Due serate ad Open Jazz Festival Ivrea
L’ Open Jazz è giunto alla 34esima edizione, e nonostante tutte le difficoltà di cui si è costretti a parlare ogniqualvolta si descriva un festival del Jazz o un qualsiasi evento culturale (la cultura è sempre fanalino di coda, come in ogni crisi economica che si rispetti) , L’ Open Jazz gode di ottima salute. Una salute non certo data dall’ abbondanza di fondi, ma dall’ abbondanza piuttosto di idee, energie, soluzioni, originalità. I concerti sono stati tanti . E la volontà sottesa all’ organizzazione degli eventi la descrive lo stesso direttore artistico Massimo Barbiero “…tra mille ristrettezze economiche e ormai solo quasi più grazie agli sponsor (grande paradosso, lo comprendiamo) pensiamo che la scelta debba tornare sempre di più ai contenuti e non solo alle sale piene”.
E’ di certo per questo che il Festival di quest’ anno è stato dedicato al poeta – intellettuale afroamericano Amiri Baraka, scomparso recentemente, ed è per questo che prima di ogni concerto l’ attrice Lisa Gino ha curato le suggestive letture di sue poesie e di brani tratti da “Il popolo del blues”.
Open Jazz anche quest’ anno ha portato due dei quattro concerti nelle cittadine nei dintorni di Ivrea, per coinvolgere e contagiare con la musica il più possibile il territorio Canavese circostante: il risultato – da quanto ci hanno detto – è stato sale piene a Bollengo e Banchette per i concerti rispettivamente di Enten Eller con Javier Girotto e Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura.
A proposito di Jazz ha assistito invece venerdì e sabato ai concerti al Teatro Giacosa di Ivrea, che sono stati due la sera di Venerdì, con la “Gabbia” di Barbiero e Raviglia e subito dopo Antonello Salis e Hamid Drake, e gli Oregon il sabato sera. Come potete evincere grande varietà di suggestioni e suoni.
Ma andiamo al vivo di due serate di musica.