Moncalieri Jazz Festival 19′ edizione

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Report di Daniela Floris
Foto di Carlo Mogavero (cliccare su ogni foto per ingrandire)

Ogni tanto noi di A proposito di Jazz ci spostiamo da Roma e andiamo a sentire concerti in giro per l’Italia: veniamo a contatto così direttamente con realtà culturali importanti, tra cui Festival che oramai fanno parte di un panorama consolidato e sono diventati per il pubblico – non solo locale – e per gli artisti – anche internazionali – veri e propri punti di riferimento, appuntamenti molto attesi di cui si interessano media a tutti i livelli.
Uno di questi è il Moncalieri Jazz Festival, arrivato alla 19’ edizione, il cui successo è certamente dovuto alla strenua passione del direttore artistico Ugo Viola.
Strenua perché come in altri casi con cui siamo venuti a contatto e di cui vi abbiamo spesso parlato su questo sito, ha sfidato e sfida tutte le difficoltà (molte) dovute a molteplici fattori, non ultima la crisi economica che si protrae oramai da anni abbattendosi naturalmente anche sulle manifestazioni culturali. E che si tramuta essa stessa in una crisi culturale.
Arrivare a scavallare 19 anni di impegno su tutti i fronti significa avere forza, creatività, capacità anche manageriali e soprattutto ottimismo e anche un po’ di abnegazione. E a volte anche rimetterci quattrini di propria tasca.
La passione, e quel pizzico dell’”essere visionari” dona a questi eventi sempre un’atmosfera particolare, che è quella che va al di là dell’essersi accaparrati un artista ad un buon prezzo, o del margine più o meno ampio di guadagno che si riesce a spuntare: è l’emozione di chi organizza (direttori artistici, associazioni, volontari) che dona quel qualcosa in più, sia che poi partecipino le istituzioni o solo gli sponsor faticosamente cercati e trovati per poter andare in scena.
Ho visto questa atmosfera ad Alba, ad Atina, ad Ivrea, a Formia, a Cassino, a Laigueglia, e in tante altre realtà ed ora l’ho visto anche a Moncalieri.

Detto questo, sono arrivata a Festival quasi concluso ed ho assistito alle due serate finali: in realtà l’apertura dei giochi era stata il 29 ottobre, con la oramai celebre “notte nera”, arrivata al suo decennale: concerti gratuiti in piazza, eventi collaterali, una vera festa in piazza che mi è dispiaciuto sinceramente perdere. Ma c’era Carlo Mogavero: ecco alcune foto che mostrano il clima di questo evento che ha avuto un grande successo. Protagonisti del doppio concerto Gegè Telesforo 5tet e Horacio El Negro Hernandez con il suo progetto Italuba Quartet. La Marchin’ Band Route 99 ha girato swingando per le vie della città.

 

Gli eventi sono proseguiti per tutta la settimana successiva tra concerti in vari luoghi della città e workshop anche nelle scuole, e persino proiezioni di film.

Il festival vero e proprio è cominciato venerdì 11 novembre con il concerto “Dallo Spiritual al Gospel”, protagonista lo “Spiritual Trio” di Fabrizio Bosso alla tromba, Alberto Marsico all’organo, Alessandro Minetto alla batteria, con special guest Walter Ricci (voce) e il Sunshine Gospel Choir diretto da Alex Negro. Concerto applauditissimo e Fonderie Teatrali Limoni sold out: su questa splendida location vale la pena spendere qualche parola, perché è uno di quei posti magici recuperati con gusto e sapienza valorizzandone gli elementi architettonici con quella lungimiranza un po’ visionaria che permette di pensarli come altro e di non vederli andare in rovina. E’ così che una ex fonderia di ghisa, alluminio e bronzo, chiusa negli anni 70 è stata già dagli anni 90 recuperata come Teatro ma anche spazio per la produzione Teatrale e per l’allestimento di mostre.
Vi documentiamo il concerto di Spiritual Trio ancora con le foto di Carlo Mogavero

Sono arrivata a Moncalieri il sabato per assistere alle due serate finali. Il tema della serata di sabato era ““Nuovi e Vecchi Talenti” . Ma non vi immaginate una gara muscolare tra categorie in contrasto. Ancora una volta piuttosto si dimostra come il Jazz, sia in ogni caso un genere musicale vivo, multiforme, se chi lo suona ha energia creativa e comunicativa.
Il nuovo talento che Ugo Viola ha voluto a Moncalieri Jazz è stato Fabio Giachino, che ha suonato in piano solo in un concerto suggestivo ed applauditissimo.

Moncalieri Jazz Festival
Fonderie Teatrali Limone
Sabato 12 novembre, ore 21

Fabio Giachino (piano solo)

Su questo sito abbiamo parlato molto di questo giovane pianista che sta crescendo rapidamente, facendosi oramai conoscere anche fuori Italia come talento creativo del pianoforte.
Una tecnica ineccepibile totalmente finalizzata ad una notevole forza espressiva, swing, energia, cultura musicale e dunque un linguaggio tematico, armonico, ritmico infinitamente vario ed efficace, Giachino ha mostrato quanto possa essere intenso e tutt’altro che monocorde un concerto in piano solo.
Una scaletta ben congegnata che ha toccato brani classici come “It could happen to you” ma anche molti brani originali, a partire da un “Balancing Dreams” (titolo del suo ultimo cd) dal tema melodico incantevole, in 6/8,  che non è solo una ninna nanna ma una sorta di sogno che si anima e che prende progressivamente forza ed intensità: da un suono inizialmente sfumato dal pedale tonale, si arriva ad una specie di concretizzarsi espressivo, fatto di cascate velocissime di note sgranate e perfettamente percepibili nella loro totalità, accordi più percussivi, ottave parallele potenti che progressivamente tornano a concludere su dinamiche dolci e di nuovo sfumate, una specie di finire, del sogno, nel sonno.
Giachino ha mostrato ancora una volta di possedere un tocco personalissimo, un pianismo lirico ma anche ricco, corposo. Di amare i contrasti tra episodi introspettivi, intimi, e altri dal pathos più esplicito, sempre garantendo una benefica profusione di varianti armoniche, timbriche e persino stilistiche.  Un musicista originale, maturo, premiato a Moncalieri Jazz da un pubblico entusiasta.

