I nostri cd: in forma di Duo

I NOSTRI DISCHI 
In forma di duo  

Che lingua l’italiano! Cambi la doppia consonante in una parola, per esempio duello, simbolo di lotta/contrasto ed eccola diventare duetto che, soprattutto in musica, significa il suo esatto contrario. Il duettare può infatti evocare interscambio, dialogo, accoppiata, rendez-vous, insomma comunicazione duale, frontale, collaterale, duplice, finanche effusiva o derivante da abbinamento, binomio, affiancamento… in musica può rappresentare incontro ravvicinato di tipo a sé stante, sintonizzazione di antenne sensibili non lontane fra due emittenti-riceventi messaggi sonori destinati ad incrociarsi ed a generarne uno nuovo, diverso a seconda di chi cosa dove come quando lo ha prodotto. A seguire ecco alcuni album “in forma di duo” (in qualche caso con ospiti) quale esempio delle tante opportunità che il jazz può offrire al riguardo.

Olivia Trummer-Nicola Angelucci, Dialogue’s Delight, Flying Spark.
I dialoghi, in quanto genere letterario, nascono con Platone. A livello musicale si potrebbe partire dal seicento quando il primo melodramma, offrendo nuovo spazio alla vocalità nell’azione teatrale, allarga la scena al “parlato” con musica. Nel jazz, sin dagli inizi, il dialogo (a due), anche quello strumentale, ha rappresentato una forma primigenia di interplay seppure con un certo grado di variabilità simbiotica. Rientra in quel novero il recente album, marchiato Flying Spark, della coppia formata dalla pianista-vocalist Olivia Trummer e dal batterista Nicola Angelucci, ambedue compositori. Il titolo Dialogue’s Delight è già di per sé una dichiarazione di principio, La gioia e il diletto del dialogo lo si avverte nella garbata apertura affidata ad una “When I Fall In Love” reinterpretata con una modifica del giro di accordi che cambia i connotati al famoso standard di Victor Young, con lo spirito innovativo replicato più avanti in “Lil’ Darlin” di Neal Hefti.  Al disco partecipa in qualità di ospite il fisarmonicista Luciano Biondini in quattro delle tredici tracce totali (French Puppets, Valerio, Inside The Rainbow, Portoferraio).  C’è altresì da sottolineare, della virtuosa tedesca, la bellezza delle liriche da lei scritte. I testi sono riportati nel booklet compreso quello “manifesto” che dà titolo al cd. Di Angelucci spiccano, oltre alle doti di scrittura, la saggia ponderazione delle bacchette, con un tempo che viene “enunciato” in base ai livelli espressivi della partner, “calato” pienamente nella parte che con accorto gioco di ruolo il musicista si è autoassegnato.

Baba Sissoko – Jean-Philippe Rykiel, Paris Bamako Jazz, Caligola
E’ un avventuroso rally sonoro in undici tappe l’album Paris Bamako Jazz,  un “percorso”, su colori Caligola Records, del percussionista Baba Sissoko copilota il pianista francese Jean-Philippe Rykiel (n.b.: i ruoli sono invertibili). La collaborazione artistica, già sperimentata in Griot Jazz, della stessa etichetta discografica, è divenuta liaison caratteriale cementata in amalgama fra percussioni e keyboards, sovrastate dalla voce cavernosa dell’italo/maliano. L’ideale maratona che congiunge Pirenei e Hombori Tondo, Senna e Niger è un itinerario costellato da “stazioni” su cui sono situate icone di familiari ed amici, luoghi e genti, in una visione condivisa che il meeting incornicia di note. E’ un jazz bluesato con spiragli world man mano sempre più accentuati ed accentati nel costruire un assetto d’insieme con substrato di ipnotiche iterazioni e vertiginose circolarità che attutiscono le possibili asprezze di un tracciato divenuto, strada facendo, liscio e fluente.

Greg Lamy- Flavio Boltro, Letting Go, Igloo Records

Difficile prevedere a monte il risultato musicale dell’accostamento fra la tromba di Flavio Boltro e la chitarra dell’americano Greg Lamy. Per riscontrarlo la “prova regina” sta nell’album Letting Go edito da Igloo Records a nome dei due jazzisti a loro volta affiancati dal bassista Gautier Laurent e dal batterista Jean-Marc Robin.  Ne vien fuori un mix che esalta le qualità dei leaders, in particolare la fluidità armonica di Lamy, quasi pianistica nell’accompagnamento, e la abilità nel tirar fuori dal cappello umori rock e dis/sapori jazz “lasciati andare” con una sorta di understatement che ben si amalgama con quel certo senso cool (inteso anche come “di tendenza”) del trombettista. Quest’ultimo, lo diciamo per quanti sono abituati alle ricerche genetiche del Dna artistico, potrebbe far pensare a tratti a Wheeler o Baker per la pensosità che riesce ad imprimere, tramite il movimento delle labbra e delle dita, al proprio strumento. Ma Boltro è Boltro ed è una riconosciuta autorità del nostro trombettismo con colleghi di generazione che si contano sul palmo di una mano. La sua unicità si sposa felicemente con la forte personalità di Lamy nelle dieci tracce del cd in parte a sua firma, in parte di Boltro con la chiusura affidata a Chi tene ‘O mare di Pino Daniele. Un omaggio che consegna e riconferma ancora una volta il cantautore partenopeo al songbook jazzistico.

Duo Improprium, Incontro, Dodicilune Records.
La coppia di musicisti siciliani formata dal flautista Domenico Testai e dal fisarmonicista Maurizio Burzillà, in arte Duo Improprium, presenta l’album Incontro edito da Dodicilune Records. Il lavoro intende dar corpo ad un progetto che vede allineati due strumenti che non ricorrono né si rincorrono spesso nel jazz. I quali, a dire il vero, non si dimostrano affatto “impropri” se messi assieme in quanto uniscono la capacità lirico-tematica del flauto a quella di strutturazione armonica e ritmica della fisa. Già nell’incipit del disco, “Tango for Cinzia”, appaiono più che “consoni” nella “proprietà” di linguaggio musicale sia melodica che improvvisativa (un’altra figura femminile affiora nell’altro brano “Luiza”). Il loro approccio classico si evidenzia appieno in “Suite n. 1” e in “Allegretto Fugato” così come il loro “spanish tinge” si rivela senza veli nell’andante “Badambò”. Nel tarantellato “Improprium” è la vena popolare a rigonfiarsi di echi etnici ed è forse questo il momento più “proprium” che caratterizza la particolarità del duo in questione.

