I NOSTRI CD: ANCHE NEL JAZZ IN “DUO” VIENE MEGLIO

I Nostri Cd by Gerlando Gatto

Francesco Cusa, Giorgia Santoro – “The Black Shoes” – Dodicilune
Album denso di contenuti questo registrato dalla flautista salentina Giorgia Santoro e dal batterista siciliano Francesco Cusa, artisti ben noti e apprezzati nel panorama jazzistico non solo nazionale. In repertorio diciassette composizioni, sedici originali più la conclusiva “Un Joueur de flûte berce les ruines” del grande Francis Poulenc. Il punto di partenza è declinato chiaramente nel titolo: le scarpe nere sono quelle del jazzista che proprio attraverso la musica tende verso il cielo. Il terreno su cui si muovono i due è quello della libera improvvisazione con un linguaggio ben coerente con gli obiettivi prefissati. Di qui il ruolo diverso assunto dai due strumenti: la batteria che quasi personifica la vita terrena con tutti i suoi pesi, mentre i flauti – la Santoro ne usa tutta la ‘famiglia’ – sembra indirizzare la musica verso l’alto. Ciò detto è comunque difficile se non impossibile penetrare nella mente dei due artisti e stabilire senza ombra di dubbio cosa volessero rappresentare. Alle nostre orecchie si presenta una musica tutt’altro che facile, in cui si nota una ricerca che si sostanzia in improvvisazione come composizione istantanea, tra le cui pieghe alle volte si intravvede qualche traccia di linea tematica, come nel caso di “Whisper”. Il tutto sostenuto da un bagaglio tecnico di notevole spessore e da una comune fonte d’ispirazione.

Franco D’Andrea, DJ Rocca – “Franco D’Andrea Meets DJ Rocca” – Parco della Musica Records 3 CD
Conosciamo Franco D’Andrea da tanti, tanti anni e quelle non poche volte in cui ci siamo confrontati sulla sua arte, sul futuro della musica, sulle possibilità insite nel jazz abbiamo sempre trovato un musicista, un artista, un uomo mai appagato ma sempre rivolto al futuro, alla ricerca di nuove situazioni che gli permettano di esprimersi al meglio. Ecco, quindi, questo triplo album registrato alla fine del 2021, in cui D’Andrea si confronta con Luca Roccatagliati (in arte Dj Rocca) musicista con il quale aveva già avuto modo di collaborare in due precedenti occasioni ma non in duo. Ovviamente in quest’ultimo lavoro le cose cambiano in modo radicale. D’Andrea si trova a dover connettere il proprio strumento con un suo “pari” che disegna paesaggi sonori in maniera totalmente diversa, mai dando tregua al compagno d’avventura in un rimpallo costante. Di qui un’incessante ricerca soprattutto sul suono, sulle combinazioni timbriche, cosa tutt’altro che banale dati gli strumenti in azione. Quasi inutile sottolineare come in questa registrazione così come in ogni concerto dei due, non esista alcuna scaletta ma tutto nasca spontaneamente nel momento stesso in cui gli artisti decidono di intervenire. Insomma questa realizzazione discografica ci consegna due artisti impegnati al massimo e particolarmente attratti da questo lavoro. Prova ne sia che l’album, verrà ripresentato in alcuni concerti che, se avete la possibilità, vi consiglio vivamente di andare a sentire.

Giovanni Falzone, Glauco Venier – “Dialogo espressivo” – Parco della Musica Records
All’insegna della melodia questo album che vede come protagonisti il trombettista Giovanni Falzone e Glauco Venier in una sorta di incontro che congiunge l’Italia dal momento che Glauco è friulano mentre Falzone è cresciuto in Sicilia. Ma a parte questa curiosità geografica, l’album, registrato il 3 agosto del 2020, si segnala per ben altre particolarità. Innanzitutto la qualità artistica dei due musicisti che oramai da tempo si caratterizzano non solo per le capacità strumentali ma anche per quelle interpretative; in secondo luogo la gradevolezza del repertorio: undici brani tutti composti dal trombettista il quale sottolinea come fosse suo preciso obiettivo mettere al centro del progetto la ricerca melodica, il suono acustico e l’essenzialità del duo. Obiettivo perfettamente centrato in quanto sin dal primo brano si percepisce compiutamente quella che sarà la cifra stilistica dell’intero album tutto giocato per l’appunto su un dialogo spontaneo, naturale, che pone in primo piano l’espressività: di qui il titolo “Dialogo espressivo” quanto mai centrato, cosa che raramente accade. I pezzi sono tutti godibili anche se personalmente preferisco “Il poeta del silenzio” anche questo titolo assai significativo dal momento che il brano è dedicato a Enrico Rava; particolarmente suggestivi anche gli altri due omaggi rivolti a Kenny Wheeler e Tomasz Stanko, come a dire tre trombettisti che hanno contribuito a forgiare lo stile del musicista siciliano.

