“Suoni del Futuro Remoto” tra i 100 greatest Jazz album del 2021

500 copie in edizione limitata, copertina bellissima realizzata dal giovane Nicola Andrulli sulla quale è riportato uno dei simboli della città di Matera, la scultura dedicata al contadino che attende giornalmente nella piazza di Matera di essere scelto dal proprietario terriero per il lavoro nei campi. Ma nel disco, etichetta Onyx, l’immagine riprende il contadino che indossa una cuffia audio che lo trasforma in un attento ascoltatore di musica.
È così che si presenta “Suoni del Futuro Remoto (Partitura per Orchestra e Suoni Naturali)” il vinile prodotto dall’Etichetta Onyx Jazz Club di Matera (numero di catalogo CdOnyx 029 e 030), del Collettivo Onyx diretto da Joe Johnson con ospite Paolo Fresu e Massimo Ottoni, con i suoni campionati da UniBanda SFR, curato nella parte tecnica da Francesco Altieri di LabSonic.
Il disco testimonia il percorso di ricerca sonora che l’E.T.S. di Matera ha realizzato nel 2019 nella città dei Sassi in occasione dei festeggiamenti di Matera Capitale Europea della Cultura. Progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 ideato e co-prodotto da Onyx Jazz Club e Fondazione Matera Basilicata 2019.
Pochi giorni fa, il disco è stato selezionato dalla prestigiosa rivista specializzata JazzIT tra i 100 GREATEST JAZZ ALBUM DEL 2021.


Un prestigioso traguardo che ripaga gli sforzi fatti in questi anni dall’associazione lucana. Fanno parte del JAZZIT Awards 2021 registrazioni di musicisti del calibro di Chris Potter, Enrico Rava, Dave Liebman, Joe Lovano, Brandford Marsalis, Pat Metheny e tanti altri ancora.
“Suoni del Futuro Remoto” non è solamente un disco, ma, come in un libro, è possibile ritrovare il racconto di uno dei luoghi più belli del mondo, un progetto voluto da un gruppo di soci, quelli dell’Onyx, che nonostante alcune paure iniziali e defezioni, ha condotto in porto una esperienza esaltante attraverso il coinvolgimento di tanta gente.
Tutto ciò lo avverti scartando la cellophanatura che sigilla il disco e aprendo la busta gatefold, che contiene all’interno un libretto di 12 pagine ricche di fotografie e contributi scritti da parte di numerosi testimoni del progetto come ad esempio Paolo Verri, Paolo Mele allora rispettivamente Direttore e Project Manager della Fondazione Matera Basilicata 2019, di Antonella Ciervo ufficio stampa Onyx, Angelo Palmas, Presidente di Nuoro Jazz e Mauro Calderoni, Sindaco di Saluzzo.
Spiccano subito all’interno due cd che riproducono il concerto completo registrato in Piazza San Francesco il 26 agosto 2019 e un progetto nel progetto: “Passeggiando di notte”, che riporta i suoni della città registrati in una notte d’estate.
Dalla tasca laterale della copertina scivola una busta bianca contenente il vinile. Questo disco nero, con un diametro di circa 33 cm, che dopo anni di abbandono, sostituito dal più piccolo e maneggevole compact disc, ritorna prepotentemente sulla scena dell’ascolto dell’alta qualità per gli audiofili più incalliti.
Non resta altro che poggiare il nero disco sul piatto dello stereo e accompagnare il braccio del giradischi sui primi solchi, sedersi in poltrona e dedicarsi all’ascolto.
«Suoni del Futuro Remoto è frutto di un lavoro sinergico fatto tra la Fondazione e il project leader Onyx Jazz Club, che nel 2019 ha raccontato la città di Matera in modo del tutto inedito, attraverso la suggestione dei suoi suoni più simbolici, da quelli urbani a quelli naturali, trasformati poi in una partitura orchestrale – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva -. Il prestigioso riconoscimento ottenuto dal progetto è l’attestazione della grande qualità prodotta nel percorso di co-creazione con la scena creativa lucana per Matera Capitale Europea della Cultura 2019, che intendiamo rilanciare con forza nei prossimi mesi».

