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Nico Catacchio – “The second apple” – fo(u)r CO408

In tempi come questi di informatica spinta, il titolo dell'album potrebbe indurre in errore perché in effetti il bassista si riferisce ad una ipotetica “seconda mela” dopo la prima incautamente colta da Adamo, quindi una “seconda mela” come una seconda opportunità, come augurio e sprone per “tutti coloro – spiega Catacchio – che credono nella possibilità di andare al di là delle convenzioni e costrizioni culturali”. Se questo è l'assunto da cui è partito il musicista per incidere l'album, non ci sembra che le premesse siano state rispettate appieno nel senso che il , per altro di buona valenza, non si pone certo al di fuori di certi territori che poi sono quelli propri del buon jazz. Vale a dire accurate scelte tematiche, eleganti e complesse armonizzazioni, esecuzioni tecnicamente più che buone. Non a caso Catacchio, da contrabbassista, può vantare esplicitamente l'ammirazione di Giovanni Tommaso, una sorta di guru del contrabbasso jazz in . Ammirazione derivante dalle innumerevoli prove che Nico ha fornito nei vari campi in cui ha esercitato la sua arte: partendo dal rock per finire alla musica etnica e a quella classica, senza ovviamente trascurare il jazz, Catacchio ha sempre evidenziato una formidabile ricchezza di idee e dal punto di vista prettamente strumentale un suono quanto mai nitido, pulito e la capacità di suonare lunghe linee melodiche. Di eccellente livello anche gli altri due compagni d'avventura, vale a dire Nico Morelli al pianoforte e Michele Salgarello alla batteria. In particolare Morelli ha confermato, se pur ce ne fosse stato bisogno, la sua validità di pianista perfettamente a suo agio sia nel disegnare suadenti linee melodiche sia nel contrappuntare i magnifici assolo del leader. Il tutto mentre Salgarello si pone come inesauribile fonte di nuovi spunti ritmici che vengono colti al volo dagli altri due. Insomma i tre hanno affrontato un repertorio di sette brani scritti e arrangiati dal leader con grande slancio, perfetta coesione e grande equilibrio tra parti scritte e improvvisazione riservando sempre la massima attenzione all'originalità del sound d'insieme e alla struttura di ogni singolo brano. (GG)

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