As Madalenas al TrentinoInJazz

Venerdì 8 ottobre 2021
ore 19.00
Casa del Vino
Piazza S. Vincenzo 1
Isera (TN)

AS MADALENAS

Cristina Renzetti, Tati Valle: voce, chitarra, percussioni

ingresso 15 euro
con intermezzo di alcune degustazioni di Marzemino Superiore di Isera

Attesissima la serata di venerdì 8 ottobre a Isera per Jazz & Wine/Suono di-vino, il ciclo di eventi legati al jazz e alla degustazione di vini in cantine prestigiose, promosso nel circuito nazionale jazz&wine in collaborazione con il Circolo Controtempo. Al TrentinoInJazz 2021 tornano Cristina Renzetti e Tati Valle, ovvero As Madalenas.

Tra le più attive interpreti di musica brasiliana in Italia, Cristina Renzetti e Tati Valle si sono incontrate nel 2014 per unire le loro voci, le chitarre, le percussioni e dare vita ad un progetto unico, pieno di freschezza e intensità. Il primo album Madeleine (2015) ha riscosso un notevole successo di pubblico e di critica (Venerdì di Repubblica, O Globo Brasil) ed è stato presentato in importanti club e festival tra cui Crossroads, Ravenna Jazz, Casa del jazz, Piazza Verdi Live (Radio 3) etc. Nel 2018 il secondo album Vai, menina ha visto la la partecipazione di molti ospiti tra cui Guinga, Gabriele Mirabassi, Valentino Corvino e Vince Abbracciante, con le due musiciste nel pieno della loro ricerca di un suono energico e al tempo stesso sognante. Dolci e energiche, As Madalenas si scambiano gli strumenti e le intenzioni, la lingua italiana e quella portoghese, esprimendo la forza e la delicatezza del mondo femminile e le sfumature diverse del folklore brasiliano, del samba e della canzone d’autore.

Prossimo appuntamento TIJ: 14 settembre, Trento, Swing Machine.

Michele Francesconi e Francesca Bertazzo Hart presentano al Rossini Jazz Club di Faenza il loro nuovo progetto dedicato a Jimmy Van Heusen

Giovedì 25 ottobre 2018, la stagione del Rossini Jazz Club di Faenza ospita il nuovo progetto di Michele Francesconi e Francesca Bertazzo, dedicato al SongBook di Jimmy Van Heusen. Il quartetto è formato da Michele Francesconi al pianoforte, Francesca Bertazzo alla voce, Stefano Colpi al contrabbasso e Mauro Beggio alla batteria. La rassegna diretta da Michele Francesconi si presenta in questa stagione con due cambiamenti sostanziali: il Bistrò Rossini di Piazza del Popolo è il nuovo “teatro” per i concerti che si terranno di giovedì. Resta immutato l’orario di inizio alle 22. Il concerto è ad ingresso libero.

Michele Francesconi e Francesca Bertazzo rendono omaggio al songbook del grande compositore Jimmy Van Heusen. Se, da un lato, c’è l’intenzione di sintetizzare le esperienze estetiche dei due musicisti per valorizzarne le peculiarità, dall’altro si vuole arrivare all’essenza della sua musica, grazie ad una analisi profonda nel materiale melodico e testuale offerto dalle canzoni e ad una cura precisa ed attenta di tutte le sfumature.

Vincitore del Premio Oscar nella categoria “miglior canzone” con il brano Swinging on A Star nel 1944, nonché autore di colonne sonore indimenticabili, Jimmy Van Heusen è considerato uno dei più grandi songwriter americani. Pianista per gli editori di Tin Pan Alley prima, compositore per Hollywood e i teatri di Broadway poi, Van Heusen ha scritto centinaia di brani dalle mille sfumature, spesso impreziositi dai testi di storici parolieri come Sammy Cahn, Johnny Burke, Eddie DeLange e Johnny Mercer. Protagonista della sua produzione è indubbiamente la voce, esplorata e valorizzata attraverso la molteplicità di toni che caratterizza le sue canzoni: dallo struggimento di Darn That Dream alla solarità di I Thought About You, passando per la dolcezza di It Could Happen To You.

Il lavoro prevede arrangiamenti originali di Michele Francesconi scritti per l’orchestra trentina di dodici elementi New Project, la cui realizzazione completa è prevista per il 2019.

Francesca Bertazzo Hart, interprete segnalata tra i migliori nuovi talenti nel referendum del 2003 indetto dalla rivista Musica Jazz; diplomata al Cpm di Milano (col massimo dei voti più nota di merito) sotto la guida di Tiziana Ghiglioni, nel suo curriculum una borsa di studio alla Manhattan School of Music e quattro anni di esperienza nei jazz club di New York. Unica insegnante italiana al “Summer Jazz Workshop 2007” di Veneto Jazz a fianco dell’intero corpo docente della “New School for Jazz and Contemporary Music” di New York.

Michele Francesconi è diplomato in pianoforte e in musica jazz. Ha insegnato presso i Conservatori di Adria, La Spezia, Cesena, Bologna, Perugia e L’Aquila. Nel 2015 ha pubblicato il libro Pianoforte Complementare in Stile Pop-Jazz (Volonte & Co). Tra le pubblicazioni discografiche, a suo nome e come sideman, si segnalano Italian Tunes, Mozart in Jazz, Recital Trio, Quintorigo Plays Mingus, Pane e Tempesta, Twice, La Donna di Cristallo, Skylark, Bologna Skyline e Songs. Ha suonato in diverse rassegne e jazz club: Ravenna Festival, Ethnoinsula Musicae, Festival Atlantide, Percuotere la mente, Jazz in der Altstadt, Itinerari Jazz, Garda Jazz Festival, Sabato in concerto – Fondazione Pescarabruzzo, Sonata Islands, Festival della filosofia di Modena, Cantina Bentivoglio, Roccella Jazz Festival, Casa del Jazz, Pinocchio Jazz Club, European Jazz Expo di Cagliari, Torino Jazz Festival, Auditorium Parco della Musica, Crossroads, Iseo Jazz, Torrione Jazz Club.

La rassegna musicale diretta da Michele Francesconi, dopo oltre dieci anni, cambia sede e si sposta al Bistrò Rossini che diventerà, ogni giovedì, il Rossini Jazz Club: la seconda importante novità riguarda proprio il giorno della settimana, si passa appunto al giovedì come giorno “assegnato” ai concerti. Resta invece immutato lo spirito che anima l’intero progetto: al direttore artistico Michele Francesconi e all’organizzazione generale di Gigi Zaccarini si unisce, da quest’anno, la passione e l’accoglienza dello staff del Bistrò Rossini e l’intenzione di offrire all’appassionato e competente pubblico faentino una stagione di concerti coerente con quanto proposto in passato.

