“Re: Connections”: il ritorno in Italia nell’album del contrabbassista Paolo Benedettini

E’ una delle leggende viventi del jazz, Ron Carter, a scrivere dettagliatamente -brano per brano – le liner notes di “Re: Connections”, l’album del grande contrabbassista Paolo Benedettini, rientrato da qualche anno in Italia dopo una lunga permanenza a New York, dove è stato membro stabile del trio del compianto batterista Jimmy Cobb insieme al pianista Tadataka Unno, collaborando con molti altri artisti tra cui Harold Mabern, Joe Magnarelli, Joe Farnsworth, Eric Reed, e per le tournée europee con Joe Farnsworth, Eric Alexander e David Hazeltine.

In Italia ha collaborato con Dave Liebman, Steve Grossman, nelle formazioni di Piero Odorici con molti special guest tra cui Eddie Henderson, George Cables, Ronnie Mathews, Curtis Fuller, Eliot Zigmund. Tra le prime sinergie importanti quella con i gruppi di Tom Kirkpatrick, Gianni Cazzola e soprattutto con Bobby Durham, suo primo mentore, in una formazione completata da Massimo Faraò al piano, accompagnando grandi musicisti come Archie Shepp, Benny Golson e Hal Singer.
Per anni ha fatto parte del Nicola Conte Jazz Combo nelle tournée mondiali, e ha suonato nei gruppi di Ronnie Cuber, Joel Frahm, Jesse Davis, Bud Shank, Steve Gut, Mark Sherman.
Tornato stabilmente nella sua Pisa nel 2018, Paolo Benedettini porta con sé e continua a coltivare una lunga carriera di collaborazioni illustri con cui si è esibito in tutto il mondo, e incisioni con le più prestigiose etichette discografiche tra cui Blue Note Records, Impulse! Records, EmArcy Records, Verve Records.
Per il disco “Re: Connections”, che descrive proprio il ritorno e la riconnessione con il suo Paese d’origine, l’Italia, Benedettini ha scelto due musicisti con cui ha condiviso una grande parte della sua carriera iniziale: il chitarrista Marco Bovi e il pianista Nico Menci.

Suo insegnante sia alla prestigiosa Juilliard School che privatamente, Ron Carter è stato per Benedettini un vero e proprio mentore: “Capitava spesso che, oltre alle lezioni settimanali, mi trovassi ad accompagnarlo a ai vari soundcheck, a recording session o prove varie, oltre a frequentare la sua casa in occasione di festività o momenti musicali, sempre disponibile a condividere le sue opinioni e i suoi punti di vista rispetto alla musica, per me una grande opportunità di crescita.”

Tra i brani più apprezzati del disco da Ron Carter spicca “Chovendo Na Roseira”, uno standard brasiliano di Jobim: “Mi sono sorpreso a riascoltare più volte la loro versione, apprezzandola ogni volta di più.”

Sempre nelle liner notes, Ron Carter scrive: “Il “Coro a bocca chiusa” della “Madama Butterfly di Puccini, è suonato dal trio da una meravigliosa angolazione, piena di rispetto e ammirazione.” Difatti, un altro elemento ricorrente nel repertorio del trio sono le idee provenienti dalla musica lirica: in questo album sono presenti anche “Entr’acte I”, derivato dalla Carmen di Bizet, e una composizione originale “Modes From D.G.” ispirata da una successione di accordi presenti nella Overture del Don Giovanni di Mozart.
Paolo Benedettini: “Per un periodo la lirica è diventata per me quasi un’ossessione, come se mi consentisse di riappropriarmi di una sfera di percezione emotiva che sentivo radicata profondamente nella mia cultura di origine e che per qualche misterioso motivo avevo fino ad allora trascurato.”
La tracklist completa di “Re: Connections”: “Intro”, “Modes from D.G.”, “Love Walked In” (G. Gershwin), “Bruno’s Lines”, “Coro a bocca chiusa” (da Madama Butterfly di G. Puccini), “I Concentrate on You” (C. Porter), “Hindsight”, “Fantasy in D”, “Martha’s Prize” (C. Walton), “Entr’acte I” (dalla Carmen di G. Bizet), “Chovendo Na Roseira” (A.C. Jobim), “For Toddlers Only” (R. Carter).
L’album è disponibile nei maggiori digital stores e piattaforme streaming tra cui Spotify https://bit.ly/SPOTIFYreconnections e iTunes https://bit.ly/ITUNESreconnections.