I vecchi talenti che lo hanno seguito sul palco sono stati musicisti – mito del Jazz americano, concentrati nel supergruppo “The Cookers”

Ore 22

The Cookers

David Weiss, tromba,
Eddie Henderson, tromba
Craig Handy, sax alto
Billy Harper, sax tenore
Cecil McBee, contrabbasso
Billy Hart, batteria.
Antonio Faraò , pianoforte (sostituisce George Cable)

Se vi immaginate un Jazz stantìo perché suonato da un gruppo comprendente anche musicisti in là con gli anni vi sbagliate di grosso: Billy Hart alla batteria ha regalato un groove pazzesco. Cecil McBee con il suo contrabbasso ha strutturato con vigore brani tutt’altro che scontati e ritriti. Billy Harper con il suo sax tenore ha ricamato assoli intensi. La sezione fiati, supportata dalla batteria granitica di Hart si è esibita in obbligati perfetti. Antonio Faraò è apparso perfettamente integrato nel sestetto dando ulteriore impulso creativo alla sezione ritmica e ha improvvisato con il suo stile personalissimo che lo ha reso uno dei pianisti italiani più conosciuti al mondo.
Composizioni originali e qualche standard, quello dei “Cookers” è stato un concerto dalle variegate soluzioni espressive, dalle dinamiche curatissime, dallo spessore sonoro sempre cangiante tra momenti al minimo dell’organico ad altri in cui l’ensemble si ricostituiva in un insieme potente ed energico (specialmente nelle parti scritte, ma anche nelle improvvisazioni collettive).
Nelle ballad non sono mancati episodi in cui la sezione fiati è diventata una morbida ed intensa sezione ritmico – armonica per supportare assoli dai fraseggi pregevoli (Henderson e Weiss con le loro trombe e Craig Handy, infinitamente creativo al suo sax alto), e anche momenti in trio in cui Faraò, Hart e McBee hanno fatto sfoggio di un Jazz coinvolgente, raffinato e sapiente: sapiente è il termine giusto, perché completo di tutto ciò che un trio jazzistico necessita per essere definito tale, a partire da un interplay notevolissimo. Non è mancato il blues, costruito sulla struttura classica ma tutt’altro che “già sentito”, per i continui stop carichi di tensione, per gli assoli anche virtuosistici (come quello di Craig Handy con fiato continuo), per l’energia innegabile di un gruppo coeso e che si diverte da morire a suonare.
Alla fine del concerto nessuno credo abbia più pensato all’età di Cecil McBee e di Billy Hart: si è applaudito un eccellente Jazz.

Domenica 13 novembre
Fonderie Teatrali Limone

AZIZA
Dave Holland (contrabbasso)

Chris Potter (sax)
Lionel Loueke (chitarra)
Eric Harland (batteria).

“I Giganti del Jazz” il tema del concerto finale di Moncalieri Jazz Festival.
Ed in effetti questo gruppo stellare, con Dave Holland come leader non ha deluso l’aspettativa che un tema così impegnativo e altisonante aveva creato nel pubblico. Anche stavolta, comprensibilmente, teatro sold out. Musica a livelli stratosferici.

 

Si capisce da subito che questo concerto sarà tutt’altro che musicalmente prevedibile: si parte da piccoli rumori, battiti che si aggregano man mano coagulandosi e progressivamente intensificandosi in un funky irresistibile. Il suono corposo del contrabbasso di Dave Holland emerge quasi subito in un assolo, uno di quegli assoli cui ci ha abituati da sempre e ai quali in realtà siamo tutt’altro che abituati. E da subito emerge la batteria di Eric Harland, star della serata insieme ad Holland: veramente un musicista prodigioso, dalla tecnica spaziale, capace di essere generosamente sobrio (nei momenti in cui serve al quartetto un contributo di semplice ma efficace accompagnamento) ma anche elegantemente esplosivo, senza mai, mai diventare eccessivo, nemmeno negli assoli più potenti e creativi.
La sintonia tra Dave Holland e Eric Harland è stata una caratteristica fondante di questo concerto che non a caso ha entusiasmato il pubblico, nonostante non fosse certo un Jazz di “intrattenimento”. Un Jazz complesso ma di impatto immediato, che ha strappato applausi senza alcun ammiccamento o gigioneria. A turno i musicisti diventano elemento trainante del gruppo partendo dalle proprie improvvisazioni: la chitarra di Lionel Loueke, ad esempio, che con un fraseggio sempre più incalzante dà l’impulso alla batteria di Harland, accordata con le pelli tesissime e dagli attacchi irresistibilmente netti. A sua volta la batteria diventa raccordo e base del brano successivo, coinvolgendo il contrabbasso che pone le basi del brano con un pattern reiterato che poi diventa tema melodico preso al volo e sviluppato dal sax di Chris Potter.
Non ci si ferma quasi mai eppure questa forma in suite non annoia, non stanca, non è mai monotona o piatta. Dave Holland suona il contrabbasso divertendosi un mondo, raccontando un mondo musicale pieno di spunti, ricordi, è morbido ed energico contemporaneamente. Si riconosce un accenno di “But not for me” ma è solo una piccola tappa di quel viaggio, come un piccolo punto di riferimento regalato a chi ascolta, e poi si riparte tra improvvisazioni di sax, exploit possenti di batteria, raffinati fraseggi di chitarra.
Le gamme dinamiche, ritmiche, armoniche, timbriche sono tante, giustapposte a contrasto o sfumate in progressione dal minimo al massimo, e però sempre calibrate in un dialogo complessivo armonico e serrato.
Il concerto si conclude nell’ entusiasmo del pubblico e nella gioia aperta del direttore artistico Ugo Viola, giustamente fiero di aver portato musicisti di questo calibro al suo Moncalieri Jazz Festival. Che già da ora si sta preparando per il suo ventennale, previsto l’anno prossimo. La musica, la cultura, in queste realtà piene di passione hanno ancora una speranza di risorgere.

