Ici Paris

Didier1

Da oggi inizia la sua collaborazione con “A proposito di jazz” Didier PENNEQUIN, uno dei più quotati giornalisti francesi di jazz. Giornalista di “France Press” dal 1977, attualmente è incaricato di seguire, per conto dell’Agenzia, tutti i festival che si svolgono in Costa Azzurra durante l’estate.
Dal 1993, è il responsabile della rubrica « Jazz & Rock » presso il «  Quotidien du Médecin » (giornale specializzato per le professioni mediche).
Sempre occupandosi di jazz ha lavorato altresì per:
– Dernières Nouvelles d’Alsace à Strasbourg (quotidiano)
– “Quotidien de Paris” dal 1974 fino alla sua chiusura nel 1994
– Numerose riviste spcializzate come « Rock & Folk », « Jazz Magazine » e più recentemente(2013) il mensile “JazzNews” .
Con cadenza quindicinale, Didier ci informerà su quanto accade nel mondo del jazz a Parigi con un occhio di riguardo verso la realtà italiana.

LO SWING ALL’ITALIANA

Riccardo De Fra

Per molti musicisti italiani, Parigi e la Francia sono divenute tappe obbligate per presentare la loro musica. Installato a Parigi dal 1981 il contrabbassista e didatta – dirige da dieci anni il “Département Jazz et Musiques improvisées du Conservatoire nationale supérieur de musique et de danse de Paris » Riccardo Del Fra, nato a Roma 58 anni or sono, premiato numerose volte, è stato l’accompagnatore preferito di musicisti del calibro di Barney Wilen, Johnny Griffin e Bob Brookmayer. Ma soprattutto, e per ben nove anni, è stato il bassista di Chet Baker (1979-1988) che aveva incontrato a Roma. In tutti questi anni Del Fra ha tenuto viva la memoria di colui che veniva chiamato “l’angelo del jazz” quando era giovane e bello sulle rive della West Coast in California e che viene riproposto all’attenzione generale grazie al nuovo album, inciso da Del Fra, “My Chet, My Song” (Cristal Records/Harmonia Mundi).

Al di là del semplice omaggio attraverso i numerosi standard che Chet amava eseguire e di alcune sue composizioni originali, questo CD presenta sia il lavoro in quintetto sia le composizioni per grande orchestra a corde, nell’occasione i “Deutsches Filmorchester Babelsberg”. E nel quintetto due giovani personalità del jazz francese si mettono in particolare luce: la trombettista/flicornista Arielle Besson, meravigliosamente aerea e lirica, e l’alto-sassofonista Pierrick Pédron il cui linguaggio si rifà a quello dei grandi hard-boppers. A costoro s’aggiunge il pianista Bruno Ruder e un maestro assoluto della batteria moderna quale Billy Hart. Né pomposa né patetica, questa musica – che riprende dei temi cari al repertorio di Chet Baker come « My Funny Valentine » o ancora « Love For Sale » – somiglia molto alla colonna sonora di un film romantico. (Il quintetto sarà in concerto dal 2 al 4 novembre al Sunside di Parigi con invitati a sorpresa).

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