Redazione

SUONI DEL FUTURO REMOTO
Testo a cura di Luigi Esposito progettazione Direzione SFR.
Onyx Jazz Club, project leader

TEMA DEL DOSSIER DI CANDIDATURA
Futuro Remoto
Progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 ideato e co-prodotto da Onyx Jazz Club e Fondazione Matera Basilicata 2019
COSA
Ogni luogo ha un suono e ogni città ne possiede a volte senza esserne consapevole. È da questi elementi che è nato “Suoni del futuro remoto”, il progetto di Onyx Jazz Club coprodotto dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019. L’attività di soundscaping e soundrecording effettuata dagli studenti del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo dell’Università della Basilicata (UniBanda) si è unita al lavoro ultratrentennale dell’Onyx, che punta da sempre al rapporto stretto fra territorio e musica e che in questo caso ha contato su collaborazioni e partnership che vanno dalla Scuola di Alto Perfezionamento Musicale e dal Comune di Saluzzo, fino all’Università di Hannover. Il risultato è passato da una serie di collaudi sonori e concerti nei quali gli artisti provenienti da tutta Europa si sono lasciati ispirare dal luogo nel quale si sono esibiti, dal chiostro di un museo, al ventre della terra nella profondità di un pozzo, fino ai cortili dei Sassi. Un viaggio nel tempo che non ha trascurato nessuno degli elementi forti di una città millenaria come Matera.
Uno degli eventi più suggestivi è stato il concerto che ha chiuso la serie di sperimentazioni, il 26 settembre 2019, che ha visto sul palco naturale di piazza San Francesco il Collettivo Onyx, composto da Marta Gadaleta, voce; Gianfranco Menzella, sax tenore; Mike Rubini, sax alto, Pepi Romaniello, sax tenore e soprano; Biagio Orlandi, sax tenore e soprano; Nicolò Petrafesa, pianoforte; Gianni Vancheri, chitarra e clarinetto basso; Rino Locantore, voce, tamburi a frizione, bottiglia, metallofonia (frangizzolle); Pasquale Gadaleta, contrabbasso; Giacomo Mongelli, batteria, musicisti provenienti dalla Basilicata e dalla Puglia diretti dallo statunitense  Joe Johnson con ospiti il video artist Massimo Ottoni e il trombettista Paolo Fresu, impegnati nella prima del concerto basato sulla partitura per “Orchestra e Suoni Naturali” composta dallo stesso Johnson con il materiale campionato nelle strade della città e nel Parco della Murgia Materana dagli studenti.
Immaginate, dunque, un’orchestra sinfonica composta da centinaia di elementi: i falchi grillai, il tufo bianco, i mulinelli della Gravina, i pendii della Murgia, le distese di malva selvatica. Il racconto di Matera attraverso uno spartito in grado di leggere l’acustica dei luoghi.
Suoni del Futuro Remoto (SFR) presenta all’Europa Matera e il suo paesaggio attraverso i suoi suoni naturali che sono stati catturati, analizzati, mappati, rielaborati in digitale, per coglierne la voce più autentica e trasformarli in diversi linguaggi, dalla musica, all’installazione artistica e sonora, fino ad essere tradotti in performance dal vivo.
COME
Il progetto, nato all’interno del percorso di co-produzione avviato dalla Fondazione Matera-Basilicata2019 nel 2017, ha avviato le sue attività nel 2018 con una serie di “collaudi sonori” di luoghi acusticamente interessanti della città.  Performance dal vivo di musicisti e artisti hanno sperimentato le particolari sonorità per raccontare un inedito itinerario sonoro.  Il compito di registrare i suoni è stato affidato agli studenti dell’Università della Basilicata, i ragazzi di UniBanda, che hanno lavorato con i loro colleghi dell’Università di Hannover e ai volontari del Servizio Volontario Europeo (SVE) dopo aver appreso alcune tecniche di post-produzione audio in una residenza presso la Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo. Dai suoni naturali della Gravina a quelli delle Festa Patronale passando attraverso i suoni delle piazze, dei vicoli, delle botteghe artigiane, tutto si è trasformato, come per magia in note musicali.
RISULTATI
I suoni campionati sono diventati i protagonisti di due percorsi paralleli, uno più narrativo-performativo, l’altro più artistico-musicale. Nel primo caso l’UniBanda ha utilizzato le tracce per ideare, progettare e realizzare in autocostruzione sei installazioni sonore in alcuni dei luoghi più significativi della città, il campus universitario, ma anche il palombaro di S. Giovanni da Matera (antica cisterna di raccolta delle acque piovane), Casa Cava e la Piazza Vittorio Veneto.
Il progetto artistico-musicale si è avvalso di numerosi compositori e musicisti che hanno dato la loro personale lettura del territorio trasformando i suoni della città in partiture musicali originali, tra questi i Gaze of Lisa (Italia), Niels Berg Cinemascope (Svezia), Hilde Marie Holsen (Norvegia) e Joe Johnson (Stati Uniti). Quest’ultimo ha rielaborato i suoni naturali in note musicali dando vita a una partitura per orchestra e suoni naturali eseguita in prima mondiale assoluta dal Collettivo Onyx e dal trombettista jazz Paolo Fresu il 26 settembre 2019 nella splendida cornice di Piazza S. Francesco a Matera. Il progetto è stato successivamente presentato con grande successo di pubblico nel Teatro Magda Olivero della città di Saluzzo, partner di ferro del progetto, il primo novembre 2019.
Il concerto di Matera del 26 settembre 2019 è oggi conservato nei solchi di questo vinile e nei 2 cd allegati come testimonianza di un processo di condivisione di decine tra artisti, volontari, appassionati, tecnici, studenti, professionisti, Istituzioni, donne e uomini che hanno espresso serenità e competenza. SFR è un omaggio alla città di Matera, ai suoi luoghi fuori dal tempo, ai suoi suoni, agli abitanti permanenti e temporanei, protagonisti di uno spettacolo unico e irripetibile.
Grazie Matera, Capitale Europea della Cultura 2019!

