Cueva Summer Jazz 2016

Una cortina di stelle, il Castello della Mesola e la millenaria Abbazia di Pomposa formano la straordinaria scenografia degli appuntamenti firmati Cueva Summer Jazz 2016: sei imperdibili concerti ad ingresso libero che – tra luglio ed agosto – dispenseranno vibranti emozioni in musica abbinate alle invitanti proposte culinarie dello chef Luca Agnelli.
L’apprezzata rassegna concertistica, giunta alla sesta edizione, è organizzata dal Ristorante La Cueva in collaborazione con Jazz Club Ferrara, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Codigoro.
Soul, Brasilian sounds, funk e jazz colorano il corposo palinsesto che punta l’accento sulle voci femminili e non solo. L’apertura della rassegna, in programma per sabato 02 luglio (ore 22.00), si terrà in trasferta in una location d’eccezione, il Castello della Mesola dove, in occasione della Notte Rosa, si esibirà una delle punte di diamante del cantautorato italiano, Patrizia Laquidara. Cantante, autrice e, occasionalmente, anche scrittrice e performer, la Laquidara spazia dalla canzone d’autore alla musica popolare, alla sperimentazione vocale. La “poetessa di estrazione maudit”, così viene definita per la sua scrittura ricercata ed evocativa, propone un viaggio lungo un percorso a lei caro, quello della canzone d’autore dove la musica, più che accompagnare, entra in risonanza con la voce passando dalla sensualità al gioco, dal mistero al rito, dalla delicatezza al dramma, con la naturalezza che le è propria. Ad accompagnarla saranno la chitarra a sette corde ed il cavaquinho manipolati dalle dita esperte di Daniele Santimone.
Atmosfere straight ahead e un’aura di elegante classicità trovano ideale compendio nel timbro fluido e intenso di Eloisa Atti (sabato 16 luglio, ore 22.00), impegnata in un toccante omaggio alla figura di Billie Holiday. Nel ripercorrere musicalmente la vita di colei che è considerata la cantante jazz per antonomasia, proponendo altresì composizioni originali che colpiscono per la dirompente carica emotiva, la Atti sarà affiancata da Matteo Raggi al sax tenore, Davide Brillante alla chitarra e Stefano Travaglini al contrabbasso.
Cueva ama spaziare lungo le rotte musicali più variegate, alla scoperta delle matrici primigenie e delle contaminazioni che rendono il jazz materia assolutamente fluida e permeabile. È per questo che, sabato 23 luglio (ore 22.00), la rassegna ospita una tappa del tour italiano della pianista, cantante e compositrice brasiliana Anne Boccato che, coadiuvata da tre protagonisti del jazz nazionale come Achille Succi (sassofoni), Stefano Dallaporta (contrabbasso) e Andrea Grillini (batteria), darà vita ad una magnetica miscela in cui suadenti sonorità carioca si fondono al Modern jazz della Grande Mela.
Il fine settimana successivo (sabato 30 luglio alle ore 22.00) vede invece il gradito ritorno di Alessia Obino che presenterà il nuovissimo “A Sound’s A Million Shapes”, progetto in cui la musica trae ispirazione dalle composizioni di alcuni personaggi rappresentativi della scena jazz e soul degli anni ’70. Alla rilettura di brani celebri si mescolano composizioni originali dal sapore visionario dove jazz, libera improvvisazione, rock e soul sconfinano l’uno nell’altro per restituire un suono eterogeneo che costituisce la cifra stilistica del gruppo completato da Giancarlo Bianchetti alla chitarra, Rosa Brunello al basso elettrico e Marco Frattini alla batteria.
Sabato 13 agosto (ore 22.00) la voce cede il passo al sound carico di groove ostinati dei Rich Double & Afrobeaters, alle prese con un repertorio di musica jazz funky e afrobeat che include brani di Eddie Harris, Pee Wee Ellis, Horace Silver, John Scofield, Wayne Shorter, oltre che alcune composizioni originali del gruppo. La band, guidata dal virtuoso batterista Riccardo Paio, è formata da Federico Pierantoni al trombone, Glauco Benedetti alla tuba – entrambi membri della live band di Jovanotti – e Daniele Santimone alla chitarra.
Il compito di chiudere in bellezza l’edizione 2016 di Cueva Summer Jazz spetta infine – sabato 20 agosto, ore 22.00 – al quartetto di uno dei talenti più interessanti della scena nazionale, Giovanni Benvenuti. Coadiuvato da Simone Graziano al pianoforte, Francesco Pierotti al contrabbasso e Andrea Grillini alla batteria, il giovane sassofonista presenterà “Che fine ha fatto il Signor Bowman”, album d’esordio per Emme Record. A dispetto della giovane età, Giovanni Benvenuti (Siena, 1989) ha già messo a segno un’esibizione al Panama Jazz Festival e in svariate location sparse tra New York e Boston a fianco di altri protagonisti della scena contemporanea italiana come Francesco Diodati, Alessandro Lanzoni e Achille Succi tra gli altri. Da citare altresì le collaborazioni con John Taylor, Guinga, Barbara Casini e Danilo Perez. Vincitore del Premio Massimo Mutti, indetto nell’ambito del Bologna Jazz Festival, Benvenuti collabora altresì con la Eskimo Jazz Band diretta da Fabio Morgera.
Cena a partire dalle ore 20:00. Inizio concerti ore 22:00. In caso di maltempo gli eventi si svolgeranno all’interno del locale e all’interno del Castello della Mesola. Cocktail bar aperto per chi volesse partecipare al solo concerto. Per informazioni e prenotazioni: www.lacuevapomposa.it , tel. 0533 719121 – 347 8742694 (altro…)