B.I.T., Equilibrismi, Filibusta Records.
Il duo B.I.T. al secolo la sassofonista Danielle Di Majo e la pianista Manuela Pasqui  licenzia, per i tipi di Filibusta Records, Equilibrismi, album che segue di un biennio Come Again, della stessa label. In effetti trattasi di un “duo plus…” poiché in alcune tracce sono presenti la vocalist Antonella Vitale e il sassofonista Giancarlo Maurino di cui sono eseguiti due brani, “Meteo” e “Um Abraço”.  Si tratta di un lavoro estremamente lirico e bilanciato, nel solco del precedente. Qui la Pasqui sigla cinque composizioni su otto a partire dalla prima, “Green Tara”, su ritmo “(s)latin” fino a “For Kenny” presente anche sulla rete per chi volesse “visionarla”. Un pianismo colto e sensibile, il suo, che stimola la Di Majo nel lib(e)rare il suono, oltre che a soprano ed alto, anche al flauto, come in “Jeanne del Belleville”. La musica del duo, avvinta come in “Edera”,  in “L’equilibrista” pare camminare su fibre filiformi, in bilico su un centro di gravità che le consente di procedere sulla corda armonica tesa ancora per più “nodi”,  fino a quello conclusivo, “Hand Luggage”, autrice la Di Majo.

Francesca Leone- Guido Di Leone, Historia do samba, Abeat Records
Si vabbè la festa il carnevale ma il samba ha significato in Brasile storicamente “la voce di chi era stato sempre zittito dal suo status sociale, un modo per affermarsi nella società” come scrive Lisa Shaw.  C’è dunque un aspetto politico e sociale in tale forma musicale che ha radicata origine nella stessa origine africana e che non va sottaciuto.  Ed è un fatto che il samba, a livello musicale, con la sua speciale divisione ritmica che spinge alla danza, sia stato ispiratore di musiche di grande suggestione.  Ce ne danno un saggio, in un prezioso Cirannino formato cd edito da Abeat Recors, la vocalist Francesca Leone e il chitarrista Guido Di Leone. Historia do Samba è una “summa” di samba e musica carioca allargata cioè fino a choro e bossa, scritta da autori prestigiosi come Lyra, Bonfa, Jobim, Gil, Madi, Hernàndez, Menescal, Valle compresi i nostri Rota, Calvi, i medesimi due interpreti in veste di compositori.  Il disco, che vanta come ospite l’Oneiros String Quartet, annovera anche dei “trapianti” in chiave “sambista” di hits quali “La vie en rose”, “Cerasella”, “Everything happens to me”, in quanto, volere o volare, tutto si può sambare quando il samba si innesta nel jazz.

Stefano Onorati & Marco Tamburini, East of the Moon,   Caligola Records
L’album East of the Moon, è firmato da Stefano Onorati e Marco Tamburini. Il che già di per sé, essendo il disco – marchiato ancora e meritoriamente da Caligola Records – cofirmato dal compianto trombettista cesenate, rappresenta un evento a livello discografico. Vede la luce un lavoro “notturno” a suo tempo registrato durante le ore del buio quasi a voler iperscrutare la luna ed a riceverne inflessioni da riflettere nel suono. La registrazione risale a quando il trio elettrico Three Lover Colours stava lavorando alla sonorizzazione di “Le voyage dans la Lune”,- episodio inserito in “La magia del cinema” – sia in “Sangue e Arena”, dvd usciti in edicola per “L’Espresso” nella primavera del 2010. In quell’occasione peraltro non era presente il batterista del trio Stefano Paolini. Oggi quella musica si riconferma di lunare astralità nel descrivere il lato orientale di quel pianeta. Pare a volte eclissarsi quindi riemergere per successivamente rituffarsi nell’oscurità. Sono cinque le tracce – “Cantico”, “Lunar Eclipse”, “Black and White”, “East of the Moon”, “As It Was”, in cui la coppia tastiere-tromba è libera di improvvisare, trascinando e lasciandosi trascinare da quei chiarori che ispirarono Beethoven e Glenn Miller e dalla Moon che vari musicisti hanno visto blue o dark a seconda della prospettiva, anzitutto stilistica. Quella di Onorati e Tamburini avvolge e coinvolge chi alla loro musica si rivolge.

Dario Savino Doronzo- Pietro Gallo, Reimagining Aria, Digressione Music
Aprire l’opera come una scatoletta di tonno per estrarne il cuore melodico
principale, l’aria. Nell’album “Reimagining Aria” (Digressione Music) il flicorno soprano di Dario Savino Doronzo e il pianoforte di Pietro Gallo puntano la traiettoria su temi melodici espurgandoli di orpelli retorici, quelli ritenuti inutili, tenendoli peraltro ancorati alle rispettive basi armoniche. Felice la scelta per il repertorio   di   arie   di   compositori   sei/settecenteschi   meno   frequentati   dai concertisti come Antonio Cesti, Antonio Caldara, Francesco Cavalli unitamente ad   altri   più   gettonati   dai   concertisti   come   Alessandro   Scarlatti,   Benedetto Marcello,   Nicola   Porpora,   Giulio   Caccini,   per   un   totale   di   otto   arie   totali contenute   nell’album   arricchito   dalla   presenza   del   clarinettista  Gabriele Mirabassi in “Sebben Crudele” (Caldara) , “O cessate di piagarmi” (Scarlatti), “Dall’amor più sventurato” (Porpora). Lo stampo antico delle atmosfere viene velato dal piglio esecutivo antibarocco e da ricorrenti sonorità jazz. Ne vien fuori, ancora una volta dopo “Reimagining Opera” del 2020 (quando l’ospite era Michel Godard al serpentone), un lavoro originale, audace in “Quella fiamma che m’accende” di Benedetto Marcello che ritrae “una habanera che riecheggia   paesaggi   e   culture   lontane   attraverso   calde   melodie impressionistiche” e dall’afflato romantico in “Tu c’hai le penne, amor” di Giulio   Caccini.   Al   cui “recitativo accompagnato” si   potrebbe   associare idealmente lo   stile  del  duo   (plus   guest)   che   reimmagina   l’aria   d’opera   in quanto   intensa   esposizione   lirico-strumentale   su   una   solida   struttura   di accordi, ma con aggiunta di elementi reinterpretativi che ripensano spunti tratti da mezzo millennio di storia della musica.