Giovedì primo novembre, sempre alle 22, si terrà il prossimo appuntamento con il Rossini Jazz Club. Sul palco del club faentino, suonerà lo Stevie Biondi “Modern Vintage Trio” con Stevie Biondi alla voce, al synth drum, alla loop station, al beatbox e alle percussioni, Stefano Freddi al pianoforte e Lorenzo Pignattari al contrabbasso.

Il Bistrò Rossini è a Faenza, in Piazza del Popolo, 22.

Italiani alla ribalta: Roberto Laneri e Francesco Venerucci

Quando un musicista parla di “venti di cambiamento” vuol dire che dentro di sé soffia ancora la creatività e che sa coltivare lo spirito libertario del 1968 (di cui si ricorda quest’anno il cinquantenario).

“Winds of Change” di Roberto Laneri (prodotto in Giappone dall’etichetta DaVinci Jazz) è un album allo stesso tempo di bilancio e di rilancio della propria e plurima dimensione di compositore, polistrumentista, leader, arrangiatore. Dopo un ventennio trascorso in gran parte nell’ambito della musica contemporanea e della docenza in conservatorio (a Firenze, fino al 2011), Laneri – che è anche attivissimo nel campo, pratico e teorico, del “canto armonico” – ha avuto l’esigenza di tornare in territori più jazzistici e di dar vita (nel 2016) ad un quartetto stabile. Esso vede l’elegante e duttile voce di Giuppi Paone, il versatile ed ispirato pianoforte di Stefano Diotallevi ed il propulsivo contrabbasso di Alessandro Del Signore. “Winds of Change” è, in un certo senso, lo specchio fedele del gruppo e del suo leader, calati in un presente musicale fitto di ispirazioni e radicati in un passato che ha visto Laneri attraversare molte esperienze: dagli studi in filosofia a Roma a quelli musicali alla University of California di San Diego, dalle collaborazioni con Charles Mingus a quelle con Peter Gabriel, dai molti soggiorni e viaggi (negli States come in Asia, Africa ed Australia) ai due volumi sull’ “overtone singing”.

Nell’album gli otto brani si muovono secondo un asse del tempo che va dal ’68 (“Canone perpetuo”, dove si inseguono tre voci: sax alto, canto e piano) sino al 2017 (la conclusiva “Winds of Change” che presenta due sezioni a contrasto, rispettivamente in 5/4 e 4/4).  Il campo sonoro dell’album prevede anche un asse dello spazio che comprende – in un atlante tra il reale ed il fantastico – il Colorado (“Imaginary Crossroads n.1”),  il Sud come terra natìa del Blues e categoria mentale (“South”), l’Egitto (“Voice of Ancient Queens”), l’India che finisce per incontrare l’Australia del didgeridoo (l’intensa “Mala” in cui la voce della Paone ed il sax sopranino – che suona come uno shanai indiano, un aerofono tra il flauto e l’oboe occidentali – ricreano l’intensità ipnotica della musica hindustani; nella seconda parte del brano dialogano contrabbasso e didgeridoo). Non manca un riferimento diretto al jazz, in particolare al John Coltrane di “Spiritual” che viene elaborato in “Tumbleweeds”, uno dei vertici del Cd per la fitta, magmatica e sciamanica interazione tra i quattro musicisti nonché esempio di un’idea della musica quale aspirazione alla trascendenza. Ci sono altre chiavi di lettura per “Winds of Change” che si svela ascolto dopo ascolto nella sua complessità e stratigrafia. Intanto Laneri è compositore di valore che trova nel polistrumentismo (sopranino, soprano, alto, clarinetto basso e didgeridoo) una varietà di colori sonori e dimensioni acustiche perfettamente integrate con il resto del gruppo che – in un’estetica dalle venature cool – non utilizza né batteria né percussioni. Inoltre è autore di brevi quanto efficaci testi in cinque brani. Tra essi c’è “Delta Yearning” che – grazie alla complicità e versatilità di Giuppi Paone, con cui il sassofonista romano collabora da decenni – è una sorta di parodistica canzone-blues. In effetti il polistrumentista non utilizza i generi “canonici” del jazz, piuttosto li evoca e crea nuove forme, come nel caso di “Winds of Change”, un canto di speranza che si nutre della forza cosmica della natura. C’è grande bisogno di messaggi positivi, oggi.

Venerucci è un pianista e compositore (autore di musiche di scena, balletti, colonne sonore, musica da camera e sinfonica) che molto si è dedicato alla tradizione “colta” e contemporanea del Novecento europeo mantenendo, tuttavia, per il jazz un’attenzione ed uno studio profondi. Non si tratta di un pianista classico che si diletta di musica afroamericana: il rapporto è molto più intenso e, soprattutto, strettamente intrecciato alla ricerca estetica complessiva che, non a caso, pone al suo centro il delicato e fecondo rapporto fra composizione ed improvvisazione. <<Ci sono molte più cose in comune di quanto non si creda – ci ha detto in una recente intervista -: bisogna fare un atto di umiltà come studioso di musica classica e un atto di consapevolezza, di superiorità come “amatore” di jazz ed ad un certo punto si arriva ad un gradino superiore>>. Nell’album (coprodotto dall’artista con Gabriele Rampino, “motore” dell’etichetta dodicilune) c’è un diretto riferimento a Massimo Fagioli, <<medico psichiatra, pensatore ed artista (che) ha speso la vita per la realizzazione e il benessere psichico degli esseri umani. Dedico questo lavoro a lui ed all’Analisi Collettiva a cui ho avuto l’immenso piacere di partecipare>> (Fagioli è scomparso il 13 febbraio 2017)

Un inequivocabile segnale della valenza dei dieci brani proposti (nove originali e lo standard “When You Wish Upon a Star”) è la presenza in quattro titoli del sax soprano di Dave Liebman. Non c’è stato “contatto diretto” tra i due artisti: Venerucci ha inviato le sue musiche (registrate e su partitura) al celebre solista e didatta il quale ha accettato con entusiasmo di sovraincidere (presso il Red Rock Recording studio di Saylorsburg, in Pennsylvania) ed arricchire “Good Morning Mr Samsa”, “Music fo Lilith”, “Exodus” ed “Early Afternoon”, composizioni in cui si avvertono riferimenti letterari e sonori. Talmente è marcata la personalità di Dave Liebman – tra i migliori e più creativi discepoli di John Coltrane, da cui ha ereditato l’urgenza espressiva e la maestria tecnica mai fine a sé stessa – che l’effetto sovraincisione sparisce a favore di una compresenza degli artisti, pur distanti nel tempo e nello spazio, che si fa reale e palpabile. Tutto ciò senza una base ritmica e nella più empatica interazione fra piano e sax soprano.

