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Kenny Wheeler – “The long waiting” – CamJazz 7848

Gli anni passano ma non sembrano lasciare traccia sul trombettista, flicornista e band leader canadese che anche in quest’ultimo album si mostra perfettamente all’altezza della sua fama: così quelle che sono le caratteristiche essenziali della sua poetica si evidenziano anche in questo “The long waiting”. La facilità di imbastire originali impasti sonori, la capacità di scrittura con ricca armonizzazione e bella linea melodica, la complessità degli arrangiamenti, l’uso splendido della voce umana in funzione prettamente strumentale sono tutti tratti salienti della cifra stilistica di Kenny, tratti che si ritrovano appieno nell’album in oggetto registrato a Londra nel settembre dello scorso anno. Wheeler guida una big-band in cui spiccano , tra gli altri, i nomi di Julian ArgÜelles al sax baritono, Derek Watkins alla tromba, John Taylor al pianoforte e soprattutto Diana Torto, vocalist di cui Kenny non sembra volersi privare in questi anni…. Ma in genere Wheeler riesce a riservare un opportuno spazio a ciascun solista ivi compreso se stesso: ancora una volta c’è da rimanere stupefatti di quanta voglia di suonare, quanta freschezza di idee e quanta qualità esecutiva riesce ancora ad esprimere ogniqualvolta soffia dentro il suo flicorno. Tenete presente che i brani in programma sono otto e che in ciascuno di essi Kenny interviene come solista, ed è l’unico che si carica sulle spalle un tale peso dal momento che gli altri si ascoltano, in qualità di solisti, al massimo tre volte (John Taylor). Comunque questo mirabile risultato non sarebbe stato possibile se Wheeler non avesse avuto a disposizione una big band semplicemente grandiosa, capace di assecondarlo nei suoi disegni compositivi facendo sembrare semplice anche i passaggi armonicamente più ardui. Insomma un ottimo disco che si inscrive, di diritto, tra le cose migliori realizzate dal musicista canadese. (GG)

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