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Javier Girotto

Javier Girotto

Dal 3 Marzo al 12 Maggio 2010

Dopo il successo della passata stagione, torna COSE l'appuntamento settimanale più irriverente e abrasivo della Capitale con i suoi eventi che si succederanno dal 3 marzo al 12 maggio 2011 tutti i giovedì dalle ore 21,30 presso la Sala Mangiatoia (sala concerti della Scuola Popolare di Musica di Testaccio di Roma).

Si parte il 3 Marzo, viaggiando tra la Sardegna e l'Argentina trasportati dal duo Bebo Ferra e Javier Girotto, due fra i più grandi nomi del jazz italiano, che in esclusiva per “COSE” presenteranno il loro nuovissimo lavoro discografico “KALEIDOSOPIC ARABESQUE”.

Il 10 Marzo i suoni incontreranno il movimento grazie alle due compagnie di danza finaliste dell'ultima edizione di MARTELive, mentre nei giovedì successivi si susseguiranno tre generazioni di jazz italiano e internazionale con tre appuntamenti nel segno della musica creativa, della scena dell'improvvisazione radicale, dell'altro jazz.

Il 17 Marzo con il duo visionario di Greg Burk e Bob Moses e il loro ultimo lavoro “Ecstatic Weanderings“, il 24 Marzo col brillante e sorprendente trio italiano di tre grandi come Sandro Satta, Roberto Bellatalla e Fabrizio Spera; il 7 Aprile con le ipnotiche atmosfere dell'inedito trio di Eivind Aarset, Michele Rabbia, Stefano Battaglia.

Il 14 Aprile sarà la volta dell'ultimo lavoro di una giovanissima talentuosa del jazz italiano Luisiana Lorusso con il suo “UPWARDS” accompagnata da Gaetano Partipilo, Claudio Filippini, Francesco Ponticelli e Fabio Accardi

Il 21 Aprile è di scena “LA BELLEZZA NON HA FORMA” l'originale, stravagante e poetica dell'action painting di Cinzia Fiaschi insieme alla voce di Diana Torti e al pianoforte di Alessandro Giachero.

Per finire, due straordinari quartetti di casa nostra,  il Leaf Branch's Project di Tocilj-Frasca il 5 Maggio, e il Deep Combo di Claudio Corvini di scena il 12 Maggio.

“COSE” conferma la sua vocazione multidisciplinare, ponendosi come punto di snodo e di riferimento della scena musicale più “avventurosa” e contaminata da altre discipline.

Il progetto, arrivato alla 4^ edizione, riesce a coniugare una proposta di assoluta eccellenza artistica con una politica di contenimento dei prezzi, e questo può accadere grazie, non ad un intervento ed un  sostegno istituzionale, bensì grazie al sostegno di quattro strutture romane indipendenti: Associazione Controchiave, Live Sound Development, Scuola Popolare Di Musica Di Testaccio, Centro di cultura sperimentale Rialto attive da anni nella città che, nonostante la chiusura di uno di questi spazi (il Rialtosantambrogio) e la mancanza di qualsiasi forma di finanziamento, decidono di stipulare un mutuo bancario per autofinanziare la rassegna, che viene ospitata, per la seconda volta, negli spazi della Scuola Popolare di Musica di Testaccio. Ed ovviamente,  grazie anche  alla partecipazione di tutto quel pubblico che ha animato le precedenti edizioni.

CARTELLONE “COSE” 4 | 2ª Fase

3 marzo – Musica

Presentazione del CD “KALEIDOSCOPIC ARABESQUE”

Bebo Ferra chitarra Javier Girotto baritono soprano flauti

“KALEIDOSCOPIC ARABESQUE” (Dasè Sound Lab & Accademia del Suono/Egea), il nuovo disco nato dall'incontro di due grandi nomi del jazz italiano Bebo Ferra & Javier Girotto. L'album nasce dalla reciproca stima e affinità tra i due jazzisti e rappresenta, nel panorama del jazz italiano, uno dei rari progetti realizzati con un duo di chitarra e sax. L'album “Kaleidoscopic Arabesque” è ricco di sapori mediterranei, latini e arabi, in cui le sonorità etniche si uniscono grazie al sax di Javier Girotto, che rimanda a quel mondo arabo antico e affascinante, e alla chitarra di Bebo Ferra, che intreccia armonie che riecheggiano le sue terre sarde.