<<Si vede danzare qualcuno sopra il pianoforte, si aggiunge un movimento in più ed era proprio quello che cercavo (…) Il disco all’inizio doveva essere – precisa Venerucci –  in piano solo. I brani sono stati composti originariamente per sax soprano solista o un ensemble orchestrale. Quindi ho dovuto fare una riduzione dell’orchestrazione fino al piano solo, anche per poter portare in giro i brani più agevolmente. Poi mi sono accorto che avevo comunque questo legame con il sax soprano, alcuni pezzi erano assolutamente adatti a quella presenza ed ho pensato che Liebman fosse la persona ideale: per l’ammirazione che gli porto, per la sua vicenda, per la statura d’artista e per come ha attraversato la storia del jazz, partendo dai massimi livelli (Miles Davis), cercando di non tradirsi mai e di evolversi sempre>>.  Musica fortemente connotata e strutturata quella del pianista che nasce in un arco temporale vasto e da circostanze concrete. L’occasione per preparare i materiali di “Early Afternoon” (dopo circa dieci anni da “Tango Fugato”, 2007) origina da un recital commissionato nel 2011 dall’Associazione “Amore e Psiche” presso la loro sede, <<una bellissima libreria del centro storico di Roma>>, come precisa l’autore. Il tema portante è quello dei rapporti tra musica e letteratura e l’autoindagine di Venerucci copre un arco compositivo di circa vent’anni: attinge, in buona sostanza, ad un repertorio personale di brani nati sulla suggestione di letture (“Delitto e castigo”, “La piccola fiammiferaia”…) che traducono in vibrazioni sonore quello scatenarsi di emozioni e sentimenti causati dallo scendere “dentro” un testo letterario.

<<Ci sono circostanze – racconta Venerucci – che mi hanno portato ad avere contatto con certe letterature; le musiche sono nate in quella temperie lì. Altre volte sono nate per degli spettacoli ma non sono didascaliche. E’ tutto un fatto di temperie emotiva e di circostanze della mia vita personale che mi hanno condotto a coinvolgermi verso certe letture>>.  Altro tema importante è quello delle figure femminili disseminate in vari titoli e frutto di un elaborato processo, come ha spiegato l’autore. <<“Aurora” era per Nietzsche, un confronto con un gigante scritto quando ero molto giovane. Confrontarmi con Nietzsche, Kafka, Dostoevskij, Andersen lo potevo fare quando ero abbastanza incosciente. Di immagini femminili ci sono la piccola fiammiferaia, Siduri e Lilith. Siduri viene dalla sagra di Gilgamesh e Lilith era una figura biblica-prebiblica di origine sumerica. Siamo nell’ambito delle origini della letteratura che mi ha sempre interessato, le “immagini primordiali” che sono alla base della nostra cultura e, a volte, sono precedenti a qualsiasi documento scritto. Sono interessato a rifletterci da vari stimoli>>.

Un album, in definitiva, che coniuga rigore compositivo con fluenza improvvisativa, temi culturali e letterari vissuti senza effetti “mimetici”, musiche che si collocano tra Europa/Asia/NordAmerica attingendo ovunque. Un Cd avventuroso e maturo, meditato e spontaneo, costruito da una personalità complessa che non rinuncia a sé stessa pur trovando una comunicativa diretta e, a tratti, irresistibile. Cosa dire del candore e della tenerezza che traspaiono (si vorrebbe dire trasudano) da “When You Wish Upon a Star”?

Luigi Onori

 

 

Piacenza Jazz Fest 2018: XV Edizione dal 17/02 al 25/03

Sarà un traguardo importante quello del prossimo Piacenza Jazz Fest che si accinge a spegnere quindici candeline. Tante infatti sono le edizioni della manifestazione che ormai ha abituato la città di Piacenza e alcuni comuni limitrofi ad essere per un mese e mezzo il centro di molteplici iniziative di grande qualità e portata artistica, nonché un evento culturale a tutto tondo. Ad affiancare il cartellone principale, composto dai più grandi nomi del panorama musicale nazionale e internazionale, viene confermata la costellazione di tutti gli eventi cosiddetti collaterali, che formano ormai l’identità profonda di questo festival e che si vanno a intrecciare ogni anno più profondamente col tessuto sociale del territorio, dove si inseriscono, arricchendolo e vivacizzandolo. Il festival conferma la sua formula, che è stata e ancora è uno dei punti forti del successo, e presenta musica per oltre un mese, a volte con più appuntamenti in una stessa giornata, nei luoghi più belli e suggestivi della città di Piacenza e con alcune trasferte nei comuni che hanno aderito al progetto e alla visione dell’organizzazione.

La manifestazione, ideata e organizzata dall’Associazione culturale Piacenza Jazz Club che si fregia del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per il sesto anno consecutivo, è diretta artisticamente da Gianni Azzali, presidente del Piacenza Jazz Club e si avvale del determinante sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, con il supporto della Regione Emilia-Romagna e dei Comuni di Fiorenzuola d’Arda e di Salsomaggiore Terme, oltre al supporto di alcune realtà istituzionali e imprenditoriali del territorio. Tante e preziose le collaborazioni con associazioni o enti che hanno aderito così alle finalità e agli obiettivi della manifestazione, abbracciandone gli intenti, come il Teatro Sociale di Stradella, in provincia di Pavia (grazie alla collaborazione con l’associazione “Tetracordo” di Livio Bollani.), il Comune di Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma, compagnie teatrali locali: le Stagnotte con uno spettacolo a favore dell’AISM dal titolo “Storyville” e TraAttori per “Scuola e Jazz”, co-produzioni con Fondazione Teatri di Piacenza e con l’associazione Jazz Network – Crossroads, il consolidamento del rapporto con le più importanti realtà locali: la Galleria Ricci Oddi, il Conservatorio “Nicolini”, la Galleria Alberoni, il centro commerciale “Gotico”, l’associazione “Il Pellicano Onlus” e l’AUSL, la casa residenza anziani “Vittorio Emanuele”, i Licei “Gioia” e “Respighi” e la Casa Circondariale delle Novate.

IL CARTELLONE PRINCIPALE

Il cartellone principale si caratterizza per l’elevata qualità artistica e l’originalità delle sue proposte e riunisce nomi di primo piano della scena internazionale.

Sono ospiti di questa edizione alcune delle figure più rappresentative, delle vere e proprie pietre miliari in campo musicale che hanno reso grande il Jazz, portandolo alla sua forma attuale. Stiamo parlando di artisti della caratura di Michel Portal insieme al suo storico trio con l’aggiunta speciale di Louis Sclavis, al Salone degli Arazzi il 17 marzo; della grande figura storica, icona del Cool Jazz, il mitico Lee Konitz, che si esibirà il 20 marzo al Milestone; da New York sono in arrivo poi i due fuoriclasse Dave Douglas e Uri Caine che presenteranno al Conservatorio Nicolini il 3 marzo il loro nuovo progetto: “Presents Joys”. Sempre al Nicolini il 13 marzo una stella nascente: il pianista albanese, naturalizzato statunitense Vijay Iyer in piano solo, una vera chicca all’interno del nutrito cartellone 2018. Un’altra stella direttamente dagli Stati Uniti è Nnenna Freelon, una cantante, compositrice, produttrice, arrangiatrice dalla voce di velluto che regalerà un concerto incantevole il 10 marzo in quel gioiello che è il Teatro Verdi di Fiorenzuola d’Arda (PC).