Amedeo Furfaro

Udin&Jazz 2022 ovvero Play Jazz Not War

Di recente abbiamo fornito alcune anticipazioni su Udin&Jazz 2022 sottolineando, come fattori di grande positività, il fatto che la manifestazione rientrasse a Udine, sua sede naturale.
Adesso il programma è stato presentato nella sua interezza, e si tratta di un programma di sicuro spessore in quanto, more solito, riesce a coniugare l’esigenza di valorizzare le risorse locali con l’opportunità di offrire al pubblico alcune vere e proprie eccellenze del jazz di oggi.
Il Festival, giunto alla 32esima edizione e da sempre organizzato da Euritmica, per la direzione artistica di Giancarlo Velliscig, si svolgerà dall’11 al 16 luglio. Una settimana, quindi, densa di concerti, di eventi, di laboratori, di mostre, a valorizzare i molteplici aspetti di questa straordinaria musica, che in queste zone ha trovato sempre terreno fertile come dimostrano i numerosi talenti che provengono dal Friuli-Venezia Giulia.
Il clima culturale che, anche grazie alla musica, in questi anni si è sviluppato a Udine «ci inorgoglisce – ha dichiarato Velliscig nel corso della conferenza stampa di presentazione del Festival – e ci dà energia e slancio per continuare, in un non facile futuro in cui i rapporti umani e culturali dovranno essere fondamentali per la ricostruzione di tessuti sociali devastati da anni di pandemia e di inasprimenti bellici ed economici; confidiamo pertanto che il progetto di Udin&Jazz, che da qualche tempo si sviluppa anche in versione invernale, venga valutato e vissuto in senso positivo anche da parte della comunità regionale e locale, così come fino ad oggi è accaduto. Anche per questo il nostro motto di quest’anno sarà Play Jazz, not War!».
Udin&Jazz 2022 si apre l’11 luglio con la proiezione, introdotta dal critico musicale Andrea Ioime, del film “Gli Stati Uniti contro Billie Holiday” al Giardino Loris Fortuna in Piazza Primo Maggio (in collaborazione con il C.E.C.); dal 12 al 16 luglio poi, Udin&Jazz ospiterà due concerti a sera al Teatro Palamostre (alle 20 e alle 22) e contestualmente, in fasce orarie diverse, altri concerti, incontri e presentazioni.
Apertura il 12 luglio, nella sala Carmelo Bene del Teatro Palamostre (ore 18.30) con il vernissage della Mostra “I Colori del Jazz”, dell’artista udinese, Ivana Burello; la serata proseguirà, nella sala Pasolini, sempre al Palamostre, con due concerti: dapprima il pianista udinese, che risiede a Parigi, Emanuele Filippi, definito da Enrico Rava “uno dei migliori pianisti della nuova generazione”, presenta il suo nuovo progetto, “Heart Chant”, esibendosi con il giovane sassofonista olandese Ben van Gelder, uno dei musicisti più interessanti della nuova scena jazz Europea; successivamente, alle 22, il quartetto del celebre trombettista Fabrizio Bosso, completato da Julian Oliver Mazzariello, piano, Jacopo Ferrazza, double bass / e Nicola Angelucci, batteria presenterà  il suo ultimo lavoro “WE4”.
Il 13 luglio, il Palamostre ospiterà la presentazione del libro a fumetti “Mingus”, di Flavio Massarutto e Squaz, alla presenza dell’autore. A seguire, i concerti del quartetto internazionale della contrabbassista Rosa Brunello, con il suo nuovissimo “Sounds Like Freedom” e l’omaggio all’infinito universo dei Beatles di uno dei più grandi chitarristi del nostro tempo, Al Di Meola, che presenta “Across the Universe” alla testa del suo trio acustico con Peo Alfonsi alla chitarra e Sergio Martinez alle percussioni.

Il 14 luglio, ancora due concerti: s’inizia con la musica di “Scenario”, nuovo progetto dei C’Mon Tigre, collettivo che coinvolge diversi musicisti nazionali e internazionali (tra cui il friulano Mirko Cisilino), e si prosegue con il trio del pianista Vijay Iyer, uno dei grandi protagonisti del nuovo pianismo jazz, che presenta, tra l’altro, la straordinaria bassista Linda May Han Oh e il batterista Tyshawn Sorey a costituire un ensemble, che prescindendo dal valore del leader, viene oggi considerato uno dei migliori gruppi jazz in esercizio.
Il Brasile sarà il protagonista della penultima giornata del festival, il 15 luglio. Alle 18.30, il Palamostre ospiterà un incontro dal titolo “La Musica brasiliana ieri e oggi” in cui il conduttore di Radio 1 Rai, Max De Tomassi illustrerà le dinamiche musicali del grande Paese sudamericano. Alle 20 l’esibizione di Mel Freire, cantante e compositrice di Belo Horizonte che rende omaggio alla grande Elis Regina, cui segue il concerto di Ivan Lins, autentica star e maestro della Musica Popular Brasileira sicuramente uno degli eventi clou dell’intero Festival; Ivan sarà accompagnato da André Sarbib piano, Léo Espinosa basso, Claudio Ribeiro chitarra e Chris Wells batteria.
Chiusura il 16 luglio, con la musica travolgente degli Snarky Puppy, collettivo statunitense guidato dal geniaccio Michael League che conta circa 25 musicisti in rotazione, band tra le più acclamate della scena jazz contemporanea, band che avevamo già avuto modo di apprezzare nelle scorse edizioni di Udin&Jazz. Per sottolineare l’importanza di questo gruppo, basti ricordare che League, Laurance e compagni, hanno di recente vinto l’ennesimo Grammy Award come miglior album strumentale.
Nella mattinata del 16 luglio, Udin&Jazz propone un concerto/laboratorio interattivo interamente dedicato ai bambini e alle loro famiglie: U&j 4 Kids.
Tra gli eventi in cartellone, per Aspettando Udin&Jazz, è in corso una serie di 5 concerti che si alternano tra lo storico Jazz Caffè Caucigh ed il Giangio Garden al Parco Brun: il 25-06 il trio di Bruno Cesselli, il 30-6 Giampaolo Rinaldi Trio, il 2-7 Luca Dal Sacco Trio, il 5-7 Matteo Sgobino & Luna Troublante, e il 9-7 l’Armando Battiston duo; gli aperitivi del Jazz Corner, alle 18,30 alla Ghiacciaia, saranno animati il 12-7 da Laura Clemente/Gaetano Valli Duo e il 14-7 dal duo di Michele Pirona e Stefano Andreutti.
Sempre alla Ghiacciaia il 14 luglio – alle 12 – il sottoscritto presenterà il suo ultimo libro di interviste “Il Jazz Italiano in Epoca Covid”, dialogando con Andrea Ioime.
Le notti di Udin&Jazz Festival saranno animate dalle dirette del MUUD Podcast, alla Tana del Luppolo, accanto al Palamostre, con approfondimenti di quanto proposto dal festival attraverso interviste, incontri ed esibizioni di giovani musicisti, flash di jazz contemporaneo e non solo. In presenza oppure in streaming.
Udin&Jazz gode del patrocinio e del sostegno di: Ministero della Cultura, Regione Autonoma Friuli Venezia-Giulia – Assessorato alla Cultura, Fondazione Friuli, PromoTurismoFvg, Cciaa di Udine e della sponsorship di Reale Mutua Assicurazioni Franz e Di Lena, Udine e della Banca di Udine.