Il Moncalieri Jazz Festival 2016 arrivato alla 19′ edizione

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Il Moncalieri Jazz Festival è arrivato alla 19′ edizione e riapre con la “Notte nera del Jazz” il 29 Ottobre come è tradizione, e prosegue con importanti eventi fino all’apertura del Festival vero e proprio, prevista per l’11 novembre. Giovani talenti e nomi di prestigio fortemente voluti dal direttore artistico Ugo Viola si avvicenderanno sul palco confermando l’importanza di un Festival tra i più longevi d’Italia, vero e proprio punto di riferimento per gli appassionati di Jazz. Daniela Floris sarà presente a Moncalieri sabato 12 e domenica 13 novembre, documentando la musica con le sue parole. Carlo Mogavero già dal venerdì 11 racconterà il festival con le sue foto. Noi di A proposito di Jazz pubblicheremo il reportage qui sul nostro sito.
Ecco il comunicato stampa ufficiale dove potete leggere tutti gli eventi previsti a partire dalla Notte Nera!

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CALENDARIO 10ª NOTTE NERA del JAZZ SABATO 29 OTTOBRE A partire dalle ore 17.00 sfilata marchin’ band con i “P‐Funking Band” ‐ a seguire Musica & Sapori con gli Aperitivi in Jazz, musica dal vivo con un’altra marchin’ band di giovani musicisti pugliesi i “Route 99” ed altri 150 musicisti in 15 locali e luoghi nel centro storico. Alle ore 21,00 in Piazza Vittorio Emanuele II Doppio Grande Concerto: dopo 10 anni, ritorna al Moncalieri Jazz Festival “GEGE’ TELESFORO” quintet che lo ha visto protagonista proprio nella prima “Notte Nera del Jazz” e nella seconda parte il Jazz Cubano: con il grande batterista HORACIO “EL NEGRO” HERNANDEZ con il progetto “ITALUBA quartet” e per finire ancora Musica & Gusto su tutta Via Santa Croce .

ASPETTANDO IL FESTIVAL DA GIOVEDI’ 3 NOVEMBRE A VENERDI’ 11 NOVEMBRE

GIOVEDÍ 3 NOVEMBRE Ore 21.30: Il Gelato Artigiano Via Tenivelli, 14 ‐ Moncalieri ‐ tel. 011/6407872 “GIOVANI TALENTI” la serata vedrà protagonista il gruppo “The Essence quartet” con Sara Kary (sax), Emanuele Sartoris (pianoforte), Dario Scopesi (contrabbasso), Antonio Stizzoli (batteria)

VENERDÍ 4 NOVEMBRE Ore 21.00: Famija Moncalereisa Via Alfieri, 40 ‐ Moncalieri ‐ tel. 011/641601 “A CAPPELLA IN MONCALIERI JAZZ” con “Gruppo Vocale Chorus” diretto da Mario Allia con Francesca Repetto (soprano), Laura Borgialli (mezzo soprano), Manuela Russo (contralto), Alberto Braghieri (tenore e percussioni vocali), Mario Allia (direttore e baritono) e Pier Carlo Aimone (basso).

SABATO 5 NOVEMBRE Ore 21.00: Castello Reale di Moncalieri – “la Cavallerizza” Viale del Castello, 2 ‐ Moncalieri ‐ tel. 011/6813130 o 3356104904 “JAZZ al CASTELLO” serata dedicata alla SWING DANCE: Lindy Hop con i “Turin Cats”, coordinati dai maestri Giorgio Finello e Doriana Galliano. La serata permetterà di rivivere le atmosfere degli anni 30/40 con il ballo che ha segnato un’epoca, il Lindy Hop, ballando sulle note della NP Big Band diretta da Roberto Resaz. È previsto con i maestri un workshop gratuito dalle ore 17.00 alle ore 18.30 di Lindy hop e Solo Charleston. Per poter partecipare al workshop è obbligatoria la prenotazione.

• LUNEDÍ 7 NOVEMBRE Ore 9.30: Teatro Civico Matteotti Via G. Matteotti, 1 ‐ Moncalieri ‐ tel. 011/6813130 o 011/6403700 “Il Jazz in Cattedra” Si terranno delle lezioni‐concerto per le Scuole Materne, Elementari, Medie Inferiori con momenti di musica dal vivo, in cui verranno illustrate le grandi personalità del jazz e i grandi periodi della sua storia, con l’interazione attiva del pubblico. A cura di Ugo Viola, Valerio Signetto e dei Corsi Musicali dell’Associazione C.D.M.I. di Moncalieri. • LUNEDÍ 7 NOVEMBRE Ore 16.30: UNITRE Moncalieri Via Real Collegio, 2 ‐ Moncalieri ‐ tel. 011/644771 “EDNA plays standards! From bebop up today”“ in collaborazione con l’UNITRE di Moncalieri, a cura dell’Associazione C.D.M.I. con Andrea Bozzetto (pianoforte), Stefano Risso (contrabbasso), Mattia Barbieri (batteria). • LUNEDÍ 7 NOVEMBRE Ore 21.00: Teatro Civico Matteotti Via G. Matteotti, 1 – Moncalieri ‐ tel. 011/640.37.00 “CINE & JAZZ” in collaborazione con Piemonte Movie. Proiezione del Film: All that Jazz – Regia di Bob Fosse interpretato da Roy Scheider, Jessica Lange e da un folto gruppo di attori comprimari.

IL FESTIVAL

VENERDÍ 11 NOVEMBRE Ore 21.00: Fonderie Teatrali Limone Via Pastrengo, 88 – Moncalieri – tel. 0115169496 DALLO SPIRITUAL AL GOSPEL: un percorso musicale che vedrà sul palco numerosi artisti: “Spriritual Trio” featuring Walter Ricci con “SPIRITUAL TRIO” composto da Fabrizio Bosso (tromba), Alberto Marsico (organo), Alessandro Minetto (batteria). Special guest Walter Ricci (voce) e il “Sunshine Gospel Choir” diretto da Alex Negro.