Anche il Jazz italiano è molto ben rappresentato, grazie alla presenza di tanti grandi, tra cui spicca il trombonista Mauro Ottolini. Sarà proprio lui, in veste anche di direttore alla testa di un’intera orchestra ritmico-sinfonica, a dare il via a questa edizione con un omaggio imperdibile a Luigi Tenco con l’ausilio delle voci di Karima e Vanessa Tagliabue Yorke, allo Spazio Rotative la sera del 17 febbraio.

Presente poi una rappresentanza di quei musicisti che hanno l’Italia nel cuore o che dell’Italia hanno fatto la loro seconda patria. Primo tra tutti un personaggio molto amato come Toquinho che troverà spazio il 23 marzo nel teatro più bello di Piacenza, il Municipale, per un concerto di quelli da incorniciare nell’album dei ricordi. Gli altri due sono un grande amico del festival come Javier Girotto che al Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore Terme il 3 marzo presenterà un progetto legato alle musiche della sua terra di origine insieme a un altro musicista, il giovane e valente bandoneonista Pablo Corradini, con cui condivide alcune note biografiche, dato che entrambi sono argentini di nascita che hanno messo però radici in Italia.

Chiudiamo questa sfilata di grandi artisti con tre musicisti che, in omaggio a una delle caratteristiche peculiari della musica di fare da collante al di là delle differenze, hanno deciso di unire le loro forze per fare di tre mondi una realtà del tutto nuova: vi riescono brillantemente l’italiano Fausto Beccalossi, il brasiliano Roberto Taufic e l’argentino Carlos “el tero” Buschini che presenteranno il progetto “Tres Mundos” il 15 marzo nel Teatro Sociale di Stradella (PV), grazie alla collaborazione con “Tetracordo”.

Un cast di alto livello come si diceva, per festeggiare nel migliore dei modi i quindici anni del festival.

Allo Spazio Rotative poi si chiuderà il programma domenica 25 marzo alle ore 18.00 con ingresso libero con il classico Galà di premiazione dei vincitori dell’edizione 2018 del concorso “Bettinardi”. Prima della proclamazione delle classifiche saliranno sul palco ad esibirsi i primi due classificati di ogni sezione in cui si divide il concorso: solisti, gruppi e cantanti. Al termine della serata, non potrà mancare il tradizionale brindisi con vini e salumi piacentini per salutare il festival e dare appuntamento all’estate con Summertime in Jazz, la rassegna itinerante che si snoda lungo le più belle e suggestive vallate della nostra provincia.

L’ALTRO FESTIVAL

Com’è ormai piacevole consuetudine, durante il periodo del festival la musica si diffonderà in tutta la città. Tornerà “Piacenza Suona Jazz!” e le sue numerose esibizioni live in contesti informali e conviviali, ambientate in luoghi alternativi ai teatri quali locali e club, distribuiti sia in centro che fuori città.

Torna a grande richiesta la rassegna “Il Jazz al Centro – Aperitivo Swing”, in stretta collaborazione con la Direzione del Centro Gotico che vedrà quest’anno esibirsi, sempre dalle ore 17.45, tre formazioni davvero ragguardevoli.

Tornano a grande richiesta le “Incursioni Jazz” che allieteranno a suon di Swing alcuni luoghi a sorpresa, come esercizi commerciali o uffici del centro storico e della periferia, concedendo una breve, ma godibilissima pausa dalle attività da cui ciascuno è preso nel corso della giornata.

Sarà sempre una marchin’ band che accompagnerà a scuola swingando i bambini di alcune scuole primarie attraverso i pedibus musicali.

Piacenza Jazz Fest per il sociale significa: Donatori di musica in Ospedale e nelle case protette e concerto nella casa circondariale delle Novate.

Alla Galleria Ricci Oddi, l’appuntamento di quest’anno sarà “Improvvisazione tra le Opere” (sabato 24 febbraio ore 18.00) che vedrà dialogare alcuni dei quadri di questo autentico gioiello piacentino con la musica del trio di Luciano Biondini, composto oltre che dalla sua fisarmonica anche da una chitarra classica e da un basso acustico.

E poi ancora presentazioni di libri, workshop musicali, conferenze, masterclass, una giornata di studi dedicata al rapporto tra il Jazz e il Cinema, Jazz Brunch.

Ferrara in Jazz 2017/18. Al via la seconda parte di stagione

Dopo la consueta pausa natalizia, il Jazz Club Ferrara – incluso per il terzo anno consecutivo tra le migliori jazz venues al mondo secondo lo statunitense DownBeat Magazine – si appresta ad inaugurare la seconda parte della diciannovesima edizione di Ferrara in Jazz che si svolgerà, dal 22 gennaio al 28 aprile 2018, all’interno dell’incantevole Torrione San Giovanni, bastione rinascimentale iscritto nella lunga lista dei beni UNESCO e location per il cinema di Emilia-Romagna Film Commission.
L’apprezzata rassegna concertistica, organizzata da Jazz Club Ferrara con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Ferrara, Endas Emilia-Romagna ed il prezioso sostegno di numerosi partners privati, riserva a un pubblico trasversale, e in costante crescita, altri tre mesi di grande musica per tre serate alla settimana (venerdì, sabato e lunedì), con oltre 40 concerti animati da protagonisti assoluti del jazz nazionale ed internazionale, serate dedicate a talenti emergenti e novità discografiche, nuovi itinerari musicali, il live mensile della Tower Jazz Composers Orchestra (l’orchestra residente del Jazz Club Ferrara), cinema ed esposizioni, che offrono una panoramica globale dell’idioma musicale afroamericano tra avanguardia e tradizione, incroci geografici e interculturalità.
Il 2018 dà il benvenuto a nuove collaborazioni con il Cinema Boldini, l’Anzola Jazz Club Henghel Gualdi ed il Premio Farben, mentre riconferma i collaudati sodalizi con Ferrara Musica, Crossroads jazz e altro in Emilia-Romagna, il Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara, Reverb, Produzione Culturale e Teatro Off.
Sono 20 i Main Concerts che vedranno passare il testimone tra le mani di autentiche stelle della musica come Anat Cohen e Marcello Gonçalves, Dado Moroni e Luigi Tessarollo, Bill Frisell e Thomas Morgan, Ben Wendel, Kneebody, Wayne Escoffery, Linda Oh, Antonio Faraò, Logan Richardson, Grégoire Maret, Lionel Loueke, Chris Speed, Scott Henderson, Chihiro Yamanaka, Flavio Boltro, New York Gipsy All Stars, David Murray, Eddie Gomez, Ethan Iverson, Joe Sanders, Jorge Rossy e Vincent Herring.
A queste serate si aggiungono i nuovi appuntamenti firmati Somethin’Else, che dal jazz spaziano alla musica da camera; il live mensile della Tower Jazz Composers Orchestra, l’apprezzata big band del Torrione composta dagli oltre 20 elementi diretti da Alfonso Santimone e Piero Bittolo Bon, e gli immancabili lunedì del Jazz Club firmati Monday Night Raw, arricchiti da infuocate jam sessions e dedicati alla scoperta di nuovi talenti e progetti musicali.
Il grande jazz sul grande schermo è ciò di cui potrà godere il pubblico del Torrione grazie alla neonata sinergia con il Cinema Boldini, che nei mesi di febbraio, marzo e aprile proietterà tre “pellicole” a tema.
Consueto è infine l’appuntamento del Jazz Club Ferrara con le arti figurative. Ad animare le nicchie del Torrione per tutta la seconda parte di stagione, saranno le illustrazioni ed i fumetti dei finalisti al Premio Farben 2017. “Disegnare il jazz” è stato il tema di questa quarta edizione atta a celebrare il centenario dell’uscita del primo album jazz, registrato a New York il 26 febbraio 1917 dalla Original Dixieland Jass Band di Nick La Rocca.

