PercFest a Laigueglia: la serata finale

Il Percfest si conclude con un’altra bella serata di musica. Certo la piazza è meno affollata dei giorni precedenti, ma la gente rimasta a Laigueglia sfida imperturbabile il tempo incerto (ma alla fine pioverà solo qualche goccia) e prende posto non appena le sedie vengono sistemate davanti al palco.
Non si può certo dire che Rosario Bonaccorso non abbia fatto le sue scelte da direttore artistico in maniera monocorde: in programma c’è un Trio interessante di un giovane pianista il cui nome sta girando sempre più insistentemente, Dario Carnovale, e a seguire il concerto di una cantante “storica” che ha una serie di collaborazioni al suo attivo da lasciare a bocca aperta: Rachel Gould, in quartetto insieme al chitarrista Luigi Tessarollo.

Ma prima si esibiscono le giovani cantanti premiate al termine della Masterclass di Danila Satragno: il PercFest è anche promozione di cultura e di giovani talenti.

Comincia il bel Trio di Dario Carnovale, alle 21:30


Dario Carnovale, pianoforte
Lorenzo Conte, contrabbasso
Alfred Kramer, batteria

E’ un bel pianista Dario Carnovale, che ascolto per la prima volta qui a Laigueglia. Appena comincia a suonare penso che probabilmente, dalle evoluzioni sulla tastiera dalla travolgente pienezza di suoni durante il primo brano, abbia amato o ascoltato o suonato anche musica classica, o colta, come vogliamo definirla. La conferma la dà lo stesso Carnovale dichiarando il suo amore per Hindemith mentre dichiara il titolo della sua compositione “Interpolation”, termine in musica strettamente connesso all’improvvisare, non a caso.
Dunque Carnovale è un pianista colto, eppure molto diretto emozionalmente: bellissima la sua interpretazione di “I’ll Close my eyes”, tutta giocata su volumi al minimo ma con un’intensità particolarmente vibrante, con l’indugiare anche su delicate domande-risposte tra la mano sinistra e la destra, che danno vita a momenti di indiscutibile lirismo. Così come è d’impatto il contrario di questo, quando suona in modo potente, percussivo, percorrendo improvvisi silenzi contraddetti dopo un attimo dal fragore di corse sulla tastiera, ottave parallele, arpeggi adrenalinici. O ancora nelle atmosfere sospese in cui la bella batteria di Kramer tiene il tempo destrutturandolo, così come fa anche il contrabbasso del bravo Lorenzo Conte. Entrambi sono capaci di cambiare registro e di creare un tessuto adeguato alle diverse possibilità espressive di Carnovali, che di idee ne ha da vendere.  Molti, e meritatissimi, gli applausi!

E’ il momento del cambio palco: invece di attendere a vuoto, Gilson Silveira al birimbao e Marco Fadda con uno dei suoi mille tamburi  ci regalano un poetico, dolce, profondo ed intenso omaggio al grande Nanà Vasconcelos, poeta della musica brasiliana scomparso quest’anno. Suoni di una bellezza struggente.

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Gilson Silveira e Marco Fadda – Foto Carlo Mogavero

Ore 2230

Rachel Gould Luigi Tessarollo quartet


Rachel Gould, vocals
Luigi Tessarollo, chitarra elettrica
Aldo Zunino, contrabbasso
Adam Pache, batteria

Si finisce in bellezza con la voce densa, graffiante, profonda ed intensa di una interprete con un curriculum di tutto rispetto: in effetti Rachel Gould vanta collaborazioni con Jazzisti stellari, uno per tutti,  Chet Baker. E ad ascoltarla cantare si capisce perché: una voce che in alcuni momenti ricorda le asperità timbriche di colleghe nere come Carmen McRae, un fraseggio incisivo poggiato non tanto su una estensione vocale estrema ma su raffinatezze dinamiche, di accenti, di inflessione.
Il concerto è  veramente di ottimo livello: sono belli gli scambi con Luigi Tessarollo, chitarrista dall’estro improvvisativo notevole, swingante, e che non a caso firma insieme a Rachel Gould il quartetto. Due protagonisti alla pari, che cantano le proprie storie ognuno con il suo strumento (gli assoli di  chitarra sono piccoli gioielli come lo sono gli scat vocali) e che si avvalgono dell’apporto fondamentale di Zunino e Pache. “Skylark” è costruita con un taglio ritmico ed un arrangiamento inusuali e accattivante; “Zanzibar” è un latin contagioso in cui il groove è costruito con fluida energia da Pache, in perfetta sintonia con Zunino. D’ altronde se si decide di seguire gli intrecci della chitarra sull’andamento del contrabbasso di Zunino si scopre quanto nulla sia affidato al caso anche nei momenti più liberi.

