“Laura Avanzolini Sings “Laura Avanzolini Sings Bacharach” è il nuovo disco pubblicato dalla cantante Laura Avanzolini per Dodicilune Dischi” è il nuovo disco pubblicato dalla cantante Laura Avanzolini

Laura Avanzolini pubblica il suo nuovo lavoro per Dodicilune Dischi, nella collana editoriale Koinè. ” Laura Avanzolini Sings Bacharach” è il titolo del disco dedicato al songbook di Burt Bacharach, uno dei più intriganti e geniali autori di canzoni del nostro tempo, canzoni rese immortali dall’interpretazione di voci straordinarie come Dionne Warwick, Aretha Franklin, Barbra Streisand, Luther Vandross.

I dieci brani scelti dalla cantante (Anyone Who Had a Heart, Close to You, The Look of Love, Wives and Lovers, That’s What Friends Are For, I’ll Never Fall in Love Again, The April Fools, I Say a Little Prayer, Raindrops Keep Fallin’ on My Head, Baby It’s You), sono stati arrangiati da Michele Francesconi appositamente per il settetto che si può ascoltare nel disco. La voce di Laura Avanzolini è affiancata da Giacomo Uncini (tromba e flicorno), Antonangelo Giudice (sax tenore e clarinetto), Paolo Del Papa(trombone), Walter Pignotti (chitarra e banjo), Tiziano Negrello (contrabbasso), Michele Sperandio (batteria).
«In questi ultimi anni molti musicisti jazz si sono dedicati alla rilettura di materiale di provenienza pop, operazione spesso rivelatasi poco produttiva e soprattutto rischiosa», sottolinea Gianna Montecalvo nelle note di copertina. «In queste contaminazioni spesso la percezione è quella di ascoltare progetti forzati nell’intento di “sembrare jazz” e di avere come effetto una riduzione della forza espressiva ed evocativa della melodia della canzone pop. Confrontandosi con i brani di Burt Bacharach, si può aggiungere altro a ciò che appare già perfetto? La risposta è in questo lavoro che “profuma” di sincera espressività jazz e forte di una serie di elementi: gli arrangiamenti eleganti, moderni ed ispirati del bravissimo Michele Francesconi, una sezione ritmica solida e compatta, una vivace sezione fiati che costituisce il vero tappeto armonico e contrappuntistico del disco su cui si muove la voce flui da, sicura, intensa di Laura Avanzolini. Ogni brano meriterebbe una attenta analisi sul “come” ogni melodia sia stata enfatizzata, valorizzata dal continuo intreccio della voce con i fiati e dall’attento, funzionale e variegato comping della chitarra», prosegue la Montecalvo. «Ascoltate con attenzione l’intro vocale percussiva di Wives and Lovers, il dialogo della voce con i fiati nell’esposizione del tema e il lungo interludio con gli scambi unisono voce-tromba e voce-trombone (il bravissimo Paolo Del Papa) dove Laura si distingue per la cura dei suoni vocali orchestrali. Il lirismo di Michele Francesconi si afferma prepotente nel bellissimo ed inaspettato corale di That’s What Friends Are For, concepito come ponte tra le due esposizioni del tema ed ancora l’ironica I Say a Little Prayer preceduta dal solo di batteria di Michele Sperandio, o ancora l’intensa esposizione tematica di Raindrops Keep Fallin’ On My Head con la chitarra di Walter Pignotti, l’intro di contrabbasso di Tiziano Negrello in The Look of Love impreziosito dalla verve di Giacomo Uncini sull’ostinato background dei fiati e della voce e le numerose e belle sortite improvvisative di Antonangelo Giudice al sax tenore. La grana vocale di Laura Avanzolini è di rara bellezza, sincera e rassicurante, vicina alla tradizione e nello stesso tempo moderna e lontana da un certo manierismo di molte giovani jazz vocalist. Un disco da ascoltare e riascoltare più volte e da applaudire (spero) in molti live.»