Il PALINSESTO di questa seconda parte di stagione si riallaccia ai primi mesi di programmazione per riaprire, lunedì 22 gennaio, con il format del Jazz Club Ferrara più apprezzato dai giovani: MONDAY NIGHT RAW. Sotto questa sigla, mutuata dal colorito vocabolario del wrestling americano, i lunedì sera del Torrione si trasformano da sempre in un autentico ring sul quale si sfidano fino all’ultimo match giovani protagonisti della scena europea, seguiti come di consueto da infuocate jam sessions. Protagonista della serata (22/01) sarà la miscela di neo-bop, funk, musica folklorica, avanguardia e melodia mediterranea del trio MAT guidato dal sassofonista Marcello Allulli e completato da Francesco Diodati alla chitarra ed Ermanno Baron alla batteria. In apertura di serata, in collaborazione con Arci Bologna, sarà inoltre inaugurata la mostra collettiva “Disegnare il Jazz” che vede esporre le illustrazioni e i fumetti dei finalisti al Premio Farben 2017. La quarta edizione del premio, atta a valorizzare le connessioni che possono scaturire dall’incontro tra linguaggio musicale e disegno, ha celebrato infatti il centenario dell’uscita del primo album jazz, registrato a New York il 26 febbraio 1917 dalla Original Dixieland Jass Band di Nick La Rocca. Dopo il concerto del MAT trio il pubblico potrà godere del primo Tip of The Day dell’anno, ovvero dell’apertura della jam session a cura degli allievi e dei docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara. Ecco i Monday Night Raw 2018 da appuntare in agenda: The Smogs (29/01); Andrea Massaria – Bruce Ditmas Duo (05/02); Michele Polga & The Bridge (12/02); Stefano Tamborrino Don Karate (19/02); Cal Trio (26/02); O.N.G Crash + Ken Wandermark (05/03); Periscopes + 1 (12/03); Hobby Horse (19/03); Francesco Cusa Trio Meets Carlo Atti (26/03); Rex Kramer (09/04); Frank Martino Disorgan Trio (16/04); Quilibrì (23/04).

Ai lunedì del Jazz Club Ferrara si alternano, nelle serate di venerdì e sabato, i concerti di punta della stagione che attingono dall’universo jazzistico statunitense di area prevalentemente newyorchese, e dal miglior jazz nazionale. Numerose sono le occasioni d’ascolto che, scandagliando le ORIGINI dell’idioma jazzistico, pervengono ad originali soluzioni in perfetto equilibrio tra tradizione e modernità. La prima è sabato 3 febbraio con Blue Velvet, formazione inedita in cui il giovane e talentuoso pianista Alessandro Lanzoni incontra tre pesi massimi dell’odierno panorama statunitense come Ben Wendel (sax), Joe Sanders (contrabbasso) e Greg Hutchinson (batteria). L’elenco dei quartetti che promette di stupire è ancora lungo: sabato 17 febbraio è la volta del Wayne Escoffery Quartet featuring Ralph Peterson; a seguire, venerdì 23 febbraio, il quartetto del pianista Antonio Faraò, che si avvale di un virtuoso dell’armonica cromatica come Grégoire Maret e del propulsivo drumming di Gary Husband; sabato 17 marzo il palcoscenico del Torrione ospita infine Soul Chemistry, quartetto guidato dal sassofonista statunitense Vincent Herring, preceduto – venerdì 16 marzo – dalla versatilità di una triade straordinaria che vede Ethan Iverson (ex Bad Plus) al piano, Joe Sanders al contrabbasso e Jorge Rossy alla batteria. Anche il mese di aprile apre (sabato 7) con un eccellente trio, alla cui testa è Eddie Gomez, un maestro assoluto del contrabbasso che ha militato al fianco di Bill Evans per oltre un decennio. Tutti italiani sono infine il trio del trombettista Flavio Boltro, che propone (venerdì 13 aprile) un viaggio tra elettronica, jazz e aperte improvvisazioni, ed il duo pianoforte-chitarra, carico di swing, formato da Dado Moroni e Luigi Tessarollo (sabato 27 gennaio). Di più ampio respiro è poi il quintetto del sassofonista originario di Kansas City Logan Richardson (sabato 24 marzo), oggi artista di casa Blue Note e tra i più rappresentativi della musica nera contemporanea.

Anche gli appassionati della SEI CORDE potranno godere di tre appuntamenti di altissimo livello che abbracciano i generi più disparati. Si parte sabato 24 febbraio con il trio di Lionel Loueke, forse il più interessante talento che l’Africa abbia mai prestato al jazz americano degli ultimi anni. La sua chitarra, di volta in volta, si trasforma in una kora, un talking drum o un synth, e non è certo un caso che del suo personalissimo approccio allo strumento si siano avvalsi musicisti come Herbie Hancock, Wayne Shorter e Chick Corea. Venerdì 30 marzo, in collaborazione con Produzione Culturale, è tempo di lasciarsi travolgere dal torrenziale fraseggio di uno dei chitarristi fusion più geniali, Scott Henderson; mentre martedì 24 aprile – in collaborazione con Ferrara Musica – il Torrione potrà godere dell’incontro tra due dei più ispirati musicisti della nostra epoca, Bill Frisell (chitarra) e Thomas Morgan (contrabbasso), che presenteranno il recente cd dal titolo Small Town.

Jazz in PINK è quello del Chihiro Yamanaka Electric Female Trio (sabato 21 aprile). La talentuosa pianista giapponese sarà di ritorno in Europa per presentare The Spheres, a capo di una sezione ritmica tutta al femminile, dal sound dinamico e potente. À rebours, venerdì 26 gennaio, il delizioso lirismo e la coinvolgente presenza scenica della clarinettista israeliana Anat Cohen incontrerà uno dei massimi chitarristi brasiliani di oggi, Marcello Gonçalves. Ultimo talento “rosa” da scoprire è Linda May Han Oh, contrabbassista malesiana, poco più che trentenne, conosciuta per una serie di pregevoli album solisti e per la collaborazione con il chitarrista Pat Metheny. La si potrà ascoltare, a capo del suo quartetto, sabato 31 marzo, in collaborazione con Crossroads jazz e altro in Emilia-Romagna.