Gerlando Gatto

Tanta bella musica… per tutti i gusti!

Mentre il Paese tenta faticosamente di uscire da una crisi terribile indotta dalla pandemia, il mondo della musica dà evidenti segni di ripresa declinata attraverso una serie di manifestazioni che interessano un po’ tutte le regioni. Oggi, quindi, vi segnaliamo alcuni di questi festival che ci appaiono particolarmente degni di attenzione. E iniziamo con qualcosa che ci porta fuori dal nostro ambito d’interesse abituale (la musica jazz) per andare in un campo che altre volte abbiamo frequentato: la musica classica.
Venerdì 23 luglio ha avuto inizio, ad Acquasparta, il Festival Federico Cesi diretto con mano sicura e competente da Annalisa Pellegrini, brillante e ben nota musicista; diplomata in conservatorio nel 1996 e in Canto Lirico nel 2001, la Pellegrini ha completato la sua preparazione con il Master Internazionale in Direzione di Coro di Musica Sacra con il massimo dei voti nel 2002, e il Diploma Accademico in Canto Barocco conseguito nel 2005, specializzandosi altresì in Vocalità Infantile con il Maestro C. Boldy. Pensato insieme a Stefano Palamidessi, che ne è il direttore organizzativo, il Festival si svolge sia in provincia di Terni sia in provincia di Perugia con la collaborazione dei Comuni di Acquasparta, Sangemini Montecastrilli, Spello e Trevi e la diocesi di Orvieto Todi. Chiusura il 9 settembre con l’esecuzione de “Il martirio di San Terenziano” un oratorio inedito di Antonio Caldara su testi di Giuseppe Piselli del 1718.
La manifestazione si caratterizza da un lato per l’ampio spazio lasciato ai giovani, dall’altro per una certa varietà di programma: così, ad esempio, il 30 luglio si avrà la possibilità di ascoltare a Spello una delle jazz-ladies del panorama italiano, Marcella Carboni, impegnata in un solo all’arpa, mentre il 9 settembre ad Acquasparta si esibirà il tenore Mark Milhofer accompagnato da Marco Scolastra al pianoforte in un programma significativamente intitolato “Caruso il mito”.

Restando nell’ambito della musica colta, segnaliamo tre importanti eventi che si avvarranno entrambi della partecipazione di Annalisa Pellegrini: il 28 luglio farà parte come soprano del quartetto vocale impegnato nei canti gregoriani, il 21 agosto sarà il soprano solista nel programma “Il suono dei sensi – Fascinazioni barocche” mentre nel già citato concerto di chiusura ricoprirà il ruolo dell’Angelo.
I concerti si svolgeranno all’aperto, saranno totalmente gratuiti ed ovviamente serviranno a focalizzare l’attenzione su territori già di per sé splendidi.
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E torniamo adesso su terreni che ci sono più congeniali.
Il 19 agosto si apre presso la Certosa di Padula Il Festival jazz sotto la direzione artistica di Maria Pia De Vito, che si chiuderà il 27. A dar fuoco alle polveri saranno Javier Girotto & Aires Tango, formazione che non ha certo bisogno di ulteriori presentazioni dato il prestigio acquisito in ogni dove. Questo concerto presenta un ulteriore elemento di interesse in quanto al gruppo si unirà Peppe Servillo il quale ha già collaborato con Girotto.
Il 23 sarà la volta della grande pianista Rita Marcotulli impegnata in un programma significativamente intitolato “I Caraviaggianti”. Si tratta di una sorta di viaggio tra le figure seducenti e dure del Caravaggio. Un concerto quindi di strumenti ed arie che giocano con la classica, il jazz, la musica contemporanea e l’elettronica. Accanto alla pianista suoneranno Mieko Miyazaki (koto e voce), Israel Varela (voce e percussioni), Michele Rabbia (percussioni e electronic sound), Tore Brumborg (sax), Michel Benita (contrabbasso) e Marco Decimo (violoncello).
Il giorno dopo il quartetto del trombettista Fabrizio Bosso con Julian Over Mazzariello al pianoforte, Jacopo Ferrazza al contrabbasso e Nicola Angelucci alla batteria.
Il 25 il celebrato “Zorro” del sassofonista e clarinettista Francesco Bearzatti con Giovanni Falzone alla tromba, Danilo Gallo al basso elettrico e Zeno De Rossi alla batteria.
Il 26 altro concerto di assoluto rilievo con Luca Aquino alla tromba che racconta le grandi storie della boxe; accanto a lui Antonio Jasevoli alla chitarra elettrica, Pierpaolo Ranieri al basso elettrico ed elettronica, special guest Manu Katche alle percussioni e batteria; visual art di Mimmo Paladino e testi di Giorgio Terruzzi.
Il giorno successivo sarà la volta del pianista Giovanni Guidi in quartetto con Stefano Carbonelli chitarra elettrica, Nicolò Francesco Faraglia chitarra elettrica, Federico Negri e Giovanni Iacovella batteria.
A chiudere il 27 agosto un duo d’eccezione costituito da Gianluca Petrella trombone e elettronica e Pasquale Mirra vibrafono.
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E chiudiamo con il Festival di Termoli alla sua settima edizione in programma dal 28 luglio al 1 agosto. Il Festival è organizzato dall’Associazione culturale Jack e trova nella meravigliosa Piazza Duomo un palcoscenico straordinario.

Franco D’Andrea – ph Angelo Salvin

In apertura Franco D’Andrea incontro DJ Rocca in un set di straordinaria intensità.
Il 29 doppio concerto con Luca Ciarla Solorchestra e il duo formato da Luca Aquino tromba e Giovanni Guidi al pianoforte.
Il 30 il quartetto del trombettista Flavio Boltro cui farà seguito il giorno dopo Enzo Favata “The Crossing”.
Chiusura il 1 agosto con Davide Shorty & Straniero Band –  Fusion Tour.

