Agosto

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Maurizio Giammarco – “Cieli di Sicilia”

Maurizio Giammarco – “Cieli di Sicilia”

Maurizio Giammarco – “Cieli di Sicilia” – Anaglyphos Records NTA05
Mi sono occupato lungamente di Maurizio Giammarco nel recentissimo “The Jazz Yearbook 2011” ma torno a parlarne assai volentieri in quanto ritengo Giammarco uno dei musicisti più completi, seri, preparati ed originali che calchino le scene del jazz internazionale. L'occasione è offerta, questa volta, da un CD prodotto dall'Anaglyphos Records di Nello Toscano (valente siciliano) che contiene “Cieli di Sicilia”, una suite in sette movimenti e tre ulteriori brani, tutti (ad eccezione dello storico “Caravan”) scritti da Maurizio su commissione dell'Orchestra Jazz del Mediterraneo (OJDM). In effetti il sassofonista e direttore d'orchestra (negli ultimi anni ha guidato la Parco della Musica Jazz Orchestra) in questa occasione dirige l' OJDM sorta nel 1998 da un laboratorio musicale orchestrale realizzato dal bassista Nello Toscano, offrendo occasione di crescita ad alcuni jazzisti oggi famosi come Francesco Cafiso e Dino Rubino, quest'ultimo presente nel CD come ospite d'onore al flicorno. L'album rappresenta una tappa importante nella pur lunga carriera di Giammarco : si tratta del primo lavoro orchestrale che esce a suo nome in quanto nei CD della Parco della Musica Jazz Orchestra sono comunque presenti anche brani di altri arrangiatori. Venendo alla musica del CD, la suite rappresenta assai bene la maturità compositiva raggiunta da Giammarco: si tratta, in buona sostanza, di una serie di suggestioni suggerite al musicista dai frequenti viaggi da lui svolti nell'Isola e che gli hanno consentito di scrivere una musica fresca, originale e soprattutto pertinente con i titoli scelti. Così, ad esempio, ben appropriato il tono – tra l'elegiaco e il maestoso – per omaggiare Segesta, centro archeologico tra i più importanti dell'intera area mediterranea dato che presenta un tempio giustamente considerato uno dei più perfetti e meglio conservati esempi di architettura dorica; in questo brano notevole l'assolo di Dino Rubino. Ugualmente centrato il secondo brano, dall'andamento swingante e sghembo a celebrare Catania, una città dalle mille contraddizioni che tra gli anni '60 e '70 vide svanire nel nulla il mito di “Milano del Sud”. Comunque il brano forse più azzeccato dell'intera suite è il quarto dedicato a Capaci vale a dire alla memoria dei giudici Falcone e Borsellino; l'andamento è grave, l'atmosfera pesante, il tono un misto di tristezza e rabbia ben reso sia dalla composizione sia dall'interpretazione dell'orchestra con gli assolo di Orazio Maugeri e Gaetano Cristofaro ambedue alle ance. Al di fuori della suite, splendida la versione del classicissimo “Caravan” in cui Giammarco si fa apprezzare come strumentista oltre che come .

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