DI TAGLIO CONTEMPORANEO sono anche gli altri due appuntamenti in collaborazione con la prestigiosa kermesse itinerante. Il primo, Platinum on Tap, è l’ultimo lavoro del sassofonista Chris Speed che, accompagnato da Chris Tordini al contrabbasso e Dave King alla batteria, sarà di scena al Jazz Club venerdì 2 marzo; il secondo vede il Lunar Trio, guidato dal pianista di Detroit Greg Burk e completato da Marc Abrams (contrabbasso) ed Enzo Carpentieri (batteria), dialogare con un solista di fama mondiale, il sassofonista californiano David Murray (sabato 10 marzo). Particolarmente intriganti sono altresì le due nuove serate realizzate in collaborazione con REVERB che vedono succedersi sul palcoscenico del Torrione i Kneebody (sabato 10 febbraio) – una delle band più acclamate in circolazione, il cui massiccio utilizzo dell’elettronica amplia una tavolozza timbrica già densa di jazz e incalzanti beat hip-hop – e i New York Gipsy All Stars (sabato 3 marzo), con quella sorta di world music che unisce ritmi metropolitani, hip-hop e funk alla musica tradizionale balcanica, armena e indiana, producendo uno show magmatico dal groove torrenziale.

Sotto la sigla ONE MORE è infine il doppio concerto che sancisce il gemellaggio con l’Anzola Jazz Club Heghel Gualdi. Apre la serata lo Standard Duo composto da Lorenzo Simoni al sax alto e Antongiulio Foti al pianoforte. A seguire il Marcello Molinari Quartet, formazione attiva da una decina di anni, nata in seno al club di Anzola, che ha collaborato con grandi jazzisti italiani e stranieri quali Joe Locke, Jessie Davis, Jim Rotondi, Flavio Boltro, Fabrizio Bosso e Marco Tamburini (venerdì 2 febbraio).

Prosegue l’appassionante avventura della TOWER JAZZ COMPOSERS ORCHESTRA, l’apprezzata resident band del Torrione. Gli oltre 20 venti elementi che la compongono, diretti da Alfonso Santimone e Piero Bittolo Bon, continueranno ad arricchire il palinsesto con un’esibizione mensile, proponendo composizioni originali e accattivanti rivisitazioni di brani della tradizione afroamericana, e dando spazio ai talentuosi elementi di sperimentare e mettere in gioco le proprie idee musicali con creatività e sorprendente empatia. Le date in programma sono il 16/2, 23/3 e 27/4.

Nell’ambito degli appuntamenti firmati SOMETHIN’ELSE, il vivace sodalizio con Teatro Off e Progetto LAUTER propone Il Salotto di Clara. Il salotto di Robert e Clara Schumann era sicuramente un luogo speciale, dove musica e poesia non sono mai state così vicine. Musicisti e poeti, oggi leggendari, si incontravano lì alternandosi a suonare proprie e altrui composizioni, recitando poesie. Venerdì 9 marzo vivremo l’atmosfera magica e familiare di quel salotto grazie ad Elisabeth Brauß al pianoforte, Nicola Bruzzo al violino e a letture selezionate per l’occasione da Teatro Off. Esattamente un mese prima (venerdì 9 febbraio) avremo modo, infine, di esplorare l’universo bachiano attraverso il talento del clavicembalista Matteo Messori. Evento a cura di Tonino Rappoccio.

La parola “jazz” appare per la prima volta sugli schermi cinematografici nel 1927 con “Il cantante di jazz”, primo film sonoro diretto da Alan Crosland. Quasi dagli albori quindi, e copiosamente, il CINEMA ha fatto uso di questo linguaggio musicale, e oggi, come allora, sono numerosi i registi che si avvalgono sia d’intramontabili standards, sia della creatività di apprezzati jazzisti per la realizzazione di colonne sonore ad hoc. Grazie alla neonata collaborazione con il Cinema Boldini, il Jazz Club Ferrara si propone di divulgare il patrimonio musicale afroamericano anche attraverso la settima arte. Nei mesi di febbraio, marzo e aprile, infatti, saranno proiettate nella sala di via Previati tre “pellicole” a tema, i cui titoli saranno comunicati a breve.

L’Associazione Culturale Jazz Club Ferrara consente di ampliare la propria base sociale attraverso il TESSERAMENTO a Endas che riserva ai propri soci numerose agevolazioni su scala nazionale, insieme alla possibilità di fruire di un sempre crescente numero di appuntamenti di indiscusso valore culturale. Il Jazz Club è inoltre parte integrante del circuito MyFe (la carta turistica della città estense) ed è stato recentemente inserito tra i luoghi di interesse di USE IT, la neonata mappa di Ferrara – inclusa nel circuito europeo www.use-it.travel – rigorosamente made by locals e concepita per giovani viaggiatori alla scoperta autentica della città.

PROGRAMMA

MAIN CONCERTS
Venerdì 26 gennaio, ore 21.30
Anat Cohen & Marcello Gonçalves
Anat Cohen, clarinetto
Marcello Gonçalves, chitarra

Sabato 27 gennaio, ore 21.30
Moroni – Tessarollo Duo
Dado Moroni, pianoforte
Luigi Tessarollo, chitarra

Venerdì 2 febbraio, ore 21.30
One More in collaborazione con Anzola Jazz Club Henghel Gualdi
Marcello Molinari Quartet
Andrea Ferrario, sassofono
Claudio Vignali, pianoforte
Giannicola Spezzigu, contrabbasso
Marcello Molinari, batteria

Opening Act
Lorenzo Simoni – Antongiulio Foti Duo
Lorenzo Simoni, sax alto
Antongiulio Foti, pianoforte

Sabato 3 febbraio, ore 21.30
Blue Velvet
Ben Wendel, sax tenore
Alessandro Lanzoni, pianoforte
Joe Sanders, contrabbasso
Greg Hutchinson, batteria

Sabato 10 febbraio, ore 21.30
In collaborazione con REVERB
Kneebody
Shane Endsley, tromba ed elettronica
Ben Wendel, sassofoni ed elettronica
Adam Benjamin, tastiere
Kaveh Rastegar, basso elettrico
Nate Wood, batteria

Sabato 17 febbraio, ore 21.30
Wayne Escoffery Quartet feat. Ralph Peterson
Wayne Escoffery, sax tenore
Danny Grisset, pianoforte
Ugonna Okegwo, contrabbasso
Ralph Peterson, batteria