• SABATO 12 NOVEMBRE Ore 21.00: Fonderie Teatrali Limone Via Pastrengo, 88 – Moncalieri – tel. 0115169496 NUOVI E VECCHI TALENTI Un concerto nel quale a salire sul palco sarà Fabio Giachino al pianoforte solo, con “The Cookers” composto da David Weiss (tromba), Eddie Henderson (tromba), Craig Handy (sax alto), Billy Harper (sax tenore), George Cables (pianoforte), Cecil McBee (contrabbasso) e Billy Hart (pianoforte).

• DOMENICA 13 NOVEMBRE Ore 21.00: Fonderie Teatrali Limone Via Pastrengo, 88 – Moncalieri – tel. 0115169496 I GIGANTI DEL JAZZ concerto con AZIZA featuring Dave Holland (contrabbasso), Chris Potter (sax), Lionel Loueke (chitarra), Eric Harland (batteria).

 

INGRESSO LIBERO Centro storico di Moncalieri Gelato Artigiano INGRESSO a PAGAMENTO Teatro Matteotti Teatro Matteotti Castello Reale Famija Moncalereisa Fonderie Teatrali Limone
10ª NOTTE NERA del JAZZ GIOVANI TALENTI – The essence quartet CINE & JAZZ‐ All that Jazz € 3.00 Jazz in cattedra € 5.00 SWING DANCE: Lindy Hop € 10.00 A cappella in Moncalieri Jazz € 10.00 Dallo Spiritual al Gospel: SPIRITUAL TRIO € 15.00 Nuovi e vecchi talenti: FABIO GIACHINO e THE COOKERS € 15.00 I Giganti del Jazz: AZIZA € 20.00

Alba Jazz 10′ edizione: tanto Jazz nella terza giornata di musica

Doveva essere la giornata del maltempo, tanto che l’ Associazione Alba Jazz ha deciso di anticipare la manifestazione “Three Trio for Three Wines” alla tarda mattinata, e invece non c’è stata ombra di pioggia ad Alba.
La città si è goduta invece la musica in tutta tranquillità cominciando in piazza alle 11 con lo spettacolare trio di Fabio Giachino, pianista albese di nascita e jazzista oramai di livello internazionale, sul palco per un breve ma eccezionale concerto con in trio, composto oltre che da lui, naturalmente, da Davide Liberti al contrabbasso e Ruben Bellavia alla batteria.

Un trio musicalmente davvero importante: consigliamo a tutti di ascoltarlo, se per caso non vi è ancora capitato, perché fanno un Jazz personalissimo, suonando con un interplay che non è costruito soltanto con la coesione e il bilanciamento, ma di un vero e proprio dialogo attivo tra i componenti del gruppo. Ascoltando con attenzione ciò che accade, si percepisce quanto i tre agiscano musicalmente in maniera paritaria, scambiandosi reciprocamente e continuamente spunti melodici, armonici e ritmici. E’ un Jazz modernissimo. Non voglio dire giovane, perché non ho mai creduto al parametro dell’età dei musicisti come garanzia di qualità, né in un senso né nell’altro.
E così sia che vengano eseguiti standards (come “If I should loose you”, ad esempio) che brani originali di Fabio Giachino (“Bubble Bass” per citarne uno), ciò che si ascolta è energia, eleganza, creatività. Sono Jazzisti che mostrano curiosità  ma anche la maturità giusta per esporre magistralmente le loro, tantissime, idee.
Tecnicamente ferratissimi, non si risparmiano assoli pregevoli.

Durante la manifestazione di Wine Makers of Alba, in cui si sono potute assaggiare eccellenze vinicole del territorio (non chi vi scrive, purtroppo, che non poteva distrarsi dalla musica), ha suonato anche un trio particolarissimo: EDNA, nella formazione originale composto da Andrea Bozzetto al pianoforte e Fender Rhodes, Stefano Risso al contrabbasso e all’elettronica e Mattia Barbieri alla batteria: quest’ultimo  assente per tourneé nella lontana Russia, sostituito molto appropriatamente dal bravissimo Francesco Diodati alla chitarra elettrica.
E’ un Jazz sperimentale il loro, che tende fortemente a creare atmosfere armoniche singolari, inconsuete, e che appaiono di volta in volta oniriche o avveniristiche, introspettive o più esplicite: ma sempre all’insegna di una morbidezza che all’ascolto avviluppa, imbriglia in maniera soffusa ma coinvolgente. Apparentemente minimalista nella tipologia dei temi melodici, o degli “accompagnamenti”, resi il più semplici possibili, in realtà la scelta della “sottrazione” rivela un intento preciso di cura fondamentalmente timbrico – armonico, resa con il bilanciamento tra musica acustica ed elettronica. Io ero in piazza seduta ad un tavolino ad ascoltare e ho desiderato fortemente di essere in una stanza insonorizzata per potermi perdere in quella nuvola di suoni.

Alle 21 in piazza Savona è andata in scena la Lydian Sound Orchestra del Maestro Riccardo Brazzale, con in aggiunta  la voce di Vivian Grillo, cantante rap ma sempre più vicina ala Black Music. Una serata di festa, tanto più che è sempre più difficile, in un festival del Jazz, poter ascoltare un’orchestra.

Lydian Sound Orchestra “We resist! La Lydian canta…”

Riccardo Brazzale (Direzione)

Robert Bonisolo, Pietro Tonolo, Rossano Emili (ance)
Gianluca Carollo, Roberto Rossi, Glauco Benedetti (ottoni)
Paolo Birro, Marc Abrams, Mauro Beggio (ritmica)
Vivian Grillo (voce)

Si comincia con “Caravan”, forte di un arrangiamento possente, carico di colori, dinamiche, ritmo volutamente enfatizzato, elettrizzante. I suoni invadono la piazza e da quel momento inizia una performance divertente, variegata nei generi, ricca di brani originali divertenti e connotati da un ottimo livello compositivo – per struttura, fantasia creativa, arrangiamenti, e naturalmente esecutivo.
Brani dunque tutt’altro che monocordi (cito “Les Arbres, o ” Un capanno di montagna in mezzo al mare”) e musicisti perfettamente coesi. Ognuno di loro si rivela solista di pregio: bellissimi gli inserti del pianoforte di Paolo Birro, notevoli gli assoli di Pietro Tonolo, Robert Bonisolo, Rossano Emili, Glauco Benedetti, Roberto Rossi e Gianluca Carollo, fondamentale e versatile la batteria di Mauro Beggio, sempre più bravo, così come il contrabbasso di Marc Abrams. E potente ed intensa la voce della giovanissima Vivien Grillo, incisiva anche quando apparentemente “intimidita” dal potente organico complessivo.