CONTATTI
Paolo Benedettini FB https://www.facebook.com/paolo.benedettini.3
Paolo Benedettini IG https://www.instagram.com/paolobenedettini/
Ufficio Stampa: Fiorenza Gherardi De Candei – tel. 328.1743236 info@fiorenzagherardi.com www.fiorenzagherardi.com

Cueva Summer Jazz 2015

CUEVA SUMMER JAZZ 2015

V Edizione
04 luglio – 22 agosto 2015

L’incantevole giardino estivo del ristorante La Cueva, che vanta una quinta teatrale d’eccezione come la millenaria Abbazia di Pomposa, riapre i battenti pronto a puntare i riflettori su una nuova e coinvolgente edizione di Cueva Summer Jazz.
La rassegna concertistica, giunta quest’anno alla quinta edizione, è realizzata in collaborazione con Jazz Club Ferrara, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Codigoro, dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po e di Ferrara Terra e Acqua.
Saranno sei gli imperdibili appuntamenti ad ingresso gratuito che, tra luglio e agosto, dispenseranno un raffinato connubio fatto di note e alta gastronomia elaborata dall’estro dello chef Luca Agnelli.

Sonorità afro-brasiliane, musica manouche, groove d’autore e tanto jazz costituiscono la miscela esplosiva di questa nuova stagione che aprirà il sipario, in occasione della Notte Rosa, sabato 04 luglio (ore 22.00) con un maestro assoluto del bebop, il trombettista americano Tom Kirkpatrick e la sua Jazz Workshop Orchestra. Formatosi presso la Juilliard School of Music di New York, Kirkpatrick ha collaborato con mostri sacri del jazz quali Chet Baker, Lou Donaldson, George Coleman e Clifford Jordan, solo per citarne alcuni.Purezza del suono, versatilità ritmica e cangianti sfumature timbriche costituiscono la cifra stilistica di Kirkpatrick con cui anche gli standards più battuti vibrano di nuova luce. Il bandleader si esibirà in quartetto affiancato dal sax tenore di Valerio Pontrandolfo, Luca Pisani al contrabbasso e Alberto Chiozzi alla batteria.

Atmosfere straight ahead e un’aura di elegante classicità trovano un ideale compendio espressivo nel timbro fluido e intenso di Chiara Pancaldi (sabato 11 luglio, ore 22.00), la cui scioltezza nella tecnica scat e la versatilità con cui passa dallo swing al bop, ne fanno una delle voci emergenti più interessanti del panorama jazz. Già al fianco di artisti del calibro di Cyrus Chestnut e Kirk Lightsey, la giovane cantante bolognese parteciperà a breve alla competition indetta dal prestigioso Montreaux Jazz Festival. Affiancata da Giancarlo Bianchetti alla chitarra, Mirko Scarcia al contrabbasso e Andrea Nunzi alla batteria, la Pancaldi presenterà I Walk A Little Faster, cd edito da Challenge Records (Aprile, 2015) che sancisce il debutto internazionale dell’apprezzata jazz singer.

Ma Cueva ama anche spaziare lungo le rotte musicali più variegate, alla scoperta delle matrici primigenie e delle contaminazioni che rendono il jazz materia assolutamente fluida e permeabile. È per questo che, sabato 25 luglio (ore 22.00), seguendo le orme del celebre Quintette du Hot Club de France formato da Django Reinhardt, la rassegna propone le travolgenti sonorità manouche del Gipsy Strike Quintet che, oltre al contrabbasso magistralmente ‘manipolato’ da Pietro Cavalieri D’Oro, vede ben tre chitarre imbracciate rispettivamente da Martino Salvo, Diego Rossato e Carlo Stupiggia, atte a sostenere le rapinose iperboli del clarinetto di Michele Uliana in prima linea. La serata sarà arricchita da un menù degustazione dei prodotti Andalini, pasta dal 1956.

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