Venerdì 23 febbraio, ore 21.30
Antonio Faraò Special Quartet feat. Grégoire Maret & Gary Husband
Grégoire Maret, armonica cromatica
Antonio Faraò, pianoforte e tastiere
Heiri Kaenzig, contrabbasso
Gary Husband, batteria e tastiere

Sabato 24 febbraio, ore 21.30
Lionel Loueke Trio
Lionel Loueke, chitarra
Massimo Biolcati, contrabbasso
Ferenc Nemeth, batteria

Venerdì 2 marzo, ore 21.30
In collaborazione con Crossroads jazz e altro in Emilia-Romagna
Chris Speed Trio
Chris Speed, sax tenore
Chris Tordini, contrabbasso
Dave King, batteria

Sabato 3 marzo, ore 21.30
In collaborazione con REVERB
New York Gipsy All Stars
Ismail Lumanovski, clarinetto
Tamer Pinarbasi, kanun
Marius van den Brink, tastiere
Panagiotis Andreou, basso elettrico
Engin Gunaydin, batteria

Sabato 10 marzo, ore 21.30
In collaborazione con Crossroads jazz e altro in Emilia-Romagna
Lunar Trio Meets David Murray
David Murray, sassofono
Greg Burk, pianoforte
Marc Abrams, contrabbasso
Enzo Carpentieri, batteria

Venerdì 16 marzo, ore 21.30
Iverson – Sanders – Rossy
Ethan Iverson, pianoforte
Joe Sanders, contrabbasso
Jorge Rossy, batteria

Sabato 17 marzo, ore 21.30
Vincent Herring Soul Chemistry
Vincent Herring, sax alto
David Kikoski, pianoforte
Essiet Okon Essiet, contrabbasso
Joris Dudli, batteria

Sabato 24 marzo, ore 21.30
Logan Richardson Quintet
Logan Richardson, sax alto
Justus West, chitarra
Igor Osypov, chitarra
DeAndre Manning, basso
Ryan Lee, batteria

Venerdì 30 marzo, ore 21.30
In collaborazione con Produzione Culturale
Scott Henderson Trio
Scott Henderson, chitarra
Romain Labaye, basso elettrico
Archibald Ligonnière, batteria

Sabato 31 marzo, ore 21.30
In collaborazione con Crossroads jazz e altro in Emilia-Romagna
Linda May Han Oh
Greg Ward, sax alto
Matthew Stevens, chitarra
Linda May Han Oh, contrabbasso e basso elettrico
Artur Hnatek, batteria

Sabato 7 aprile, ore 21.30
Eddie Gomez Trio
Salvatore Bonafede, pianoforte
Eddie Gomez, contrabbasso
Eliot Zigmund, batteria

Venerdì 13 aprile, ore 21.30
Flavio Boltro BBB Trio
Flavio Boltro, tromba e elettronica
Mauro Battisti, contrabbasso
Mattia Barbieri, batteria e percussioni

Sabato 21 aprile, ore 21.30
Chihiro Yamanaka Electric Female Trio
Chihiro Yamanaka, pianoforte e piano elettrico
Dana Roth, basso elettrico
Karen Teperberg, batteria

Martedì 24 aprile, ore 21.30
In collaborazione con Ferrara Musica
Bill Frisell – Thomas Morgan Small Town Duo
Bill Frisell, chitarra
Thomas Morgan, contrabbasso

***

MONDAY NIGHT RAW
Sotto la sigla Monday Night Raw, mutuata dal colorito vocabolario del wrestling americano, i lunedì sera del Torrione si trasformano in un autentico ring sul quale si sfideranno, fino all’ultimo match, giovani protagonisti della scena jazzistica contemporanea nazionale ed internazionale. In apertura di serata l’accattivante selezione musicale di Willygroove, France, Andreino e Gil Dj farà da sfondo al goloso aperitivo a buffet del wine-bar del Torrione. Segue il concerto Tip of The Day, la jam session aperta dagli allievi e dai docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara.

Lunedì 22 gennaio, ore 21.30
Vernissage
In collaborazione con Arci Bologna
PREMIO FARBEN 2017 “DISEGNARE IL JAZZ”

+

Live
Lunedì 22 gennaio, ore 21.30
MAT
Marcello Allulli, sax tenore
Francesco Diodati, chitarra
Ermanno Baron, batteria

A seguire…

Tip of The Day
In collaborazione con il Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara
Valeria Burzi, voce
Andrea Bonetti, pianoforte
Stefano Galassi, basso
Riccardo Guidarini, batteria

Lunedì 29 gennaio, ore 21.30
The Smogs
Federico Pierantoni, trombone
Beppe Scardino, sax baritono
Marco Benedetti, contrabbasso
Bernardo Guerra, batteria

A seguire…

Tip of The Day
In collaborazione con il Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara
Federico Rubin, pianoforte
Stefano Galassi, contrabbasso
Fausto Negrelli, batteria

Lunedì 5 febbraio, ore 21.30
Andrea Massaria – Bruce Ditmas Duo
Andrea Massaria, chitarra e elettronica
Bruce Ditmas, batteria

A seguire…

Tip of The Day
In collaborazione con il Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara
Davide Silimbani, violino
Andrea Bondi, chitarra
Fabio Mazzini, chitarra
Lorenzo Baroni, contrabbasso

Lunedì 12 febbraio, ore 21.30
Michele Polga & The Bridge
Michele Polga, sax tenore
Claudio Filippini, pianoforte
Lorenzo Conte, contrabbasso
Anthony Pinciotti, batteria
A seguire…

Tip of The Day
In collaborazione con il Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara
Chiara Morreale, voce
Riccardo Sindona, chitarra
Stefano Galassi, basso
Francesco Bressan, batteria

Lunedì 19 febbraio, ore 21.30
Stefano Tamborrino Don Karate
Pasquale Mirra, vibrafono e synth
Francesco Ponticelli, basso elettrico e synth
Stefano Tamborrino, batteria ed elettronica

A seguire…

Tip of The Day
In collaborazione con il Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara
Jacopo Salieri, pianoforte
Nicola Govoni, contrabbasso
Fausto Negrelli, batteria

Lunedì 26 febbraio, ore 21.30
Cal Trio
Domenico Caliri, chitarra
Stefano Senni, contrabbasso
Marco Frattini, batteria

A seguire…

Tip of The Day
In collaborazione con il Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara
Antonio Cavicchi, chitarra
Matteo Balcone, basso elettrico
Gianfilippo Invincibile, batteria

Lunedì 5 marzo, ore 21.30
O.N.G. Crash + Ken Vandermark
Gabriele Mitelli, tromba e elettronica
Ken Vandermark, sax tenore
Enrico Terragnoli, chitarra
Gabrio Baldacci, chitarra baritono
Cristiano Calcagnile, batteria

A seguire…

Tip of The Day
In collaborazione con il Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara
Roberto Manuzzi, sax
Davide Fasulo, tastiere
Lorenzo Locorotondo, tastiere
Daniele Nieri, basso elettrico
Riccardo Guidarini, batteria

