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Stefano Pastor – “Songs” – Slam 538

Stefano Pastor - SongsEcco un nuovo album di colui che a ben ragione viene oggi considerato uno dei migliori violinisti jazz del Vecchio Continente. Questa volta Stefano si presenta in splendida solitudine affrontando un repertorio assolutamente classico nel senso che comprende brani di Gershwin, Lobo-Buarque, Mays-Avellar, Gillespie-Coots, Hendrix, Charles Mingus. La peculiarità dell'album consiste da un lato nel fatto che, come accennato, Pastor si produce da solo per cui “ogni suono che si ascolta nel è esclusivamente prodotto dal suo violino, senza l'ausilio di sintetizzatori o apparecchiature Midi”, dall'altro nell'ascoltare Stefano in veste di . “Torno al canto – scrive lo stesso artista nelle note che accompagnano il CD – come ulteriore mezzo per indagare la forma canzone, per appropriarmi della melodia, e tanto più il mio canto risulta non sovrastrutturato tecnicamente, tanto più desidererei che l'espressione ne fosse restituita intima e autentica, la mia emozione non mascherata né esaltata, la mia anima denudata”. Fin qui le enunciazioni di principio, ma il risultato? Francamente non esaltante. Conosciamo da tempo Stefano Pastor e ne abbiamo sempre apprezzato il suono spesso straniante del suo strumento, la sua particolare capacità di affrontare il materiale tematico stravolgendolo con lucida follia… questo per dire che Pastor oramai non deve dimostrare alcunché per cui basta e avanza quel che fa, senza bisogno di cercare strade altre rispetto a quelle già percorse che indubbiamente non hanno ancora espresso tutto il loro potenziale. Tanto per essere più chiari, gli stridii che spesso, questa volta, caratterizzano il suono del violino non sempre risultano pertinenti mentre alle performances vocali preferiamo nettamente quelle strumentali. (GG)

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