Joe Zawinul, Bireli Lagrene, Palle Danielsonn, Scott Colley, Eddie Gomez, Giovanni Tommaso, Paolo Damiani, Emmanuel Bex, Pat Metheny, Adam Rogers, Rita Marcotulli, Niels Henning Pedersen, Mark Turner, Lew Tabackin, Chris Potter, Mike Moreno, Dado Moroni.

Come leader ha registrato molti album: Notes, Fare, Luna, Jungle Three, Improvvisi, Sing Sing Sing, Roberto Gatto plays Rugantino, Deep, Traps, Gatto-Stefano Bollani Gershwin and more, A Tribute to Miles Davis Quintet, Omaggio al Progressive, The Music Next Door, Roberto Gatto Lysergic Band, Remebering Shelly, fino ai più recenti Sixth Sense e Now.

Nel corso degli anni ha composto musica per il cinema, in particolare insieme a Maurizio Giammarco la colonna sonora di “Nudo di donna” per la regia di Nino Manfredi, e, in collaborazione con Battista Lena, le colonne sonore di “Mignon e Partita”, che ha ottenuto cinque David di Donatello, “Verso Sera” e “Il grande cocomero”, tutti diretti da Francesca Archibugi.

Nel 1983, è stato eletto il primo batterista Italiano dal sondaggio della rivista mensile Fare Musica. Nel 1983 e nel 1987 con il gruppo Lingomania ha vinto il referendum Top Jazz della rivista Musica Jazz nella categoria miglior gruppo. Nel 1988, 1989, 1990 è stato al primo posto della categoria batteristi dei “vostri preferiti” di Guitar Club. Nel 2007, 2009 e 2010 è stato votato come il miglior batterista dal referendum Top Jazz della rivista Musica Jazz.

Nel 1993, ha realizzato due video didattici “Batteria vol. 1 e 2”. È stato il direttore artistico di Jazz in progress presso il Teatro dell’Angelo a Roma. Per oltre dodici anni ha insegnato batteria e musica d’insieme presso i seminari di Siena Jazz. Ha frequentato il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma e il Conservatorio de L’Aquila.

Nel 1997, il direttore Laurent Cugny della francese Orchestre National de Jazz lo chiama per un tour in Francia ed alcune date in Italia. Ultimamente si dedica all’attività solistica e suona spesso con la formazione del trombettista Enrico Rava.

Roberto Gatto è titolare della cattedra di batteria jazz al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma.

Il percorso didattico online di Celano Jazz Convention, tracciato dal direttore artistico della rassegna Franco Finucci, prosegue nelle prossime settimane con i seminari condotti da alcuni tra i musicisti più importanti del panorama jazzistico italiano. Dopo gli appuntamenti dedicati alla voce (condotto da Ada Montellanico, sabato 24 aprile) e alla batteria (questo con Roberto Gatto, in programma sabato 8 maggio), i prossimi incontri sarano tenuti dal pianista Claudio Filippini (sabato 15 maggio), dal chitarrista Umberto Fiorentino (sabato 22 maggio) e dal sassofonista Tino Tracanna (sabato 29 maggio).

Jazz ‘n Fall 2019. A Pescara, la musica di Dave Holland, Chris Potter, Zakir Hussain, Kenny Barron, Linda May Han Oh e Daniele Cordisco

La Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara” presenta, a novembre, la nuova edizione di Jazz ‘n Fall: un programma di grande livello che si aprirà martedì 5 novembre con il Cross Currents Trio, formato da Dave Holland, Chris Potter e Zakir Hussain, proseguirà mercoledì 6 novembre con il Linda May Han Oh Quintet e si concluderà lunedì 11 novembre con il concerto in piano solo di Kenny Barron e il Daniele Cordisco Organ Trio.

I concerti si terranno al Teatro Massimo di Pescara, con inizio alle ore 21. Il prezzo del biglietto di ingresso ai singoli concerti è di 20 euro.