Gerlando Gatto

Successo per la rassegna “Around Jazz” al Parco Archeologico dell’Appia Antica. Sul palco arriva il travolgente Perfect Trio di Roberto Gatto.

Successo di pubblico e grande emozione nello scenario mozzafiato del Parco Archeologico dell’Appia Antica per la Rassegna musicale “Dal Tramonto all’Appia. Around Jazz”, promossa dal Parco Archeologico dell’Appia Antica – Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo con il sostegno della Regione Lazio e la direzione artistica di Fabio Giacchetta.

Vincente la formula che unisce location uniche e suggestive con la Musica dei grandi artisti del panorama jazz nazionale e internazionale.
Le due serate, che hanno sfiorato il sold out, sono state impreziosite dalla presenza di un pubblico eterogeneo, appassionato, attento e coinvolto dall’atmosfera poetica del luogo: il Mausoleo di Cecilia Metella – Castrum Caetani e la Chiesa di San Nicola.
Ad aver inaugurato la Rassegna venerdì 11 settembre è stata una prima assoluta: il progetto “Changes” del talentuoso batterista e compositore Nicola Angelucci, accompagnato dal noto clarinettista Gabriele Mirabassi, dalla pianista, cantante e songwriter tedesca Olivia Trummer e dall’eclettico contrabbassista Luca Bulgarelli. Grande entusiasmo per i due concerto del sabato “Atomic Bass” di Giuseppe Bassi dedicato alla popolazione di Fukushima, featuring il grande sassofonista argentino Javier Girotto, e il trio del raffinato pianista Domenico Sanna che ha trasportato gli spettatori nelle atmosfere newyorkesi insieme a due fuoriclasse del jazz mondiale, Greg Hutchinson e Ameen Saleem.
Sull’onda di questo grande risultato, è attesissimo sabato 19 settembre alle ore 19 il travolgente Perfect Trio di uno dei musicisti più rappresentativi della scena italiana, il batterista e compositore Roberto Gatto, che porterà sullo stesso palco grandi energie, groove, elettronica e nuove sonorità esplorando la grande musica pop italiana e internazionale in una chiave completamente diversa e con un approccio libero da dogmi musicali, dimostrando la grandissima capacità improvvisativa e la perfezione dell’imprevisto. Da qui, “Perfect trio”. Due i compagni di palco: Alfonso Santimone, uno dei più intraprendenti e creativi musicisti in attività impegnato al pianoforte, al Fender Rhodes e ai live electronics, e Pierpaolo Ranieri, uno straordinario strumentista e attento conoscitore delle nuove tendenze. Il gruppo ha all’attivo un album dal titolo “Starship for lovers”, edito dall’etichetta Parco della Musica Records. Prevendita biglietti su https://ticketitalia.com/concerti/around-jazz
Previsto per il 18 settembre e spostato a sabato 26 settembre, nonché primo concerto al Casale di Santa Maria Nova nell’area archeologica della Villa dei Quintili è uno degli eventi clou della Rassegna, con l’inedito duo del trombettista Paolo Fresu, uno dei massimi esponenti del jazz nazionale e internazionale, e del raffinato pianista e compositore Ramberto Ciammarughi, che insieme arrivano a toccare livelli compositivi unici come uniche sono le loro due anime musicali. Questo incontro sancisce una nuova collaborazione tra due fra i migliori artisti italiani, riconosciuti a livello internazionale come grandi colonne portanti della nostra musica. Due i set: il primo alle 18.30 e la replica alle 20.30.
Tre opzioni disponibili per coloro che hanno acquistato biglietti per il concerto del 18 settembre:
– validità: i biglietti sono automaticamente validi per la data del 26 settembre, nel corrispondente orario scelto. Gli spettatori potranno presentarsi direttamente all’entrata del concerto con il vecchio biglietto acquistato, senza necessità di ulteriori comunicazioni.
– rimborso: possibilità di rimborso direttamente con Ticket Italia scrivendo alla mail info@ticketitalia.com o al tel. 0743.222889.
– cambio concerto: possibilità di cambiare il biglietto acquistato per assistere ad un altro concerto della Rassegna, compatibilmente con le disponibilità di posti, scrivendo alla mail info@ticketitalia.com o al tel. 0743.222889.
Attesissimo venerdì 25 settembre l’arrivo del celebre trombettista Fabrizio Bosso. Anche in questo caso doppio concerto al Mausoleo di Cecilia Metella – il primo alle 18.30 e la replica alle 20.30 – per un incontro particolarmente interessante tra il poliedrico e virtuoso strumentista e il jazz dalla spiccata matrice europea del Norma Ensemble, in cui si fondono le diverse identità culturali e le personalità dei quattro componenti: il sassofonista Marcello Allulli, il pianista Enrico Zanisi, il contrabbassista Jacopo Ferrazza e il batterista Valerio Vantaggio.
Venerdì 2 ottobre dalle 19.00 salirà sul palco allestito al Casale di Santa Maria Nova il Blue Note Quartet feat. Daniele Scannapieco, con il grande e carismatico batterista Gegè Munari insieme al pianista Domenico Sanna, al trombettista Francesco Lento e al contrabbassista Vincenzo Florio. La tradizione dello swing e del bebop sono le linee guida di questo gruppo di star del jazz italiano, perfettamente condotte dal maestro di lungo corso Gegè Munari, memoria storica del jazz italiano che non poteva mancare in questa rassegna.
A seguire, una grande jam session con alcuni dei musicisti della rassegna e tanti ospiti: un evento speciale dedicato a Marco Massa, ideatore della rassegna scomparso prematuramente. Sarà una delle serate più emozionanti di “Around Jazz”, all’insegna della grande musica e dei grandi valori, per ricordarlo insieme a tutti gli amici e agli artisti che hanno avuto l’onore di conoscerlo.
Un messaggio di speranza che guarda alle sonorità del futuro nel concerto finale della rassegna, sabato 3 ottobre, sul palco della Villa dei Quintili. Alle 18.30 spazio alla sperimentazione con il duo della cantante Alice Ricciardi e del pianista Pietro Lussu, compagni nel progetto e nella vita, con le sonorità di ricerca del loro album “Catching a Falling Star” in cui si ritrova tutta la sintonia umana e musicale della coppia di artisti. Alle 20.30 protagonista l’Hammond Trio formato da alcuni tra i più interessanti musicisti del panorama jazz italiano: l’hammondista Leonardo Corradi, il contrabbassista Luca Fattorini e il batterista Marco Valeri. Una band dal grande interplay che si fonda intorno all’intrigante sound dell’organo Hammond, terreno fertile per l’improvvisazione.
La loro è una musica che vuole tracciare una strada, così come la via Appia Antica su cui si svolge la manifestazione è traccia del mondo antico, che ancora oggi ci permette di percorrere un viaggio tra memoria e presente.
L’ingresso ai concerti è acquistabile esclusivamente in prevendita su TICKET ITALIA (https://ticketitalia.com/concerti/around-jazz). L’organizzazione metterà comunque a disposizione un dispositivo elettronico sul luogo dell’evento per consentire un eventuale acquisto in autonomia dei biglietti fino a qualche minuto prima dell’inizio concerto. Per favorire i più giovani e gli studenti iscritti a scuole musicali il Parco Archeologico dell’Appia Antica riserva un ingresso ridotto a €6 per gli under 18 e per gli iscritti a Conservatori statali e Istituti Superiori di Studi Musicali.
Biglietto unico €12
Ridotti €6 (under 18 e iscritti a Conservatori statali di musica e Istituti Superiori di Studi Musicali)
Carnet 10 concerti intero €90 – ridotto €50
Carnet 5 concerti intero €50 – ridotto €25
Carnet 2 concerti per le date con due spettacoli intero €20 – ridotto €10.