Sale Rosario Bonaccorso sul palco chiamando come è tradizione tutti gli artisti presenti in quel momento a Laigueglia, e intona la canzone finale seguita da tutto il pubblico : è un momento emozionante che nessuno qui al PercFest si vuole perdere, perché segna la conclusione di un Festival ma anche l’inizio del prossimo che verrà l’anno dopo. Il pensiero va a Naco, ma con quella musica che sale dolce nell’ aria di questa sera di fine giugno ognuno sorride a qualcuno che con lui sta suonando o ballando o chiacchierando, chi lo sa!


All’anno prossimo, mi auguro, di nuovo a Laigueglia. La vostra inviata vi saluta! Grazie ancora di cuore a Carlo Mogavero per le sue belle foto che sono state una parte importante di questi reportage quasi in tempo reale. W il Jazz!

Torna il PercFest® con una edizione lunga 8 giorni per il ventennale

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Bonaccorso palco foto Palmucci copia

Foto Palmucci

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Foto Crevena

Arrivare ai vent’ anni per un festival del Jazz è un traguardo importantissimo. E il PercFest vi è giunto inanellando in questi anni un successo dopo l’ altro. E’ lo stesso direttore artistico e creatore del Festival, Rosario Bonaccorso, a parlare in conferenza stampa della sua “creatura” e della particolare importanza dell’ edizione 2016.
“.. L’edizione di quest’anno ha una valenza ancora più significativa per l’anniversario che la caratterizza. Celebriamo il Festival  con 8 grandi concerti di Jazz e celebriamo vent’anni di Memorial Naco, nato per ricordare la figura di Giuseppe “Naco” Bonaccorso, mancato proprio all’indomani della prima edizione del 1996. Splendido, indimenticato e versatile artista, mio fratello Naco collaborò con figure della musica jazz e pop italiana del calibro di Paolo Fresu, Enrico Rava, Mina, Jovanotti, Fabrizio de André, Elio e le Storie Tese. Ho creato il Memorial Naco come un grande contenitore di cultura e didattica nato per diffondere col marchio di qualità la sua arte della percussione. In venti anni, grazie all’amore per le percussioni che qui si respira, abbiamo aperto le porte ad una nuova strada musicale per centinaia e centinaia di giovani musicisti ed abbiamo fatto conoscere il nascosto e magico mondo delle percussioni a migliaia di persone! Questa è una grande ed impagabile soddisfazione. Questo è diffondere cultura. Laigueglia è una porta sul mare, Percfest una porta sul mare della cultura

Ricchissimo il programma, con la direzione artistica di Rosario Bonaccorso e la direzione didattica di Giorgio Palombino che si svolgerà dal 12 al 19 giugno come sempre tra le piazze e le stradine suggestive di questa cittadina che si affaccia sul mare e che del mare ha il respiro:

I Corsi, i workshop, la didattica
Si comincia nel pomeriggio del 12 giugno, con lo spettacolo della Orchestra Cajon diretta da Marco Fadda e Marika Pellegrini. Un gruppo musicale contornato da decine e decine si suonatori di Cajon, strumento principe, che negli ultimi anni ha conquistato un posto di primo piano.
E da Lunedi 13 giugno si apre una settimana di Summer Camp di Percussioni e Batteria completamente gratuito! Corsi di Percussione del Campus Lunedì 13 giugno, la ventunesima edizione del PercFest accenderà le luci su una grande novità: il ritmo avvolgente e trascinante del samba. Tre famosi maestri della Scuola di Samba brasiliana ed europea, i brasiliani Serrinha Raiz e Chris Quade Couto, insieme al maestro italiano Marco Catinaccio, terranno per tutta la settimana un workshop di Escola do Samba. Un’occasione imperdibile per gli amanti del genere, quella di far parte di una vera Scuola di Samba che tutti i pomeriggi sfilerà nel centro storico di Laigueglia. A loro si uniranno due storici Tutor del Percfest Gilson Silveira e Giorgio Palombino.