Fred Wesley dal vivo all’Elegance Cafè

Decenni dopo il suo lavoro con James Brown e George Clinton, Fred Wesley  si è affermato come uno degli artefici  del funk, il suo nuovo progetto crea un legame tre le sue radici jazz e le future generazioni. Un trio con Wesley a 73 anni è ancora un virtuoso del trombone, il prodigio italiano Leonardo Corradi all’organo, il batterista francese Tony Match. Tre musicisti che inizialmente si sono riuniti per rendere omaggio al jazz soul del leggendario organista Jimmy Smith,  continuano a suonare assieme nel nome del groove. Il loro spettacolo combina il talento e l’esperienza di Wesley che ha lavorato con artisti da Count Basie e Ray Charles, fino a Lenny Kravitz e D’Angelo, con il tocco di Corradi e la ritmica colorata di Match che si avvale anche di ritmi africani e suoni elettronici.
Wesley è riconosciuto come il trombonista funk di riferimento. Insieme a Maceo Parker e Pee Wee Ellis era uno dei membri fondamentali della sezione fiati dei gruppi di James Brown e anche il direttore musicale della James Brown’s Band. Ha suonato moltissimi brani di successo come “Say it Loud – I’m Black and I’m Proud” e “Mother Popcorn” e anche come coautore di “Hot Pants”.
La sua lunga carriera gli ha permesso di collaborare, oltre che con Brown e Clinton, con artisti del calibro di Ray Charles, Lionel Hampton, Randy Crawford, Vanessa Williams, The SOS Band, Cameo, Van Morrison, Socalled e De La Soul e tanti altri. Nel 1975 lasciò i “J.B.’s” per collaborare con George Clinton ed i suoi vari progetti (Parliament e Funkadelic), e anche incidendo in proprio con un gruppo satellite di questi progetti , chiamato “The Horny Horns”. (altro…)

Xantonè Blacq & Tony Match

2.0 è il nuovo combo tra il batterista francese Tony Match e il vocalist-polistrumentista inglese Xantoné Blacq . La loro musica mescola gli stimoli ricevuti dai molti grandi artisti che hanno lavorato con loro, per creare un cocktail sonoro rinfrescante e colorato. Soul, jazz, funk e musica latina sono le colonne portanti di questa straordinaria interazione tra i due musicisti. Blacq ha collaborato con una vasta gamma di artisti di molti generi tra cui Amy Winehouse , Mark Ronson , Candi Staton , Jessie J , Randy Brecker , Tom Browne e Nigel Kennedy e molti altri. È anche un produttore di successo che ha pubblicato in tutto il mondo e ha remixato numerosi artisti di alto livello , tra cui Earth Wind & Fire . Match da molti anni collabora con i migliori jazzisti a livello mondiale, sia come produttore, sia come musicista, ma, anche come direttore artistico. Da Fred Wesley a Pee Wee Ellis, da Paul Jackson e gli Headhunters a Richard Galliano, Tony collabora anche con icone come Kurt Elling , Charlie Haden , Ernie Watts e Gonzalo Rubalcaba.
Sul palco Xantoné Blacq (tastiere, voce e percussioni) e Tony Match (batteria). (altro…)