Biagio Marino, Zeno De Rossi – “Break Seal Gently” – Fonterossa
Biagio Marino (chitarra elettrica, effetti) e Zeno De Rossi (batteria, percussioni) sono gli autori di questo “Break Seal Gently” uscito il 6 settembre per Fonterossa Records, l’etichetta fondata dalla contrabbassista Silvia Bolognesi. Il duo, al debutto discografico, si muove su quel territorio di confine che lambisce jazz, rock e free improvisation, ma lo fa sempre con grande lucidità e proprietà di linguaggio. D’altro canto si tratta di due musicisti che possono vantare un curriculum di assoluta eccellenza. In particolare Biagio Marino, nato a Eboli nel 1972 e residente a Bologna, ha alle spalle lunghi anni di approfonditi studi e sperimentazioni che l’hanno portato ad elaborare particolari tecniche chitarristiche basate sull’uso di accordature anomale, tecniche poi impiegate nei suoi progetti sempre caratterizzati da un sound affatto particolare come nel caso dell’album in oggetto. Zeno De Rossi (Verona – 1970) è artista completo sotto ogni punti di vista prova ne sia che attualmente è uno dei batteristi-percussionisti più richiesti sulla scena. Le sue collaborazioni davvero non si contano; in questa sede basti citare quelle con Hank Roberts, Wayne Horvitz, Bill Frisell, Greg Cohen, Ralph Alessi, , David Murray… In questo album i due hanno la possibilità di esplicitare appieno il proprio talento. Sei brani tutti scritti dal chitarrista in cui sognanti ambientazioni (“La grande pellicola effimera”) si incrociano con atmosfere in cui aleggia l’influenza del grande Frisell. Si tenga presente come il disco arrivi dopo una fase di maturazione iniziata nel 2021 e cementata attraverso tutta una serie di concerti.

Roberto Ottaviano, Alexander Hawkins – “Charlie’s Blue Skylight” – Dodicilune

Roberto Ottaviano al sax soprano e Alexander Hawkins al pianoforte acustico ed elettrico sono i superlativi interpreti di questo omaggio alla musica di Charles Mingus nel centenario della sua nascita (Nogales, 22 aprile 1922). Dedicare a Mingus un qualcosa è impresa da far tremare le vene ai polsi ma i due l’affrontano con il piglio e la determinazione giuste…per non parlare della classe e dell’originalità che costituiscono elementi fondamentali della poetica dei due artisti. Di qui un album assolutamente convincente declinato attraverso undici composizioni di Mingus tra cui brani arcinoti come “Pithecanthropus Erectus”, “Self Portrait In Three Colors” e “Haitian Fight Song” e pezzi meno eseguiti come “Canon” o “Hobo Ho”. Ma, a prescindere dai brani, i due si muovono sorretti da una intesa perfettamente, dialogando strettamente per tutta la durata dell’album, senza un solo attimo in cui si avverta un benché minimo calo di tensione. Il sax di Ottaviano appare lucido, preciso, timbricamente superbo come sempre mentre il pianismo di Hawkins è perfettamente a suo agio con le non semplici partiture del contrabbassista. In definitiva i due artisti, pur rimanendo rispettosi delle strutture architettoniche e delle trame narrative mingusiane, non rinunciano ad aggiungere un quid di originalità che conferisce al lavoro una propria pregnanza. Assolutamente inutile evidenziare un brano rispetto all’altro: vanno tutti ascoltati con la massima attenzione e la soddisfazione sarà massima.

Barre Phillips, György Kurtag jr. – “Face à Face” – ECM
Barre Phillips, Daniele Roccato – “Confluence” – Parco della Musica Records
Una doverosa avvertenza: qui non siamo nel campo del jazz propriamente detto ma in un terreno quasi di confine tra la musica moderna europea e una certa forma di sperimentalismo, basato totalmente sull’improvvisazione, pratica che i tre musicisti conoscono assai bene. Per cui se volete ascoltare questi album – per altro assai interessanti– è d’obbligo una buona dose di concentrazione che vi consenta di seguire le evoluzioni degli artisti. L’iniziativa per la registrazione del primo album parte dal contrabbassista che dopo aver ascoltato lo specialista di effetti elettronici ungherese lo vuole al suo fianco. Nasce così questo “Face à Face” registrato a Pernes-les Fontaines tra il settembre del 2020 e il settembre del 2021.  Come sottolinea lo stesso Kurtag, i due si sono trovati in piena sintonia nel mantenere l’intensità del dialogo. Inutile, quindi, cercare una qualsivoglia traccia di linea melodica, occorre lasciarsi andare totalmente al flusso sonoro che scaturisce dai due artisti. I quali sono impegnati a disegnare cangianti atmosfere a seconda di chi, in quel momento, detiene le redini dell’incontro. Di qui un universo sonoro che nasconde grandi sorprese come l’incalzante “Stand Alone” a parere di chi scrive il pezzo migliore dell’album, seguito da un altro brano di grande spessore, il conclusivo Forest Shout, un brevissimo, suggestivo bozzetto. Interessante sottolineare come i due artisti riescono a far convivere il sound di uno strumento acustico e tradizionale come il contrabbasso con le sonorità ultra moderne della strumentazione di Kurtag, davvero un esempio di come in musica quasi nulla sia impossibile.
In “Confluence”, registrato live nella Sala accademica del Conservatorio Santa Cecilia, a Roma, il primo marzo del 2020 il contrabbassista statunitense si trova a collaborare con un altro contrabbassista, Daniele Roccato, musicista che da anni si dedica all’interazione fra più contrabbassi, essendo tra l’altro il fondatore dell’ensemble Ludus Gravis, un gruppo di soli contrabbassisti (spesso nove) che si è affermato nel mono della musica moderna eseguendo partiture, fra gli altri, di Hans Werner Henze, Sofia Gubaidulina, Terry Riley, Gavin Bryars, Stefano Scodanibbio. Come evidenziato in apertura, i due contrabbassisti si incontrano sul terreno dell’improvvisazione libera e dal convergere di questi due percorsi musicali, totalmente diversi, emergono nuovi paesaggi che siamo sicuri saranno ancora nuovi e diversi se i due avranno modo di incidere un altro album. Insomma un’immersione totale in una sorta di università sonora per chi ama questo strumento. Un’ultima notazione: davvero belle le foto che accompagnano l’album.

