Valerio Chiarovelli e Fulvio Chiara sono i vincitori del PIF 2020 nella categoria jazz

“Se Castelfidardo con il suo prestigioso festival vive, nonostante la pandemia, anche la fisarmonica vive»: questo l’efficace slogan coniato dal direttore artistico Renzo Ruggieri in occasione della 45° edizione del PIF (Premio Internazionale della Fisarmonica) svoltosi a Castefidardo dal 16 al 20 settembre scorsi.

La manifestazione di quest’anno potrà senz’altro iscriversi nell’album dei ricordi del PIF dal momento che è stato stravolto il tradizionale palinsesto organizzando un’edizione rispettosa delle linee guida in materia di sicurezza pur mantenendo altissimo il livello qualitativo. Ecco così che il teatro Astra si è trasformato in uno studio televisivo professionale con la ripresa di Étv Marche, lo streaming sui canali social e il maxi schermo in piazza della Repubblica per diffondere capillarmente ogni fase dell’evento, le audizioni su piattaforme digitali a garantire la certezza della diretta (primi in assoluto a proporre lo streaming in ricezione e in trasmissione, operazione di una complessità assoluta) e la partecipazione di artisti da 36 Paesi e di 45 giurati collegati da ogni parte del mondo. Insomma un PIF “global” con concerti “local” di grande qualità, aperti al pubblico nella misura di 150 spettatori.

A quest’ultimo riguardo vorrei segnalare la serata di venerdì 18 settembre dedicata a Luciano Fancelli (Foligno, 1928-1953) la cui passione per la fisarmonica è divampata come un’illuminazione in un ‘giovane adulto’ sensibile a tutte le arti, aperto all’armonia e alla ritmica jazzistica: un esecutore abilissimo, un compositore dal timbro poetico e personale che ha scritto tantissimo. Ha partecipato a rubriche radiofoniche RAI e inciso per la Ricordi e la Farfisa, lasciando una mole di materiale cui si ispira lo spettacolo che ha visto sul palco gli altrettanto giovani e già affermati talenti del Virtuosity Duo (Andrea Di Giacomo e Valerio Russo) e l’Italian Accordion Quintet in un programma che ha alternato live e contributi video. Il quintetto veneto è stato così la voce del Fancelli – maturo, grazie a componenti di fine levatura (Romano Benetello, Gianfranco De Lazzari, Omar Francescato, Roberto Salvalaio e Roberto Rusalen) che, come riferisce un amico degno di fede, hanno fuso le rispettive esperienze e stili mantenendo una matrice improvvisativa.

Renzo Ruggieri – ph Stefano Celiberti

Di assoluto rilievo anche il concerto di giovedì 17 settembre che ha avuto come protagonisti un duo d’eccezione formato da Danilo Rea al pianoforte e Luciano Biondini alla fisarmonica. Un duo certo non usuale che, come mi assicurava l’amico degno di fede di cui sopra, ha deliziato il palato degli spettatori

Di spicco anche il seminario “The world accordion to Gil”, con il pianista, fisarmonicista, produttore e arrangiatore Gil Goldstein collegato in diretta streaming dagli Stati Uniti per affrontare tematiche come lo sviluppo dell’assolo, l’accompagnamento, le trascrizioni e altri consigli sull’utilizzo della fisarmonica nel jazz.

Ciò detto vorrei adesso soffermarmi sulla specifica categoria dei fisarmonicisti jazz la cui giuria è stata anche quest’anno presieduta dal sottoscritto, coadiuvato da Jure Tori (Slovenia), Anatoli Taran (Bielorussia), Chico Chagas (Brazil), Paolo Di Sabatino (Italy), Coba (Japan) e Simone Zanchini (Italy). Come si nota una giuria di qualità che si è trovata sostanzialmente unanime nel designare i vincitori nelle persone degli italiani Valerio Chiarovelli alla fisarmonica e Fulvio Chiara alla tromba. Al posto d’onore il cinese Zhong Kai che personalmente non ho troppo gradito. Al terzo posto gli statunitensi Sergei Teleshev & Friends a precedere il Duo Astra dal Belgio e i finlandesi Anne-Mari Kanniainen & Heikki Ruokangas a mio avviso meritevoli di maggiore considerazione.