Il Summer Camp è aperto a tutti i percussionisti che vogliano entrare in contatto con i molteplici strumenti che compongono le baterias e i blocos de samba. Per conoscere, praticare ed approfondire i linguaggi e le tecniche delle percussioni Afro brasiliane e Afro Cubane.
La prima parte del workshop, dal lunedì al giovedì, sarà dedicata nello specifico al Samba Carioca, tipico di Rio de Janeiro e culminerà nella presentazione della Scuola di Samba sul prestigioso palcoscenico del Percfest. Dal Giovedì alla Domenica il programma sarà integrato dalle lezioni tenute da Giorgio Palombino (in collaborazione con LP, Gretsch e Gibraltar) e da Gilson Silveira. All’interno della settimana sono previsti inoltre seminari di approfondimento dedicati al samba de raiz e samba pagode con gli strumenti tipici della tradizione Brasiliana e Cubana.
A completare il programma due Clinic tenute da Davide Merlino Vibrafonista già vincitore del concorso del PercFest, e da Benny Betthame percussionista australiano specializzato nel Handpan, il “disco Armonico”.

Corsi di Batteria del Campus
Gli insegnanti dei Corsi di Batteria del Campus saranno: Alfredo Golino, Ellade Bandini, Marco Iannetta, Phil Mer, Eric Cisbani, Silvano Pesce, Gilson Silveira, Giorgio Palombino. Prestigiosa come sempre la line-up degli insegnanti, anche quest’anno offre importanti presenze. Le lezioni partiranno Giov 16 con il Workshop di Alfredo Golino figura di spicco del panorama batteristico italiano con collaborazioni da Pino Daniele a Laura Pausini. Ellade Bandini è una pagina della storia della musica italiana, terrà appuntamenti quotidiani.
Eric Cisbani (Ornella Vanoni, Gigi Ciffarelli) percussionista diplomato al Conservatorio G.Rossini di Fermo (FM) e batterista raffinato terrà due clinic, in collaborazione con Drum Art e Evans, sul Tocco e l’Accordatura e il Batterista in Trio.
Marco Iannetta già vincitore del concorso del PercFest presenta, in collaborazione con DW e LP, il suo spettacolare set misto tra Batteria e Percussioni dove indipendenza e coordinazione si mischiano con una impressionante tecnica di pedali.
Phil Mer giovane rivelazione del drumming italiano vanta già numerosissime collaborazioni e attualmente è in tour con Enrico Ruggeri; in collaborazione con Gretsch terrà una clinic sulla batteria in viaggio tra il Rock e il Pop.
Il M° Silvano Pesce porterà il suo cliccatissimo corso on line (MusicOff) al PercFest: in collaborazione con DW terrà una clinic sui rudimenti e impostazione del Tamburo Rullante.
Gilson Silveira terrà tre interresanti clinic sulle ritmiche brasiliane riservato ai batteristi.
Giorgio Palombino spiegherà il percorso del Ritmo dalle radici allo shuffle di Jeff Porcaro e al Mozambique di Steve Gadd, partendo dall’Africa e arrivando ai giorni nostri passando dall’America Latina.
E ancora gli altri importanti appuntamenti del Memorial Naco, i seminari del Corso di Canto Jazz “Jazz is good for the Soul” (dal 15 al 19 giugno) diretti dalla Prof.ssa Danila Satragno, e a seguire gli Aperitjazz che dalle 19 alle 20, durante i giorni del seminario di canto, metteranno alla prova gli studenti del corso con esibizioni Live. Immancabili i corsi pomeridiani di Percussione per bambini e ragazzi (12-19 giugno) tenuti dalla Master Percussionista Marika Pellegrini e Per chiudere in bellezza , al termine dei concerti le Jam session arricchiranno la notte del magico PercFest.