Anche la Lydian Orchestra ha regalato un momento di delicata ed intensa commozione dedicando a Gian Maria Testa l’ arrangiamento di una sua canzone: “Preferisco così”, che Vivian Grillo ha eseguito con convinzione e passione.

Tanti i brani ( tra cui anche “Lonesome Lover” e “Freedom Day” di Max Roach), che hanno entusiasmato la piazza: il jazz è anche fatto di belle Orchestre, che si possono ascoltare sempre più raramente e tra le quali in Italia questa di Riccardo Brazzale è una delle storiche e più apprezzate. Un’ altra festa per Alba Jazz!

ALBA JAZZ FESTIVAL 2016 festeggia la 10a edizione

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Ci abbiamo sempre creduto, anche nei momenti in cui era difficile crederci:e per questo anno dopo anno,in un crescendo di pubblico, di musica e di emozioni siamo arrivati alla decima edizione!
Noi dell’Associazione Alba Jazz siamo orgogliosissimi del percorso che abbiamo costruito solo con la nostra
passione e la nostra voglia di conoscere e far conoscere il Jazz. Quello di Alba è diventato un festivalimportante non solo nella nostra regione. E’diventato uno di quei festival che d’estate si attendono con fiduciosa impazienza.
Hanno suonato da noi star internazionali, nazionali, giovani promettenti che avevamo capito sarebberodiventati anch’essi jazzisti di rango. Abbiamo coinvolto tutta la città nellamusica ed quest’anno per i dieci
anni di Alba Jazz abbiamo organizzato un Festival indimenticabile!
Sarà con noi, con un ricordo più vivo che mai, la musica del grande amicoGianmaria Test, tanto che, iogni concerto verrà proposto un suo brano riarrangiato dagli artisti:lo vogliamo ricordare così!
Siete pronti a partire con noi?
Ecco cosa accadrà nella nostra città a partire dal 9 giugno al 12 giugno!
Giovedì 9 giugno

ci si prepara all’apertura del Festival già dalle 18, sorseggiando i nostri Aperitivi in Jazz! Musica di qualità nei nostri locali del centro storico. Con aperitivi in Jazz a città si apre alla musica mentre si chiacchiera e si assaggiano le delizie preparate nei nostri bar più beli. Siete tutti invitati!

Alle 21 esatte, in piazza Michele Ferrero (ex Piazza Savona) si apre il festival con il Jazz di un mito delpianoforte cubano:Ramon Valle, che in trio con Omar Rodríguez Calvo al contrabbasso e Liber Torriente alla batteria vi trascineranno in un tripudio di ritmo, emozioni,melodie, che solo il Jazz cubano sa regalare.

Avevamo voglia di festeggiare, e con Ramon Valle la festa è garantita! Ascolteremo un artista che oltre adessere divertente, energico, solare, è un pianista di eccellente livello, che ha compiuto studi classici rigorosi e che con il suo trio vi mostrerà cosa sono la sintonia perfetta, l’interplay e il bilanciamento tra ritmo,melodia ed armonia.

Venerdì 10 giugno, alle 21 al teatro all’aperto Alba accoglie il principe del Jazz italiano. E’ con gioia e molta emozione che ospiteremo il grande Enrico Rava, che salirà sul palco con il suo nuovo quartetto formato da Francesco Diodati, Gabriele Evangelista ed Enrico Morello. Non stiamo parlando di promesse, ma di giovani talenti che del Jazz sono oramai una realtà vivida e creativa. Enrico Rava li ha scelti per intraprendere la sua nuova sfida: e vi accorgerete di quanto abbia visto giusto. Quello di venerdì sarà l’unico concerto a pagamento di tutto il festival: 15 euro per un Jazz di altissimo livello con un trombettista ormai icona del Jazz italiano nel mondo.