Enrico Rava, Fred Hersch – “The song s You” – ECM
Registrato a Lugano nel novembre 2021, “The Song is You” è il frutto di un incontro tra due straordinari musicisti che pur partendo da situazioni piuttosto differenziate, trovano un magnifico punto di intesa negli otto brani presentati nell’album. In effetti il repertorio comprende oltre a due brani con la loro firma “Child’s Song” di (Hersch) e “The Trial” (Rava), alcuni standard come “Misterioso” e “‘Round Midnight” di Thelonious Monk, “The Song Is You” di Jerome Kern, “Retrato em Branco e Preto” di Jobim -Chico Buarque   e “I’m Getting Sentimental Over You” di George Bassman-Ned Washington. Per chi conosce anche se non approfonditamente questi due artisti, è facile capire come l’improvvisazione sia la chiave di lettura più appropriata per entrare nel mood dell’album. Sia Rava sia Hersch evidenziano una certa predilezione per linee melodiche riconoscibili e affascinanti e da questo idem sentire iniziano il loro discorso che li porterà a ridare nuova linfa a brani già iper noti come “Round Midnight” o “Retrato em Branco e Preto”. Ma anche nei due original la cifra stilistica dell’album non si discosta da quanto detto in precedenza. I due continuano a narrare le loro storie senza nulla sacrificare del proprio bagaglio ma facendo confluire l’uno nell’altro le capacità improvvisative ed esplorative. Insomma un album che tiene fede a quanto ci si poteva attendere da due giganti del jazz quali Enrico Rava e Fred Hersch.

Gerlando Gatto

Con le masterclass di Roberto Gatto e Roberto Tarenzi, torna in presenza la didattica jazz di Celano Jazz Convention

Venerdì 27 agosto 2021, dalle 14 alle 17, Celano Jazz Convention torna alla didattica in presenza con due incontri di altissimo spessore. Il batterista Roberto Gatto e il pianista Roberto Tarenzi condurranno infatti due masterclass dedicate ai rispettivi strumenti, trasmettendo ai partecipanti l’importanza e il valore delle loro esperienze musicali, sia quelle più strettamente tecniche sia quelle maturate suonando dal vivo come leader di formazioni o al fianco dei più importanti protagonisti del jazz italiano ed internazionale.

Gli incontri si svolgeranno a Celano, nelle sale di Palazzo Don Minozzi. Per iscriversi, occorre prenotarsi inviando una mail all’indirizzo conferenze@celanojazzconvention.com. Il costo di iscrizione a ciascuna delle due masterclass è di 35€.

Roberto Gatto si esibirà in concerto, poi, nella serata di venerdì 27 agosto, sempre a Celano, alla guida del suo quartetto e con la presenza di Beatrice Gatto come ospite alla voce.

Roberto Gatto è sicuramente il più rinomato batterista italiano all’estero e vanta importanti partnerships con artisti del mondo del jazz e non solo. Nato a Roma il 6 ottobre 1958, il suo debutto professionale risale al 1975 con il Trio di Roma (insieme a Danilo Rea ed Enzo Pietropaoli) e da allora ha suonato in tutta Europa e nel mondo con i suoi gruppi e a fianco di artisti internazionali. È stato inoltre componente di Lingomania, una delle formazioni più importanti della storia jazz italiano. Oltre ad una ricerca timbrica raffinata e a una tecnica esecutiva perfetta, i gruppi a suo nome sono caratterizzati dal calore tipico della cultura mediterranea: questo rende senza dubbio Roberto Gatto uno dei più interessanti batteristi e compositori in Europa e nel mondo. Nella sua carriera musicale, Roberto Gatto ha collaborato come sideman con i più importanti interpreti della storia e dell’attualità del jazz internazionale: da Chet Baker a Freddie Hubbard e Lester Bowie, da Gato Barbieri a Kenny Wheeler e Randy Brecker e poi con Enrico Rava, Ivan Lins, Vince Mendoza, Kurt Rosenwinkel, Joey Calderazzo, Bob Berg, Steve Lacy e moltissimi altri.

