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Franco D'Andrea

Franco D’Andrea

Certo che il nostro è davvero un Paese di Pulcinella: non si riesce a tenere un segreto che è uno, nemmeno quando si tratta di un innocuo referendum sul jazz. Avrete già capito che mi sto riferendo al “Top Jazz 2012”: i risultati del referendum indetto da “Musica Jazz” si sarebbero dovuti conoscere a gennaio, divulgati dalla stessa rivista, e invece nel corso di “Umbria Jazz Winter” sono venuti fuori i primi nomi dei premiati, vale a dire Franco D’Andrea come protagonista del miglior disco dell’anno, Keith Jarrett per quanto riguarda il miglior album straniero, Mauro Ottolini come miglior musicista ed Enrico Zanisi come miglior nuovo talento.

Che dire? Sul merito delle votazione c’è poco da aggiungere; personalmente condivido le scelte su Jarrett, D’Andrea e Zanisi, un po’ meno su Ottolini che resta comunque un ottimo musicista. Sul metodo c’è invece da restare stupefatti e viene da chiedersi: ma come sono usciti questi dati? Chi li ha divulgati? E perché sono stati resi noti con così grande anticipo, che ragione c’era?

Certo, ce ne rendiamo conto, sono domande inutili, fors’anche speciose, ma abbiamo sempre creduto che se esistono certe scadenze, ci sarà una ragione, per cui vanno rispettate. Queste anticipazioni, francamente, non ci piacciono!

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