Sabato 11 giugno per noi è la serata di festa in cui già sappiamo che ci sarà tutta l a città in piazza e per lestrade di Alba per godersi l’atmosfera magica del nostro festival. E allora abbiamo pensato, siamo o non
siamo anche la città delle eccellenze vinicole? E allora offriremo Jazze vino! Abbiamo organizzato,dalle16:30 fino alle 20, in piazza Duomo “Three Trio for Three Wines”. Fabio Giachino con il suo trio, EdnA trio feat. Francesco Diodati e Alessandro Lanzoni Trio suoneranno per noi già dal primo pomeriggio. Ad ognuno di loro sarà associata la degustazione di un vino dell’ Associazione produttori vini Albesi: “Winemakers of Alba”. Un trio, un vino: ottimi vini e splendido Jazz, ovvero l’essenza di Alba. I musicisti che abbiamo scelto sono un fiore all’
occhiello per il giovane Jazz Italiano nel mondo: Fabio Giachino (albese di nascita!) e Alessandro Lanzoni
due pianisti oramai conosciuti e apprezzati a livello europeo, che vantano riconoscimenti ottenuti in contesti nazionali ed internazionali; Francesco Diodati, chitarrista e compositore affermato che prende ispirazione dalla tradizione e guarda alla musica contemporanea, anch’egli ha ricevuto importanti premi e riconoscimenti internazionali. Non potete perdervi questa occasione di unire arte e gusto! Alle 21 in piazza Michele Ferrer avremo un vero e proprio evento musicale. Festeggeremo con la Lydian Sound Orchestra, costituita nel 1989 dal compositore Riccardo Brazzale. Una Big Band che vi farà ascoltare tutto il Jazz di cui vi siete innamorati ma con la freschezza di un sound contemporaneo che troverete irresistibile! Arrangiamenti accattivanti, un’ orchestra di splendidi musicisti (tra cui anche il grande Mattia Cigalini al sax e Mauro Beggio
alla batteria ) e la voce di Vivian Grillo, giovane cantante pop italoamericana che si è formata in Italia anche con il rap di Fedez, e che ora si sta sempre più avvicinando alla black music.
Un concertone dai suoni pieni, il jazz all’ ennesima potenza, che vi farà ballare sulle sedie. Così si festeggiano 10 anni di Alba Jazz!
Domenica 12 giugno si comincia con il pomeriggio alle 17:30 a via Gioberti 7, dove l’Associazione Asso di
coppe ha organizzato la presentazione del libro “Sassofoni e pistole” -una storia delle relazioni pericolose tra jazz e romanzo poliziesco, scritto dallo scrittore e critico Jazz Franco Bergoglio. Una
commistione tra Jazz e letteratura, due arti che non immaginereste mai così complementari!
E siamo arrivati alla nostra ultima sera di Festival. Per l’ occasione abbiamo voluto portare il grande Jazz
americano ad Alba.
Alle 21, in piazza Michele Ferrero (ex piazza Savona) siamo riusciti ad avere con noi il grande Chris Cheek in quintetto! Sassofonista di St. Louis, ha suonato con geni del Jazz come Paul Motian, Steve Swallow, Carla Bley, Charlie Haden e oramai è in corsa con una carriera da solista sempre più brillante. Chris festeggerà con noi la chiusura di Alba Jazz X edizione, presentandoci in anteprima suo nuovo disco. Un quintetto strepitoso con Jorge Rossy come guest alla batteria (batterista tra i più validi dell’ ultima generazione di drummers in circolazione), Steve Cardenas alla chitarra, Jaume Llombard al basso elettrico e David Soler al pedal steel. Un finale internazionale!
Durante tutto il periodo del Festival sarà possibile visitare la mostra che l’associazione Alec Gianfranco
Alessandriadedicata ai vinili di Enrico Rava con possibilità di ascoltare gli originali conservati.
La mostra sarà allestita presso la sede dell’associazione in via Vittorio Emanuele n. 30 con i seguenti orari:
feriali 17–21, festivi 10:30–21.
Info www.associazionealec.it
Alba, tra il 9 e il 12 giugno sarà il centro del Jazz.
Siete tutti invitati a questa grande festa di dieci anni di
musica, di cultura e di eccellenza! E mentre applaudire
mo Chris Cheek potete star certi che staremo già
pensando a come iniziare il secondo decennio di Alba
Jazz. W il Jazz!

JAZZIT FEST#4 CIVITATES PIEMONTE | Cumiana [TO], da venerdì 24a domenica 26 giugno 2016

0 CONTRIBUTI PUBBLICI + IMPRONTA ZERO AMBIENTALE

 1 BANCA DI SVILUPPO CULTURALE CON CIRCA 700 DONATORI [il 40% dei ricavi finanzierà la nascita di una ‘Casa Civica della Musica’ nel paese che ospita l’evento]

1 GOOD PRACTICE EUROPEA DAL TITOLO ‘CULTURE SHAPES THE SMART CITY’

1 BUONA PRATICA CULTURALE #LACULTURACHEVINCE

 1 PAESE CHE OSPITA E CHE FA ‘INCLUSIONE SOCIALE’ CON L’ARTE, LA MUSICA E LA CULTURA 

3 GIORNI DI MUSICA, WORKSHOP, CONFERENZE, SHOWCASE, CAMPUS DIDATTICO E LABORATORI DI MUSICA PER L’INFANZIA

 3 GIORNI DI TURISMO CULTURALE CON GUIDE LOCALI, STORYTELLING DIFFUSO, LABORATORI E DEGUSTAZIONE DI PRODOTTI TIPICI

3 GIORNI DI SHARING ECONOMY TRA MUSICISTI, ADDETTI AI LAVORI, SERVICE, VOLONTARI E COMUNITÀ LOCALE

 200 VOLONTARI provenienti da tutta Italia e dall’estero 

300 RESIDENZE CREATIVE VISSUTE DA MUSICISTI, CREATIVI, PROMOTER, DISCOGRAFICI, BLOGGER, EDUCATORI, INTELLETTUALI, ARTISTI, FOTOGRAFI e VIDEOMAKER

15.000 PRESENZE ATTESE

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Il JAZZIT FEST è una manifestazione promossa e prodotta dalle piattaforme editoriali JAZZIT e IL TURISMO CULTURALE, ed è uno degli eventi più rivoluzionari degli ultimi anni
In virtù dei suoi princìpi e dei suoi valori, il JAZZIT FEST  ha meritato una good practice europea dal titolo ‘Culture Shapes the Smart City’, il patrocinio onorario UNESCO e la buona pratica #laculturachevince.  Dopo tre edizioni promosse nel borgo medievale umbro di Collescipoli, il JAZZIT FEST cambia pelle e da festival diventa un processo sociale e culturale: CIVITATES. Da qui l’idea di essere itineranti e trasferire la nostra esperienza su scala nazionale: nel 2016 saremo in Piemonte, nella città di Cumiana (TO), nel 2017 in Veneto (a Feltre, BL) e nel 2018 in Puglia (ad Andria, BT).
Il JAZZIT FEST nasce come occasione di incontro e confronto per la comunità jazzistica nazionale; con CIVITATES, invece, vogliamo dimostrare che la musica, la creatività, l’etica e la partecipazione civica possano cambiare i destini di una comunità locale, avviando un percorso di sviluppo culturale, economico e sociale in modo giusto, coerente e sostenibile.
Questa, in sintesi, la nostra carta d’identità:
# è prodotto secondo una sua ‘Carta dei Valori’ che racchiude dentro di sé un ‘Codice Etico’ e un ‘Bilancio Sociale’
# è prodotto senza contributi pubblici, a basso impatto ambientale e in sharing economy
# si alimenta di una direzione artistica a ‘sorgente aperta’: per iniziativa diretta, libera e spontanea, di musicisti, addetti ai lavori e creativi
# si promuove esclusivamente attraverso due hastag: #benvenuti_jazzitfest [la comunità locale che ospita] ed #eccomi_jazzitfest [chi partecipa]
# la comunità locale ospita nelle proprie case tutti i protagonisti del programma
# si autofinanzia attraverso la ‘Banca di Sviluppo Culturale’, un crowdfunding innovativo perché il 40% dei ricavi sarà destinato alla fondazione di una ‘Scuola Civica della Musica’
# mette in scena coinvolgimento attivo della comunità locale
# è un esempio di co-working tra istituzioni, privati e comunità locale
# è un evento che nasce come incontro e confronto di una specifica comunità artistica, il jazz; occasione per scambiarsi informazioni e per attivare reti professionali
# è un evento che esprime un ‘Bilancio Emozionale’: una raccolta delle impressioni lasciate sui social da parte di tutti colore che hanno partecipato all’evento
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IL MECCANISMO OPERATIVO