Ferrara in Jazz 2014 – 2015

Ferrara in Jazz 2014 – 2015
XVI Edizione
18 ottobre 2014 – 30 aprile 2015

Fervono i preparativi di una nuova vibrante edizione di Ferrara in Jazz, la sedicesima, che si svolgerà nella meravigliosa cornice del Torrione San Giovanni dal 18 ottobre 2014 al 30 aprile 2015.
Quest’anno lo splendido bastione rinascimentale, iscritto nella lunga lista del patrimonio UNESCO e sede dell’Associazione Culturale Jazz Club Ferrara, sarà sottoposto a lavori di consolidamento e adattamento alle norme in materia di sicurezza e antisismica. Il restyling della prestigiosa sede comporterà un leggero slittamento dell’inizio della stagione concertistica che verrà inaugurata sabato 18 ottobre dal trombettista statunitense Ambrose Akinmusire.
Ferrara in Jazz, organizzata da Jazz Club Ferrara con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Provincia di Ferrara, Comune di Ferrara, Banca di Romagna, Endas Emilia-Romagna e del main sponsor Caffè Meseta, si appresta ancora una volta a tessere la trama di un vero e proprio festival della durata colossale di ben sei mesi, lungo i quali sarà possibile fruire della musica afroamericana in tutte le sue possibili accezioni.

Si rinnovano i gemellaggi e le co-produzioni con Ferrara Musica, Bologna Jazz Festival, Crossroads Jazz e altro in Emilia-Romagna grazie a cui la stagione si inserisce in una rete di ampio respiro regionale e nazionale. Con la consueta cadenza di tre concerti settimanali (venerdì, sabato e lunedì) il palinsesto di Ferrara in Jazz si fregia di oltre trenta Main Concerts tenuti da grandi protagonisti del panorama internazionale: Ambrose Akinmusire, Lou Donaldson, Anat Cohen, Uri Caine e Han Bennink, John Taylor, Steve Kuhn, John Abercrombie, George Cables, Chris Speed e John Hollenbeck, Toninho Horta e Ronnie Cuber, Fabrizio Bosso, Shawnn Monteiro, Marc Turner, Peter Bernstein, Kenny Werner e molti altri.
Ad arricchire questo ghiotto elenco sono due appuntamenti in ‘trasferta’ al Teatro Comunale Claudio Abbado con il piano solo di Hiromi e il duo Kenny Barron Dave Holland.
Immancabili i lunedì firmati Happy Go Lucky Local caratterizzati da esplosive jam session e dedicati ad artisti emergenti e a protagonisti della scena musicale regionale e nazionale. Torna inoltre la golosa cornice di Somethin’Else con l’esplorazione di itinerari etnici gastronomico-musicali lungo nuove rotte geografiche per gli orecchi e i palati più curiosi.
Spazio anche all’arte contemporanea con You Ain’t Gonna Know Me ‘Cos You Think You Know Me, personale del giovane fotografo emiliano Matteo Mangherini.

