Ci ha lasciati il 17 maggio per una grave malattia

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donna summerChiunque durante gli anni '70 avesse meno di 50 anni non può non averla sentita in discoteca o alla radio o alla televisione: stiamo parlando di Donna Summer una delle voci “nere” più personali ed entusiasmanti ascoltate negli ultimi decenni che purtroppo la mattina del 17 maggio ci ha lasciati dopo una lunga, impari lotta contro un male incurabile.

Il mondo della musica perde così un' altra protagonista di livello assoluto, un'artista che sapeva sempre dare il meglio di sé e che, nella sua lunga carriera, ha frequentato territori diversi, dalla disco-music al R&B, dal rock a gospel, categorie, queste, che le valsero tutte un Grammy award a dimostrazione di quanto poliedrica fosse la sua arte canora.

Dotata di una voce quanto mai flessibile, che sapeva modulare con grazie estrema, e di una presenza scenica semplicemente straordinaria, Donna Summer (nata LaDonna Andre Gaines ) seppe ammaliare i pubblici più diversi che unanimemente l'acclamarono «Queen of the Disco», ovvero regina della disco music. Ed in effetti la Summer raggiunse il massimo della popolarità proprio grazie a questo genere da lei interpretato con quel gusto e quella raffinatezza che solitamente mancavano agli altri “colleghi” di quel periodo, raffinatezza che, come si accennava in precedenza, derivava da una carriera quanto mai variegata ed iniziata ben prima dell'affermarsi della disco-music. In effetti già nel 1968 Donna si trasferisce in Germania per lavorare nella versione tedesca del celebre musical “Hair” e questa esperienza le sarà molto utile quanto a capacità di stare sul palco. Nel 1974, con la collaborazione di Giorgio Moroder, produttore che resterà al suo fianco fino alla fine degli anni ‘70, incide il suo primo successo europeo, The Hostage, incluso nell'LP Lady of the Night.

L'anno dopo bissa il successo negli States con l'album Love to Love You Baby, la cui title track dura ben diciassette minuti; è una sorta di dichiarazione di intenti: da questo momento Donna preferirà incidere album a lunga durata, piuttosto che molti singoli, anche se anni dopo dichiarerà che quella canzone era diventata una sorta di marchio di fabbrica difficilmente sopportabile, anche perché, sostanzialmente, le era stata imposta. Dopo A Love Trilogy (1976) e Four Seasons of Love (1976), incide I Remember Yesterday nel 1977, il cui singolo I Feel Love, decreta il suo successo a livello internazionale. Nella seconda metà degli anni '70 donna è una diva acclamata da un pubblico sempre più vasto e raggiunge il massimo della popolarità proprio nel 1979 quando registra Bad Girls, ancora una volta impreziosito da un singolo, Hot Stuff, che la porta a conquistare il Grammy come miglior cantante femminile rock. Poco dopo esce On the Radio e a questo punto la cantante diventa la prima artista a piazzare tre album doppi consecutivi al primo posto.

Dopo alterne vicende per tutti gli anni '80, nel 1989 il singolo This Time I Know It's for Real è un successo internazionale. Negli anni novanta preferisce esibirsi in duetti (celebre quello con Liza Minnelli) e in cover (tra cui Con te partirò di Andrea Bocelli). In questo stesso periodo vengono pubblicati alcuni singoli come Love is The Healer, e Carry On, canzone con cui vince il primo Grammy come miglior singolo dance.

Intanto anche il cinema si interessa alla sua arte: nel 2000, è la voce della colonna sonora del film “Pokèmon 2000 -la forza di uno-“ con il brano “The Power of One” distribuita da Warner Bros Records mentre già qualche anno prima, nel 1997, un suo brano “Hot Stuff” è il pezzo forte della colonna sonora del fortunato “Full Monty”.

Insomma una carriera straordinaria che si può riassumere in poche ma eloquenti dati: nel 2004 entra per prima nella Dance Music Hall of Fame, insieme ai Bee Gees e a Barry White; ha vinto 5 Grammy award e 6 American Music Awards, 24 dischi d'oro e di platino negli USA e 19 dischi d'argento in Gran Bretagna; ha venduto oltre cento milioni di copie in tutto il mondo ed è stata insignita di una stella alla Hollywood Walk of Fame nel 1994… e questo palmarés era destinato ad allungarsi ulteriormente in quanto dopo aver pubblicato nel maggio del 2008, dopo 17 anni, un nuovo album “Crayons” che include 13 canzoni inedite tra cui The Queen Is Back (“la regina è tornata”) sembra che nonostante la grave malattia stesse lavorando ad un nuovo progetto discografico… che purtroppo mai ascolteremo.

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