Tempo di lettura stimato: 18 minuti
Loredana Melodia – “Sleepless” – Koiné 013
Un attacco che richiama atmosfere tipiche di Herbie Hancock, una voce suadente si affaccia sulla scena mentre alle sua spalle pianoforte e sezione ritmica svolgono un eccellente lavoro: stiamo parlando di “Something never is” il brano che apre questo album della vocalist Loredana Melodia accompagnata da Giuseppe Vasapolli pianista e arrangiatore, Riccardo Lo Bue contrabbassista, Giampaolo Terranova batterista, Orazio Maugeri altista, con l'aggiunta di Carmelo Salemi trombettista in un brano, e l'ottimo trombettista e flicornista Dino Rubino. Loredana, almeno per noi, è una bella scoperta: vocalist di sicuro spessore, è artista ben consapevole delle proprie possibilità espressive per cui sa bene cosa e come proporla. Non a caso è lei stessa ad aver scritto parole e musica di tutti gli otto brani presentati nel CD; in particolare mentre “Conversation”, dal chiaro sapore boppistico, evidenzia la bravura di Rubino alla tromba e la maturità di Loredana che, nel fare un passo indietro rispetto ai suoi compagni d'avventura, mostra comunque una grande abilità nello scat, in “Ninna nanna per Anthea” la Melodia sfodera un canto intimista e suadente che rende questo brano uno dei migliori dell'album. Dal sapore vagamente funky – latineggiante “Metropolitan mood” ci offre un'altra bella prova della Melodia impegnata nello scat mentre Rubino si fa valere al flicorno; “Sleepless” , così carico di swing, presenta una strutturazione del tutto familiare e sembra scritto apposta per porre in evidenza sia l'interplay tra i musicisti sia il loro modo di intendere lo swing; infine con ”Sincerely” torniamo ad atmosfere più meditative: la calda voce di Loredana accarezza le note, magnificamente coadiuvata dapprima da pianoforte batteria e contrabbasso e quindi da Dino Rubino che evidenzia un raffinato linguaggio assai originale; segue Vasapolli che conclude l'album con uno splendido assolo.
Articoli scelti per te:
Ti è piaciuto l'articolo? Lascia un commento!
- Page 1
- Page 2
- Page 3
- Page 4
- Page 5
- Page 6
- Page 7
- Page 9
- Page 10
- Page 11
- Page 12
- Page 13
- * Tutto in una pagina *
carissimo Gerlando
ho letto la tua recensione di Duology e desidero
quindi ringraziarti molto per le tue parole di apprezzamento.
Come immagini fanno sempre molto piacere e confermano energia
e determinazone per il futuro…
un abbraccio //
Claudio
Ciao Gerlando,
ho avuto modo di conoscere di persona Magnus Öström ad un seminario presso l’Accademia di Musica di Gothenburg.
Tanto “famoso” e bravo quanto una persona umile ed imbarazzata ai complimenti, una persona di una semplicità meravigliosa.
L’E.S.T. trio stava raggiungendo una fama mondiale ed una maturità d’insieme alla pari dei grandi trio del jazz. I tre musicisti suonavano insieme sin da adolescenti.Quel suono di cui parla la recensione era maturato con 20 anni di concerti, e tutti noi ce ne stavamo accorgendo.Davvero una brutta perdita.Rimane la musica, quella sempre rimane.
Luigi Bozzolan