La programmazione 2014-2015 riallaccia fin da subito quello straordinario ponte musicale che congiunge ormai da diverse stagioni Ferrara alla Grande Mela.
Il taglio del nastro di questa nuova ricchissima edizione spetta, come già accennato, al quintetto del talentuoso trombettista statunitense Ambrose Akinmusire che, sabato 18 ottobre, presenterà al Torrione The Imagined Savior is Far Easier to Paint, secondo episodio discografico edito da Blue Note Records.
Continuando sul versante dell’attualità jazzistica a cui il Jazz Club Ferrara riserva da sempre un occhio di riguardo troviamo, venerdì 31 ottobre, il quartetto guidato da Anat Cohen (in collaborazione con Bologna Jazz Festival). Decretata “miglior clarinettista dell’anno” dai Jazz Journalists Awards, Anat è testimone della vitalità del folto gruppo di artisti israeliani che hanno eletto New York quale patria adottiva.
Di taglio contemporaneo sono anche gli altri due appuntamenti in collaborazione con la prestigiosa kermesse bolognese: lunedì 3 novembre il palco del Torrione innescherà la miccia di Sonic Boom con la vulcanica creatività di due inesauribili improvvisatori come Uri Caine e Han Bennink; mentre The Claudia Quintet, formazione guidata da Chris Speed e John Hollenbeck e completata da Matt Moran, Red Wierenga e Robert Landfermann si esibirà venerdì 7 novembre.

Parecchia carne al fuoco anche per gli amanti del jazz tout court; sul palco del Jazz Club infatti si avvicenderanno figure di spicco che ne hanno scritto la storia.
Si parte venerdì 24 ottobre con il collaudatissimo Organ Quartet guidato da una leggenda vivente del jazz: Lou Donaldson il cui groove avvolgerà il Torrione con un tributo a quei mitici anni ’60 e ’70 che hanno catapultato il leader in vetta alle classifiche a fianco di Art Blackey, Jimmy Smith e Clifford Brown. Lunedì 10 novembre (in collaborazione con Bologna Jazz Festival) è di scena il trio di Steve Kuhn completato da Palle Danielsson e Billy Drummond. Kuhn è iscritto di diritto nell’alveo dei migliori artisti che hanno contribuito all’evoluzione del linguaggio pianistico della tradizione. Venerdì 21 novembre (in collaborazione con Bologna Jazz Festival) largo ad un altro quartetto straight ahead, quello guidato da una punta di diamante del pianismo USA come George Cables al cui repertorio, denso di swing, contribuirà la verve di un ospite speciale, Piero Odorici ai sassofoni. Sconfinati territori musicali si plasmano nel lirismo magnetico e struggente del pianista John Taylor. Icona del modern jazz d’oltre Manica, sabato 8 novembre (in collaborazione con Bologna Jazz Festival), Taylor presenterà in solo In Two Minds ultimo disco edito da Cam Records (2014). Dai tasti avorio ed ebano si passa alle sei corde, sabato 15 novembre (in collaborazione con Bologna Jazz Festival), con un chitarrista di culto come John Abercrombie che si esibirà in trio con Gary Versace e Adam Nussbaum; mentre sabato 29 novembre, in collaborazione con Caffè Meseta, grandi classici del jazz samba godranno degli arrangiamenti e reinterpretazioni di uno straordinario duo: Toninho Horta e Ronnie Cuber. Sin dai primi giorni di dicembre, infine, si respira aria di festa con il soul e il gospel del Fabrizio Bosso Spiritual Trio (sabato 06 dicembre) all’insegna di un viaggio nel profondo delle origini della musica nera. Lo swing e il funk più travolgenti vibrano invece nelle serate di domenica 7 e sabato 13 dicembre quando il Torrione ospiterà rispettivamente i Mob Peppers featuring Pee Wee Ellis (sax tenore della storica band di James Brown) e The Unusual Suspects, inedita formazione guidata dall’organista Pat Bianchi e completata da Massimo Faraò al pianoforte e Byron Landham alla batteria. A chiudere i Main Concerts di questa prima parte di Ferrara in Jazz spetta ad una delle grandi voci del jazz, quella di Shawnn Monteiro in compagnia del suo Christmas Quartet, che abbraccerà in un’unica serata swing, latin, blues e gospel ripercorrendo celebri brani che costituiscono la storia della musica afroamericana.

Tradizione e futuro viaggiano paralleli anche sul prestigioso palcoscenico del Teatro Comunale Claudio Abbado dove Ferrara Musica, in co-promozione con Jazz Club Ferrara, ospiterà (martedì 28 ottobre) il talento unito all’estro vulcanico della pianista nipponica Hiromi Uehara in piano solo, per cedere il passo, lunedì 17 novembre, all’esclusivo dialogo tra due giganti del jazz internazionale: Kenny Barron e Dave Holland.

