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Szilard Mezei Septet – “100 tu hossza”

Szilard Mezei Septet – “100 tu hossza”

Szilard Mezei Septet – “100 tu hossza” – Slam 536
Szilard Mezei, specialista della viola, ha inciso il 21 giugno del 2010 a Colonia un nuovo album sempre per la Slam dopo “Tõnk/Stump” in ottetto e “Tisza” in trio; questa volta l'organico scelto è un settetto e così il ungherese è accompagnato da Bogdan Rankoviaæ alto sax, clarinetto basso, Branislav Aksin trombone, Albert Markos violoncello, Kornél Papista tuba, Ervin Malina double bass, István Csiks batteria… quindi un melange di fiati e corde più sezione ritmica che produce un sound affatto particolare. Il repertorio è ancora una volta costituito da composizioni dello stesso leader e quindi ancora una volta largo spazio viene lasciato all'improvvisazione. Ciò detto sembrerebbe che anche quest'ultima produzione di Mezei sia assimilabile in tutto e per tutto ai precedenti album. Viceversa “100 tu hossza” presenta qualche rilevante novità. L'artista sembra aver abbandonato la strada del free più caotico a favore di una musica in cui, pensate un po', a tratti si ascolta anche dello swing e l'atmosfera generale è più gioiosa del solito. Così, nel brano d'apertura, ad un certo punto sembra quasi di ascoltare un sound bandistico prima che Rankovic si lanci in un dal sapore tipicamente “free storico” subito dopo emulato da Aksin; dall'andamento più largo e caratterizzato anche da una certa ricerca melodica il secondo brano, “Lost water-coast”; di sapore intensamente meditativo anche “Jaguarundi” con un bell'assolo del trombonista Aksin e con Mezei che si ritaglia sempre spazi adeguati per i suoi interventi solistici mentre Istvan Csik alla batteria si dimostra non solo accompagnatore solido e preciso ma solista di gran gusto ed eleganza; addirittura swingante “Lenght of 100 Needles” … e via di questo passo fino alla conclusione dell'album con “Szakado' szakado” dal chiaro sapore folk e il brillante “Cricket music…” in un alternarsi di atmosfere che rende l'album stesso particolarmente interessante. E' opportuno notare come tutte le esecuzioni siano caratterizzate da una certa logica, da un disegno preciso… in poche parole da una sorta di arrangiamento che mal si concilia con il free storico. (GG)

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