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Franco Cerri – “Bossa with strings”

Franco Cerri – “Bossa with strings”

Franco Cerri – “Bossa with strings” – Blue Serge BLS 032

Proviamo a fare un giochino; chiudete gli occhi e pensate a quali brani di bossa nova vi vengono in mente: “Corcovado”? C'è; “Chega de Saudade” C'é… così come ci sono “Samba de uma nota so”, “Desafinando”, “Garota de Ipanema” “Voce e eu”. Tutto ciò per dire che in questo ultimo album del chitarrista Franco Cerri possiamo davvero trovare i brani che hanno fatto la fortuna di questo genere musicale. Non è certo la prima volta che Cerri affronta la bossa nova: già negli anni '60 evidenziò la sua bravura in questo campo suonando con Bruno Martino e più di recente, nel 2004, effettuò una torunée con un progetto dedicato interamente alla musica di Antonio Carlos Jobim, “I miei viaggi musicali…fino al Brasile”. Eppure ogni volta che ritorna a questo vecchio amore Cerri lo fa con quella grazia, quella dolcezza e quella suadente melodicità che caratterizzano la sua musica così come la sua persona. In questa nuova esperienza c'è, però, una novità di non poco conto: l'inserimento del quartetto d'archi italo-nippo-albanese “Time Piece Quartet”  composto da Eugjen Gargjola e Maria Vicentini al , Marco Perini alla viola e Aya Shimura al violoncello. Archi che devono dialogare con il combo di Cerri completato da Alberto Gurrisi all'organo Hammond, Salvatore Maiore al contrabbasso ed Enzo Carpentieri alla batteria. L'idea di fondo era quella di utilizzare gli archi non come solitamente si fa per disegnare un arabescato tappeto sonoro su cui vanno ad incidere i solisti, ma per costituire un interlocutore musicale che potesse dialogare con Cerri e compagni sì da  contrappuntarne il fraseggio. Cosa molto più difficile a farsi che a dirsi. Di qui il ricorso ad un arrangiatore di vaglia come Oscar Del Barba , il quale, scrivendo a stretto contatto con Cerri,  ha fatto davvero un ottimo lavoro. I pezzi, pur assai famosi, sono riletti con intelligenza e grande gusto armonico offrendo all'ascoltatore una musica allo stesso tempo fresca e familiare con un sound affatto particolare derivante soprattutto dall'intrecciarsi di chitarra, organo Hammond e archi. Oltre ai brani già citati, l'album contiene una splendida ed originale versione di “Estate” di Bruno Martino nonché “As long as there's music” un classico del di Cahn e Styne, il ben noto “Bluesette” di Toots Thielemans e due originals di Cerri “Isìnesi” e “Lipae”.

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