L’ingresso è subordinato alla misurazione della temperatura corporea, che dovrà essere inferiore a 37.5 °C. Per accedere alle location è necessario indossare la mascherina, coprendo naso e bocca e mantenere una adeguata distanza interpersonale.
Come arrivare
Mausoleo di Cecilia Metella – Castrum Caetani in via Appia Antica 161: raggiungibile in auto o con la Metro A (Arco di Travertino) e poi autobus 660 oppure 118 dal centro di Roma.
Casale di Santa Maria Nova nell’area archeologica della Villa dei Quintili in via Appia Antica 251: raggiungibile in auto o con la Metro A (Colli Albani) e poi autobus 664 oppure 118 dal centro di Roma.

Info e contatti
www.parcoarcheologicoappiaantica.it
FB https://www.facebook.com/archeoappia
IG https://www.instagram.com/archeoappia/
TWITTER https://twitter.com/archeoappia

Ufficio Stampa “Around Jazz”
Fiorenza Gherardi De Candei
tel. +39 328.1743236 info@fiorenzagherardi.com

Ufficio comunicazione e promozione
Parco Archeologico Appia Antica
Lorenza Campanella
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Al Parco Archeologico dell’Appia Antica il grande jazz tra nomi internazionali e sperimentazione con la rassegna “Dal Tramonto all’Appia: Around Jazz”

Dall’11 settembre al 3 ottobre 2020 l’Appia Antica sarà la direttrice lungo la quale si snoderanno, al crepuscolo e nel silenzio della campagna romana, i dieci appuntamenti della rassegna musicale “Dal Tramonto all’Appia. Around Jazz”. Nel solco di una tradizione ormai consolidata da diversi anni, i siti del Parco Archeologico dell’Appia Antica saranno un’occasione unica per immergersi nella storia e nella bellezza del nostro patrimonio culturale attraverso la magia del jazz, interpretata da grandi protagonisti tra cui Paolo Fresu, Fabrizio Bosso, Gabriele Mirabassi, Roberto Gatto, Javier Girotto e Ramberto Ciammarughi, con ampio spazio a progetti in prima assoluta e alla contemporaneità.
Luoghi di grande suggestione, come il Mausoleo di Cecilia Metella e il Castrum Caetani, il Casale di Santa Maria Nova e l’area archeologica della Villa dei Quintili, ospiteranno all’aperto, e in piena sicurezza, un articolato programma di concerti concepito come un cammino, un viaggio musicale attraverso il tempo.
La rassegna, promossa dal Parco Archeologico dell’Appia Antica – Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, con il sostegno della Regione Lazio, nasce da un’idea di Marco Massa, con la direzione artistica di Fabio Giacchetta, produttore musicale e organizzatore di concerti con artisti di levatura internazionale.