10 marzo – Danza

RAPSODIA A 3

Coreografie: Sara De Santis

Assistenza coreografie: Danilo Muscarà

Musiche: Vincenzo Vicaro

Interpreti: Sara De Santis, Danilo Muscarà

Rapsodia a tre nasce come un lavoro di ricerca sul ritmo, inteso come impulso generatore del movimento. Il fraseggio ritmico da origine al movimento e il movimento diviene creatore di ritmo in un binomio interscambiabile senza soluzione di continuità; impossibile trovarne l'origine. Attraverso l'utilizzo di una varietà di stili corporei e musicali il lavoro  si propone di aprire una finestra su ciò che il nostro corpo percepisce come vibrazione e suono.

ACCORDO PERFETTO

Coreografie: Tessa Canella Ilaria Puccianti

Musiche originali: Canella Gilardi

Interpreti: Tessa Canella Ilaria Puccianti

In Accordo Perfetto musica e danza si fondono nella comune necessità di risalire il senso più profondo dell'io. Attraverso il simbolo del doppio, evocativo di una duplice possibilità esistenziale, ma anche dell'eterno conflitto fra razionalità e irrazionalità, fra corpo e lógos, si rappresenta il desiderio di superare se stessi e i limiti imposti dalle convenzioni prestabilite, per esplorare il confine fra il sé e l'altro e approdare all'informe, all'indefinito, all'io che non ha facciate.

Una dinamica elastica che consente arricchimenti, scambi ma anche conferme di identità. Il corpo è vissuto come luogo di indagine, arco propulsivo, strumento privilegiato di ricerca di libertà. Chitarra e violino accompagnano e suggeriscono le atmosfere di questo percorso emozionale cercando tra gesto e musica, tra un individuo e il suo doppio l'ACCORDO PERFETTO.

17 marzo – Musica

ECSTATIC WEANDERINGS

Gregory Burk pianoforte  Rakalam Bob Moses batteria

Questo brillante duo, celebra l'uscita di Ecstatic Weanderings (Jazzwerkstatt Berlin-Brandenburg – AAJ-NYC Best New Release 2010 Honorable Mention): una registrazione che imprime la tecnica del visionario batterista Rakalam Bob Moses e l'originalità creativa del pianista Greg Burk. La collaborazione tra i due musicisti inizia nel 2002 ed è documentata dal debutto discografico di Burk in Checking In (Soul Note 2002) e anche successivamente insieme al bassista Steve Swallow in Nothing, Knowing (482 Music 2005). L'ampia, gioiosa e vivace interazione tra i due insieme al suono “technicolor” della batteria di Moses e alla minuzia melodica di Burk, dona al duo un sound potente e magnetico.

24 marzo – Musica

SATTA BELLATALLA SPERA

Sandro Satta sax alto Roberto Bellatalla contrabbasso Fabrizio Spera batteria

L'incontro sul campo aperto dell'improvvisazione di tre esponenti di diverse generazioni del jazz e della musica improvvisata . Un suono istantaneo, vibrante e irreversibile, a partire da un dialogo collettivo, animato, veloce e profondo.
Sandro Satta, storicamente uno dei più importanti sassofonisti italiani, Roberto Bellatalla uno dei maggiori rappresentanti della stagione europea degli anni settanta e Fabrizio Spera uno tra i più attivi improvvisatori italiani sulla scena d'avanguardia internazionale.