Archiviata nel migliore dei modi questa difficilissima ma storica edizione, gli organizzatori, con Renzo Ruggieri in testa, sono già al lavoro per la preparazione del PIF 2021 che speriamo si possa svolgere alla presenza di quel folto pubblico che ha sempre caratterizzato la manifestazione, lontani da questa pandemia che tante preoccupazioni sta ancora producendo.

 Gerlando Gatto

THE EVOLUTION OF SOLO JAZZ PIANO – L’Aquila, 20 giugno 2018

THE EVOLUTION OF SOLO JAZZ PIANO
una lezione concerto sul lavoro di Bill Dobbins
progetto ideato da Michele Francesconi

Mercoledì 20 giugno 2018
Conservatorio Alfredo Casella dell’Aquila
Direttore Giandomenico Piermarini

Mercoledì 20 giugno 2018, il Dipartimento di Jazz del Conservatorio Alfredo Casella dell’Aquila, coordinato da Paolo Di Sabatino, presenta The Evolution of Solo Jazz Piano, progetto ideato da Michele Francesconi, docente di pianoforte jazz, e ispirato al celebre libro di Bill Dobbins, “Contemporary Jazz Pianist”.

Al progetto parteciperanno la classe di pianoforte jazz, Massimiliano Coclite (docente di canto jazz) e Massimiliano Caporale (docente di composizione e arrangiamento jazz).

Nella stessa giornata, sarà possibile visitare in anteprima la mostra curata da Luca Bragalini (docente di storia del jazz) insieme al collezionista Vittorio Castelli: un vero e proprio racconto dell’evoluzione del disco, dai 78 giri ai Long Playing a 33 giri, passando per i V-Disc della Seconda Guerra Mondiale e numerose rarità. La mostra verrà inaugurata giovedì 21 giugno, in occasione della Festa della Musica, ed è allestita nell’Auditorium del Conservatorio. Sarà possibile visitare l’esposizione fino ai primi di settembre.

La lezione-concerto prende in esame il quarto volume del “Contemporary Jazz Pianist” di Bill Dobbins, metodo pubblicato nel 1988 in quattro volumi. In questo volume vengono presentate 24 variazioni dello stesso tema (costruito sulle armonie dello standard All of Me) come potrebbero suonarlo, in piano solo, 24 pianisti della storia del jazz, da Scott Joplin a Richie Beirach. Dobbins divide il lavoro in due parti, usando come spartiacque il bebop: i primi dodici, quindi, considerati pre-bebop vengono ascritti ai Traditional Styles, mentre i secondi dodici vanno sotto la definizione di Modern Styles.

Bill Dobbins insegna Composizione e Arrangiamento jazz e dirige l’Eastman Jazz Ensemble e l’Eastman Studio Orchestra. Come pianista si è esibito con orchestre classiche e ensemble da camera sotto la direzione di Pierre Boulez, Lukas Foss e Louis Lane, tra gli altri, e ha suonato e registrato con musicisti come Clark Terry, Phil Woods, Dave Liebman e Peter Erskine. Nel 1972, ha vinto l’International Gaudeamus Competition per interpreti di musica contemporanea ed ha vinto numerosi concorsi di composizione jazz tra cui l’Ohio Arts Council e il National Endowment for the Arts. Dal 1994 al 2002, Dobbins è stato direttore principale della WDR Big Band di Colonia, in Germania. Nel 2002 è tornato ad Eastman, pur continuando a lavorare come direttore ospite della WDR Big Band e della Metropole Orchestra di Hilversum. Le scuole di jazz di tutto il mondo hanno adottato i suoi volumi di trascrizioni di assoli di piano jazz e i suoi libri didattici.