Laura Avanzolini, classe 1985, si avvicina giovanissima alla musica grazie allo studio del pianoforte e della chitarra, per poi approdare allo studio del canto e del jazz con Martina Grossi. Diplomata con il massimo dei voti e la lode in Canto Jazz al Conservatorio “Gioacchino Rossini” di Pesaro sotto la guida di Bruno Tommaso, ha studiato al Biennio di Canto Jazz del Conservatorio “G. Martini” di Bologna con Diana Torto. Parallelamente studia inglese e spagnolo grazie alla laurea in “Comunicazione Interlinguistica Applicata”, conseguita presso la Sslmit di Forlì. Approfondisce l’universo della voce grazie al Corso Universitario di Alto Perfezionamento in Vocologia Artistica. Ha studiato con Roberta Gambarini, Rachel Gould, John Taylor, Joey Blake, Maria Pia De Vito, Cristina Zavalloni, Amy London, Cinzia Spata, Sheila Jordan, Cameron Brown. Insegna canto jazz presso il Conservatorio “J. Tomadini” di Udine. Insegna canto jazz presso i corsi pre-accademici del Conservatorio “B. Maderna” di Cesena (Fc). Ha inciso “Skylark” (Zone di Musica, 2013), insieme a Michele Francesconi, Giacomo Dominici e Marco Frattini. Dal 2011 collabora con la Colours Jazz Orchestra diretta dal M° Massimo Morganti, con la quale ha inciso il disco “Quando Mi Innamoro In Samba” (Egea, 2013). Dal 2014 collabora con Fabio Petretti e Daniele Santimone, con i quali ha inciso “I’m all smiles”, uscito nel 2016 per l’etichetta Dodicilune. Nel 2016 ha inciso “Songs” in duo con Michele Francesconi: il disco raccoglie i brani presentati nella lezione-concerto “Vi racconto una song” ed è stato pubblicato da Alfa Music nel 2017.

“Laura Avanzolini sings Bacharach” è distribuito in Italia e all’estero da Ird e nei principali store on line da Believe Digital.

#jazz4italy, il Jazz italiano per le terre del sisma. La nuova geografia del terremoto ridisegna la mappa della solidarietà: 4 regioni, 800 musicisti, 100 band e 150 concerti

“Il Jazz italiano per le terre del sisma”, #jazz4italy, iniziativa che riunisce in un progetto comune un pool di enti con capofila il MIBACT, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, la città de L’Aquila, la “Perdonanza Celestiniana” e quest’anno anche i comuni di Amatrice, Scheggino e Camerino, sta per avviare la sua imponente macchina organizzativa. La maratona del jazz, itinerante dal 31 agosto al 3 settembre,  gode del sostegno della SIAE come sponsor principale oltre all’apporto di partner tecnici e alla copertura mediatica della Rai. L’organizzazione è a cura dell’Associazione i-Jazz (che raggruppa ben 50 promoter di  festival in tutta Italia), di MIDJ (associazione dei Musicisti Italiani di Jazz) e della Casa del Jazz di Roma.

Dopo l’enorme riscontro delle due passate edizioni (60.000 spettatori solo nel 2015!) il programma di quest’anno vede la policroma carovana del jazz spostarsi attraversando quattro regioni: Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo, seguendo la mappa ridisegnata in base alle scosse che si sono succedute negli ultimi anni nell’Italia Centrale.

Si parte dunque dal borgo di Scheggino, in Valnerina, nella provincia di Perugia, il 31 agosto, poi a Camerino, Macerata, il 1° settembre, proseguendo il viaggio nelle terre colpite dal sisma il 2, con tappa nella martoriata Amatrice (Rieti), per arrivare il 3 a L’Aquila, capoluogo d’Abruzzo. Qui sono attesi quasi 800 musicisti (il numero è ulteriormente lievitato rispetto a quello annunciato il 20 luglio alla conferenza stampa romana, che Luigi Onori ha seguito scrivendone su queste pagine), a formare un centinaio di gruppi (tutti si esibiscono a titolo gratuito) e decine e decine di persone che andranno a comporre l’esercito dello staff, con volontari provenienti da tutta Italia – compresa la scrivente – che contribuiranno alla migliore riuscita di questo significativo evento. Lo scopo è soprattutto quello di portare un messaggio di vicinanza alle popolazioni terremotate da parte di tutto il movimento del jazz. “Un gesto di solidarietà da parte del mondo dello spettacolo che ha il merito di portare l’attenzione sulle comunità che con grande sacrificio e perseveranza stanno ricostruendo il proprio tessuto vitale“, ha dichiarato il Ministro della Cultura Dario Franceschini.