7 aprile – Musica

AARSET RABBIA BATTAGLIA

Stefano Battaglia piano, prepared piano; Eivind Aarset electric guitar, electronics
Michele Rabbia
percussion, electronics

Stefano Battaglia e Michele Rabbia, dopo tre album in duo (Stravagario I, Stravagario II, e il recente Pastorale per Ecm), ed i dialoghi con il violinista Dominique Pifarely (Atem, Raccolto, Re: Pasolini, Ecm), accolgono per un nuovo progetto uno dei più innovativi, creativi ed eclettici rappresentanti dell'underground scandinavo, il chitarrista norvegese Eivind Aarset, straordinario e dalla concezione musicale unica, capace di assorbire e riflettere in maniera visionaria diversi mondi della musica attraverso una costante ricerca di nuove possibilità sonore ed un'uso sapiente ed audace delle

tecnologie, Aarset ha costruito una cifra stilistica estremamente personale che spazia dall'intimità quieta all'intensità travolgente, che lo ha consacrato come una delle voci chiave del nuovo jazz europeo.

Stefano Battaglia e Michele Rabbia esaltano le doti l'uno dell'altro, procedono con indipendenza reciproca e con sintonia perfetta. Battaglia ha nel suo pianismo la cultura classica novecentesca e quella jazzistica, Rabbia idem nel suo percussionismo. Così vengono in mente Debussy, Tristano, Jarrett, Bartok, Varese, Motian, Oxley, Lytton, Lovens. Vengono in mente ma Battaglia e Rabbia fanno storia a loro volta. Sono originali, ecco il punto. La scelta lirica è evidente, i suoni acustici, quelli artificiali dell'elettronica e quelli preparati hanno sempre un sapore romantico, un'asciuttissima evanescenza, costituiscono un territorio dell'anima. Eppure non siamo in una territorialità tradizionale perchè il canto che torna sulla nota conosciuta si accompagna alle vie di fuga, al flusso sonoro, ai suoni diffusi circolarmente. La sonorità complessiva è splendida, scarna e ricercata allo stesso tempo. Una sonorità ECM meglio di quella originale. Raro ottenere un risultato simile dal vivo.

Il set di di percussioni è straricco. Affascinano i suoni liquidi, di cascata, e quelli arcani di un tamburo a cornice mediorientale. Battaglia porta al limite estremo il suo piacere delle poche note, degli ostinati leggeri ma accorati, di una sentimentalità aperta che trova alimento nella concisione (e in questo si stacca dall'amato Jarrett). Si concede solo a brevi lampi i fraseggi dove affiora la sapienza del jazz, l'approccio jazz, il pathos incomparabile del jazz. Lui è un tristaniano romantico minimale. Il tocco è sempre netto, perfetto, con Rabbia fa una musica di emozioni sottili e intense affermate come in un manifesto di estetica innovativa.

Maurizio Gamba (il Manifesto, febbraio 2010)

14 aprile – Musica

UPWARDS

Luisiana Lorusso violino, voce Gaetano Partipilo sax alto e soprano

Claudio Filippini pianoforte Francesco Ponticelli contrabbasso Fabio Accardi batteria

Ancora Puglia, ancora un talento che una terra fertile anche dal punto di vista jazzistico ci presenta con Upwards, album nel quale Luisiana Lorusso si circonda di un manipolo di valenti jazzisti.

Pur mettendo in mostra un canto che merita attenzione – splendido il duetto finale in “‘Round Midnight,” un soffio delicato, sospinto dal piano di Signorile, che sembra non voler disturbare il riposo del grande Monk – è la Lorusso violinista (Wiener Philarmoniker, Orchestra Filarmonica della Scala etc.,) e, soprattutto, alchimista che ci intriga maggiormente. Il suo violino è la luce che illumina i colori, che crea le prospettive visive, che fornisce le chiavi di lettura. Ma è la sua capacità di far interagire strumenti, sensibilità, generi, strutture e codici linguistici differenti che funziona e stupisce.

Piacciono i fruscii, le voci in sottofondo, i bip incombenti, il pizzicar e lo strusciar di corde che evocano l'indefinito, il suono primordiale che potrà/dovrà trovare le sue armonie. Ed è l'inizio. Piace l'elettronica calda, palpitante di “Lux”. Piacciono le diverse tonalità di “Violet,” la naturalezza con la quale un austero quartetto d'archi dalle compassate evoluzioni scivola naturalmente in una improvvisazione per piano trio per poi riprendersi, altrettanto naturalmente, il brano per un finale sontuoso e delicato allo stesso tempo. Piace da impazzire l'”Acid Color” fatto di schizzi, stravaganze timbriche, furiosi abbandoni strumentali, dolcezze rinascimentali, di caos cosmico che magicamente si ricompone. Piacciono il coraggio e, a volte, la sfrontatezza di questa artista in un debutto davvero confortante.