Anche nell’edizione 2019, Jazz ‘n Fall rinnova il senso dato a questa nuova stagione della rassegna, un ponte, cioè, tra quanto prodotto da musicisti esperti, stimati e diventati grazie alle incisioni e alle esperienze dei veri e propri capiscuola, e i talenti delle nuove generazioni. Una staffetta tra generazioni e stili espressivi, tra intenzioni, riferimenti e provenienze geografiche. Raccogliere – e sviluppare secondo coordinate diverse – l’idea di una musica capace di sfuggire alle definizioni più stringenti per ritrovare le radici comuni nella condivisione e nell’improvvisazione: un approccio creativo e libero da troppi schemi precostituiti per dialogare con il mondo e raccontarne l’attualità.

“New Bottle, Old Wine” è il motto scelto dal Direttore Artistico Lucio Fumo alla ripartenza di Jazz ‘n Fall: è un modo per sottolineare proprio questo significato intimo. Ed è il senso del percorso che prende le mosse dal Cross Currents Trio – progetto che unisce tre personalità importanti come Dave Holland, Zakir Hussain e Chris Potter – e arriva al nuovo lavoro della contrabbassista Linda May Han Oh, passando attraverso esperienze più vicine alle tradizioni del jazz come il piano solo di un Maestro di questo formato quale è Kenny Barron e il fluido organ trio di Daniele Cordisco.

Dave Holland è un caposcuola indiscusso del jazz degli ultimi decenni. Se, giovanissimo, fu tra i protagonisti della svolta elettrica di Miles Davis, ha sempre cercato nuove strade e soluzioni espressive: il trio Gateway, con Jack DeJohnette e John Abercrombie, e il suo splendido quintetto di inizio secolo sono solo due tra le tante testimonianze di un percorso sempre attento nel combinare suggestioni diverse, sotto l’aspetto timbrico, melodico e armonico. Questo nuovo progetto collettivo coinvolge musicisti di spessore assoluto come Chris Potter ai sassofoni e Zakir Hussain alle tabla: Good Hope è il titolo del disco che hanno appena pubblicato e che stabilisce, ancora una volta, come la musica – e, in particolare, il jazz – sia un veicolo naturale di integrazione, costruita con rispetto e maestria da tre artisti versatili ma dalla forte personalità espressiva.

Kenny Barron è tra i pianisti jazz più importanti del panorama attuale. Un vero e proprio maestro nel condurre lo strumento attraverso la sua storia e la sua letteratura in percorsi che tengano conto delle tradizioni senza rimanerne prigionieri. La sua musica sgorga dal pianoforte rispettosa della lezione dei grandi del passato e, allo stesso tempo, fresca e creativa. Il piano solo diventa una maniera ulteriore per affrontare l’essenza più intima di questo discorso: le mani sapienti di Kenny Barron è il modo più diretto per innescare un processo naturale e sempre capace di raccontare come il jazz sia una musica in grado rinnovarsi prendendo le mosse dalle sue radici e dalle sua stessa storia.

La figura artistica di Linda May Han Oh racconta molto bene il percorso jazzistico delle nuove generazioni. Una sintesi tra riferimenti provenienti da contesti diversi e continuamente rimessi in gioco. È quanto emerge dai suoi lavori più recenti – Walk against the wind del 2017 e Aventurine, pubblicato quest’anno – e lo rivela la sua presenza al fianco di musicisti del livello di Pat Metheny e Dave Douglas, tanto per citarne un paio. La musica della contrabbassista è solida e senza compromessi, raccoglie il testimone dalle vicende più recenti del jazz per offrire una sintesi personale e un contributo personale alla scena musicale odierna. Una musica densa, animata da melodie frastagliate e strutture composite ma sempre controllate e ben dirette. Un ambiente sonoro tutto sommato acustico senza rinunciare alle manipolazioni sonore. Una sintesi articolata per confrontarsi con il mondo sempre più sfaccettato di oggi.

Organ trio venato di blues, suonato con trasporto e condotto con grande rispetto per la tradizione: questa la ricetta di Daniele Cordisco, chitarrista dal percorso solido e già maturo, capace di far notare le sue qualità sin da giovanissimo con collaborazioni di sicuro livello e la vittoria nel Premio Internazionale Massimo Urbani. La musica del trio si muove tra standard, brani del songbook statunitense e temi originali con accento scanzonato e ironico, una dose equilibrata di virtuosismo e groove, un tocco romantico e il suono sempre seducente dell’organ trio. Con il chitarrista, suonano anche Pat Bianchi, grande inteprete statunitense dell’organo Hammond, e il batterista Giovanni Campanella.