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La scena francese del jazz è ricca della sua diversità musicale… e della sua giovinezza

Guillaume Perret

Trad. Gerlando Gatto – Trovare la propria voce nel mondo del jazz, anche se si è all'interno delle frontiere dell'Esagono (Francia), non è cosa facile. Guillaume Perret ha definitivamente scelto di marcare con una impronta assai personale la sua musica, lontano dai canoni abituali. Il sassofonista-tenore savoiardo, di 34 anni, e il suo gruppo elettrico “The Electric Epic”, (Jim Grandcamp, chitarra elettrica ; Philippe Bussonnet, basso elettrico ; Yoann Serra, batteria/ sampler) hanno risolutamente fatto la scelta d'uno stile aperto e particolarmente attraente. Neo jazz-rock o jazz , neo jazz-elettrico, neo jazz-funk: basta ascoltare il suo nuovo album, “Open Me” (Kakoum ! Records/Harmonia Mundi), per rimanere colpiti dalla vitalità, l'energia e la potenza, anche ritmiche e armoniche, che emanano da questo ensemble. La musica, fortemente caratterizzata da ritmi binari ed elettrici, fa l'effetto di un pugno: spinge, picchia, esplode. E quando la voce “elettrica” del sassofono del leader s'invola, portata dagli altri membri del gruppo, lo charme si avverte in tutta la sua evidenza. Anche nel tumulto di una musica viva che fa un discorso assolutamente nuovo.

Emile Parisien Quartet

Questa volontà pervicace di far avanzare le cose in modo differente si ritrova egualmente nei discorsi di un altro sassofonista (tenore e soprano), Emile Parisien. A 32 anni, diplomato della prima classe di jazz a Marciac, può vantare un curriculum di tutto rispetto : l'anno scorso ha costituito un duo con Vincent Peirani (accordéon), e da circa una dozzina d'anni dirige un solido, caratterizzato da grande empatia (Julien Touéry, piano ; Ivan Gélugne, basso ; Sylvain Darrifourcq, batteria & percussione). Musicisti perfettamente rodati che praticano una musica saldamente ancorata alla liberta d'improvvisazione europea e al free jazz, come dimostra il loro ultimo lavoro “Spezial Snack” (Act Records/Harmonia Mundi). Siamo in presenza di un laboratorio di idee, di esplorazioni e di rotture, tutte estremamente libere, lontano dagli standard, intelligentemente deregolate. Insomma del jazz senza freni.

David Enhco

Come i suoi contemporanei, David Enhco s'è fatto cantore del nuovo. Abituato a esperienze multiple – da uno spettacolo con la danzatrice Marie-Claude Pietragalla alla partecipazione alla Amazing Keystone Big Band per un adattamento, in chiave jazz, di “Pierino e il Lupo” di Prokofiev (con l'attore Denis Podalydès ) passando attraverso la collaborazione con Didier Lockwood e Caroline Casadesus – il giovane trombettista, che è il fratello del pianista Thomas Enhco – è anche un organizzatore di uomini e un compositore. “Layers” (Nome/L'Autre distribution), il suo secondo album, è un mélange di stili e di influenze anche se la concezione e la disposizione dei temi possono apparire d'un certo classicismo. Resta il lavoro del gruppo (Roberto Negro, piano ; Florent Nisse, contrabbasso, Gautier Garrigue, batteria), pensato, controllato e preciso. Con brio.

Patrice Caratini

Contrabbassista, direttore d'orchestra e compositore, Patrice Caratini dirige da oltre trent'anni delle grandi orchestre a geometria variabile, passando da « Onzetet » alla big band. Ultimo nato, il Caratini Jazz Ensemble, fondato nel 1997, raggruppa alcuni tra i migliori jazzmen francesi, di tutte le generazioni, e ha appena reso un bellissimo omaggio al film « Body and Soul » d'Oscar Micheaux, girato nel 1925, con il cantante e attore Paul Robeson in un album eponimo (Caramusic/L'Autre distribution). Registrato dal vivo durante la serata di chiusura della 20° edizione del “Paris Jazz Festival” nel luglio 2013, questo lavoro, basato quasi interamente sulle composizioni originali del leader, riabilita allo stesso tempo un'opera cinematografica dimenticata e permette di riscoprire l'America nera degli anni 20 attraverso una scrittura sottile e dei solisti di primo piano come André Villeger (saxes & clarinetto), Claude Egea (tromba), Alain Jean-Marie (piano) e Denis Leloup (trombone).

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