Come leader ha registrato molti album: Notes, Fare, Luna, Jungle Three, Improvvisi, Sing Sing Sing, Roberto Gatto plays Rugantino, Deep, Traps, Gatto-Stefano Bollani Gershwin and more, A Tribute to Miles Davis Quintet, Omaggio al Progressive, The Music Next Door, Roberto Gatto Lysergic Band, Remebering Shelly, fino ai più recenti Sixth Sense, Now e My Secret Place. Nel corso degli anni ha composto musica per il cinema, in particolare insieme a Maurizio Giammarco la colonna sonora di “Nudo di donna” per la regia di Nino Manfredi, e, in collaborazione con Battista Lena, le colonne sonore di “Mignon e Partita”, che ha ottenuto cinque David di Donatello, “Verso Sera” e “Il grande cocomero”, tutti diretti da Francesca Archibugi.

Nel 1993 ha realizzato due video didattici “Batteria vol. 1 e 2”. È stato il direttore artistico di Jazz in progress presso il Teatro dell’Angelo a Roma. Per oltre dodici anni ha insegnato batteria e musica d’insieme presso i seminari di Siena Jazz. Ha frequentato il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma e il Conservatorio de L’Aquila. Roberto Gatto è titolare della cattedra di batteria jazz al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma.

Dopo lo studio del pianoforte classico, iniziato all’età di otto anni, Roberto Tarenzi scopre il jazz nell’adolescenza e studia con Enrico Intra e Roberto Pronzato ai Civici Corsi di Jazz di Milano, dove ottiene il diploma nel 1999, e frequenta i seminari della Berklee School a Umbria Jazz e i corsi di Siena Jazz.

Nel 1995 entra a far parte della Big Band diretta da Enrico Intra con cui incide quattro dischi e accompagna, tra gli altri, Dave Liebman, Max Roach, Bobby Watson, Bob Brookmeyer, Franco Cerri, Enrico Rava, Franco Ambrosetti. All’inizio del 2006 si trasferisce a New York per sei mesi, dove svolge un’intensa attività concertistica nei club e registra con la cantante Alice Ricciardi, Gaetano Partipilo, Franco Ambrosetti e Michele Bozza. Al ritorno dagli Stati Uniti, viene scelto assieme ad altri undici pianisti in tutto il mondo (tra cui Aaron Parks e Gerald Clayton) per partecipare al prestigioso “Thelonious Monk International Piano Competition”, esibendosi di fronte ad una giuria presieduta da Herbie Hancock e comprendente, tra gli altri, Danilo Perez e Andrew Hill. Nel 2008 si trasferisce a Roma e inizia una intensissima attività concertistica al fianco di Stefano Di Battista e Rosario Giuliani, collaborando altresì con Roberto Gatto, Maurizio Giammarco, Dario Deidda, Fabio Zeppetella, Fabrizio Bosso, Max Ionata e praticamente tutti i migliori musicisti della scena italiana.

A suo nome ha pubblicato diversi lavori discografici, tra i quali “Other Digressions”, “Trio Live”, “Love and Other Simple Matters” e “11 Little Things”, mentre con Cues Trio, formato insieme a Lucio Terzano e Tony Arco, ha inciso”Introducing Cues trio” e “Feel” con David Liebman come ospite.

Insegna stabilmente presso il Saint Louis College of Music di Roma, il Conservatorio di Latina, oltre a tenere seminari e workshop di improvvisazione.

Il percorso didattico di Celano Jazz Convention, tracciato dal direttore artistico della rassegna Franco Finucci, torna in presenza dopo aver continuato le attività online durante il periodo della pandemia. Sia l’edizione 2020 della rassegna che le iniziative promosse nel corso dell’inverno si sono tenute in rete e hanno proposto i seminari condotti da alcuni dei protagonisti più rilevanti della scena jazz italiana come Marco Di Battista, Max Ionata, Giovanni Falzone, Luca Mannutza, Marcello Di Leonardo, Ada Montellanico, Claudio Filippini, Umberto Fiorentino, Roberto Gatto e Tino Tracanna e con un ospite di assoluto rilievo internazionale come Jerry Bergonzi.

Tanta bella musica… per tutti i gusti!