Una “audizione cromatica”, che in poesia ebbe il suo grande maestro in Arthur Rimbaud. Una mirabile sfida, un esperimento arduo e impegnativo, ma affascinante e dettato da entusiasmo e desiderio di innovazione.

Presentazione di Vincenzo Roggero da Allaboutjazz maggio 2010

21 aprile – Action Painting

LA BELLEZZA NON HA FORMA | Improvvisazione per VOCE SUONI & Action Painting

Cinzia Fiaschi Action Painting Alessandro Giachero pianoforte Diana Torti Voce Live electronics

Suoni Voce e Azione Pittorica, finalmente si osservano, s'inseguono, si raggiungono, creano.

L'esecuzione pittorica di Cinzia Fiaschi si alimenta nel continuo scambio empatico, di composizioni al piano e bizzarre sonorità in live elettronic di Alessandro Giachero, in perfetta alchimia con la voce ardita e dolce della vocalist Diana Torti, e il gioco improvvisato delle parti è segnato indelebile sulla tela bianca. L'incognita realizzazione dell'opera pittorica, nei segni marcati e nei colori, accompagna, libera anch'essa, con la voce e la musica, nei timbri e toni, il continuo scambio naturale e dinamico tra loro. L'atto improvviso della voce con la musica empaticamente attraggono il movimento del corpo che diviene gesto, chiamandosi e respingendosi ed essere impressi in una scenografia fino a poco prima sconosciuta, inaspettata.

Nasce così la storia dei tre protagonisti, fatta di ricordi, di rimandi, di conoscenza, di fiducia e talento tra le differenti esperienze artistiche, raggiungendo l'unica soluzione finale, dove l'improvvisazione e la successiva sorpresa, di fatto, realizzano il processo creativo, portando in evidenza quell'unica Bellezza informe, totalizzante, universale che appartiene al nostro primordiale bagaglio individuale e collettivo.

5 maggio – Musica Lettura

LEAF BRANCH' S PROJECT

Faraòn Meteosès Testi e voce  Marco Tocilj Sax ed altro

Lillo Quaratino Contrabbasso  Massimo Frasca Batteria e percussioni

L'ensemble mette in scena performances che integrano le letture del poeta Faraon Meteoses (alias Stefano Amorese) con musica improvvisata di derivazione jazzistica. Nato per iniziativa  del batterista e didatta Massimo Frasca, che ha voluto unire le esperienze nate dall'incontro con il poeta a quelle maturate nelle numerose collaborazioni con il sassofonista Marco Tocilj, il gruppo è completato dal contrabbassista Lillo Quaratino, la cui esperienza e sensibilità è testimoniata dalle  prestigiose esperienze con musicisti Italiani e stranieri.

Se per certi versi il l'operazione si ricollega alle performances di “Jazz poetry” americana degli anni '60 e ‘70, l'adozione della lingua Italiana, ed il background culturale  dei performers, uniti ad una sincera ed energetica espressività, rendono lo spettacolo proposto originale ed interessante.

12 maggio – Musica

DEEP COMBO

Claudio Corvini tromba Sandro Satta sax, alto Lorenzo Feliciati basso  Gianni di Renzo batteria

Ampio spazio all'improvvisazione pur rimanendo nei canoni del jazz. Brani originali e standards rivisitati, il gruppo analizza il periodo musicale dei grandi fautori del “pianoless” come Charles Tolliver o Archie Shepp, tra i più importanti, ma traendo da noi i nostri percorsi personali dalla musica jazz italiana/europea.

Le nostre collaborazioni personali in Europa sono numerose e ci hanno dato modo di approfondire questo tipo di linguaggio musicale che in questa nazione è in evidente risalto dandoci spunto, da un idea di Gianni Direnzo, di unire le nostre esperienze musicali e renderle concrete.

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