I nostri CD. Fiato alle ance

Due sax alto e un tenore sono sotto i riflettori in questa terna di recensioni: un artista venticinquenne, una sassofonista di marcata personalità e un solista “emerso” (più che emergente) dal sicuro avvenire. Fiato alle ance, quindi.

Elias Lapia 4tet – “The Acid Sound” – Emme Record Label
L’altosassofonista nuorese – classe 1995 – ha vinto nel 2019 il Premio Internazionale Massimo Urbani e il Premio Imaie; “The Acid Sound” è il suo primo album da solista e, come afferma Emanuele Cisi, Lapia è “un giovane altosassofonista dall’identità ben precisa, con un gusto per il suono e la ricercatezza armonica non comuni, e con un talento compositivo più che interessante”. Nonostante sia solo 25enne, si è formato in realtà importanti del jazz nazionale e internazionale: Nuoro Jazz, Umbria Jazz Clinics, Berklee Summer Program, Dipartimento di Jazz del conservatorio nazionale superiore di Parigi e in quello olandese di Den Haag. In quartetto con Mariano Tedde (piano), Salvatore Maltana (contrabbasso) e Massimo Russino (batteria), Elias Lapia dimostra una personalità formata e un suono riconoscibile. Le sue composizioni – dove modalismo e lezione bebop, swing scattante e “qualità blues” si intrecciano – evidenziano una tecnica elevatissima coniugata a quella che Cisi chiama “risolutezza espressiva”, a dimostrazione che il talento – se ben coltivato – può portare lontano e generare non solisti “imitatori” ma autentici e creativi musicisti.