Mentre il Paese tenta faticosamente di uscire da una crisi terribile indotta dalla pandemia, il mondo della musica dà evidenti segni di ripresa declinata attraverso una serie di manifestazioni che interessano un po’ tutte le regioni. Oggi, quindi, vi segnaliamo alcuni di questi festival che ci appaiono particolarmente degni di attenzione. E iniziamo con qualcosa che ci porta fuori dal nostro ambito d’interesse abituale (la musica jazz) per andare in un campo che altre volte abbiamo frequentato: la musica classica.
Venerdì 23 luglio ha avuto inizio, ad Acquasparta, il Festival Federico Cesi diretto con mano sicura e competente da Annalisa Pellegrini, brillante e ben nota musicista; diplomata in conservatorio nel 1996 e in Canto Lirico nel 2001, la Pellegrini ha completato la sua preparazione con il Master Internazionale in Direzione di Coro di Musica Sacra con il massimo dei voti nel 2002, e il Diploma Accademico in Canto Barocco conseguito nel 2005, specializzandosi altresì in Vocalità Infantile con il Maestro C. Boldy. Pensato insieme a Stefano Palamidessi, che ne è il direttore organizzativo, il Festival si svolge sia in provincia di Terni sia in provincia di Perugia con la collaborazione dei Comuni di Acquasparta, Sangemini Montecastrilli, Spello e Trevi e la diocesi di Orvieto Todi. Chiusura il 9 settembre con l’esecuzione de “Il martirio di San Terenziano” un oratorio inedito di Antonio Caldara su testi di Giuseppe Piselli del 1718.
La manifestazione si caratterizza da un lato per l’ampio spazio lasciato ai giovani, dall’altro per una certa varietà di programma: così, ad esempio, il 30 luglio si avrà la possibilità di ascoltare a Spello una delle jazz-ladies del panorama italiano, Marcella Carboni, impegnata in un solo all’arpa, mentre il 9 settembre ad Acquasparta si esibirà il tenore Mark Milhofer accompagnato da Marco Scolastra al pianoforte in un programma significativamente intitolato “Caruso il mito”.

Restando nell’ambito della musica colta, segnaliamo tre importanti eventi che si avvarranno entrambi della partecipazione di Annalisa Pellegrini: il 28 luglio farà parte come soprano del quartetto vocale impegnato nei canti gregoriani, il 21 agosto sarà il soprano solista nel programma “Il suono dei sensi – Fascinazioni barocche” mentre nel già citato concerto di chiusura ricoprirà il ruolo dell’Angelo.
I concerti si svolgeranno all’aperto, saranno totalmente gratuiti ed ovviamente serviranno a focalizzare l’attenzione su territori già di per sé splendidi.
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E torniamo adesso su terreni che ci sono più congeniali.
Il 19 agosto si apre presso la Certosa di Padula Il Festival jazz sotto la direzione artistica di Maria Pia De Vito, che si chiuderà il 27. A dar fuoco alle polveri saranno Javier Girotto & Aires Tango, formazione che non ha certo bisogno di ulteriori presentazioni dato il prestigio acquisito in ogni dove. Questo concerto presenta un ulteriore elemento di interesse in quanto al gruppo si unirà Peppe Servillo il quale ha già collaborato con Girotto.
Il 23 sarà la volta della grande pianista Rita Marcotulli impegnata in un programma significativamente intitolato “I Caraviaggianti”. Si tratta di una sorta di viaggio tra le figure seducenti e dure del Caravaggio. Un concerto quindi di strumenti ed arie che giocano con la classica, il jazz, la musica contemporanea e l’elettronica. Accanto alla pianista suoneranno Mieko Miyazaki (koto e voce), Israel Varela (voce e percussioni), Michele Rabbia (percussioni e electronic sound), Tore Brumborg (sax), Michel Benita (contrabbasso) e Marco Decimo (violoncello).
Il giorno dopo il quartetto del trombettista Fabrizio Bosso con Julian Over Mazzariello al pianoforte, Jacopo Ferrazza al contrabbasso e Nicola Angelucci alla batteria.
Il 25 il celebrato “Zorro” del sassofonista e clarinettista Francesco Bearzatti con Giovanni Falzone alla tromba, Danilo Gallo al basso elettrico e Zeno De Rossi alla batteria.
Il 26 altro concerto di assoluto rilievo con Luca Aquino alla tromba che racconta le grandi storie della boxe; accanto a lui Antonio Jasevoli alla chitarra elettrica, Pierpaolo Ranieri al basso elettrico ed elettronica, special guest Manu Katche alle percussioni e batteria; visual art di Mimmo Paladino e testi di Giorgio Terruzzi.
Il giorno successivo sarà la volta del pianista Giovanni Guidi in quartetto con Stefano Carbonelli chitarra elettrica, Nicolò Francesco Faraglia chitarra elettrica, Federico Negri e Giovanni Iacovella batteria.
A chiudere il 27 agosto un duo d’eccezione costituito da Gianluca Petrella trombone e elettronica e Pasquale Mirra vibrafono.
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E chiudiamo con il Festival di Termoli alla sua settima edizione in programma dal 28 luglio al 1 agosto. Il Festival è organizzato dall’Associazione culturale Jack e trova nella meravigliosa Piazza Duomo un palcoscenico straordinario.

