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Matthias Schriefl – “Six, Alps & Jazz” – act 9670-2
Album tanto straniante quanto divertente questo di Matthias Schriefl; proveniente da Maria Rain in Allgäu (Baviera), il trombettista (e vocalista) è cresciuto in una famiglia di musicisti: il padre era un musico di chiesa mentre anche il fratello Magnus è un ottimo trombettista. Abituato da sempre ad ascoltare musica, è cresciuto con nelle orecchie e nel cuore la musica tradizionale della sua terra. La stessa musica che Matthias esegue in questo album ove si presenta alla testa di un vasto e mutabile organico, basato su un sestetto di fiati rinforzato da una serie di ospiti. Con questo nuovo CD Matthias conferma appieno le valutazioni di quanti lo considerano una delle più luminose giovani stelle del firmamento jazzistico tedesco. Ciò perché ha saputo trovare una cifra espressiva assolutamente personale che lo colloca in una sfera altra rispetto a tutti gli altri suoi colleghi. La sua musica in effetti sfugge a qualsivoglia definizione a meno che non la si voglia catalogare semplicemente “ironica” o “umoristica” aggettivazioni ad onor del vero troppo semplici per una musica ben più complessa. Certo, i pezzi dei Six Alps & Jazz hanno titoli a dir poco originali e loro stessi spesso amano presentarsi come “Wirtschaftswunder-Krisenorchester” (orchestra di crisi del miracolo economico). Insomma il loro approccio alla materia musicale è totalmente dissacrante: partendo da queste premesse Matthias e compagni prendono a base del loro repertorio la musica popolare alpina che viene rimescolata con reminiscenze provenienti dal dixieland, dallo swing, dal jazz classico. Risultato un marasma sonoro divertente, a tratti travolgente che conserva sempre una sua logica e una sua precisa identità, con un sound tutto nuovo, armonizzazioni spesso ardite e ritmi incalzanti… il tutto condito, l'avrete già capito, da tanta tanta sana ironia… della serie “come fare le cose per bene senza bisogno di prendersi troppo sul serio”.
carissimo Gerlando
ho letto la tua recensione di Duology e desidero
quindi ringraziarti molto per le tue parole di apprezzamento.
Come immagini fanno sempre molto piacere e confermano energia
e determinazone per il futuro…
un abbraccio //
Claudio
Ciao Gerlando,
ho avuto modo di conoscere di persona Magnus Öström ad un seminario presso l’Accademia di Musica di Gothenburg.
Tanto “famoso” e bravo quanto una persona umile ed imbarazzata ai complimenti, una persona di una semplicità meravigliosa.
L’E.S.T. trio stava raggiungendo una fama mondiale ed una maturità d’insieme alla pari dei grandi trio del jazz. I tre musicisti suonavano insieme sin da adolescenti.Quel suono di cui parla la recensione era maturato con 20 anni di concerti, e tutti noi ce ne stavamo accorgendo.Davvero una brutta perdita.Rimane la musica, quella sempre rimane.
Luigi Bozzolan