Carla Marciano Quartet – “Psychosis” – Challenge Records
L’altista e sopranista (al suo quinto album) si concentra in un sentito, riuscito e palpitante omaggio al compositore Bernard Herrmann e, soprattutto, alle sue ben note colonne sonore. La Marciano, infatti, traspone episodi delle musiche di “Marnie”, Psycho” e “Vertigo” (regia di Alfred Hitchcock), “Taxi Driver (di Martin Scorsese) e “Twisted Nerve” (R.Boulting) dal linguaggio orchestrale a quello di un quartetto jazz. L’operazione si realizza senza perdere la tensione (a tratti spasmodica) e la poesia degli originali che, però, vengono “risignificati” attraverso ricercati arrangiamenti e approcci solistici spesso sperimentali. Il quartetto (con Alessandro La Corte, Aldo Vigorito e Gaetano Fasano) eccelle anche in una rilettura da “Harry Potter”, musiche targate John Williams. Ispirato e a tratti travolgente il sassofonismo di Carla Marciano.

Massimiliano Milesi – “Oofth” – Auand Records
Travolgente è di certo Massimiliano Milesi in questo suo “Oofth” con sue sette composizioni realizzate in quartetto. Milesi è allievo di Tino Tracanna e lo si è ascoltato insieme al “maestro” nel pregevole gruppo Double Cut, in cui condivideva la leadership e la composizione. È stato membro della Contemporary Orchestra di Giovanni Falzone e della Wayne Horvitz European Orchestra, nonché fondatore del Collettivo Res (Ricerca Euristica del Suono; gruppo impegnato nello sviluppo di forme improvvisative di derivazione non solo jazzistica). In “Oofth” è Milesi che traccia le direttive della musica e guida la formazione con l’originale tastierista Emanuele Maniscalco (wurlitzer piano e synth), il bassista elettrico Giacomo Papetti (che assolve anche ruoli chitarristici) e il batterista Filippo Sala. Tenorista e gruppo hanno suono e linguaggi personali che, in questo album, si dispiegano in strutture diverse da quelle “canoniche” del jazz, generando una timbrica tesa ed intensa, intrisa di elettronica e groove. Nessun ammiccamento allo “storico” jazz-rock ma una sua proiezione nella contemporaneità, frutto di una combinazione alchemica fra la dimensione acustica di sassofono e batteria e quella elettrico-elettronica di tastiere e basso (“The Slide Rock-Bolter”, “Bad Goat”). Se proprio si vuole trovare un antesignano lo si può riscontrare in varie pagine – giovanili e non – di Francesco Bearzatti.

Angelo Lazzeri Trio @ Zingarò Jazz Club, Faenza

Angelo Lazzeri Trio
Angelo Lazzeri. chitarra
Daniele Mencarelli. basso elettrico
Paolo Corsi. batteria

Mercoledì 3 febbraio 2016. ore 22

Zingarò Jazz Club
Faenza (RA). Via Campidori, 11
web: www.twitter.com/zingarojazzclub ; www.ristorantezingaro.com

Mercoledì 3 febbraio, alle 22, lo Zingarò Jazz Club di Faenza presenta il concerto dell’Angelo Lazzeri Trio:  insieme al chitarrista, si esibiranno Daniele Mencarelli al basso elettrico e Paolo Corsi alla batteria. La serata avrà inizio alle 22 ed è ad ingresso libero.

Far Out è il nuovo progetto musicale del trio di Angelo Lazzeri. Rispetto a Pipelettes, il lavoro pubblicato nel 2011, le sonorità del gruppo danno più spazio a suoni acidi e distorti, spesso manipolati. La matrice jazzistica è tuttavia sempre predominante nei brani, tutti firmati dal Lazzeri: un progetto di ampio respiro musicale dove trovano cittadinanza ispirazioni diverse, dal groove e dalla psichedelia allo swing alle sonorità afro, dal country-blues all’omaggio ad un Maestro come Jim Hall. (altro…)

Cecilia Sanchietti con il fotografo Pino Ninfa per “Circle Time & Life”

cecilia sanchietti

La musica si fonde alle immagini: sabato 14 marzo alle ore 21 al Teatro Il Cantiere di Roma (via Gustavo Modena 92) la batterista e compositrice Cecilia Sanchietti presenta il suo album “Circle Time”, appena uscito con Alfa Music, insieme al fotografo Pino Ninfa, noto per la sua grande attività internazionale sia in ambito musicale (Heineken Jammin Festival, Blue Note, Time in Jazz, Vicenza Jazz Festival, Roccella Jonica, Valtellina Jazz, Prato Jazz Festival, Padova Jazz Festival, Nuoro Jazz) sia nel sociale (Emergency, Amani, CBM Italia e Cesvi).