I concerti Jazz
Qui di seguito il calendario completo dei concerti, altro piatto forte  di questa edizione, e che si svolgeranno  dal 16 al 19 giugno.

16 GIUGNO: Il Mondo Do Samba – SERRINHA RAIZ, CHRIS QUADE COUTO E MARCO CATINACCIO Concerto dei Maestri Sambisti che racconta in musica e ritmo la storia del Samba, permettendo all’audience di “vivere” in prima persona il Carnevale di Rio. Il Trio Kàla, RITA MARCOTULLI, ARES TAVOLAZZI, ALFREDO GOLINO Il Trio KALA nasce dalla creatività esplosiva della pianista Rita Marcotulli che ha riunito a sé il famoso contrabbassista Ares Tavolazzi e la star mondiale della batteria Alfredo Golino, apprezzato da musicisti pop come Eros Ramazzotti e Laura Pausini.

17 GIUGNO: LORENZO TUCCI Sparkle Trio, con LUCA MANNUTZA e MATTEO BORTONE Un trio spumeggiante ed effervescente che combina insieme artisti dalle doti uniche: Lorenzo Tucci, batterista e jazzista di fama internazionale che in questa occasione presenterà il suo nuovo CD in trio, Luca Mannutza, pianista virtuoso e Matteo Bortone, nuovo talento del contrabbasso italiano. The first Lady of European Jazz, il Trio di NORMA WINSTONE con GLAUCO VENIER e KLAUS GESING Altro trio apprezzatissimo e autorevole sulla scena jazz internazionale, composto da artisti dalle abilità stupefacenti che combinano meravigliosamente voce, pianoforte, clarinetto basso / sax soprano, con risultati acclamati da pubblico e critica.

18 GIUGNO: I Could Write a Book, SCOTT HAMILTON, ANDREA POZZA Scott Hamilton, uno dei sassofonisti più richiesti al mondo e Andrea Pozza, pianista eclettico e personalità affermata negli scenari nazionale ed internazionale, danno vita ad un progetto discografico jazz di altissimo livello. BILLY COBHAM as special guest of the The Italian All Star , con BILLY COBHAM, FRANCESCO LENTO, ALESSIO MENCONI, DADO MORONI, ROSARIO BONACCORSO, GIORGIO PALOMBINO Nel 1996 Billy Cobham con Rosario Bonaccorso e Dado Moroni aprirono la prima edizione del Festival Jazz di Laigueglia. Vent’anni dopo grandi artisti e leggende del jazz risuonano insieme per una serata speciale. di grande jazz.

19 GIUGNO: Dario Carnovale Trio, DARIO CARNOVALE, LORENZO CONTE, ALFRED KRAMER Virtuosismi, raffinatezza stilistica e senso del lirismo si uniscono in un’esibizione unica in cui piano (Dario Carnovale), contrabbasso (Lorenzo Conte) e batteria (Alfred Kramer) danno vita a melodie indimenticabili. RACHEL GOULD e LUIGI TESSAROLLO quartet Sonorità calde e vellutate, magistralmente interpretate dalla voce di Rachel Gould, accompagnate da uno dei migliori chitarristi jazz italiani, Luigi Tessarollo, e dai virtuosi Aldo Zunino, al contrabbasso, e Adam Pache, alla batteria, una sessione ritmica raffinata e coinvolgente.

Noi di A proposito di Jazz ci saremo con la nostra inviata Daniela Floris. W il Jazz!