I CONCERTI
I 10 concerti in programma si svolgeranno nel corso di otto appuntamenti in luoghi di grande fascino: il Mausoleo di Cecilia Metella, con l’imponente Castrum Caetani e l’affascinante chiesa di San Nicola, accessibili da via Appia Antica 161 ed il Casale di Santa Maria Nova nell’area archeologica della Villa dei Quintili, con ingresso da via Appia Antica 251.
Si inizia venerdì 11 settembre alle ore 19.00 con una prima assoluta sul palco eccezionalmente allestito nello spazio antistante il Mausoleo di Cecilia Metella: si tratta del progetto “Changes” del Nicola Angelucci Quartet special guest Gabriele Mirabassi, internazionalmente riconosciuto come uno dei migliori clarinettisti al mondo. Musica originale alla ricerca di nuovi spazi che il jazz apre unendo vari stili e pensieri, grazie anche alla grande sensibilità musicale di Mirabassi che incontra l’idea ritmico-armonica di Nicola Angelucci, batterista poliedrico che cura gli arrangiamenti a quattro mani con la pianista, cantante e compositrice tedesca Olivia Trummer. Completa la formazione il contrabbassista Luca Bulgarelli.
Sullo stesso palco, sabato 12 settembre due concerti. Alle 18.30 un progetto ispirato da un evento terribile – l’esplosione della centrale nucleare di Fukushima in Giappone, nel 2011 – che nell’idea e nell’immaginario di Giuseppe Bassi, contrabbassista di grandissima esperienza e sensibilità sociale, vuole rappresentare la capacità dell’essere umano di adattarsi a tutte le situazioni: la musica di “Atomic Bass” con special guest il noto sassofonista argentino Javier Girotto, narra l’allontanamento della popolazione di Fukushima dalle abitazioni colpite dalle radiazioni, fino al ritorno – soprattutto delle generazioni più anziane – scegliendo di convivere con la radioattività della zona pur di non rinunciare a un ritorno alla “normalità” e alle proprie tradizioni. Un progetto toccante, divenuto un album, che Giuseppe Bassi ha realizzato in Giappone insieme ad una giovane e talentuosa pianista, Sumire Kuribaiashi, che a causa dell’emergenza sanitaria in corso non potrà essere ospite di questa rassegna. “Atomic Bass” è divenuto anche un documentario girato in diretta nelle zone colpite, che dimostra come la musica sia un supporto e un traino per ritornare alla vita. La formazione sarà completata dai talentuosi Seby Burgio al pianoforte e Giovanni Scasciamacchia alla batteria.
Sempre sabato 12 settembre alle 20.30, un live con un trio internazionale porterà il pubblico direttamente a New York, dove il jazz è linguaggio e dove la musica fa da cornice al pulsare metropolitano di ogni attimo, grazie alla ritmica del contrabbassista Ameen Saleem, del batterista Greg Hutchinson, insieme al pianista Domenico Sanna che ha sviluppato gran parte del suo percorso artistico tra i grovigli musicali della Grande Mela. Il viaggio nelle pulsazioni di un jazz moderno e attuale si percepisce pienamente grazie al grande interplay fra i tre strumentisti e al linguaggio “suonato” nei club e nelle sale concerto della patria del jazz.
Altra anteprima assoluta, venerdì 18 settembre, per uno degli eventi più attesi di questa rassegna: l’inedito duo del trombettista Paolo Fresu, uno dei massimi esponenti del jazz nazionale e internazionale, e del raffinato pianista e compositore Ramberto Ciammarughi, che insieme arrivano a toccare livelli compositivi unici come uniche sono le loro due anime musicali. Questo incontro sancisce una nuova collaborazione tra due fra i migliori artisti italiani, riconosciuti a livello internazionale come grandi colonne portanti della nostra musica. Il duo terrà due concerti, il primo alle 18.30 e la replica alle 20.30, sul palco del Mausoleo di Cecilia Metella.
Per il quinto concerto della rassegna, sabato 19 settembre, non poteva mancare sul palco di Cecilia Metella il travolgente Perfect Trio di Roberto Gatto, in cui il grande batterista romano -perfettamente supportato dalla ritmica di Pierpaolo Ranieri al basso elettrico e di Alfonso Santimone al pianoforte e synth – esplora la grande musica pop italiana e internazionale in una chiave completamente diversa e con un approccio libero da dogmi musicali, dimostrando la grandissima capacità improvvisativa raggiunta e la perfezione dell’imprevisto. Da qui, “Perfect trio”.
Attesissimo venerdì 25 settembre l’arrivo del celebre trombettista Fabrizio Bosso. Anche in questo caso doppio concerto al Mausoleo di Cecilia Metella – il primo alle 18.30 e la replica alle 20.30 – per un incontro particolarmente interessante tra il poliedrico e virtuoso strumentista e il jazz dalla spiccata matrice europea del Norma Ensemble, in cui si fondono le diverse identità culturali e le personalità dei quattro componenti: il sassofonista Marcello Allulli, il pianista Enrico Zanisi, il contrabbassista Jacopo Ferrazza e il batterista Valerio Vantaggio.
Sabato 26 settembre si terrà il primo dei tre concerti al Casale di Santa Maria Nova nell’area archeologica della Villa dei Quintili: alle 18.30 spazio alla sperimentazione con il duo della cantante Alice Ricciardi e del pianista Pietro Lussu, compagni nel progetto e nella vita, con le sonorità di ricerca del loro album “Catching a Falling Star” in cui si ritrova tutta la sintonia umana e musicale della coppia di artisti. Alle 20.30 salirà sul palco il Blue Note Quartet feat. Daniele Scannapieco, con il grande e carismatico batterista Gegè Munari insieme al pianista Domenico Sanna, al trombettista Francesco Lento e al contrabbassista Vincenzo Florio. La tradizione dello swing e del bebop sono le linee guida di questo gruppo di star del jazz italiano, perfettamente condotte dal maestro di lungo corso Gegè Munari, memoria storica del jazz italiano che non poteva mancare in questa rassegna.
Venerdì 2 ottobre dalle 19.00, il Casale di Santa Maria Nova – nell’area archeologica della Villa del Quintili – ospiterà una grande jam session con alcuni dei musicisti della rassegna e tanti ospiti: un evento speciale dedicato a Marco Massa, ideatore della rassegna scomparso prematuramente. Sarà una delle serate più emozionanti di “Around Jazz”, all’insegna della grande musica e dei grandi valori, per ricordarlo insieme a tutti gli amici e agli artisti che hanno avuto l’onore di conoscerlo.
Un messaggio di speranza che guarda alle sonorità del futuro nel concerto finale della rassegna, sabato 3 ottobre, sul palco della Villa dei Quintili. Protagonista l’Hammond Trio formato da alcuni tra i più interessanti musicisti del panorama jazz italiano: l’hammondista Leonardo Corradi, il contrabbassista Luca Fattorini e il batterista Marco Valeri. Una band dal grande interplay che si fonda intorno all’intrigante sound dell’organo Hammond, terreno fertile per l’improvvisazione.
La loro è una musica che vuole tracciare una strada, così come la via Appia Antica su cui si svolge la manifestazione è traccia del mondo antico, che ancora oggi ci permette di percorrere un viaggio tra memoria e presente.
In caso di maltempo che renda impossibile lo svolgimento dell’evento, il live sarà rinviato alla domenica seguente.
La rassegna
“Around Jazz” nasce da una idea di Marco Massa, dal suo amore per il jazz e dal suo legame con l’Appia Antica. La rassegna si inserisce in una speciale edizione del festival Dal Tramonto all’Appia che il Parco Archeologico ha voluto riproporre anche quest’anno nonostante la difficile situazione internazionale. Dopo la scomparsa dell’amico la direzione artistica è stata affidata a Fabio Giacchetta – profondo conoscitore del jazz, produttore musicale e organizzatore da oltre 30 anni di concerti con artisti internazionali – che con Marco Massa ha ideato Around Jazz. A lui è dedicato l’evento del 2 ottobre con una grande jam session che ospiterà tanti musicisti a lui cari: “Ho pensato a questo programma come se fosse un cammino così come è cammino la meravigliosa Appia Antica e la musica come metafora di un continuo viaggio attraverso il tempo. Proprio per questo il programma si sviluppa in varie direzioni musicali, con filo conduttore il jazz, musica in continua evoluzione e in continua ricerca di se stessa.”

L’ingresso ai concerti è acquistabile esclusivamente in prevendita su TICKET ITALIA (https://ticketitalia.com/concerti/around-jazz). L’organizzazione metterà comunque a disposizione un dispositivo elettronico sul luogo dell’evento per consentire un eventuale acquisto in autonomia dei biglietti fino a qualche minuto prima dell’inizio concerto. Per favorire i più giovani e gli studenti iscritti a scuole musicali il Parco Archeologico dell’Appia Antica riserva un ingresso ridotto a €6 per gli under 18 e per gli iscritti a Conservatori statali e Istituti Superiori di Studi Musicali.