Franco D’Andrea – ph Angelo Salvin

In apertura Franco D’Andrea incontro DJ Rocca in un set di straordinaria intensità.
Il 29 doppio concerto con Luca Ciarla Solorchestra e il duo formato da Luca Aquino tromba e Giovanni Guidi al pianoforte.
Il 30 il quartetto del trombettista Flavio Boltro cui farà seguito il giorno dopo Enzo Favata “The Crossing”.
Chiusura il 1 agosto con Davide Shorty & Straniero Band –  Fusion Tour.

Gerlando Gatto

I nostri CD. Fiato alle ance

Due sax alto e un tenore sono sotto i riflettori in questa terna di recensioni: un artista venticinquenne, una sassofonista di marcata personalità e un solista “emerso” (più che emergente) dal sicuro avvenire. Fiato alle ance, quindi.

Elias Lapia 4tet – “The Acid Sound” – Emme Record Label
L’altosassofonista nuorese – classe 1995 – ha vinto nel 2019 il Premio Internazionale Massimo Urbani e il Premio Imaie; “The Acid Sound” è il suo primo album da solista e, come afferma Emanuele Cisi, Lapia è “un giovane altosassofonista dall’identità ben precisa, con un gusto per il suono e la ricercatezza armonica non comuni, e con un talento compositivo più che interessante”. Nonostante sia solo 25enne, si è formato in realtà importanti del jazz nazionale e internazionale: Nuoro Jazz, Umbria Jazz Clinics, Berklee Summer Program, Dipartimento di Jazz del conservatorio nazionale superiore di Parigi e in quello olandese di Den Haag. In quartetto con Mariano Tedde (piano), Salvatore Maltana (contrabbasso) e Massimo Russino (batteria), Elias Lapia dimostra una personalità formata e un suono riconoscibile. Le sue composizioni – dove modalismo e lezione bebop, swing scattante e “qualità blues” si intrecciano – evidenziano una tecnica elevatissima coniugata a quella che Cisi chiama “risolutezza espressiva”, a dimostrazione che il talento – se ben coltivato – può portare lontano e generare non solisti “imitatori” ma autentici e creativi musicisti.

Carla Marciano Quartet – “Psychosis” – Challenge Records
L’altista e sopranista (al suo quinto album) si concentra in un sentito, riuscito e palpitante omaggio al compositore Bernard Herrmann e, soprattutto, alle sue ben note colonne sonore. La Marciano, infatti, traspone episodi delle musiche di “Marnie”, Psycho” e “Vertigo” (regia di Alfred Hitchcock), “Taxi Driver (di Martin Scorsese) e “Twisted Nerve” (R.Boulting) dal linguaggio orchestrale a quello di un quartetto jazz. L’operazione si realizza senza perdere la tensione (a tratti spasmodica) e la poesia degli originali che, però, vengono “risignificati” attraverso ricercati arrangiamenti e approcci solistici spesso sperimentali. Il quartetto (con Alessandro La Corte, Aldo Vigorito e Gaetano Fasano) eccelle anche in una rilettura da “Harry Potter”, musiche targate John Williams. Ispirato e a tratti travolgente il sassofonismo di Carla Marciano.

Massimiliano Milesi – “Oofth” – Auand Records
Travolgente è di certo Massimiliano Milesi in questo suo “Oofth” con sue sette composizioni realizzate in quartetto. Milesi è allievo di Tino Tracanna e lo si è ascoltato insieme al “maestro” nel pregevole gruppo Double Cut, in cui condivideva la leadership e la composizione. È stato membro della Contemporary Orchestra di Giovanni Falzone e della Wayne Horvitz European Orchestra, nonché fondatore del Collettivo Res (Ricerca Euristica del Suono; gruppo impegnato nello sviluppo di forme improvvisative di derivazione non solo jazzistica). In “Oofth” è Milesi che traccia le direttive della musica e guida la formazione con l’originale tastierista Emanuele Maniscalco (wurlitzer piano e synth), il bassista elettrico Giacomo Papetti (che assolve anche ruoli chitarristici) e il batterista Filippo Sala. Tenorista e gruppo hanno suono e linguaggi personali che, in questo album, si dispiegano in strutture diverse da quelle “canoniche” del jazz, generando una timbrica tesa ed intensa, intrisa di elettronica e groove. Nessun ammiccamento allo “storico” jazz-rock ma una sua proiezione nella contemporaneità, frutto di una combinazione alchemica fra la dimensione acustica di sassofono e batteria e quella elettrico-elettronica di tastiere e basso (“The Slide Rock-Bolter”, “Bad Goat”). Se proprio si vuole trovare un antesignano lo si può riscontrare in varie pagine – giovanili e non – di Francesco Bearzatti.