Percfest – dal 12 al 19 giugno 2016 Sito ufficiale www.percfest.it

#Percfest2016 #20voltePercfest

PERCFEST XX edizione – seconda serata

Ore 21:30 Concerto a sorpresa “All Stars”

Il sabato sera siamo al centro del Festival ed il primo concerto è una vera festa . Un “All stars” tutti sul palco, per suonare 5 brani e festeggiare il 20simo anno di musica qui a Laigueglia. L’ atmosfera è gioiosa, la piazza pienissima ed ecco arrivare Ellade Bandini, Bebo Ferra, Dado Moroni, Riccardo Fioravanti, Marco Fadda, e naturalmente Rosario Bonaccorso, che intona la “Canzone di Laigueglia”, scritta con Gino Paoli.
Dado Moroni  abbraccia il suo pianoforte e inventa migliaia di note, si diverte e diverte, Bebo Ferra alla chitarra stupisce con i suoi soli morbidi e creativi, Bonaccorso accarezza ed abbraccia il suo contrabbasso e canta , canta ancora. Poi è la volta di un brano di Bebo Ferra, “Adele”: batteria e le percussioni si intrecciano e anch’ esse cantano: soprattutto quando sale sul palco Gilson Silveira , e si prosegue così per quasi un’ ora in cui arrivano anche Giorgio Palombino e Nicola Angelucci. “I wanna tell you I love you” conclude questo spettacolo che contagia la piazza. Swing, melodia, Jazz, batteria, percussioni, momenti energici e momenti di dolcezze sonore: sono concerti che si incontrano qui a Laigueglia, generati dalla voglia di suonare insieme e di festeggiare con tutta la gente possibile, sul palco e fuori del palco.

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Moroni Ferra Bonaccorso Angelucci

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Angelucci – Fioravanti

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Riccardo Fioravanti

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Ferra – Moroni

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Riccardo Fioravanti

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Bebo Ferra

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Marco Fadda

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Fadda – Ferra

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Ellade Bandini

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Gilson Silveira

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Giorgio Palombino

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Ore 22 : Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazziariello incontrano Fabio Concato .

Fabrizio Bosso: tromba
Julian Oliver Mazziariello: pianoforte
Fabio Concato: voce

Il concerto più emozionante.
Sono sempre sincera quando scrivo e dunque dico che sono approdata a questo concerto un po’ prevenuta:  ho, in modo snobistico,  immaginato una musica che non mi avrebbe convinta più di tanto, nonostante il grande valore che da sempre attribuisco a due musicisti come Bosso e Mazzariello e ancora, nonostante abbia sempre cantato le canzoni più note di Concato e anche riconosciuta la sua indubbia musicalità.
E’ una sorta di colpevole e vacuo pregiudizio del quale mi accollo tutta la responsabilità, forse dato dal fatto che di “progetti” a cavallo tra il pop ed il Jazz (o tra i cantautori e il jazz, o tra la musica tradizionale ed il Jazz) ne è piena la scena in Italia, e non tutti sono  validi. Alcuni fanno si che ognuno dei  due generi in scena ne perda irrimediabilmente.
Quando Bosso e Mazzariello introducono il concerto con due brani tratti dal loro cd Tandem, noto quell’ affiatamento che questo duo ha avuto sin dai primi concerti insieme. Mazzariello ha il suo tocco così intenso e personale, ci sono i suoi arpeggi che rendono indefinita e suggestiva la base su cui entra la tromba di Bosso, da subito tarata su un timbro morbido e caldo che supporta un’ esposizione del tema netta e pulita. Domande e risposte, l’ aria carica di suono per quegli accordi al pianoforte di Mazzariello così pieni.
Ed ecco salire sul palco Concato.  Intona “Gigi”, e la sua voce è bella. Ha quel timbro inconfondibile, ha una musicalità anche nel sussurare le frasi che è talmente intensa e trasparente che anche quando la voce si smorza ha una forza espressiva tale che emerge potente come quando dispiega la voce. Accenti, sottigliezze, dinamiche, che si intersecano con il pianoforte di Mazzariello, che attende la fine delle frasi per ricamare un dialogo struggente con la voce.  Quando è il momento dell’ assolo di Bosso, è come se la voce della tromba raccontasse da capo la storia, in un’ altra lingua, che si capisce nel suo senso come se fosse cantata a parole.
Mazzariello e Bosso impregnano di Jazz le canzoni di Concato. Lui dona  canzoni belle a  Mazzariello e Bosso, su cui creare.  E’ una complementarietà che frutta musica fatta di emozioni, ma non “da poco.”  Alle note lunghe della tromba corrispondono piccoli tocchi del pianoforte.  Al dispiegarsi della voce di Concato corrispondono accordi e arpeggi che creano uno spessore sonoro intenso ma mai sopra le righe.
Il bello di un concerto come questo è che si ascoltano canzoni ben scritte, ben concepite, e che queste vengono interpretate, passate al vaglio, rilette, da tre musicisti che creano un’ atmosfera particolare e che ha bisogno di tutti e tre per ottenere quell’ effetto così coinvolgente ed emozionante.
La stessa “Anna Verrà” non è un tributo a Pino Daniele, come i mille che sono stati resi, un po’ opportunisticamente, in questi mesi. Anna Verrà è una canzone , toccante di per sé, viene eseguita senza annunci, e Pino Daniele è lì con la sua bella canzone, riletta dal pianoforte delicato ma palpitante di Mazzariello, dalla voce di Concato e dal suo improvviso accendersi e poi sparire, e dalla tromba fremente di note di Bosso.
Poi c’è anche l’ ironia e la leggerezza: lo swing di “Mille lire al mese” e il ritmo latin della celebre “Rosalina”, che tutto il pubblico canta insieme a Concato. E poi “Non smetto di aspettarti”, dall’ impianto armonico semplice che diventa un ricamo di accordi e frasi per Bosso e Mazzariello, mentre la voce di Concato tiene in punto con un’ interpretazione commovente. Anche questo è Jazz, si, lo è. O mettetela come volete, è bello.