Il cartellone mette quasi paura: sotto la direzione artistica di Paolo Fresu, in stretta collaborazione con il patron di i-Jazz Gianni Pini e la partecipazione amichevole, in veste di presentatrice, dell’attrice Geppi Cucciari, sono infatti previsti più di 100 concerti in una ventina di location cittadine, con inizio già dalle 11 del mattino e sino a notte inoltrata. I fondi raccolti si sommeranno a quelli della passata edizione, che in prima battuta sembrava dovessero essere destinati sempre ad Amatrice ma per la ricostruzione del cinema-teatro Garibaldi (opzione di fatto non percorribile), saranno invece dirottati alla costruzione di un Centro Polifunzionale nel quale opererà la onlus “Io Ci Sono” in stretta collabrazione con i musicisti jazz italiani che, come afferma una nota dell’organizzazione, “daranno vita e respiro alla struttura”.

ph: Pino Ninfa

A L’Aquila la protagonista sarà indubbiamente la musica ma anche lo sport scenderà “letteralmente” in campo con la Nazionale Italiana Jazzisti: il 2 settembre una partita di calcio benefica promuoverà una raccolta di fondi con lo scopo di acquistare strumenti musicali per la banda di Amatrice. La NIJ si scontrerà con la formazione degli AAA (Amici Aquila Amatrice) che sarà capitanata da Raoul Bova e composta da personalità amatriciane e aquilane, nomi dello spettacolo, tra cui il conduttore di Brasil Max De Tomassi, originario di Amatrice, ed ex calciatori. Tra i musicisti, Paolo Fresu, il crooner Walter Ricci, il contrabbassista Dario Rosciglione, il batterista brasiliano Reinaldo Santiago, ovviamente nel ruolo di centravanti!

Nella lunga maratona musicale, il jazz italiano è sicuramente ben rappresentato, con nomi di assoluto livello. La guest star sarà indubbiamente Mario Biondi ma ci saranno moltissimi musicisti di spicco come Franco Ambrosetti e Dado Moroni, Enrico Intra, Gegè Telesforo, Glauco Venier, Rosario Bonaccorso, Gabriele Coen, la vocalist Diana Torto, i Solis String 4et,  Roberto Magris, Remo Anzovino&Roy Paci e moltissimi altri… citare tutti sarebbe nobile ma in questi spazi impossibile. Facciamo comunque nostra la dichiarazione di Paolo Fresu, anima dell’iniziativa: “avremo artisti da tutta Italia, di generi, età, ispirazioni diverse, tutti con il nome scritto con gli stessi caratteri, perché siamo tutti uguali” e, aggiungiamo noi, tutti accomunati dallo stesso spirito di solidarietà e vicinanza alle genti del centro Italia, attraverso il linguaggio di pace del jazz.

Questo il link dove è possibile visualizzare il programma completo di ciascuna giornata:

https://issuu.com/italiajazz/docs/jazz4italy2017_programma_hd_ok

Al portale di ItaliaJazz le news e info costantemente aggiornate:

http://www.italiajazz.it/notizie/760?language=it

 

A gennaio le finali del concorso nazionale “Bettinardi” dal vivo al Milestone (PC)

Solisti, cantanti e gruppi jazz. Queste le tre categorie cui il Bettinardi, concorso nazionale dedicato ai giovani talenti del jazz italiano, intende dare visibilità. Il concorso infatti è abbinato sin dalla prima edizione al Piacenza Jazz Fest che quest’anno si terrà dal 26 febbraio all’8 aprile.

