Una delle vocalist più amate e rispettate

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Cesaria Evora

Cesaria Evora

Era amata e rispettata in tutto il mondo non solo per la sua arte ma anche, e forse soprattutto, per l’intera sua vita, per la coerenza e il coraggio mostrati nell’arco di una carriera certo non facile. Così non è un caso che oggi l’intero mondo della musica pianga, compatto, la scomparsa di Cesaria Evora. Nata il 27 agosto del 1941 a Midelo Capo Verde, Cesaria – “Cize” per gli amici – si mette subito in luce grazie ad una voce stupefacente; il cantante Bana e 1’associazione delle donne di Capo Verde la invitano a Lisbona per incidere, ma nessun produttore si mostra interessato. Nel 1988, finalmente, la svolta decisiva: Josê Da Silva, un giovane francese originario di Capo Verde, le propone di recarsi a Parigi per incidere un album.

Cesaria Evora accetta; ha già 47 anni, non è mai stata nella capitale francese e non ha alcunché da perdere: incide “La diva aux pieds nus” (La diva a piedi nudi) che si riferisce proprio all’abitudine della vocalist di esibirsi sempre a piedi nudi. Un pezzo in particolare ,“Sodade”, ottiene uno straordinario successo a livello internazionale e segna l’inizio della sua fama mondiale. Il brano è particolarmente emblematico della poetica di Cesaria Evora dal momento che la parola portoghese “sodade” significa nostalgia, struggimento, rimpianto. E questi stati d’animo, queste sensazioni, questo cumulo di emozioni costituiscono l’asse portante di quella musica che Cesaria comincia a conoscere, apprezzare e cantare sin da piccola, tanto da essere considerata la più significativa interprete di coladeira e morna, gli stili tradizionali della musica capoverdiana. In particolare le morne sono canzoni che esprimono tristezza, malinconia e desiderio, caratterizzate da un tempo lento.
Tornando alla carriera di Cesaria, il successo di “La diva aux pieds nus” viene confermato e accresciuto da “Miss Perfumado”del ’92 che proietta definitivamente la cantante nell’Olimpo delle stelle internazionali. Da allora Evora è rimasta una delle artiste più “trasversali” degli ultimi decenni dal momento che ha raccolto consensi nell’ambito degli appassionati di jazz, di blues, di folk, di musica brasiliana. Ciò perché ha saputo coniugare, in mirabile sintesi, tutti questi elementi partendo dalle percussioni dell’Africa occidentale, passando attraverso il fado portoghese e la musica brasiliana per giungere ad uno stile affatto personale in cui è facile riconoscere una fortissima coloritura blues.
Qualche mese fa si ritira dalle scene perché afflitta da una grave malattia che il 17 dicembre scorso, all’età di 70 anni, la costringe ad alzare bandiera bianca a causa di un’insufficienza cardio-respiratoria acuta, presso l’ospedale Baptista de Sousa, sull’isola di São Vicente (Capo Verde).

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