Con Ferrara in Jazz si rinnova altresì la vivace vetrina musicale della scena jazzistica italiana firmata Happy Go Lucky Local. La serata, ad ingresso gratuito per i soci Endas, ha inizio alle ore 20.00 con uno stuzzicante aperitivo a buffet accompagnato dalla selezione musicale di Andreino Dj che, a ritmo del miglior soul jazz, introduce il concerto in prima serata. A seguire, funamboliche jam session si configurano come luogo di incontro privilegiato per molti allievi dei conservatori e musicisti professionisti di base a Ferrara o provenienti da diverse città limitrofe, facendo del Torrione una vera e propria palestra di jazz su scala regionale.

Oltre all’udito il Jazz Club solletica anche gusto ed olfatto con Somethin’Else, golosa cornice che esplora itinerari etnici gastronomico–musicali in cui suoni e sapori del mondo si fondono non solo per soddisfare gli orecchi e i palati più curiosi, ma per rivelare quanto mondi apparentemente così distanti abbiano nel proprio dna comuni matrici genetiche.

Spazio infine all’arte contemporanea (dal 01 al 26 dicembre) con You Ain’t Gonna Know Me ‘Cos You Think You Know Me, personale del giovane fotografo emiliano Matteo Mangherini ideata e curata da Eleonora Sole Travagli in esclusiva per Jazz Club Ferrara con la collaborazione di Endas Emilia-Romagna. Destreggiandosi nella caleidoscopica moltitudine di rivelazioni svelate dai musicisti che hanno risposto a questa chiamata alle arti, Mangherini ha elaborato il proprio originale omaggio alla musica jazz e ai molti ‘eroi’ che calcano il palcoscenico del Torrione mettendo a nudo le passioni che contribuiscono inequivocabilmente alla cifra stilistica di ognuno di essi.La personale, iscritta nel progetto “Vetrina giovani artisti” patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, sarà inaugurata lunedì 01 dicembre nell’ambito di Happy Go Lucky Local.

L’Associazione culturale Jazz Club Ferrara consente di ampliare la propria base sociale attraverso il tesseramento a Endas che riserva ai propri soci numerose agevolazioni su scala nazionale insieme alla possibilità di fruire di un sempre crescente numero di appuntamenti di indiscusso valore culturale. Nell’ambito specifico di Ferrara in Jazz, anche quest’anno sarà possibile abbonarsi all’intera stagione concertistica o sottoscrivere speciali formule carnet.
Il Jazz Club Ferrara è inoltre parte integrante del circuito MyFe, la carta turistica della città di estense.

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Oumou Sangarè: una grande voce un grande personaggio

VENERDI 11 SETTEMBRE AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA

Come tutti i “grandi” che si sono conquistati questa posizione indipendentemente dal genere musicale, Oumou Sangare è entrata nella West African Hall of Fame per meriti che vanno oltre la mera abilità di cantante. Cantautrice, esponente nella lotta per i diritti delle donne, portavoce della sua generazione e delle donne in genere, Oumou è molto più di una semplice “cantante”. È semmai un fenomeno sociale, per dei valori che incarna e per i quali si batte. Una donna africana che dice sempre ciò che pensa senza mai tirarsi indietro.

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Dal 3 al 7 luglio Liri diventa la patria del blues

Derek Trucks

Derek Trucks

Liri Blues è sicuramente uno dei più importanti festival di blues in Italia,forse il più autentico ed identitario. Da venerdì 3 a martedì 7 luglio, Isola del Liri in provincia di Frosinone, gemellata con New Orelans, diventa l’isola del blues con la presenza dei più grandi nomi del blues internazionale.
Il festival ,organizzato dall’Associazione Duke Bird con il sostegno del Comune di Isola del Liri, della Provincia di Frosinone e della Regione Lazio e della Comunità Montana Valle del Liri, si svolgerà nel tradizionale spazio di Piazza De’ Boncompagni. Cinque serate di grande musica tutte ad ingresso gratuito.

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