☞ PARTECIPAZIONE ‘A SORGENTE APERTA’ → c’è una comunità di musicisti, creativi, artisti e intellettuali che decide spontaneamente, e senza invito, di vivere una tre giorni di ‘Residenza Creativa’ all’interno di una comunità locale, nello specifico Cumiana; lo fanno per condividere esperienze, performance e informazioni; per registrare, arrangiare e provare musica nuova; per attivare una rete di relazioni umane, artistiche e professionali; per saperne di più sulle novità del music business contemporaneo;

☞ LA COMUNITÀ LOCALE: ACCOGLIENZA E INCLUSIONE SOCIALE  → c’è una comunità locale che, spontaneamente, mette a disposizione le proprie case e le proprie strutture ricettive per ospitare e dare accoglieva a tutti i protagonisti delle ‘Residenze Creative’; famiglie e imprenditori locali che decidono di entrare in contatto e accogliere chi fa musica, arte, cultura e creatività;

☞ LE ISTITUZIONI PUBBLICHE COLLABORAZIONE MA NON CONTRIBUTI PUBBLICI → ci sono le istituzioni pubbliche, nello specifico il Comune di Cumiana, che ha stretto un protocollo collaborativo con il promoter del Jazzit Fest: non erogherà contributi pubblici e non finanzierà l’evento ma offrirà un sostegno logistico e burocratico necessario per la buona riuscita dell’evento e sensibilizzerà cittadini e imprenditori a offrire accoglienza, ristoro, beni e servizi;

☞ SERVICE, VOLONTARI, PUBBLICO E MECENATISMO: SHARING ECONOMY  → c’è una comunità di service, volontari, imprenditori sensibili e donatori che mette a disposizione dell’evento tutto ciò che può: tempo, competenze, beni, partecipazione e risorse, così da sostenere e finanziare il progetto

☞ LA NOSTRA ‘BANCA DI SVILUPPO CULTURALE’: SEMINARE CULTURA SUL TERRITORO → JAZZIT FEST » CIVITATES non fa utilizzo, per scelta, di contributi pubblici, e ci alimentiamo di donazioni e sponsorizzazioni che saranno raccolte dalla Banca di Sviluppo Culturale, una banca ideale che nasce come forma innovativa di crowdfunding: perché il 40% delle risorse raccolte sarà destinato alla fondazione di una ‘Casa Civica della Musica’ a Cumiana e al finanziamento di borse di studio per i giovani della città. Perché vogliamo dimostrare che il passaggio del nostro evento ‘semina’ cultura sul territorio e trasforma per sempre le abitudini di una comunità locale

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IL PROGRAMMA

Il programma del JAZZIT FEST si sviluppa su tre fasce orarie: mattina, pomeriggio e sera.

Ogni fase della giornata è connotata da una lunga serie di attività, in parte programmate [visite guidate, conferenze e showcase] e in parte lasciate alla libera iniziativa dei musicisti e artisti in programma [happening, house concert, mob, installazioni, etc].

Tutto ciò che concerne l’attività musicale, didattica e artistica è offerta a titolo gratuito e tutto ciò che si genererà all’interno delle ‘Resigenze Creative’ – a livello discografico, fotografico e video – sarà di pubblico dominio e ‘rojalties free’ in quanto generato dalla convergenza d’azione di più soggetti che operano senza scopo di lucro o commerciale.

Le iniziative di turismo culturale e di ristoro saranno invece offerte a pagamento: ma tali quote non saranno incassate dal JAZZIT FEST » CIVITATES , ma dirette a sostenere l’associazionismo culturale e sociale del territorio, e il tessuto imprenditoriale della comunità locale.

MATTINA [dalle ore 10.00 alle ore 15.00]

» itinerari di turismo culturale con guide locali; picnic sonori; trekking naturalistici

» mercatino locale

» laboratori del gusto, dell’artigianato e di storytelling

» stand enogastronomici a filiera corta

POMERIGGIO

[dalle ore 15.00 alle ore 18.00]

» conferenze, masterclass e laboratori di musica d’insieme

» proiezioni di film e videoclip musicali

» stand enogastronomici a filiera corta

SERA

[dalle ore 18.00 a dopo mezzanotte]

» showcase musicali diffusi [performance nelle piazze, nei chiostri, all’interno di residenze private, palazzi storici, chiese, etc]

» stand enogastronomici a filiera corta

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I PROTAGONISTI DELLE ‘RESIDENZE CREATIVE’ 

Al JAZZIT FEST » CIVITATES non si partecipa per suonare o vendere, ma per vivere, e condividere, l’esperienza di una ‘Residenza Creativa’; che significa scambiarsi informazioni, esperienze e capacità; registrare, produrre, suonare e arrangiare nuova musica; aggiornarsi sulle nuove forme del music business; ricordarsi che la musica è anche un fatto sociale.