La loro collaborazione nasce come frutto dell’esperienza parallela di entrambi in ambito interculturale, con viaggi di solidarietà e reportage in progetti di cooperazione. Le foto che Pino Ninfa ha selezionato per questo progetto, dal titolo “Circle Time & Life”, così come i brani del disco parlano di interazione, società, rapporti interpersonali, relazione con il diverso. In “Circle Time” ritroviamo infatti il grande percorso umano e professionale di Cecilia, parallelo a quello musicale: volontaria, educatrice e organizzatrice di eventi a sfondo sociale, Cecilia ha avuto esperienze in Serbia, Bosnia, Kossovo, Senegal, Chiapas, Repubblica Democratica del Congo, Rwanda e nei Municipi della Capitale raccogliendo esperienze e volti umani che si ritrovano tra i brani e tra le dediche del disco. Un lavoro dalla forte identità mista a volte a richiami etnici.

(altro…)

Andrea Pozza Trio il 26 agosto a Posada per Nuoro Jazz

 Il pianista jazz Andrea Pozza, martedì 26 agosto 2014, sarà di scena in trio a Posada (Casa delle Dame, Piazza Eleonora d’Arborea, ore 21.00) in occasione della rassegna Nuoro Jazz. Il pianista genovese sarà supportato da una ritmica di prestigio, formata da Nicola Muresu al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria. Il trio proporrà famosi standard e brani originali tratti dall’ultimo album del pianista genovese “A Jellyfish from the Bosphorus”.

Andrea Pozza si caratterizza per uno stile elegante, costruito su un pianismo attento ai colori, alle sfumature, in perfetto equilibrio fra la solidità di un impianto formale di stampo europeo e l’inventiva fresca e ammaliante di un sound oltre oceanico. Il trio regalerà atmosfere intimistiche e calde, oscillando fra omaggi al passato come “In a sentimental mood” di Duke Ellington o “Blue room” e “Where or When” di Rodgers & Hart e “Get Happy” di Harold Arlen e creazioni contemporanee nelle quali prevale un gusto “classico” di estrema compostezza: si pensi a “Love is the way” o “As Usual” dello stesso Pozza.

Andrea Pozza ha una solida carriera nazionale ed internazionale ed è riconosciuto dalla critica e dal pubblico come una delle personalità più rappresentative in ambito jazz attualmente in circolazione. Pianista eclettico capace di affrontare con grande disinvoltura qualsiasi repertorio, è sia leader carismatico sia partner ideale per grandi artisti che trovano in lui empatia e innato interplay. Andrea Pozza ha debuttato a soli 13 anni e da allora si è esibito al fianco di alcuni “mostri sacri” della storia del jazz: Harry “Sweet” Edison, Bobby Durham, Chet Baker, Al Grey, George Coleman, Charlie Mariano, Lee Konitz, Sal Nistico, Massimo Urbani, e molti altri ancora. Intensa la sua attività concertistica che lo porta costantemente in tour in Italia e in Europa alla guida delle formazioni a suo nome. Pozza collabora stabilmente, tra gli altri, con Enrico Rava, Fabrizio Bosso, Scott Hamilton, Steve Grossman, Tullio DePiscopo, Luciano Milanese, Dado Moroni, Ferenc Nemeth, Bob Sheppard, Antony Pinciotti, Furio Di Castri e tanti altri. Andrea Pozza è inoltre protagonista di numerosi progetti discografici a suo nome. Gli album più recenti sono “I could write a book” (2013, Foné Jazz, super audio cd e in Vinile 180gr) in duo con Scott Hamilton, sassofonista americano, di una straordinaria eleganza, noto per il suo impeccabile fraseggio e innata dolcezza; e “A Jellyfish From The Bosphorus” (ABEAT REC, 2013). Del 2011 è invece il suo esordio discografico con l’Andrea Pozza European Quintet, intitolato “Gull’s Flight” (ABEAT REC, 2011).

(altro…)