Music Inn, Roma, 14 maggio

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Giovanni Tommaso - APOGEO (foto Caperchi)

Giovanni Tommaso - APOGEO (foto Caperchi)

Il Music Inn ha preso il via a tutto ritmo oramai, e di questo si deve gioire perche' questo Jazz Club nel cuore di Roma ha ricominciato finalmente ad essere uno spazio di rilievo, importante alternativa che si appoggia su una solidissima tradizione, ma che di quella tradizione non fa la sua unica risorsa. Sabato 14 maggio ad esempio c'e' stata la presentazione del nuovo cd di Giovanni Tommaso “Codice 5”: il contrabbassista, visibilmente emozionato di suonare nuovamente nel locale in cui per la prima volta da giovanissimo suono' a Roma, e' un veterano del Jazz, ma tutto si puo' dire fuorche' porti avanti musica datata.

Se e' nelle vostre corde un jazz energico, vitale, a tratti muscolare, quello di Apogeo (Giovanni Tommaso al contrabbasso, Claudio Filippini al pianoforte, Max Ionata ai sax, Bebo Ferra alla chitarra elettrica, Anthony Pinciotti, ) e' il jazz che fa per voi. Tommaso e' un artista di rilievo che conta dunque su musicisti talentuosissimi e di grande esperienza, nonostante la loro giovane eta'.

Intro ben costruite e contrastanti con l' entrata nel vivo del brano, sconfinamenti nel rock ma senza eccessi da cartolina (bello il tributo a Jimi Hendrix con una efficace rilettura di “Purple Haze, tra gli altri), una predilezione per il suonare “insieme tutti” ma con preziosi momenti solistici, il suono del contrabbasso di Tommaso e' sempre stato inconfondibile e pieno: non e' facile esprimersi con fraseggi ampi e melodici anche nei momenti piu' volutamente entropici.

Ma e' emersa anche la bravura (non ci stancheremo mai di dirlo fino a che suonera' cosi') di Filippini: a parte i soli, sempre intensi, creativi, persino poetici a volte, anche nei momenti piu' concitati, spesso di volumi alti, dinamiche accelerate e spessore sonoro totale, il pianoforte, pur essendo portato a dover essere percussivo, non ha mai perduto un suo personale linguaggio espressivo. Ionata si conferma sassofonista di rilievo, sia per il timbro, sia per la sua vena improvvisativa notevolissima: durante questo concerto ha dialogato in maniera impeccabile senza mai strafare con ognuno dei quattro componenti del quintetto, suggerendo spesso spunti melodico ritmici e a sua volta cogliendo al volo cio' che ascoltava accadere.

Si chiama interplay, comunemente, questo: e nemmeno Bebo Ferra se ne e' discostato. Ha suonato con un' energia da vendere, non lesinando note ne' riusciti effetti con il suo live sample, cosi' come Pinciotti alla batteria, quando e' stato il momento di abbassare i toni ha saputo diventare morbido. Ascoltare i soli di Tommaso e' sempre un piacere, e nel brano dedicato a Lucca, sua citta' natale, uno dei pochi di sapore piu' “introspettivo”, ha saputo creare un' atmosfera suggestiva e intensa.

Auspicabile, veramente, che al Music Inn continuino ad affluire progetti e musicisti di rilievo, con la varieta' di questi primi due mesi di attivita': da parte nostra continueremo a seguirne la musica e gli per quanto ci sara' possibile.

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