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Foto Giorgio Gaslini
A vederlo, a sentirlo sembrava impossibile che se ne andasse. E invece la dura, durissima legge di natura ha colpito anche lui privandoci di un uomo, un artista che molto ha fatto per l’evoluzione della nostra musica in Italia.

La scomparsa di Giorgio Gaslini è uno di quegli eventi difficili da commentare per la statura del personaggio, per le sue innumerevoli opere, per l’influenza cha ha avuto su diverse generazioni di musicisti. Per non parlare delle sue teorie musicali davvero anticipatrici di sviluppi che si sarebbero compiutamente verificati solo molti anni dopo le su intuizioni.

Ma di questo hanno parlato e parleranno molte testate, molti giornalisti. Il mio vuole, invece, essere un saluto affettuoso ad un maestro che definire “amico” è troppo pretenzioso ma con cui avevo un bel rapporto da oltre quarant’anni.

La prima volta che lo contattai fu nei primi anni ’70 quando lessi un suo articolo e molto umilmente lo chiamai per farmi meglio spiegare alcune sue posizioni. L’approccio di Gaslini fu immediato e sincero, mi spiegò quel che intendeva ma non si fermò lì: quella prima telefonata fu illuminante del carattere di Gaslini. Mi parlò da pari a pari nulla dando per scontato e cercando di essere il più chiaro possibile; il tutto condito da una serie di aneddoti sulla sua vita, sui suoi concerti.

Da allora il nostro è sempre stato un rapporto improntato sulla stima e sulla sincerità: quando incideva un nuovo album faceva in modo che lo avessi e quando leggeva le mie recensioni e riteneva che non avessi ben capito qualcosa mi telefonava per meglio spiegarmi… parimenti quando condivideva il mio pensiero era una telefonata di approvazione.

L’ultima volta che lavorammo assieme fu nel 2009; all’epoca curavo un ciclo di trasmissioni per una emittente del circuito SKY e contattai Gaslini per averlo come protagonista da intervistare in una puntata. Il Maestro accettò con entusiasmo e venne a Roma senza alcunché pretendere eccezion fatta per le spese di viaggio, vitto e alloggio. Fu una trasmissione a mio avviso bellissima in cui Gaslini ebbe modo di raccontare parecchio della sua vita e di parlare di quel filo rosso che legava tutta la sua vita di grande, grandissimo arista.

Dopo quell’episodio abbiamo continuato a sentirci anche non spessissimo; la notizia della sua scomparsa mi è giunta del tutto inattesa tramite una e mail del comune amico Dino Betti Van Der Noot.

Grazie Giorgio per tutto quello che hai fatto, dimenticarti sarà impossibile.

Gerlando

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