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Mazzariello – Bosso- Concato

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Julian Oliver Mazzariello

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Fabio Concato

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Concato – Mazzariello

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Mazzariello – Concato

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Fabio Concato

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Julian Oliver Mazzariello

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Fabrizio Bosso

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Concato – Mazzariello

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Fabio Concato

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Fabio Concato

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Fabrizio Bosso

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Fabio Concato

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Fabio Concato

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Bosso – Concato

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Fabio Concato

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Fabio Concato

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PercFest XX edizione : non solo percussioni!

Il PercFest dedicato da Rosario Bonaccorso al fratello Naco è arrivato alla XX edizione, e camminando per il “budello”, la stradina principale del paese “vecchio”, chi si affaccia nelle piazzette antistanti al mare, si capisce che in questo borgo oramai il Festival delle Percussioni fa parte dell’ estate. E’ una tappa attesa e vissuto dalla popolazione di locali e villeggianti con una intensità ed una gioia che si percepiscono fortissime durante i lunghi pomeriggi in cui battiti e suoni si librano nell’ aria.
Il pubblico (passanti e partecipanti attivi) è incuriosito, e nulla è percepito come frastuono, nemmeno i workshop più sonori che si immaginerebbero magari ardui per anziane coppie che si rilassano al mare, o per bambini piccolissimi nei passeggini. Ciò che si percepisce è energia, gioia, e musica.
E’ un po’ la cifra di questo festival  particolare, poiché nasce da una nostalgia decifrata in chiave allegra ed energica: che è evidentemente ciò che Bonaccorso ha nel cuore di Naco.
I  workshop sono stati ad opera di batteristi e percussionisti impegnati anche nei concerti serali ( in veste di leader, sidemen o come ospiti) . Abbiamo visto sui mini palchi delle piazzette di Laigueglia Alessandro Paternesi, Nicola Angelucci, Gilson Silveira, Marco Fadda, Giorgio Palombino, Santo Florelli, Gianpaolo Petrini, Giorgio Bellia, Marco Maggiore,  e musicisti come Bebo Ferra. Abbiamo ascoltato un giovanissimo talento della chitarra, Matteo Prefumo. E poi ancora l’ Accademia di studi, la novità di questa ventesima edizione, con i corsi di Efrai Toro, Gilson SIlveira, Giorgio Palombino, Ellade Bandini, Danila Satragno. Musica ovunque, fino a tarda notte, con Jam Session dell’ Albatros che sono veri e propri concerti .

