Ancora su “Amici”

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Non vedo “Amici e, forse, questo non mi autorizzerebbe ad intervenire  a proposito del corsivo che il direttore Gerlando Gatto ha scritto in merito al “duello” tra Gino Paoli e Fabri Fibra. Per essere più preciso, riesco solo a vedere frammenti di “Amici” perché non ne condivido la filosofia e, soprattutto, vedo gli effetti negativi che ha a livello degli adolescenti e postadolescenti. Da sempre chi scrive lavora nella scuola pubblica (come insegnante di Italiano, Storia-Cittadinanza e Geografia) e si occupa di critica musicale e di storia del jazz. Il mio punto di vista, il mio osservatorio scolastico mi fa toccare con mano come i mass-media (da “Amici” alle radio commerciali)  non contribuiscano ad educare alla musica, piuttosto si adoperino a snaturarla in intrattenimento e, soprattutto, ad alimentare un ‘finto' scontro generazionale. Il figlio  dodicenne di un amico, tempo fa, mi parlava di Fabri Fibra come fosse un eroe trasgressivo della sua generazione: non sapeva nulla, ovviamente, del rap e della sua storia ma si è dimostrato sinceramente interessato. Nella mia scuola un bravo collega suda sette camice per far capire agli allievi/e undicenni di un coro che cantare insieme non è una diminuzione del proprio “io” ma uno strumento di socializzazione e crescita, sia personale che collettiva.

Non mi stupisco, quindi, del risultato della puntata di “Amici” a cui Gatto fa riferimento, né dell'equazione “musica-divertimento”: vari decenni di  Tv privata (anche di stato) hanno portato la diseducazione culturale e musicale a livelli altissimi. Posso dire, però, che messi a contatto diretto con la musica e con i musicisti gli adolescenti sanno ancora capire e sentire chi sa trasmettere e chi no sentimenti reali; certo la nostra società fa poco, nel suo complesso, per cambiare questo stato di cose. C'è un'iniziativa di legge per diffondere la pratica corale in tutte le scuole  (come in Germania e nei paesi dell'Est) e non sarebbe male se ciò avvenisse, come se l'educazione musicale fosse estesa  a tutti i livelli di scuola nel paese del Belcanto ma anche de apprezzato in tutto il mondo come dei canta/autori di sicuro rilievo, dal compianto Enzo Jannacci a Daniele Silvestri. Spero davvero che il nuovo parlamento (più giovane e più ricco di presenze femminili)  sappia incamminarsi su una nuova strada anche in materia musicale e nella comunicazione rivolta alle fasce giovanili che non vanno solo protette ma stimolate da una televisione (e da una musica) all'altezza della loro intelligenza  e sensibilità in  sviluppo.

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