Lunedì 12 marzo, ore 21.30
Pericopes + 1
Emiliano Vernizzi, sax tenore
Alessandro Sgobbio, pianoforte e piano elettrico
Nick Wight, batteria

A seguire…

Tip of The Day
In collaborazione con il Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara
Carletto Spanò, chitarra
Francesco Zaccanti, contrabbasso
Lorenzo Gollini, batteria

Lunedì 19 marzo, ore 21.30
Hobby Horse
Dan Kinzelman, sax tenore, clarinetto ed elettronica
Joe Rehmer, contrabbasso ed elettronica
Stefano Tamborrino, batteria ed elettronica

A seguire…

Tip of The Day
In collaborazione con il Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara
Andrea Bonetti, pianoforte
Fabio Mazzini, chitarra
Stefano Pesare, basso elettrico
Pietro Vicentini, batteria

Lunedì 26 marzo, ore 21.30
Incontro con l’autore
Presentazione di “Racconti molesti” di Francesco Cusa

+

Live
Francesco Cusa Trio Meets Carlo Atti
Carlo Atti, sax tenore
Gianni Lenoci, pianoforte
Ferdinando Romano, contrabbasso
Francesco Cusa, batteria

A seguire…

Tip of The Day
In collaborazione con il Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara
Chiara Morreale, voce
Lorenzo Locorotondo, tastiere
Riccardo Sindona, chitarra
Stefano Galassi, basso elettrico
Francesco Bressan, batteria

Lunedì 9 aprile, ore 21.30
Rex Kramer
Piero Bittolo Bon, sax alto
Stefano Dallaporta, contrabbasso
Andrea Grillini, batteria

A seguire…

Tip of The Day
In collaborazione con il Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara
Arrangers Night a cura della Classe di Arrangiamento Jazz del professor Morgante

Lunedì 16 aprile, ore 21.30
Frank Martino Disorgan Trio
Frank Martino, chitarra ed elettronica
Claudio Vignali, pianoforte e tastiere
Niccolò Romanin, batteria e batteria elettronica

A seguire…

Tip of The Day
In collaborazione con il Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara
Antonio Cavicchi, chitarra
Matteo Balcone, basso elettrico
Gianfilippo Invincibile, batteria

Lunedì 23 aprile, ore 21.30
Quilibrì
Andrea Ayace Ayassot, sax soprano
Enrico Degani, chitarra classica
Claudio Riaudo, percussioni

A seguire…

Tip of The Day
In collaborazione con il Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara
Claudio Francica,chitarra
Francesco Zaccanti, contrabbasso
Pietro Vicentini,batteria

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SOMETHIN’ELSE
Incursioni al di fuori della consueta programmazione jazzistica con serate dedicate ad altri linguaggi espressivi, dalla musica classica, al teatro musicale, all’elettronica.

Venerdì 9 febbraio, ore 21.30
A cura di Tonino Rappoccio
Matteo Messori Solo Bach
Matteo Messori, clavicembalo

Venerdì 9 marzo, ore 21.30
In collaborazione con Teatro Off e Progetto LAUTER
Il salotto di Clara
Elisabeth Brauß, pianoforte
Nicola Bruzzo, violino
Letture a cura di Ferrara Off

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THE TOWER JAZZ COMPOSERS ORCHESTRA
La Tower Jazz Composers Orchestra nasce come naturale reazione a catena ed evoluzione di due progetti pilota che hanno preso forma durante le scorse stagioni (The Tower Jazz Workshop Orchestra e The Unreal Book), ne consegue che il progetto rappresenti una sintesi dei precedenti, ma con una formazione e un repertorio più definiti. Sotto la direzione di Piero Bittolo Bon e Alfonso Santimone, il progetto mira alla realizzazione di una big band “elastica” che permetta ai singoli musicisti di sperimentare collettivamente la propria vena compositiva e le proprie idee musicali.

Venerdì 16 febbraio, Sabato 23 marzo, Venerdì 27 aprile, ore 21.30
The Tower Jazz Composers Orchestra
Marta Raviglia, voce
Alfonso Santimone, direzione, pianoforte ed elettronica
Piero Bittolo Bon, direzione, sax alto, clarinetto basso e flauti
Sandro Tognazzo, flauto
Glauco Benedetti, tuba
Mirko Cisilino, Pasquale Paterra, Gabriele Cancelli, trombe
Filippo Vignato, Federico Pierantoni, Lorenzo Manfredini, tromboni
Gianluca Fortini, clarinetti e sax alto
Tobia Bondesan, sax tenore
Filippo Orefice, sax tenore, clarinetto e flauto
Beppe Scardino, sax baritono, sax alto e flauto
Luca Chiari, Riccardo Morandini, chitarra
Federico Rubin, piano elettrico
Alessandro Garino, pianoforte
Stefano Dallaporta, contrabbasso e basso elettrico
Andrea Grillini, Simone Sferruzza, batteria
William Simone, percussioni

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline e prenotazione cena 0532 1716739 (dalle 12.30 alle 19.30)

Tranne ove diversamente specificato, tutti i concerti si svolgono al Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara.

Il Jazz Club Ferrara è affiliato a Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

PRESIDENZA
Andrea Firrincieli

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

Ferrara in Jazz. Al via la XIX edizione

Ferrara in Jazz 2017 – 2018
40° anno – XIX Edizione
06 ottobre 2017 – 30 aprile 2018

Il 26 aprile 1977 il “Circolo Amici del Jazz” (che in seguito diverrà Associazione Culturale Jazz Club Ferrara) iniziava la propria attività di promozione del patrimonio musicale afroamericano. Da allora sono trascorsi quarant’anni senza alcuna interruzione, durante i quali Ferrara e il suo territorio sono stati teatro delle esibizioni di tutti i più importanti jazzisti nazionali e internazionali. A metà di questa storia si colloca Ferrara in Jazz, rassegna che si svolge nella suggestiva sede del Torrione San Giovanni (bastione rinascimentale iscritto nella lunga lista dei beni UNESCO e location per il cinema di Emilia-Romagna Film Commission), che si appresta ad inaugurare la XIX edizione con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Ferrara, Endas Emilia-Romagna ed il prezioso sostegno di numerosi partners privati.
Con alle spalle un’estate densa di appuntamenti in Riviera, l’inclusione nella guida alle migliori jazz venues al mondo da parte dell’internazionale DownBeat Magazine, la vittoria del bando S.I.A.E “S’illumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”, e quella dei Jazzit Awards 2016 nella categoria “Jazz Club Italia” per il sesto anno consecutivo, Ferrara in Jazz prende il via venerdì 06 ottobre 2017 con la contagiosa energia dell’apprezzata Tower Jazz Composers Orchestra, la resident band del Torrione formata da oltre 20 elementi, diretta da Alfonso Santimone e Piero Bittolo Bon. (altro…)