La prima finale sarà sabato 14 gennaio alle 21.30 ed è quella dedicata ai “Gruppi under 35”, già selezionati dalla giuria sulla base delle registrazioni inviate in fase di iscrizione al Concorso. Sono sei i gruppi finalisti, provenienti da diverse regioni d’Italia, che saliranno sul palco del Milestone per contendersi primo e secondo posto: gli Atrìo di Roma: Gianluca Massetti al pianoforte, Dario Giacovelli al basso elettrico e Moreno Maugnani alla batteria; i Blackish – quartetto di Chieti – con la cantante Miriana Faieta insieme a Christian Mascetta alla chitarra, Pietro Pancella al basso elettrico e Michele Santoleri alla batteria. Da Fabriano – in provincia di Ancona – arrivano gli Eazy Quartet con Alessio Migliorati al flauto, Marco Punzi alla chitarra, Francesco Marchetti al contrabbasso e Fabrizio Carriero alla batteria. Ancora un quartetto – quello dei G SUS di Bologna – con Giacomo Ferrigato alla chitarra, Filippo Bubbico al pianoforte, Basili Vyasa al contrabbasso e Youssef Ait Bouazza alla batteria. Da Torvaianica (provincia di Roma), arrivano invece i Jimbo Tribe con Lewis Saccocci al pianoforte, Dario Piccioni al contrabbasso e Nicolò Di Caro alla batteria. E infine il Motus Quartet, gruppo di ragazzi provenienti da Ascoli Piceno: Fabio Della Cuna al sax tenore, Mattia Parissi al pianoforte, Emanuele Di Teodoro al contrabbasso e Andrea Ciaccio alla batteria.

I cinque musicisti a contendersi la finale di sabato 21, dedicata alla sezione “Solisti under 30”, invece saranno Simone Basile, 26enne di Taranto, che suona la chitarra; Emanuele Filippi, pianista di 24 anni, proveniente da Udine; e i saxtenoristi Marco Marotta, 25 anni, proveniente da Agrigento; Riccardo Sala, il più giovane del gruppo, con i suoi 20 anni, proveniente da Biella e Niccolò Zanella, che di anni ne ha 25 e arriva da Trento.

Si chiuderà con la serata dedicata ai “Cantanti under 30”, che si terrà sabato 28 gennaio e vedrà gareggiare da Felino, provincia di Parma, Giulia Di Cagno venticinquenne già distintasi lo scorso anno classificandosi seconda, Enrica La Penna, ventiquattrenne di Chieti, le pugliesi Federica Orlandini da Lecce, così come Dionisia Cassiano, da un Muro Leccese, sempre in provincia Lecce, la palermitana Valeria Maria Terruso e l’unico uomo del gruppo, Arturo Caccavalle, ventottenne di Nola, in provincia di Napoli. (altro…)

Se siete giovani talenti del Jazz italiano non perdete il concorso Bettinardi

Se sei un giovane che ama suonare o cantare, se senti di avere un vero talento per la musica, in particolare per il Jazz e cerchi un’occasione per farlo emergere e portarlo alla luce, allora questo è davvero il contest che fa per te. Per la quattordicesima volta consecutiva infatti i giurati del Concorso Nazionale “Chicco Bettinardi” per Nuovi Talenti del Jazz Italiano – nomi di eccellenza nel panorama jazzistico nazionale – si sono messi sulle tracce di quei giovani sotto i trent’anni, trentacinque nel caso dei componenti dei gruppi, per individuare quelli più interessanti e meritevoli. A loro andrà sia un premio in denaro che un concerto in cartellone del prestigioso Piacenza Jazz Fest, edizione 2018.

Sta agli aspiranti talentuosi musicisti fare la prima mossa. Fino al 5 dicembre sono aperte le iscrizioni, in questo momento dunque i giurati del Concorso stanno aspettando il materiale audio da ascoltare e selezionare. Si tratta di un’incisione audio contenente tre brani, di cui almeno uno standard, per le prime tre sezioni del concorso – Solisti, Gruppi e Cantanti – mentre va inviato il proprio CD se pubblicato nell’anno in corso per la prima volta, nel caso della quarta sezione del concorso, aggiunta recentemente, dedicata a scovare la miglior Opera Prima. (altro…)