Il lavoro effettuato da Michele Francesconi, insieme alla classe di pianoforte jazz, vuole indagare i processi stilistici, compositivi, di fraseggio e di forma che Dobbins ha mutuato dai grandi pianisti della storia del jazz.

Le variazioni sono interamente scritte e per questo possono essere suonate da pianisti che non improvvisano. L’obiettivo si sposta così su quella che Dobbins, nella sua prefazione al lavoro chiama “convincing rhythmic feeling”, più che sulla perfezione o sulla velocità dell’esecuzione.

Dal lavoro portato avanti nel “laboratorio” emerge un concetto importante, vale a dire, il jazz e l’evoluzione degli stili pianistici sono spesso frutto di una crescita collettiva, il risultato degli interventi di molti artisti, più o meno noti, che hanno tramandato e modificato il modo di suonare e di improvvisare negli anni. La lezione è naturalmente anche l’occasione per un confronto informale. Nel corso della giornata, il pubblico avrà modo di intervenire per discutere insieme.

Successione degli interventi

Ore 10.30

SCOTT JOPLIN. suona FRANCESCO DI MARCO
JELLY ROLL MORTON. suona JACOPO PAOLUCCI
JAMES P. JOHNSON. suona MICHELE FRANCESCONI
WILLIE “THE LION” SMITH. suona MASSIMILIANO CAPORALE
EARL HINES. suona ALBERTO BIANCHI
FATS WALLER. suona MATTIA PARISSI
TEDDY WILSON. suona SEBASTIAN GIOVANNUCCI
DUKE ELLINGTON. suona MASSIMILIANO COCLITE

Ore 13.30

ART TATUM. presenta MICHELE FRANCESCONI
MEADE LUX LEWIS. suona ELEONORA LA PROVA
PETE JOHNSON. suona GIANCARLO GREGORI
JIMMY YANCEY. suona TIZIANO PATACCHINI
THELONIOUS MONK. suona SEBASTIAN GIOVANNUCCI
BUD POWELL. presenta MASSIMILIANO COCLITE
OSCAR PETERSON. suona MASSIMILIANO CAPORALE
ERROLL GARNER. presenta MATTIA PARISSI

Ore 16.30

LENNIE TRISTANO. presenta ALBERTO BIANCHI
BILL EVANS. suona JACOPO PAOLUCCI
CLARE FISCHER. suona MICHELE FRANCESCONI
JIMMY ROWLES. suona MATTIA PARISSI
CECIL TAYLOR. presenta MICHELE FRANCESCONI
CHICK COREA. suona SEBASTIAN GIOVANNUCCI
KEITH JARRETT. suona GIANCARLO GREGORI
RICHIE BEIRACH. suona TIZIANO PATACCHINI

Il piano trio di Paolo Di Sabatino in concerto allo Zingarò Jazz Club di Faenza

Mercoledì 25 ottobre 2017, il palcoscenico dello Zingarò Jazz Club ospiterà il Paolo Di Sabatino Trio con Paolo Di Sabatino al pianoforte, Daniele Mencarelli al basso elettrico e Glauco Di Sabatino alla batteria. Prima del concerto, Paolo Di Sabatino presenterà il suo recente libro “Tienimi dentro te”. Il concerto è ad ingresso libero con inizio alle 22.

Paolo Di Sabatino è da sempre legato al piano trio. La sua prima incisione in questo formato risale al 1996, con il disco Foto Rubate realizzato con Massimo Moriconi e Massimo Manzi. A pèartrie da quella esperienza si è trovato a suonare e a registrare in trio a suo nome con diversi musicisti, portando avanti in contemporanea un “doppio binario”: da una parte, un progetto internazionale dove hanno trovato posto musicisit del calibro di John Patitucci, Horacio “El Negro” Hernandez, Gary Willis, Peter Erskine, Janek Gwizdala, JoJo Mayer, Christian Galvez e Dennis Chambers e, dall’altra, un trio italiano composto, da alcuni anni, dal fratello Glauco Di Sabatino alla batteria e con bassisti quali Daniele Mencarelli e Marco Siniscalco.