La musica di “Jazz for Kids & Teens” torna a suonare dal vivo a Celano

In seguito all’apertura delle attività pubbliche concessa dalle ultime disposizioni ministeriali, il direttore artistico di Celano Jazz Convention, il chitarrista Franco Finucci, ha deciso che i corsi di “Jazz For Kids & Teens”, tenuti dal Maestro Andrea Gargiulo con la collaborazione di Giusi Martino, si concluderanno con il concerto finale “in presenza” dei partecipanti al corso.

Il concerto si terrà a Celano, in provincia de L’Aquila, in una sede ancora da stabilire, domenica 2 agosto alle 21.30.

Tutte le informazioni e le schede per l’iscrizione ai corsi di Celano Jazz Convention sono disponibili sul sito www.celanojazzconvention.com

«Sarà un concerto pensato per rispettare tutte le normative di sicurezza legate all’Emergenza Covid-19 – sottolinea Franco Finucci – e proprio per questo motivo abbiamo rimandato la scelta del luogo dove si svolgerà la serata. Speriamo che, nel corso dell’estate, sia possibile fare qualcosa di simile anche per il resto del cartellone di Celano Jazz Convention.»

Alle attività on line di “Jazz For Kids & Teens”, programmate da giovedì 30 luglio a domenica 2 agosto 2020, si aggiunge perciò anche la dimensione del concerto dal vivo. Nella giornata di domenica, i ragazzi si incontreranno, in un primo momento, per una prova generale in cui verranno messi a frutto gli insegnamenti trasmessi durante le giornate precedenti e saranno stabiliti i brani e gli organici per l’esibizione serale. E, poi, si ritroveranno sul palcoscenico per il concerto vero e proprio diretto da Andrea Gargiulo.

L’obiettivo di “Jazz for Kids and Teens” è quello di far dialogare i ragazzi attraverso la musica e di portarli a scoprire la propria personalità e le potenzialità espressive.

I corsi sono rivolti a tutti i ragazzi dai 6 ai 18 anni (anche privi di esperienza musicale) e ai ragazzi diversamente abili.

La musica come elemento di condivisione e crescita. Il percorso di laboratori di musica d’insieme è costituito da lezioni collettive e da momenti personalizzati, pensati in modo da sviluppare le caratteristiche dei vari strumenti e le capacità dei singoli partecipanti.

Il chitarrista Franco Finucci, direttore artistico di Celano Jazz Convention, ha voluto fortemente questa iniziativa all’interno del programma già nella passata edizione. Il grande successo riscontrato lo scorso anno e le tante richieste di replicare l’esperienza arrivate immediatamente dopo l’edizione del 2019, hanno portato alla conferma del percorso didattico rivolto ai giovanissimi anche in questa particolare edizione on line.

La terza edizione di Celano Jazz Convention si presenta con una scelta nel segno dell’innovazione e della tecnologia per dare un segnale importante in sintonia con il momento difficile attraversato in questi mesi.

Anche quest’anno, Finucci ha voluto coinvolgere alcuni dei nomi più importanti del panorama jazzistico nazionale nelle attività di Celano Jazz Convention per dare vita ad una squadra di docenti di assoluto prestigio. Il programma inoltre si chiuderà con una sorpresa speciale, vale a dire il seminario del grande sassofonista statunitenste Jerry Bergonzi, in programma domenica 26 luglio 2020.

Celano Jazz Convention rinnova la mediapartnership con il webmagazine Jazz Convention.

La squadra di docenti scelta da Franco Finucci presenta, anche in questa terza edizione, una compagine di alto profilo ed è formata da Marco Di Battista (tecniche d’improvvisazione e storia del jazz), Giovanni Falzone (tromba), Max Ionata (sassofono), Umberto Fiorentino (chitarra), Elisabetta Antonini (canto), Luca Mannutza (pianoforte), Gabriele Pesaresi (contrabbasso e basso elettrico), Marcello Di Leonardo (batteria) e Marcello Malatesta (sound engineering).

Una terza edizione “particolare”, quindi, in linea con la situazione generale del nostro paese e dell’intero pianeta. Celano Jazz Convention non si ferma e mantiene la continuità del disegno avviato dal direttore artistico Franco Finucci nel 2018: un percorso di lunga gittata, capace di unire qualità musicale, formazione, inclusione e accoglienza.

Informazioni per l’iscrizione

Il prezzo complessivo per i seminari di “Jazz for Kids and Teens” è di €60 per persona, per chi si iscrive entro il 30 giugno 2020, e di €70 per chi si iscrive entro il 20 luglio 2020.
Per iscrizioni relative a persone appartenenti allo stesso nucleo famigliare, il prezzo è di €50 per persona, fino al 30 giugno 2020, e €60, fino al 20 luglio 2020.

Il costo dei seminari di strumento di Celano Jazz Convention è fissato in €200: sono previsti sconti per chi si iscrive entro il 30 giugno 2020, la quota di iscrizione in questo caso si riduce a €180.