Nell’arco di tre giorni, trecento persone – tra musicisti, artisti, creativi, promoter, fotografi, manager, educatori, produttori discografici, videomaker, blogger, intellettuali e critici musicali –

Accademia Europea di Firenze [scuola di musica]

Alma Progetto  [musicisti]

Giovanni Angelini Open4tet [musicisti]

Associazione Culturale Notabene [scuola di musica]

Audiation Institute [associazione musicale per l’educazione musicale]

Bagnolo Jazz Trio [musicisti]

Giuseppe Bassi – Eugenio Macchia [musicisti]

Ermanno Basso [direttore artistico della CAM Jazz] 

Duccio Bertini [arrangiatore]

Gabriele Boggio Ferraris [musicista e produttore della Ur Records] 

Capalbo – Falcone “Duologues’ [musicisti]

Piero Cardarelli Melodies In Jazz [musicisti]

Massimo Carrano [musicista]

Mario Ciampà [direttore artistico del Roma Jazz Festival]

Peppe Consolmagno “Flowing Spirits Trio” [musicisti]

Filippo Cosentino [musicista]

Marta Del Grandi [musicista]

Leonardo De Lorenzo ‘L’Isola dei Girasoli’ [musicisti]

Gaspare De Vito [musicista]

Federica Di Bari [blogger – Salt Peanuts]

Luca Di Bernardo [promoter Music:LX]

Sergio Di Gennaro Trio [musicisti]

Dock In Absolute [musicisti]

Edna [musicisti]

Elon University [scuola di musica]

Empathia Jazz Duo [musicisti]

Antonio Figura [musicista]

Daniela Floris [blogger – Jazz Daniels]

Maurizio Franco [musicologo – Civici Corsi di Jazz / Musica Oggi]

Marco Fumo [musicista – musicologo]

Paolo Galletta [fotografo]

Fabio Giachino [musicista]

Andrea Guariso – Performart [musicisti e artisti]

Honolulu Records [musicisti ed etichetta discografica]

Ashley Kahn [critico musicale]

☆ Il Turismo Culturale [rivista]

Jazz Hub [startup musicale]

Jazzit [rivista]

Anna Luglio [musicista]

Margherita Labbe [Jazz For Food_Cover -Accademia di Belle Arti di Brera]

Maloo [musicisti]

Francesco Mascio Duo [musicisti]

Andrea Massaria Hapax Trio [musicisti]

Milesi – Papetti ‘Dimidiam’ [musicisti]

MILK Studios [studio di registrazione ed etichetta discografica]

Nico Morelli [musicista]

Rosario Moreno [direttore e fondatore della BlueArt Management]

Mario Nappi Trio [musicisti]

No Smoke Gospel Choir [musicisti]

Luca Nostro Quartet [musicisti]

Note Legali [associazione di promozione sociale per tutelare e migliorare la professione del musicista]

Giovanni Palombo  [musicista]

Simona Parrinello Trio  [musicisti]

Poesia in Azione  [associazione culturale per la promozione e diffusione della poesia]

Andrea Rea  [musicista]

Massimiliano Rolff  [musicista]

Salieri – Govoni – Negrelli  [musicisti]

Satoyama  [musicisti]

Sonia Schiavone  [musicista]

Leonardo Schiavone  [fotografo]

David Schroeder  [direttore della NYU Steinhardt]

Simona Severini  [musicista]

Solitunes Records  [etichetta discografica e studio di registrazione]

Talkin’ All That Jazz   [stazione radiofonica]

Francesca Tandoi  [musicista]

Lorenzo Tucci  [musicista]

TriAd Vibration  [musicisti]

Francesco Turrisi  [musicista]

Unisono Groovemaker  [musicisti]

☆ Unisono Music School & Jazz Café  [scuola di musica]

University of North Carolina Chapell Hill  [scuola di musica]

Michele Villetti E-MAGO   [musicisti]

Antonella Vitale  [musicista]

Washington University Saint Louis  [scuola di musica]

 

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LINK – TESTIMONIANZE 

  1. Massimo Bray[direttore generale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana ‘Treccani’] » https://www.youtube.com/watch?v=Wj__Kdz0Tpc
  2. Enrico Intra [musicista, protagonista di una Residenza Creativa’] » https://www.youtube.com/watch?v=O_kaZMGfmRo
  3. Massimo Nunzi[musicista, protagonista di una Residenza Creativa’] » https://www.youtube.com/watch?v=xchmZDedfdg
  4. Pasquale Innarella[musicista, protagonista di una Residenza Creativa’] » https://www.youtube.com/watch?v=uXx8J4mgjhk
    5. I volontari del Jazzit Fest » https://www.youtube.com/watch?v=tTSsSVdiNXQ
    6. Jazzit Fest: essere una good practice europea » https://www.youtube.com/watch?v=JeWj5SijjFo
    7. La comunità locale che racconta il Jazzit Fest » https://www.youtube.com/watch?v=T-4IqEY2yA0

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CONTATTI

e-mail: info@jazzitfest.it

email: info@jazzitcumiana.it

web: www.jazzitfest.it

facebook: www.facebook.com/JazzitFest

tel: 0744.817579

cell: 339.3737764

 

Balancing Dreams

tsk016

Fabio Giachino, piano solo

Tosky Records
TSK016

Ogni tanto capita, non molto di frequente bisogna dire, di ascoltare dischi che colpiscono non per un unico motivo.
Perché sono ben costruiti, perché sono originali, perché l’ artista che li ha concepiti ha una sua personalità ed un suo linguaggio ben definiti. Perché sono intrisi di una musicalità particolare, perché … sono belli.
Balancing Dreams, album in piano solo  di Fabio Giachino è uno di questi dischi. Che Giachino fosse molto, molto bravo lo avevo già “deciso” ascoltandolo qualche anno fa in trio ad Alba, sua città natale, e poi anche in altre occasioni tra cui il JazzitFest di Collescipoli l’ anno scorso.

Questo cd in solo, edito da Tosky Records, giovane etichetta che comincia ad affermarsi anche per le felici scelte editoriali compiute da Giorgio Lovecchio e Davide Belcastro,  è la conferma del fatto che Giachino, pur molto giovane, sia già un musicista maturo, originale, traboccante di idee. (altro…)