Il trio italiano ha registrato e prodotto lavori anche in ambito pop: è stato al fianco di Antonella Ruggiero, Grazia Di Michele e Fabio Concato. Con Glauco Di Sabatino e Marco Siniscalco, inoltre, ha inciso diversi cd per l’etichetta giapponese Atelier Sawano, uno dei quali – Luna del sud – è stato tra i dischi scelti di Billboard Japan. (altro…)

Corinaldo Jazz Winter 2017

Archiviate le fatiche degli eventi estivi, il Corinaldo jazz torna in versione “Winter”, con una mini rassegna di concerti nella suntuosa cornice del Teatro Goldoni. Due gli appuntamenti da segnare sul calendario: il primo il 26 di ottobre con Alain Caron Band e l’altro il 28 novembre, con i Trace Elements di Paolo di Sabatino featuring Dannis Chambers. Alain Caron è considerato un autentico mito del basso elettrico a sei corde. Affiancheranno Caron nel concerto corinaldese di giovedì 26 ottobre: Ciro Manna, chitarrista virtuoso e molto apprezzato; Antonio Muto, batterista poliedrico molto attivo nel panorama musicale italiano e Alessandro Scialla alle tastiere. (Ingresso 10€) (altro…)

La stagione 2017/18 dello Zingarò Jazz Club di Faenza

La stagione 2017/18 dello Zingarò Jazz Club di Faenza

Zingarò Jazz Club
Faenza. Via Campidori, 11
social network: www.facebook.com/zingaro.jazzclub ; www.twitter.com/zingarojazzclub

Mercoledì 27 settembre 2017, con il concerto del duo The Godivas, prende il via la nuova stagione di concerti dello Zingarò Jazz Club di Faenza. Come di consueto, i concerti sono tutti ad ingresso libero e si terranno di mercoledì, con inizio alle 22, nella splendida sala al numero 11 di Via Campidori.

Una stagione di trenta appuntamenti con un filo narrativo in grado di affiancare espressioni più canoniche e formazioni maggiormente rivolte alla sperimentazione: un risultato conseguito grazie alla varietà stilistica delle scelte di Michele Francesconi, direttore artistico della rassegna. Saranno presenti, oltre ai concerti, anche diversi incontri con i protagonisti del panorama jazzistico nazionale: una peculiarità ormai caratteristica che rende lo Zingarò Jazz Club una realtà conosciuta ed apprezzata su tutto il territorio italiano. Nel prossimo cartellone, in particolare, saranno ospiti Enrico Bettinello per la presentazione del suo libro Storie di Jazz e Luca Bragalini con il suo lavoro dedicato alla dimensione sinfonica dell’opera di Duke Ellington.

La stagione si apre con la performance estroversa e irriverente di The Godivas, il duo formato da Messalina Fratnic e Silvia Wakte. E si prosegue, poi, con un mosaico vario e particolareggiato del jazz italiano: gli appassionati ascoltatori dello Zingarò Jazz Club avranno modo di ascoltare tanto la musica dei protagonisti presenti sui palchi dei festival più importanti che quella dei talenti emergenti. E, naturalmente, ci sarà modo di dare visibilità alle formazioni nate sul territorio e di esplorare i territori sonori vicini al jazz. (altro…)

Antonella Ruggiero al TrentinoInJazz venerdì 29 luglio

Trentino Jazz
Fondazione CARITRO
Provincia autonoma di Trento
Regione Autonoma Trentino Alto Adige

presentano:

TRENTINOINJAZZ 2016
…il percorso del jazz…
8 giugno – 27 novembre 2016

Venerdi 29 Luglio 2016
ore 21.00
Piazza Chiesa
Palcoscenico Gradinata
Levico Terme (TN)

Antonella Ruggiero
con Trio Ruggieri-Di Sabatino-Di Sabatino

Antonella Ruggiero: voce
Renzo Ruggieri: fisarmonica
Paolo di Sabatino: piano
Glauco Di Sabatino: batteria (altro…)