Biglietto unico €12
Ridotti €6 (under 18 e iscritti a Conservatori statali di musica e Istituti Superiori di Studi Musicali)
Carnet 10 concerti intero €90 – ridotto €50
Carnet 5 concerti intero €50 – ridotto €25
Carnet 2 concerti per le date con due spettacoli intero €20 – ridotto €10.

L’ingresso è subordinato alla misurazione della temperatura corporea, che dovrà essere inferiore a 37.5 °C. Per accedere alle location è necessario indossare la mascherina, coprendo naso e bocca e mantenere una adeguata distanza interpersonale.

Come arrivare
Mausoleo di Cecilia Metella – Castrum Caetani in via Appia Antica 161: raggiungibile in auto o con la Metro A (Arco di Travertino) e poi autobus 660 oppure 118 dal centro di Roma.
Casale di Santa Maria Nova nell’area archeologica della Villa dei Quintili in via Appia Antica 251: raggiungibile in auto o con la Metro A (Colli Albani) e poi autobus 664 oppure 118 dal centro di Roma.

Info e contatti
www.parcoarcheologicoappiaantica.it
FB https://www.facebook.com/archeoappia
IG https://www.instagram.com/archeoappia/
TWITTER https://twitter.com/archeoappia

Ufficio Stampa “Around Jazz”
Fiorenza Gherardi De Candei
tel. +39 328.1743236 info@fiorenzagherardi.com

Ufficio comunicazione e promozione
Parco Archeologico Appia Antica
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Kabala 2020. Parata di stelle per lo storico club pescarese

Il Kabala torna a gennaio con una nuova stagione musicale dedicata al centenario di Charlie Parker ed un cartellone ricco di artisti internazionali e di interpreti che hanno conquistato il cuore e l’interesse degli appassionati.

Giovedì 16 gennaio 2020, con una festa di apertura all’insegna del Dixieland, il Kabala ospita il primo appuntamento di una rassegna che si sviluppa in tre mesi, con cadenza settimanale, tutti i giovedì.

«Un percorso sfaccettato – afferma Giancarlo Alfani, presidente del Kabala – che abbraccia tante delle anime della musica di oggi: il jazz e i teatro musicale, la canzone d’autore e le musiche del mondo. Con un filo rosso importante, rappresentato dall’omaggio a Charlie Parker, uno dei maestri della storia del jazz, nel centenario della nascita.»

La stagione del Kabala conferma anche quest’anno la partnership con la Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara”, un’istituzione importante per la cultura del nostro territorio: una convergenza naturale per dare vita ad una stagione di assoluto livello.

Intenzioni espressive e visioni estetiche si intrecciano e si contrappongono per dare consistenza ad un programma vario, arricchito anche dalla dimensione teatrale con la presenza di Anna Melato, sul palco del Kabala insieme al trio formato da Sara Cecala, Antonio Scolletta e Lorenzo Scolletta impegnata in un progetto dedicato ai Desaparecidos.

L’omaggio a Charlie Parker si manifesta soprattutto attraverso il concerto del duo formato da Francesco Cafiso e Dado Moroni e con la serata conclusiva, affidata invece ad una All Star comprendente Vincent Herring, Dave Kikoski e il nostro Piero Odorici. L’omaggio al grande sassofonista, nel centenario della nascita, diventa l’occasione per rileggere attraverso lo stile e le inclinazioni dei muiscisti di oggi le evoluzioni innescate dalla rivoluzione del bebop e dalla personalità artistica, unica ed inimitabile di un gigante della musica del Novecento quale è stato Charlie Parker.

L’intero programma si sviluppa con una vera e propria parata di stelle della musica di oggi, con alcuni dei musicisti presenti sui palchi dei festival più importanti del mondo come i già ricordati Francesco Cafiso e Dado Moroni e poi Omar Sosa con Gustavo Ovalles, Charlie Hunter con Lucy Woodward e Sergio Caputo .

I dieci appuntamenti della stagione 2020 del Kabala disegnano una traiettoria artistica ricca di accenti musicali che si potranno ascoltare al Caffé Letterario, in Via delle Caserme a Pescara.

Kabala 2020
Sounds for Charlie Parker’s 100° Anniversary (1920/2020)
programma dei concerti

16 gennaio 2020
Festa di inaugurazione con la Buxi Dixie Dixieland Marchin’ Band
Gianni Ferreri. tromba
Mario Ranieri. clarinetto
Mirko Ciancone. sax baritono
Mario Bucci. banjo
Carmine Blasioli. rullante

23 gennaio 2020
Francesco Cafiso & Dado Moroni
Francesco Cafiso. sassofoni
Dado Moroni. pianoforte

30 gennaio 2020
“Desaparecidos, destini nel Tango”
ideazione e direzione artistica Sara Cecala
con la partecipazione di Anna Melato
Antonio Scolletta. violino
Lorenzo Scolletta. fisarmonica
Sara Cecala. pianoforte
Anna Melato. attrice e cantante

6 febbraio 2020
Omar Sosa & Gustavo Ovalles
Omar Sosa. pianoforte
Gustavo Ovalles. percussioni

13 febbraio 2020
Gianluca Esposito 4et special guest Greta Panettieri
Gianluca Esposito. sax alto, sax soprano
Greta Panettieri. voce
Mauro Grossi. pianoforte
Ares Tavolazzi. contrabbasso
John B. Arnold. batteria

20 febbraio 2020
Archivi Sonori
Maurizio Rolli. basso elettrico
Gianluca Caporale. sassofoni
Michele Santoleri. batteria
Emanuela Di Benedetto. voce
Giulio Gentile. pianoforte, tastiere

27 febbraio 2020
Sergio Caputo 4et
Sergio Caputo. voce, chitarra
Fabiola Torresi. basso, cori
Alessandro Marzi. batteria
Alessandro Presti. tromba

5 marzo 2020
Charlie Hunter & Lucy Woodward
Charlie Hunter. chitarra
Lucy Woodward. voce
Derreck Phillips. batteria

12 marzo 2020
Bebo Ferra Trio
Bebo Ferra. chitarra
Gianluca Di Ienno. tastiere
Nicola Angelucci. batteria

19 marzo 2020
Bird Re:Birth – A Parker’s Celebration
Vincent Herring – Piero Odorici – Dave Kikoski – Aldo Zunino – Hank Bardfield
Vincent Herring. sassofoni
Piero Odorici. sassofoni
Dave Kikoski. pianoforte
Aldo Zunino. contrabbasso
Hank Bardfield. batteria