Workshop Percussioni

Workshop Percussioni

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Matteo Prefumo

 

Matteo Prefumo - Riccardo Fioravanti

Matteo Prefumo e Riccardo Fioravanti

Gilson Silveira

Gilson Silveira

E ben due eventi a sera. Noi ci siamo state dal venerdì ! E questo è ciò che abbiamo ascoltato, la prima serata.
Venerdì 19 Giugno ore 21:30

Adrienne West Dado Moroni 4tet

Adrienne West (voce)
Dado Moroni (pianoforte)
Rosario Bonaccorso (contrabbasso)
Nicola Angelucci (batteria)

E’ un evento particolare questo, poiché esattamente venti anni fa questa formazione, con Naco alla batteria, apriva il festival Jazz di Laigueglia. E nel ricordo dolce e gioioso di Naco Bonaccorso questi artisti (con la new entry del bravissimo Nicola Angelucci alla batteria) si ritrovano per un concerto improntato su un Jazz caldo, immediato, suggestivo. Una bella voce black, un pianista, Dado Moroni, che non smette mai di stupire per bravura, fantasia, stile, e che è non a caso conosciutissimo all’ estero, che suona impeccabilmente e che tramuta tutto in Jazz. Al contrabbasso Bonaccorso è propositivo e non solo sideman, Angelucci crea il groove giusto con fantasia. Insieme il quartetto lavora bene per creare un Jazz fatto di accenti sincopati, di ballad soffici e intriganti , di improvvisi cambi di ritmo, di bacchette leggere sul  charleston e soli di contrabbasso morbidi, e di accordi pieni, e di blues trascinanti.
Siamo a Laigueglia davanti al mare ma sembra di essere ai tavolini di un club a NY, sorseggiando un cocktail e schioccando le dita per seguire lo swing. E la platea applaude tantissimo, per un concerto stilisticamente impeccabile e un’ atmosfera davvero molto suggestiva.

Adrienne West

Adrienne West

Dado Moroni

Dado Moroni

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Nicola Angelucci

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Rosario Bonaccorso

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Ore 22:30

Rosario Bonaccorso: Viaggiando

Rosario Bonaccorso: contrabbasso e voce
Fabrizio Bosso: tromba
Javier Girotto: sax soprano
Roberto Taufic: chitarra
Un concerto drumless al PercFest, in cui il direttore artistico Rosario Bonaccorso presenta il nuovo disco uscito a Marzo per Jandomusic e Via Veneto Jazz, intitolato “Viaggiando”.
Indiscutibilmente composto con la precisa volontà di essere un racconto melodico, dal vivo questo progetto si presenta come un piacevole percorso di temi destinati a rimanere subito impressi, e che passano da uno strumento all’ altro arricchendosi delle improvvisazioni e dei timbri di ognuno di questi musicisti che, a loro modo, compiono anch’ essi un viaggio ideale tra luoghi e ricordi, entrambi evocati da un’ ambientazione che vira spesso su sonorità latin o mediterranee. E così la tromba di Bosso si apre in un timbro chiaro ed aperto ricordando il Messico, o diventa morbida e tonda così come vuole la bossanova. Girotto porta quelle melodie un po’ nostalgiche del tango ma anche la parte sanguigna e ritmica della musica sudamericana. Taufic è la parte fondante ritmica del gruppo che come abbiamo detto non prevede né batteria né percussioni, ma poi si scioglie anche in assoli rimarchevoli per lirismo ed intensità, e non manca di presentare i temi in modo poetico, come siamo abituati ad ascoltare da lui. Bonaccorso, che  è ideatore e regista di tutto questo viaggiare, segue un percorso costruito, già a livello compositivo,  per essere fluido, garbato, emozionale. Si alternano parti scritte, in cui non di rado si ascoltano unisoni che vibrano per la differenza di timbri tra gli strumenti , e parti improvvisate. I musicisti si alternano scambiandosi i ruoli, suonando di volta in volta anche in duo o in trio. La varietà dell’ ascolto è data dall’ alternarsi dei ruoli di ognuno che diventa solista o solido accompagnamento melodico ritmico (nel qual caso tromba e sax producono background obbligati d’ effetto). E poi vi è un quinto strumento, costante, la voce di Bonaccorso che rende ancora più evidente la scelta voluta della cantabilità dei brani: e il pubblico per questo viene coinvolto, e con entusiasmo partecipa, cantando i suoi riff accattivanti accompagnato da un quartetto d’ eccezione.