Per l’edizione 2020 di Celano Jazz Convention, la quota d’iscrizione è la medesima per tutti gli strumenti e comprende l’accesso a tutte le lezioni, compresa quella che Jerry Bergonzi terrà il giorno 26 luglio 2020.

Le iscrizioni vanno perfezionate entro il 15 luglio 2020.

La scheda di iscrizione si può scaricare dal seguente link:
http://www.jazzconvention.net/index.php?option=com_docman&task=cat_view&Itemid=28

La mail di riferimento per le iscrizioni e per ogni eventuale informazione è associazionebluenote@gmail.com

Celano Jazz Convention 2020 non si ferma e rilancia con la presenza di Jerry Bergonzi

Dal 23 al 26 luglio 2020, ritornano i seminari di Celano Jazz Convention: una terza edizione particolare, in sintonia con il momento difficile attraversato in questi mesi e attenta a sviluppare le potenzialità del percorso didattico online.

Una scelta nel segno dell’innovazione e della tecnologia per dare un segnale importante in un momento difficile per la cultura e per lo spettacolo dal vivo. Se, come è ovvio, le lezioni tradizionali e la vicinanza tra docente e allievo mantengono la loro specifica importanza, la didattica musicale può essere svolta con lo stesso livello di interazione anche attraverso gli strumenti messi a disposizione dalla rete e si arricchiscono inoltre di altri mezzi utili per l’apprendimento.

Anche quest’anno, il direttore artistico dei seminari, il chitarrista Franco Finucci, ha voluto coinvolgere una squadra prestigiosa, con alcuni dei nomi più importanti del panorama jazzistico nazionale: una squadra che conferma i docenti presenti nelle scorse edizioni e si arricchisce di nuove “firme”, con una sorpresa speciale, vale a dire il seminario del grande sassofonista statunitenste Jerry Bergonzi, in programma domenica 26 luglio 2020.

Celano Jazz Convention rinnova la mediapartnership con il webmagazine Jazz Convention.

La squadra di docenti scelta da Franco Finucci presenta, anche in questa terza edizione, una compagine di alto profilo ed è formata da Marco Di Battista (tecniche d’improvvisazione e storia del jazz), Giovanni Falzone (tromba), Max Ionata (sassofono), Umberto Fiorentino (chitarra), Elisabetta Antonini (canto), Luca Mannutza (pianoforte), Gabriele Pesaresi (contrabbasso e basso elettrico), Marcello Di Leonardo (batteria) e Marcello Malatesta (sound engineering).

Inoltre, alle ore relative allo strumento scelto ed alle materie complementari, il programma didattico di Celano Jazz Convention aggiunge delle lezioni interdisciplinari, tenute da docenti di uno strumento diverso da quello scelto: una strada per permettere agli iscritti di apprendere in maniera trasversale, approfondendo gli aspetti dell’interpretazione musicale peculiari di ogni musicista.

L’ospite speciale di questa edizione è il sassofonista Jerry Bergonzi che terrà un seminario riservato a tutti gli iscritti di Celano Jazz Convention, in programma domenica 26 luglio.

Jerry Bergonzi è un musicista e didatta di assoluta fama internazionale. Bergonzi si è esibito nei principali festival e club di tutto il mondo, alla guida delle sue formazioni e al fianco dei più importanti interpreti del jazz. La sua musica è riconosciuta per le sue capacità innovative per la padronanza del linguaggio e per l’integrità espressiva. La sua discografia comprende oltre sessanta titoli. Jerry Bergonzi ha insegnato nei conservatori e nelle scuole di musica statunitensi ed europee. È autore di una serie di libri didattici, tradotti in francese, tedesco e italiano.

Alla luce del successo dell’anno scorso, dal 30 luglio al 2 agosto 2020, torna anche l’esperienza di Jazz for Kids and Juniors, il progetto orchestrale rivolto ai ragazzi diretto da Andrea Gargiulo.

Una terza edizione “particolare”, in linea con la situazione generale del nostro paese e dell’intero pianeta, per mantenere una continuità con il disegno avviato dal direttore artistico Franco Finucci con il progetto Celano Jazz Convention: un percorso di lunga gittata, capace di unire qualità musicale, formazione, inclusione e accoglienza.

Informazioni per le iscrizioni

Il costo dei seminari di strumento è fissato in €200: sono previsti sconti per chi si iscrive entro il 30 giugno 2020, la quota di iscrizione in questo caso si riduce a €180.

Per l’edizione 2020 di Celano Jazz Convention, la quota d’iscrizione è la medesima per tutti gli strumenti e comprende l’accesso a tutte le lezioni, compresa quella che Jerry Bergonzi terrà il giorno 26 luglio 2020.

Le iscrizioni vanno perfezionate entro il 15 luglio 2020.

La scheda di iscrizione si può scaricare dal seguente link:
http://www.jazzconvention.net/index.php?option=com_docman&task=doc_download&gid=51&Itemid=28

La mail di riferimento per le iscrizioni e per ogni eventuale informazione è associazionebluenote@gmail.com