Alla presidenza la ben nota vocalist Ada Montellanico

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ada 13 bis 2012

Ci risiamo! È nata MIdJ, la nuova associazione nazionale dei musicisti di jazz che – recita un comunicato ufficiale – vanta al suo interno una folta schiera di artisti, comprendente i grandi nomi del jazz italiano fino ad arrivare alle giovani realtà.

Così, dopo qualche anno, i musicisti di jazz tornano a ricercare un’intesa che finora, nonostante i precedenti tentativi, è sempre mancata. E il motivo è facilmente individuabile nell’individualismo che da sempre caratterizza gli artisti.

Dato questo imprescindibile elemento, perché un’iniziativa che non ha avuto successo nel passato dovrebbe averla oggi? Perché, a nostro avviso, la situazione è giunta davvero al limite del tollerabile, con una serie di incongruenze che danneggiano in primo luogo gli stessi musicisti. I quali, a loro volta, ci hanno messo del loro per aggravare la situazione. Così, tanto per citare qualche esempio, abbiamo visto un musicista (chiamarlo artista mi sembra esagerato) che, dopo aver partecipato ad un progetto originale con artisti di livello assoluto, offre la sua collaborazione anche per un progetto fotocopia infischiandosene di qualsivoglia principio di lealtà; oppure c’è chi dopo aver rilasciato un’intervista “coraggiosa” chiede impossibili rettifiche…per non parlare di coloro che, quando ne parli bene, ti considerano il miglior critico del mondo…ma se tanto tanto ti permetti di criticarli diventi il primo coglione (scusate il termine) dell’universo. Per non parlare dei gruppi, anche celebri, che si sfasciano per incomprensioni… e poi le case discografiche che si fanno pagare per produrre i dischi, i locali che pagano poco o male, gli organizzatori idem…A proposito permettetemi una citazione personale: poco tempo fa sono stato disturbato a casa come esperto di un certo ramo del jazz da un organizzatore di Milano. Bene, ho fatto quanto richiesto dietro proposta di un gettone di presenza…che naturalmente mai è arrivato. Ma non basta ché quando ho richiesto il dovuto sono stato minacciato di querela non si capisce bene per quale motivo. Ovviamente, dato lo stato della giustizia italiana, ho lasciato perdere ma questo tanto per darvi un quadro di come è ridotto il jazz nel nostro Paese.

A fronte di tutto ciò si registra una fioritura di talenti quale mai si era visto nel passato tanto che giustamente il jazz italiano è molto ben considerato al di fuori dei confini nazionali. Di qui l’esigenza di meglio tutelare il settore attraverso la volontà collettiva di associarsi per il riconoscimento del jazz, nella sua più ampia accezione, come “Musica italiana contemporanea di alto valore artistico”.

Molte le attività e le proposte su cui la MIdJ lavorerà nei prossimi mesi per sviluppare e far sì che questa musica diventi sempre di più protagonista della crescita culturale del Paese. In particolare:

– Il perseguimento di più favorevoli normative fiscali e previdenziali.

– La promozione della pratica improvvisativa, a partire dalla scuola primaria.

– Lo sviluppo dei dipartimenti di jazz nei Conservatori.

– Il sostegno all’attività nazionale e internazionale per la promozione di giovani talenti, incentivazione delle residenze d’artista, organizzazione di attività concertistiche che possano creare progetti originali nei quali sia possibile una collaborazione fra vari musicisti, arrangiatori, direttori d’orchestra.

– Il confronto con le Istituzioni per avere un sostegno di finanziamenti pubblici, adeguando le percentuali di sovvenzioni a quelle attualmente spettanti alle altre “musiche d’arte”.

– L’incentivazione della produzione creativa in unione con altre associazioni di promoter di festival, rassegne, club, scuole, etichette discografiche. L’intento è quello di formare un grande pool che abbia la forza di ottenere risultati importanti per tutte le categorie operanti del settore.

– La collaborazione e il sostegno a festival e rassegne che si assumono maggiore “rischio culturale” e sono aperte a proposte tese a una programmazione musicale sempre più innovativa e di ricerca.

– La revisione dei parametri SIAE che vincolano e non agevolano la musica dal vivo, oltre alla riesamina delle procedure di redistribuzione dei compensi per il diritto d’autore.

– La pressione per ottenere maggiori spazi mediatici per il jazz.

– La proposta di collaborazione con il prossimo direttore della Casa del jazz di Roma per attuare la crescita di un polo di ricerca e di progettazione di rilevanza nazionale.

A guidare l’Associazione è stata chiamata la celebre vocalist Ada Montellanico, coadiuvata come vice presidente da Francesco Ponticelli. Molti i nomi di rilievo facenti parte del Consiglio Direttivo: Paolo Damiani, Franco D’Andrea, Francesco Diodati, Paolo Fresu, Rita Marcotulli, Paolo Tombolesi, Alfredo Santoloci.

Nell’attesa che l’ MIdJ muova i primi concreti passi, all’Associazione vanno i nostri più sinceri auguri di buon lavoro.

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