La serata non finisce qui perché tutti i musicisti si  spostano all’ Albatros e fino a notte fonda suonano in una Jam Session di eccezione: pensate ai musicisti di cui vi ho parlato in questi due articoli e provate ad immaginare il clima e la bellezza di questa notte a Laigueglia.

 

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Bonaccorso – Bosso

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Javier Girotto

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Roberto Taufic

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Fabrizio Bosso

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Rosario Bonaccorso

Nicola Angelucci

Nicola Angelucci

Rosario Bonaccorso

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Jam Session

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Percfest 2014. Il fascino delle percussioni

Foto di ANDREA PALMUCCI

A Laigueglia c’è il mare, c’è la brezza, ci sono stradine affascinanti, piazzette deliziose, e c’è il Percfest organizzato da Rosario Bonaccorso. Che fa parte oramai di Laigueglia come le sue piazzette, la spiaggia, i gabbiani, i ristorantini, le case dei pescatori appoggiate sulla sabbia. E ne fa parte anche perché il Percfest ha una intensa matrice affettiva, come in fondo un po’ tutta la musica di Bonaccorso, che con il suo contrabbasso racconta sempre qualche storia, o sentimento, o sensazione cui è legato. E’ il suo stile, il suo modo di fare Jazz: lo stesso festival è dedicato alla memoria del fratello Naco, percussionista scomparso.

Ma non immaginatevi un ricordo cupo, triste, livido: il Percfest di Laigueglia è un frizzante, allegro festival delle percussioni, delle batterie, della musica, in cui si è strettamente anche intrecciato il progetto transfrontaliero marittino “sonata di mare” che lega città e stati affacciati sul Mediterraneo. C’è la nostalgia dell’ allegria, che viene rievocata con tamburi, piatti, tablas, che parlano, raccontano, esprimono tutta la loro energia ma anche tutta la loro potenzialità emotiva e melodica. Proprio così, melodica. Bonaccorso ha un particolare amore per il calore della melodia, e le sue scelte come direttore artistico quasi mai prescindono da questa caratteristica.

Rosario Bonaccorso

Rosario Bonaccorso

Ho assistito a quattro concerti, a questo proposito, che tra poco vi descriverò. Ma il Percfest non è solo concerti in piazza: è concorso di scuole di musica, esibizioni in strada, seminari di grandi percussionisti e di grandi batteristi, e persino una bella sfilata di moda del marchio Flauels: stilista Flavia Bonaccorso, con tanto di accompagnamento di body percussion (Ignazio Bellini), di Hang Drum  (Gaspare Bonafede) e  una sfilata finale di Jazzisti con le coloratissime magliette della linea.

Per non parlare delle Jam Session che sono stati veri e propri concerti di Jazz di altissimo livello. La Laigueglia del Percfest si accende di suoni dalle sei del pomeriggio alle tre di notte. E quando si riparte si è malinconici per la partenza ma intrisi ancora di quell’ atmosfera gioiosa e di tutta la musica, i suoni, i battiti ascoltati. Un pieno di romantica – si, romantica! – energia.

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E’ tempo d’estate. E’ tempo di jazz

Paolo Fresu (foto Adriano Mauri)

Paolo Fresu (foto Adriano Mauri)

Come al solito, con l’avvicinarsi dell’estate, il nostro Paese si trasforma, quasi per magia, in un sorta di “terra del jazz”… nel senso che in ogni parte si svolgono festival dedicati a questa musica. Ad onor del vero le cose vanno peggio rispetto agli anni scorsi per la ben nota carenza di fondi pubblici. Ciononostante le iniziative restano tante e molte di eccellente livello. Ecco un quadro delle rassegne più significative a cominciare da una iniziativa tanto originale quanto curiosa di Paolo Fresu.

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